Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Fall in commodity prices is good = ECB's Trichet

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Der Spiegel spara la sua !
""Giu' l' € /giu' prezzi commodities !"" Mi mangerei le mani da quanto era prevedibile . :D :( The Teatrino goes on. ;)

pazzesco sì, ma questo indica quanto nervosi sono i mercati, e dipendenti da una notizia che dopo poche ore è stata smentita da ogni parte ...
tra l'altro notizia ritenuta plausibile se l'euro si è mosso in questo modo ...
cmq si voleva l'euro più basso e così è stato, Trichet non era stato sufficiente, c'ha pensato qualcun altro
 
Io non esco al meglio e sopratutto non esco sull'onda emotiva inoltre se và in default la grecia o peggio esce dall'euro penso che la mia esposizione sulla grecia sia il problema minore del mio portafoglio perchè voglio vedere a cosa succede ai nostri tds, bancari, etc.
mi pare evidente che e' inopportuno tenere in portafoglio tds italiani e titoli bancari europei.
Fare il ragionamento alla rovescia " ma se fallisce la Grecia e' una catastrofe quindi non puo' fallire" non ti aiuta di certo.
Purgare il portafoglio dai titoli di dubbia solidita' invece si'.
 
mi pare evidente che e' inopportuno tenere in portafoglio tds italiani e titoli bancari europei.
Fare il ragionamento alla rovescia " ma se fallisce la Grecia e' una catastrofe quindi non puo' fallire" non ti aiuta di certo.
Purgare il portafoglio dai titoli di dubbia solidita' invece si'.


Hai ragione, nulla da eccepire. Il problema è dove investire?

1. Sull'azionario non entro dal 2000 e non ci voglio entrare. L'unica piccola esposizione che ho è è un etf che raggruppa alcune aziende del mondo ad alto dividendo e che rilascia relativa cedola

2. sulle banche americane ho qualcosina su morgan e goldman ma veramente poco

3. ho qualcosa su bei tv ma rende una miseria o simili

4. sui paesi emergenti attualmente sono fuori e ho paura ad entrare per paura di prendermi i massimi

5. sulle valute (entrando con bei o simili) non sono pratico e finirò per incastrarmi

6. sulle perpetual non sono entrato a tempo giusto e probabilmente mi sono perso una grandissima occasione storica

7. sui tds nostrani o altri piigs non sono praticamente esposto se non su due btp ma per cifre sostenibili.
L'esposizione sulla grecia è sostenibile inoltre è sulle ggbei 2030 che quotano 50 e su cui sono entarto sui 75 o simile se non ricordo male.


8. sono esposto su banche europee e italiane tipo unicredit, intesa, mps, deutche, rbs, lloys, barclays, rabobank

9. qualche coprorate che genera cassa tipo abertis, eni etc.

10. sugli hy ho ridotto moltissimo l'esposizione rimango su alcatel e tui, sto provando l'etf ishares come piano di accumulo nel tempo.

11. uso molto i conti deposito in attesa di avere idee più chiare e di capire la situazione
 
Ultima modifica:
mah, quasi quasi sarebbe una via il ricatto greco o mi aiuti o ritorno alla dracma ... e proclamo l'autarchia


Ho pensato anche questo. Gli effetti se messi in pratica potrebbero essere devastanti, in primis per i greci stessi (in una notte vedrebbero la dracma al 50% del valore dell'euro se va bene altrimenti anche meno) e poi anche per noi a causa dell'effetto catena che una mossa del genere provocherà di sicuro.

Probabilmente ci sarà un'ondata di fuga di capitali enorme. Chi ha qualcosa mica stà lì fermo come un imbecille in attesa che l'amato di turno glieli prelevi per risanare il paese ( e di sicuro non saranno gli spiccioli del 92 in caso della tragedia greca) o che peggio gliele converta nelle nuove lire. Chi può li porta fuori, oppure li converte in qualche altra valuta, oppure compra immobili, oro etc. qualunque cosa purchè da carta si trasformino in un bene materiale. Al limite incomincia a tirarli fuori dalle banche e questo farebbe traballare (se fatto da molti) il sistema bancario non poco...

Insomma io rimango dell'idea che l'unica opzione perseguibile è da un lato continuare a "sgridare" i piigs e imporgli un percorso seppur minimo di risanamento etc. mentre dall'altro smollargli tutti i mld che gli servono per stare in piedi

Che è quello che han fatto gli usa e gli inglesi per le loro banche. Ne più ne meno.
 
Ultima modifica:
. non è tanto o quando la Grecia possa uscire dall'Euro che ritengo cosa improbabile come riferisce tommy ,ma la spallata sul debito è già in atto e come dire;si inizia ad abituare l'investitore all'idea di propendere per le cedole (se le danno) ma con la speranza di recuperare il 100% dei titoli alla scadenza . già all'idea non mi accontenterei di tutto questo perchè il panico viene gestito purtroppo da pochi razionalmente e dal 98% degli utenti irrazionalmente e per finire di vendere e "farla finita" .noi il ragionamento maggiore che dovremmo fare con il senno del poi è quello di preservare maggiormente il capitale senza lasciare alcun dubbio a un possibile erodersi di esso.se andiamo a scovare i derivati sulla Grecia emerge una situazione diminutiva, nel senso che ci sono sofferenze da parte (enti locali,comuni ecc..) italiana e anche su altri emittenti come dici te e bancari in molti casi(lehman) e ora in difficoltà.a mio modesto parere ora si tenta di abbassare il livello di guardia cercando di far passare la notizia smorzata e quindi di non mettere troppa paura all'investitore:clava: buon week-end
Guarda da un lato la penso come te e avevo già espresso i miei dubbi e cioè c'è un filtro sui mass media per quanto rigurda la grecia e in generale su quanto avviene nei piigs. Questo per due motivi uno è per dare l'idea che la grecia sia un caso isolato, che tutti sapevano che era in queste condizioni, che è ineluttabile ma soprattutto circoscritto. Il secondo è come al solito per non allarmare. Purtroppo le notizie appaiono poi vengono messe in sordina. Se ci fosse un aggiornamento reale della situazione greca sui mass media televisivi (che sono quelli che influenzano la massa) probabilmente molti ci penserebbero due volte a sottoscrivere tds o bancari italiani (non sto dicendo ovviamente che noi siamo come la grecia e che faremo la stessa fine sopratutto perchè il govrno -di qualunque colore- ha una riserva strategica di 1800 mld da cui attingere con facilità - i nostri risparmi- che la grecia non ha).
 
Crisi/ Paesi Eurozona escludono ristrutturazione debito greco

Dopo riunione straordinaria Ministri Finanze in Lussemburgo



Lussemburgo, 7 mag. (TMNews) - I Paesi membri dell'Eurozona hanno escluso la possibilità di una ristrutturazione del debito greco, al termine di un vertice straordinario dei Ministri delle Finanze interessati svoltosi ieri sera in Lussemburgo: lo ha annunciato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, al termine della riunione.

"Abbiamo chiesto al nostro collega greco di partecipare al vertice perché Stati Uniti e Fondo Monetario Internazionale ci hanno posto delle domande sulla questione greca", ha spiegato Juncker senza fornire ulteriori dettagli.

Juncker ha poi definita "stupida" l'ipotesi di un'eventuale uscita di Atene dalla moneta unica, come pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel: ipotesi peraltro subito smentita dal governo greco.

(fonte Afp)
 
Crisi/ Grecia, Juncker: uscire da euro sarebbe "stupido"

Riunione straordinaria ministri Finanze Eurozona



Lussemburgo, 7 mag. (TMNews) - L'ipotesi di un'uscita della Grecia dlla zona euro sarebbe "stupida": lo ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, commentando le notizie in proposito apparse sul settimanale tedesco Der Spiegel e subito smentite dall'esecutivo ellenico.

L'ipotesi ha tuttavia provocato la convocazione di una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell'Eurozona in programma in Lussemburgo, con in agenda anche una possibile ristrutturazione del debito. Per l'Unione monetaria si tratterebbe in ogni caso di un punto di svolta, ha scritto il settimanale tedesco, sottolineando che Berlino cercherebbe di dissuadere in ogni modo Atene da un abbandono della moneta unica.

Al di là dei problemi legali - secondo alcuni esperti Atene dovrebbe uscire contestualmente anche dall'Ue - un ritorno alla dracma implicherebbe una immediata svalutazione pari almeno al 50%, con un aumento del debito che raggiungerebbe il 200% del Pil; inoltre, un addio all'euro minerebbe la fiducia dei mercati internazionali nella moneta unica.

Anche la banche elleniche si troverebbero improvvisamente in uno stato di virtuale insolvenza, ma gli effetti colpirebbero anche numerosi istituti finanziari stranieri e la stessa Bce, che si troverebbero alle prese con dei debiti divenuti inesigibili.
 
Junker (presidente Eurogruppo): “Occorre aggiustare il programma di aiuti al Paese”

Crisi, Grecia nella bufera

Il giornale tedesco Der Spiegel ha annunciato: "Atene è vicina al fallimento e pronta a uscire dall'euro", voce subito smentita dal ministro delle Finanze greco e da tutti i principali Stati europei. Si è comunque tenuto un vertice d'urgenza dei ministri finanziari a Lussemburgo: esclusa l'ipotesi di una ristrutturazione del debito, si è deciso di predisporre nuovi aiuti economici per sostenere i conti pubblici di Atene



NEW YORK -La Grecia non uscirà, non può uscire da Eurolandia. Non ci sarà alcuna ristrutturazione del debito ma si prospettano invece nuovi aiuti europei per Atene. Dopo una serata di rumors sulla possibile richiesta greca di uscita dall'euro, un vertice straordinario tenutosi a Lussemburgo traccia un nuovo scenario per la soluzione della crisi ellenica. Una riunione cui hanno partecipato il ministro dell'economia Giulio Tremonti e i ministri delle finanze di Germania, Francia, Spagna e Grecia, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker, il commissario europeo Olli Rehn e il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.
''Una ristrutturazione del debito è esclusa. Riteniamo che la Grecia abbia bisogno di un ulteriore aggiustamento del programma di aiuti e ne discuteremo in dettaglio'' al prossimo Ecofin, ha detto Junker. Prima del presidente dell'Eruogruppo, il ministro delle finanze greco George Papconstantinou aveva rassicurato che alla riunione in Lussemburgo l'ipotesi di un'uscita della Grecia dal sistema euro non era stata discussa: Papaconstatinou ha aggiornato i partner europei sugli sviluppi dell'economia greca e ribadito l'impegno di Atene ad attuare il piano di Ue, Bce e Fmi.
La possibilità di un defualt della Grecia e di una sua possibile uscita dall'euro, erano stati paventati in giornata dal New York Times e dal Der Spiegel. Secondo il settimanale tedesco, che ha citato fonti vicine al governo greco, il premier George Papandreou sarebbe arrivato alla conclusione che non vi sia altra scelta che abbandonare l'euro. L'ipotesi di un ritorno della Grecia alla vecchia Dracma - tecnicamente complicatissima e che se confermata avrebbe un impatto enorme non solo per la Grecia ma per la stessa tenuta della divisa unica - è subito ''smentita categoricamente'' da una fonte una fonte vicina a Papandreou e definita ''totalmente fantasiosa'' dal ministro delle Finanze francese Christine Lagarde. Smentisce anche un portavoce della cancelliera tedesca, Angela Merkel, mentre è 'no comment' da Bce e Commissione Ue. Il quotidiano tedesco Handelsblatt parla di ''notizia falsa''.
Le voci rischiano di assestare un altro colpo alla Grecia all'apertura dei mercati lunedì, con i rendimenti dei titoli di Stato ellenici già su livelli record. La conseguenza più immediata, di fronte a un debito in caduta libera, è che si fa sempre più concreta una dilazione delle rate se non un taglio in valore dei rimborsi. Il New York Times ha definito ''inevitabile'' la ristrutturazione. ''I lupi del mercato sono tornati ad ululare'' si legge in un lungo articolo sul quotidiano e i mega-tassi che il debito greco rende agli investitori disposti a comprarlo stanno a dimostrare che nessuno si aspetta rimborsi regolari. Il Nyt ipotizza che sulla Grecia Ue e Fmi stiano solo prendendo tempo per dare tempo alle banche di rafforzare il capitale preparandosi alla tempesta. Il rischio di aumentare a dismisura i costi e i danni futuri: una nuova Lehman Brothers di fronte alla quale ''l'Europa deve fare il necessario per impedire che il default distrugga il suo sistema finanziario'' e si propaghi. Il contagio ha colpito in pieno il Portogallo, il cui salvataggio, concesso da Ue, Fmi e Bce in cambio di un impegnativo programma di riforme, è ora a rischio.
Al consiglio Ecofin del 16 maggio servirà infatti il voto unanime dei 27 ministri, e la Finlandia potrebbe dire 'no' aprendo una breccia agli altri Paesi scontenti di fornire aiuti. Il Partito di Centro, uscito sconfitto dalle recenti elezioni finlandesi, si è ritirato dal gruppo di lavoro parlamentare incaricato di trovare sostegno per gli aiuti a Lisbona, e anticipa apertamente un 'no' agli aiuti il partito populista-nazionalista dei 'Veri finlandesi', uscito rafforzato dalle elezioni di aprile.

(grr.rai.it)
 
mi pare evidente che e' inopportuno tenere in portafoglio tds italiani e titoli bancari europei.
Fare il ragionamento alla rovescia " ma se fallisce la Grecia e' una catastrofe quindi non puo' fallire" non ti aiuta di certo.
Purgare il portafoglio dai titoli di dubbia solidita' invece si'.

E' come il gioco del cerino acceso: gli Usa e le banche inglesi hanno scaricato il debito sugli Stati e sull'Europa, ora l'Europa dovrà passare il cerino in mano a chi?
Agli "Emergenti"... :lol::lol::lol:.
Questi hanno già annusato l'aria che tira durante la riunione del FMI della scorsa settimana dove sono stati chiesti ulteriori esborsi, chiedendo misure più "appropriate" per i paesi dell'Europa in crisi.
 
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