Oggi il vertice europeo Focus su Libia e Portogallo
             Interventi su banche e rinvio decisione su fondo salva-Stati
             24 marzo, 15:52 - ANSA -           
 BRUXELLES - Le  iniziative da prendere nei confronti della Libia, l'impatto della crisi  politica portoghese sulla stabilità dell'eurozona, la sicurezza degli  impianti nucleari, il varo della riforma della governance economica:  questi i principali temi sull'agenda del vertice europeo che si apre  oggi pomeriggio a Bruxelles.
 Prima di raggiungere la sede del Consiglio europeo tra le 16 e le 17,  i leader appartenenti alla famiglia del Partito popolare europeo (Ppe) -  tra cui Angela Merkel e Silvio Berlusconi - partecipano a un  'pre-summit' a Meise, località alla periferia di Bruxelles. Stamane,  parlando a Berlino, Merkel ha annunciato che intende chiedere ai partner  Ue un'ulteriore estensione delle sanzioni contro la Libia, in  particolare sul fronte dell'attività petrolifera. La prima giornata del  vertice Ue si concluderà in tarda serata. La conferenza stampa del  presidente permanente del Consiglio europeo Herman van Rompuy e del  presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, è per il  momento programmata per le 22.30. I lavori del summit Ue riprenderanno  domattina per concludersi nel primo pomeriggio.
 PORTOGALLO, JUNCKER NON ESCLUDE AIUTI PER 75 MLD  - Il  presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker - in una dichiarazione a  France 24 - non esclude un piano di salvataggio per il Portogallo,  giudicando la cifra di 75 miliardi di euro "appropriata".  E poco prima  dell'inizio del vertice, il ministro delle finanze belga, Didier  Reynders ha detto: "Se ci sarà una richiesta da parte del Portogallo noi  siamo pronti ad intervenire"."Penso che organizzare un aiuto sia utile  sia per permettere ai Paesi in difficoltà di pagare meno interessi sul  debito sia per non dover domandare sforzi troppo grandi alla  popolazione", ha detto Reynders, assicurando come anche per il  Portogallo potrebbero partire dei negoziati per "un piano che riporti la  situazione delle finanze pubbliche in carreggiata, attivando il fondo  europeo di sostegno".
 INTERVENTI SU BANCHE E RINVIO EFSF  - Slittamento della  decisione operativa sul potenziamento della capacità finanziaria del  fondo salva-Stati (Efsf) e impegno, da parte degli Stati membri, a  intervenire per rafforzare le banche "vulnerabili" prima della  pubblicazione dei risultati degli stress test. Queste le indicazioni  contenute nella bozza delle conclusioni del Consiglio europeo che sarà  da questo pomeriggio sul tavolo dei leader dei 27. Sul fronte bancario,  dove la presunta debolezza di diversi istituti continua a essere fonte  di preoccupazione per le autorità nazionali ed europee, il documento Ue  afferma che i Paesi membri "prepareranno, prima della pubblicazione dei  risultati degli stress test, specifiche e ambiziose" strategie per  ristrutturare gli istituti "vulnerabili". Queste strategie, si legge  ancora nel documento, potranno contemplare azioni come  ricapitalizzazioni attraverso il ricorso al mercato o la vendita di  asset. Ma anche precisi piani per il ricorso al "sostegno" pubblico  coerentemente con quanto previsto dalle norme sugli aiuti di Stato.  Quanto al fondo salva-Stati, il Consiglio europeo dovrebbe limitarsi a  prendere atto delle decisioni assunte l'11 marzo scorso. La preparazione  delle modifiche al trattato necessarie per la nascita dell'Esm e quelle  destinate a portare a 440 miliardi la capacità finanziaria dell'Efsf,  si legge nella bozza, "saranno finalizzate" in modo tale da consentire  la firma contemporanea dei due accordi "prima della fine di giugno".
 MIGLIAIA LAVORATORI  PROTESTANO CONTRO AUSTERITY SOCIALE  -  Tra i 20 e i 25 mila lavoratori europei sono scesi in strada oggi a  Bruxelles per chiedere con forza ai capi di Stato e di governo dell'Ue -  che tra poche ore si riuniranno nella capitale europea - di varare una  risposta globale alla crisi economica che tenga conto delle grosse  difficoltà in cui si trova il mondo del lavoro. Le forze dell'ordine,  schierate a difesa delle istituzioni, sono dovute già intervenire con  autopompe contro i manifestanti che al grido , "Chi paga la crisi?",  "Difendiamo i posti di lavoro", "no al caro-vita", hanno invaso il  quartiere delle istituzioni europee. Gli incidenti al momento sono  limitati soprattutto a lanci di uova contro le sedi delle banche e di  numerosi petardi. Intanto, le strade del quartiere europeo, e in  particolare rue de la Loi, si è trasformata in un mare di cappellini e  camice rosse. I lavoratori hanno bloccato anche le strade circostanti al  Consiglio dei ministri dell'Ue e alla Commissione europea, utilizzando  vecchi bus scolastici con su scritto "Insieme siamo forti". Lungo il  percorso del corteo, i sindacati hanno posto cartelli elettronici che  riprendono in continuo le richieste dei lavoratori accompagnate da un  sottofondo di tamburi che contribuiscono a far crescere il clima di  tensione. Di fatto, tutta la città è assediata dai manifestanti che,  oltre al quartiere europeo si sono insediati in altri arterie  nevralgiche della capitale. Il centro di Bruxelles è ormai da ore  paralizzato e sulle autostrade per entrare in città si contavano già 126  km di file.
 PORTOGALLO: BARROSO, CONFERMARE IMPEGNI PRESI SU CONTI  - "Le  difficoltà politiche del Portogallo vanno rispettate ma vanno anche  superate il più velocemente possibile. E gli impegni sul fronte delle  riforme e del consolidamento delle finanze pubbliche devono essere  confermati": lo ha detto il presidente della Commissione Ue, José Manuel  Barroso, a poche ore dall'inizio del Consiglio europeo che dovrà  inevitabilmente affrontare anche la situazione di grave crisi  finanziaria e politica attraversata dal Paese lusitano. "Diamo tempo  alle autorità portoghesi di risolvere i loro problemi. Credo sia  possibile - ha detto Barroso - ma lo si deve fare subito".
 DEBITI SOVRANI; UE, SIAMO ALL'ORA DELLA SVOLTA - Sul fronte  della lotta alla crisi dei debiti sovrani per i vertici della Ue "siamo  all'ora della svolta". "Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare",  ha detto il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, a poche ore  dall'inizio del Consiglio europeo che dovrà dare il via libera al  pacchetto anticrisi messo a punto per alzare le difese dell'Eurozona.  "Stiamo per sancire ciò che solo fino ad un anno fa sembrava sembrava  impossibile", ha sottolineato anche il presidente della Commissione Ue,  José Manuel Barroso, a proposito della rafforzamento della governance  economica, della riforma del Patto di stabilità e di crescita e della  creazione di un Fondo salva-Stati permanente. Certo, la crisi non è  affatto finita, come dimostrano le turbolenze sui mercati che in queste  ore riguardano soprattutto il Portogallo. "La situazione economica è  migliorata rispetto ad un anno fa - ha detto Barroso - ma la ripresa  rimane fragile e differente da Paese a Paese. Le incertezze sui mercati,  poi, rimangono. Per questo - ha concluso - bisogna agire ora  seriamente, se non vogliamo che tutto ciò diventi un problema ancora più  serio per la Ue". "E' il momento delle responsabilità individuali e  collettive", gli ha fatto eco Van Rompuy.
 BERLUSCONI NON VA A PRE-VERTICE PPE, NEL POMERIGGIO AL CONSIGLIO   - Il premier Silvio Berlusconi è giunto da circa mezz'ora a Bruxelles,  dove nel pomeriggio parteciperà al Consiglio Europeo. Il presidente del  Consiglio ha deciso però di non prendere parte al pre-vertice del  Partito popolare europeo, che si tiene come consuetudine al Castello di  Meise, nelle vicinanze della capitale belga. Al pranzo di lavoro che  precede il Consiglio Europeo tra i leader popolari europei partecipa,  fra gli altri, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il Consiglio  Europeo si aprirà invece alle quattro di questo pomeriggio e Berlusconi  si è recato nel frattempo nell'albergo che lo ospita a Bruxelles, dove è  arrivato senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano.