Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Grecia, visita Ue "normale", commenti Stark non utili - min.Fin.

mercoledì 6 gennaio 2010 17:43



ATENE, 6 gennaio (Reuters) - Una visita di funzionari Ue e Bce in Grecia è perfettamente normale per un paese che si sta muovendo per riportare il deficit nei limiti indicati dall'Unione europea e non è indicazione di problemi futuri.
Lo ha detto in un'intervista a Cnbc il ministro delle Finanze George Papaconstantinou, mentre funzionari della Ue stanno visitando la Grecia per discutere i progetti di sostegno alle finanze pubbliche del paese.
I commenti del membro del comitato esecutivo della Bce Jurgen Stark, che ha detto che la Ue non salverà la Grecia se i problemi del debito peggioreranno, non sono "utili", ha aggiunto il ministro.
Le linee guida del nuovo governo su come tagliare l'ingente deficit della Grecia non sono riuscite a convincere i mercati e le agenzie di rating, rendendo di particolare interesse per gli investitori i colloqui con la Ue sul piano di budget a lungo termine che il paese deve presentare entro fine gennaio.


Spread/bund attualmente sempre intorno ai 230 pb.
 
I TIMORI EUROPEI PER IL CRAC ISLANDESE

Il banchiere e il pescatore



Islanda, Grecia e Polonia, tre Paesi alla periferia dell’Europa, tre diverse esperienze nella crisi, che aiutano a capire i costi, i benefici e il futuro dell’euro a un decennio dalla nascita dell’unione monetaria. La Polonia è l’unico dei 27 Paesi dell’Unione europea a chiudere il 2009 con un + davanti alla crescita. Un’intelligente politica economica ha combinato un forte taglio delle tasse per sostenere i consumi, con un deprezzamento del cambio che ha fatto sì che l’aumento dei consumi non si trasformasse in maggiori importazioni ma in domanda per le imprese di casa. Se la Polonia fosse già nell’euro, indebolire il cambio per sostenere l’economia non sarebbe stato possibile.
La Grecia è sull’orlo di una crisi di debito. Diversamente dalla Polonia sarà l’euro a salvarla. Innanzitutto perché la Banca centrale europea ha continuato ad accettare titoli greci come garanzia sui propri prestiti alle banche di Atene anche quando il debito greco ha cominciato a scricchiolare. Ma soprattutto perché la paura degli effetti di un default, con la probabile conseguenza di un’uscita dall’euro, ha dato al governo greco la forza necessaria per una svolta e l’avvio di un piano di stabilizzazione fiscale. Ieri l’altro Jürgen Stark, membro tedesco del consiglio direttivo della Banca centrale europea, ha detto a Il Sole 24 Ore: «Non si illudano i greci che l’Europa li salvi». In realtà li salverà, un po’ per la reazione positiva che la crisi sta provocando in Grecia, un po’ perché, se la Grecia dovesse uscire dall’euro, imercati comincerebbero subito a chiedersi: chi sarà il prossimo? E l’Unione monetaria potrebbe disfarsi. Un anno fa, nel momento più grave della crisi, l’Islanda chiese di poter avviare il processo di ammissione all’euro, pensando che l’appartenenza all’Unione monetaria avrebbe potuto evitare una crisi sul debito. Era evidentemente un’illusione: la dimensione delle prime banche greche non raggiunge la metà del Prodotto interno lordo; quella delle due sole banche islandesi è pari a dieci volte il Pil. Mentre la Grecia, con un po’ di aiuto e di pressione dal resto dell’Europa sarà in grado di rimettersi in piedi, questo in Islanda è impossibile.
Ieri a Reykjavik il presidente della Repubblica si è rifiutato di firmare una legge che impegnava il Paese a onorare i debiti contratti dalle sue banche, ora nazionalizzate. Se l’Islanda fosse stata nell’euro, probabilmente avrebbe firmato e, secondo me, avrebbe sbagliato. Perché i pescatori islandesi dovrebbero sopportare le conseguenze della follia scellerata dei banchieri loro concittadini? Gran parte dei debiti delle banche islandesi sono depositi in conto corrente di amministrazioni locali britanniche che non si sono mai chieste perché un conto corrente nella filiale inglese di una banca di Reykjavik pagasse un tasso d’interesse doppio o triplo rispetto all’analogo deposito alla Barclays. Perché quei pescatori dovrebbero pagare per la stupidità di questi amministratori pubblici?

La crisi ha rafforzato l’euro ma ha anche sfatato alcuni miti. Appartenere all’unione monetaria non è sempre necessario: se l’economia è solida, come lo è quella polacca, mantenere la flessibilità del cambio può dimostrarsi uno strumento molto utile. Il maggior beneficio dell’euro, come insegna la crisi greca, è lo sprone a fare le riforme. Ma poi bisogna farle. L’Europa non può farle per noi.
Francesco Giavazzi

Posto questo commento di Giavazzi sul CdS di oggi, utile alla nostra discussione.
 
Eccoci a ieri: gli avanzamenti dei prezzi sono evidenti, particolarmente robusti sulla parte medio lunga della curva (fra i 5 ed i 10 anni) con il 2017, 2018 e 2019 sugli scudi e sui titoli inflation linked (bene sia il 2025 che il 2030). Recupero un po' più contenuto sugli ultradecennali TF e sull'estremità più lunga della curva, sebbene la tendenza alla ripresa dei corsi emerga evidente anche qui...

Ieri per errore avevo invertito i prezzi indicativi del GGBei 2025 e del 2030...

il 2016 - 91,89 (BBML) 92,06 (Xtrakter);
il 2017 - 94,03 (BBML) 94,19 (Xtrakter);
il 2018 - 94,11 (BBML) 94,42 (Xtrakter)
il 2019 6% 102,40 (BBML) 102,71 (Xtrakter)
il 2022 - 100,95 (BBML) 101,15 (Xtrakter)
il 2024 - 87,42 (BBML) 87,89 (Xtrakter)
il 2026 - 90,4 (BBML) 90,67 (Xtrakter)
il 2037 -77,92 (BBML) 78,24 (Xtrakter)

GGBei 2025 - 85,86 (BBML), non significativo su Xtrakter
GGBei 2030 - 74,21 (BBML), non significativo su Xtrakter

Close di ieri, Bloomberg e Xtrakter... tengono le durate inferiori al decennale, flettono quelle superiori ... comportamenti divergenti per i due GGBei, fermo al palo il 2030, in ripresa il 2025...

il 2013 - 100,48 (BBML) 100,53 (Xtrakter)
il 2016 - 92 (BBML) 91,98 (Xtrakter);
il 2017 - 94,19 (BBML) 93,90 (Xtrakter);
il 2018 - 94,22 (BBML) 94,15 (Xtrakter)
il 2019 6% 102,40 (BBML) 102,35 (Xtrakter)
il 2022 - 100,61 (BBML) 100,79 (Xtrakter)
il 2024 - 87,05 (BBML) 87,06 (Xtrakter)
il 2026 - 89,92 (BBML) 90,45 (Xtrakter)
il 2037 - 77,58 (BBML) 78,07 (Xtrakter)

GGBei 2025 - 87,34 (BBML), non significativo su Xtrakter
GGBei 2030 - 74,12 (BBML), non significativo su Xtrakter
 
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il cms 2020
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il 2020 sta finalmente sta rialzando la testa le cedole sono ghiotte
mentre GR0124021552 mi sembra il più disallineato rispetto ad analoghe scadenze di obbligazioni emesse da spagna e portogallo
mark vedo che questi due non li seguite sui mercati professionali non sono presenti..?
grazie ciao
 
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il 2020 sta finalmente sta rialzando la testa le cedole sono ghiotte
mentre GR0124021552 mi sembra il più disallineato rispetto ad analoghe scadenze di obbligazioni emesse da spagna e portogallo
mark vedo che questi due non li seguite sui mercati professionali non sono presenti..?
grazie ciao

Ciao Lollo, per il 2020 è così: è un'emissione che scambia pochissimo OTC e su altri mercati retail, per cui diciamo che ha una dimensione solo domestica, nel bene e nel male...

Il 2013 dato che ti interessa lo inserisco nel nostro osservatorio OTC... ;)

Intanto ieri sera 100,48 (BBML) e 100,53 (Xtrakter)...
 
il 2020 sta finalmente sta rialzando la testa le cedole sono ghiotte
mentre GR0124021552 mi sembra il più disallineato rispetto ad analoghe scadenze di obbligazioni emesse da spagna e portogallo
mark vedo che questi due non li seguite sui mercati professionali non sono presenti..?
grazie ciao[/QUOTE]


Come dice Mark, il "ciofecone" è in buona ripresa e, per le stesse caratteristiche "domestiche" ( a mio parere) aggiungo la buona Ellenica '19 5% giunta ormai intorno ai 99.
Gli altri faticano ancora un poco ma sono sulla buona strada.

Intanto lo spread sul bund ripartito questa mattina intorno ad area 230 si è di nuovo riportato, attualmente, intorno a 222 pb.
 
il 2020 sta finalmente sta rialzando la testa le cedole sono ghiotte
mentre GR0124021552 mi sembra il più disallineato rispetto ad analoghe scadenze di obbligazioni emesse da spagna e portogallo
mark vedo che questi due non li seguite sui mercati professionali non sono presenti..?
grazie ciao


Come dice Mark, il "ciofecone" è in buona ripresa e, per le stesse caratteristiche "domestiche" ( a mio parere) aggiungo la buona Ellenica '19 5% giunta ormai intorno ai 99.
Gli altri faticano ancora un poco ma sono sulla buona strada.

Intanto lo spread sul bund ripartito questa mattina intorno ad area 230 si è di nuovo riportato, attualmente, intorno a 222 pb.[/QUOTE]

Ciao Tommy io seguo con una certa attenzione il 2018 e mi pare che l'MM si dia parecchio da fare per tenere il titolo piuttosto in castigo.
 
Ciao Tommy io seguo con una certa attenzione il 2018 e mi pare che l'MM si dia parecchio da fare per tenere il titolo piuttosto in castigo.[/QUOTE]

E' vero. Nel pomeriggio (solitamente) il titolo tende a salire ma nella mattinata successiva il MM (come ci posta Mark) tende a riallineare i prezzi con i mercati OTC/Specialist del giorno prima.

Questo per non incappare, se il prezzo diventa troppo alto oppure disallineato, in qualche "scarica" massiccia di fondi/istituzionali.
 
Ciao Tommy io seguo con una certa attenzione il 2018 e mi pare che l'MM si dia parecchio da fare per tenere il titolo piuttosto in castigo.

E' vero. Nel pomeriggio (solitamente) il titolo tende a salire ma nella mattinata successiva il MM (come ci posta Mark) tende a riallineare i prezzi con i mercati OTC/Specialist del giorno prima.

Questo per non incappare, se il prezzo diventa troppo alto oppure disallineato, in qualche "scarica" massiccia di fondi/istituzionali.

Aggiungo a tale proposito che proprio il 2018 sembra tornato al centro delle "attenzioni" di qualcuno che ha da scaricare. Rammento che il titolo era stato il primo sul quale, sempre valutando dall'angolo di visuale offerto dal volume degli scambi su Francoforte, c'era stato un fenomeno di questo tipo, poi cessato in concomitanza con l'inizio di alleggerimenti sul 2016 e sul 2017.

Adesso sul 2016 e sul 2017 è tornata la calma, mentre il 2018 ieri ha visto scambi per 12 mln euro su Francoforte, per cui una eventuale compressione dei prezzi trae probabile origine da questi movimenti... e aggiungo che anche oggi ci sono poste importanti che stanno transitando su quel mercato...
 
Aggiungo a tale proposito che proprio il 2018 sembra tornato al centro delle "attenzioni" di qualcuno che ha da scaricare. Rammento che il titolo era stato il primo sul quale, sempre valutando dall'angolo di visuale offerto dal volume degli scambi su Francoforte, c'era stato un fenomeno di questo tipo, poi cessato in concomitanza con l'inizio di alleggerimenti sul 2016 e sul 2017.

Adesso sul 2016 e sul 2017 è tornata la calma, mentre il 2018 ieri ha visto scambi per 12 mln euro su Francoforte, per cui una eventuale compressione dei prezzi trae probabile origine da questi movimenti... e aggiungo che anche oggi ci sono poste importanti che stanno transitando su quel mercato...

Infatti il MM sul Mot si è messo più in alto sul 17 4,3% a 94,73 rispetto al 18 4,6% a 94,61.
I prezzi sono sempre abbastanza disallineati, considerato che l'Ellenica 19 5% è sopra i 99.
 
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