Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Aggiungerei che la legislazione tedesca verso dicembre scorso si è già mossa in questo senso e ovviamente in seno alla UE si sta cercando di trovare regole ampiamente condivise che vengano recepite da tutti i paesi europei.
E non è un caso che nuove emissioni subordinate stiano proliferando, sempre più rivolte al retail, mentre prima erano un qualche cosa di esotico e di nicchia, da intenditori.
Ora non resta che attendere il primo acuirsi anche della crisi Irlandese, appena i conti non torneranno rispetto al rientro del deficit pil atteso o gli spread elevati, anche solo per effetto contagio, facciano prendere atto che il paese non potrà accostarsi al mercato dei titoli a medio/lungo per molto tempo, e anche li si cominceranno ad agitare cappi e forche, ma li la soluzione sarà diversa e invece di parlare di default sovrano, dopo aver falcidiato quest'anno i creditori delle subordinate, si comincerà a parlare di ristrutturare persino i senior unsecured bancari, magari con uno swap bond equity in stile GM.

Bond euro poco mossi, permane incertezza su Grecia

lunedì 30 maggio 2011 08:56




LONDRA, 30 maggio (Reuters) - Apertura poco mossa per i
derivati del Bund, che probabilmente continueranno ad essere ben
supportati dalla situazione d'incertezza in merito alla
soluzione della crisi debitoria greca.


Alle 8,44 italiane il Bund Futures FGBLc1 cede 2 tick a
125,51, dopo aver aperto in lieve rialzo di 4 tick. Il decennale
tedesco DE10YTWEB tratta a 102,214 euro, in calo di 0,058.
Oggi la piazza americana e quella inglese sono chiuse per
festività.

"Per oggi la tendenza è neutra. I rendimenti del decennale
dovrebbero mantenersi sotto il 3% per un po', ma potrebbero
scendere ulteriormente qualora l'avversione al rischio dovesse
subire un'altra accellerazione" osserva Rainer Gunthermann,
startegist di Commerzbank, secondo cui anche per oggi gli occhi
dei mercati saranno rivolti alla situazione greca.

Per questa settimana è atteso il verdetto degli ispettori
del Fondo Monetario Internazionale incaricati di valutare il
raggiungimento degli obiettivi di taglio del deficit da parte di
Atene.

Il clima politico greco è tutt'altro che sereno: il primo
ministro George Papandreou non è riuscito a conquistarsi il
consenso dell'opposizione riguardo una serie di manovre
improntate al contenimento della spesa. Il rischio è che alla
Grecia venga negata la quinta tranche di aiuti, che il Fondo
Monetario Internazionale e l'Unione Europea hanno vincolato a
precisi obiettivi di bilancio.


Se questo avverrà, la Grecia dovrà confrontarsi con un
probabile default nel corso dell'estate.

Sul fronte dei Paesi periferici, desta qualche
preoccupazione la situazione dell'Irlanda. In un'intervista il
ministro dei Trasporti irlandese ha paventato la possibilità che
il Paese possa avere bisogno di un altro prestito da parte di
Fmi e Ue, dal momento che permangono i dubbi sul rientro nei
mercati per il prossimo anno.

:D
 

Poi toccherà al Portogallo ... alla Spagna :nero: ...
Solitamente dopo le elezioni, il nuovo arrivato scopre che i conti sono diversi da come se li aspettava ...
Nelle amministrazioni locali spagnole grava qualche sospetto.

Dovrebbero accelerare un pò i tempi, altrimenti si rischia veramente che da un piccolo fuoco incendi tutta la prateria ..
 
Ultima modifica:
Verosimile.
In questo modo si eviterebbe a Papandreou di accollarsi sulle proprie spalle le lagnanze della popolazione.

Si ma fino a un certo punto.
La popolazione resta padrona di protestare, persino di insorgere e al limite di fare una rivoluzione.
L'UE può essere legittimata in questa sorta di commissariamento dell'economia Greca solo perché lo stato Greco per sua libera scelta cede le redini delle decisioni economiche all'UE. Ma se cade il governo e prevale un indirizzo antieuropeista chiaramente l'UE non ha alcuna legittimazione.

Francamente messa così, di fatto, siamo quasi alla destituzione di uno stato sovrano. E' qualche cosa che potrebbe essere presa come la goccia che fa traboccare il vaso, da chi volesse cavalcare il malcontento della piazza.
Si potrebbe quasi aizzare la piazza al grido di "cacciate gli invasori" (nell'età classica avrebbero detto "i barbari" :D).

Se provano a farlo in Irlanda uno scherzetto del genere, la piazza ci mette veramente un minuto a reclamare un referendum per uscire dall'UE.
 
Ultima modifica:
Si ma fino a un certo punto.
La popolazione resta padrona di protestare, persino di insorgere e al limite di fare una rivoluzione.
L'UE può essere legittimata in questa sorta di commissariamento dell'economia Greca solo perché lo stato Greco per sua libera scelta cede le redini delle decisioni economiche all'UE. Ma se cade il governo e prevale un indirizzo antieuropeista chiaramente l'UE non ha alcuna legittimazione.

Francamente messa così, di fatto, siamo quasi alla destituzione di uno stato sovrano. E' qualche cosa che potrebbe essere presa come la goccia che fa traboccare il vaso, da chi volesse cavalcare il malcontento della piazza.
Si potrebbe quasi aizzare la piazza al grido di "cacciate gli invasori" (nell'età classica avrebbero detto "i barbari" :D).

Se provano a farlo in Irlanda uno scherzetto del genere, la piazza ci mette veramente un minuto a reclamare un referendum per uscire dall'UE.

In Irlanda sono d'accordo.

La Grecia ha una vocazione più europeista, come tutti i paesi dell'Europa del Sud.
E' chiaro che una simile ipotesi apre nuovi interrogativi sulla legittimità popolare e gli interessi economici.
 
Si ma fino a un certo punto.
La popolazione resta padrona di protestare, persino di insorgere e al limite di fare una rivoluzione.
L'UE può essere legittimata in questa sorta di commissariamento dell'economia Greca solo perché lo stato Greco per sua libera scelta cede le redini delle decisioni economiche all'UE. Ma se cade il governo e prevale un indirizzo antieuropeista chiaramente l'UE non ha alcuna legittimazione.

Francamente messa così, di fatto, siamo quasi alla destituzione di uno stato sovrano. E' qualche cosa che potrebbe essere presa come la goccia che fa traboccare il vaso, da chi volesse cavalcare il malcontento della piazza.
Si potrebbe quasi aizzare la piazza al grido di "cacciate gli invasori" (nell'età classica avrebbero detto "i barbari" :D).

Se provano a farlo in Irlanda uno scherzetto del genere, la piazza ci mette veramente un minuto a reclamare un referendum per uscire dall'UE.
Stock hai ragione e quando c'è qualche tipo di crisi la popolazione più o meno giustamente va in piazza, protesta , sciopera ecc ma sul fatto dell'antieuropeismo che potrebbe farsi avanti credo che il problema non sussista perchè credo che in pochi paesi ci sia un buon sentimento europeista....i problemi sulla costituzione europea ne sono la prova perfino nel core cioè in Francia. La lungimiranza di un effetto benefico dell'essere tutti insieme in ue non è caratteristica del popolo.
Sul fatto che la Grecia diventi una sorta di protettorato di fatto commisssariata dall'ue nelle sue decisioni economiche non mi pare scandaloso se serve ad evitare default , non è una privazione di autonomia o di sovranità....scusate l'ot ma ho sempre sostenuto che se ogni stato progredito si prendesse "cura" di uno stato africano la fame in Africa scomparirebbe in pochi mesi e che non vengano a dire che sarebbe un nuovo colonialismo perchè ancora oggi vediamo nelle ex colonie italiane che se c'è qualche parvenza di grandi infrastrutture lo devono all'Italia.
 
IMF: Greece's program doesn't include debt restructuring
IMF acting Chief Lipsky said that the fiscal consolidation program does not anticipate any debt restructuring, while the fund is on ongoing discussions with the Greek government over the fifth tranche of the loan. Lipsky said that Germany and other EU partners are backing the Greek program. Note that according to press reports, an extraordinary Eurogroup meeting will be held on June 6, with the participation of the Troika members, in order to evaluate Greece's progress and the disbursement of the 5th tranche of the loan. Lipsky also added that the fund has ample resources to deal with any loan needs by the members.
 
IMF: Greece's program doesn't include debt restructuring
IMF acting Chief Lipsky said that the fiscal consolidation program does not anticipate any debt restructuring, while the fund is on ongoing discussions with the Greek government over the fifth tranche of the loan. Lipsky said that Germany and other EU partners are backing the Greek program. Note that according to press reports, an extraordinary Eurogroup meeting will be held on June 6, with the participation of the Troika members, in order to evaluate Greece's progress and the disbursement of the 5th tranche of the loan. Lipsky also added that the fund has ample resources to deal with any loan needs by the members.

Ci dovrebbe essere questa riunione straordinaria, già anticipata sabato da alcuni media greci.
 
Greek yields rise as next IMF aid tranche uncertain






LONDON | Mon May 30, 2011 3:46am EDT

LONDON (Reuters) - Greek government bond yields rose on Monday, with uncertainty over whether the country will receive its vital aid tranche from the International Monetary Fund and the European Union hurting sentiment in illiquid trade.
"The market is extremely illiquid, there is no flow behind the move, screens are marked defensively," one trader said. "Probably politicians will find a solution, but even if they may be successful this time, nothing can be a game changer."
"Greece will eventually have to restructure its debt."
The Greek/German ten-year bond yield spread was last 20 basis points higher on the day to 1,387 bps. Two-year yields were up 58 bps, to 26.23 percent.
 
Dal FOL:

European leaders are negotiating a deal that would lead to unprecedented outside intervention in the Greek economy, including international involvement in tax collection and privatisation of state assets, in exchange for new bail-out loans for Athens.

People involved in the talks said the package would also include incentives for private holders of Greek debt voluntarily to extend Athens’ repayment schedule, as well as another round of austerity measures.

Officials hope that as much as half of the €60bn-€70bn ($86bn-$100bn) in new financing needed by Athens until the end of 2013 could be accounted for without new loans. Under a plan advocated by some, much of that would be covered by the sale of state assets and the change in repayment terms for private debtholders.

Eurozone countries and the International Monetary Fund would then need to lend an additional €30bn-€35bn on top of the €110bn already promised as part of the bail-out programme agreed last year.

Officials warned, however, that almost every element of the new package faced significant opposition from at least one of the governments and institutions involved in the current negotiations and a deal could still unravel.

In the latest setback, the Greek government failed on Friday to win cross-party agreement on the new austerity measures, which European Union lenders have insisted is a prerequisite to another bail-out.

In addition, the European Central Bank remains opposed to any restructuring of Greek debt that could be considered a “credit event” – a change in terms that could technically be ruled a default.

One senior European official involved in the talks, however, said ECB objections could be overcome if the rescheduling was structured properly.

Despite the hurdles, pressure is building to have a deal done within three weeks because of an IMF threat to withhold its portion of June’s €12bn bail-out payment unless Athens can show it can meet all its financing requirements for the next 12 months.

Officials think Greece will be unable to return to the financial markets to raise money on its own in March – as originally planned in the current €110bn package – meaning that the IMF is now forbidden from distributing any additional cash. Without the IMF funds, eurozone governments would either be forced to fill the gap or Athens could default.

To bring the IMF back in, the new deal must be reached by a scheduled meeting of EU finance ministers on June 20.


Grecia: per Ing in arrivo nuovo prestito, ma la ristrutturazione debito sarà inevitabile -2

Finanzaonline.com - 30.5.11/09:21

Una svolta potrebbe avvenire alla fine di giugno, con la pubblicazione degli stress test delle banche europee. "Se i risultati dei test si rivelassero soddisfacenti, l'appeal di una ristrutturazione del debito in Grecia tra i capi di Stato europei potrebbe aumentare", prevedono gli analisti di Ing. In questo caso, l'operazione potrebbe essere annunciata all'inizio del 2012 e potrebbe prevedere sia una estensione delle scadenze che un tasso di interesse obbligazionario più basso. "Se il 100% dei creditori accettasse minori interessi e una estensione delle scadenze di cinque anni, allora il deficit-Pil potrebbe scendere sotto il 130% entro il 2015 - calcolano gli esperti - Ma è improbabile che tutti i creditori siano d'accordo. Se l'operazione venisse accettata soltanto dalle banche, allora la riduzione del debito diventerà un processo troppo lento". Ed ecco qui che il problema rimarrebbe. D'altronde, il problema si sviluppa su tre livelli: la sostenibilità del debito, la crescita bassa e la fuga di capitali. "E un problema multiplo, può esser risolto solo con soluzioni multiple - concludono a Ing - la crisi Greca attraverserà differenti fasi".

Fonte: Finanza.com
 
MARKET TALK: fallimento negoziati disastroso per Atene (Intesa Sanpaolo)

MILANO (MF-DJ)--In caso di fallimento dei negoziati per nuovi aiuti alla Grecia, lo scenario per il Paese sarebbe "disastroso" e renderebbe "quasi inevitabili" la "rinuncia all''euro, l''imposizione di controlli ai movimenti di capitale, l''uscita dall''Unione Europea e una massiccia creazione di base monetaria". Lo scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo, spiegando che, con un esito negativo delle trattative, il "sistema bancario e il sistema dei pagamenti cesserebbero di funzionare", il bilancio pubblico sarebbe "caratterizzato da un deficit anche al netto della spesa per interessi e senza accesso a fonti di finanziamento", mentre il ribilanciamento dell''economia avverrebbe "attraverso una drammatica e rapida contrazione" del Pil.<br><br>
red/gfn [email protected]

10:15-30/05

Gaudens docet! ;)
 
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