Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (6 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Baro

Umile contadino
Buoni recuperi per i periferici seguiti al discorso di frau Merkel al Bundestag, ma poi riassorbiti a fine giornata su prevalenti prese di beneficio.
Nel corso di venerdì abbiamo visto toccare minimi che non si vedevano da due settimane. Insomma, la volontà di rialzare la testa c'è tutta ... si tratta di creare le indispensabili premesse di ordine politico.
In settimana abbiamo assistito a imponenti scioperi generali in Portogallo e Belgio, un pò più fiacco quello in Grecia dove possiamo notare una prevalente stanchezza.
La ricetta amara dei tagli che impone politiche recessive e di contenimento dei costi per riequilibrare i deficit/PIL richiama in piazza tutte le nazioni dell'eurozona.
In Italia è attesa la ricetta del Governo Monti, sarà un banco di prova vedere se si ridurrà il differenziale con la Spagna. Per il resto dipende tutto da come si muoverà nel suo insieme l'Eurozona.
Le trattative in Grecia per lo PSI continuano, non ci sono novità particolari. Trapela tra le righe che molto probabilmente l'operazione rimarrà comunque su base volontaria e non aderirà la BCE.
Questo ci lascia un discreto margine di speranza per i nostri GGB in vista di una probabile operazione di buy-back (o asta all'olandese) con cui rastrellare i titoli residui rimasti sul mercato.
La settimana che si aprirà lunedì sarà decisiva per le sorti dell'Euro. Non saranno i "Dieci giorni che sconvolsero il mondo" ... ma le nostre tasche ne risentiranno.

Grecia 3026 pb. (2995)
Portogallo 1194 pb. (1164)
Irlanda 697 pb. (697)
Italia 460 pb. (461)
Spagna 356 pb. (360)
Belgio 249 pb. (254)
Austria 120 pb. (111)
Francia 113 pb. (93)

Bund vs Bond + 8
Poveri noi ... se lo swap andrà bene forse si farà l'asta all'olandese, un'asta che si usava nell'antichità per vendere tulipani e formaggi:-(...la soluzione migliore sarebbe un buy back al prezzo di acquisto, fatto questo amici come prima e bye-bye Grecia...
 

tommy271

Forumer storico
Poveri noi ... se lo swap andrà bene forse si farà l'asta all'olandese, un'asta che si usava nell'antichità per vendere tulipani e formaggi:-(...la soluzione migliore sarebbe un buy back al prezzo di acquisto, fatto questo amici come prima e bye-bye Grecia...

Io ho comprato un pò altino ... 102 :lol::lol::lol:.
 

tommy271

Forumer storico
Citi: "immerso" in remissione fino a ... 2015 rimarranno in Grecia

"Recessione profonda e prolungata" entro il 2015, un ulteriore deterioramento 'selective default' e maggiori possibilità di lasciare l'euro "cerca" per la Grecia, Citi, in una relazione del 28 NOVEMBRE 2011.


Come già detto, la situazione politica in Grecia è stabilizzata dalla formazione del governo di transizione sotto Lucas Papademos, dovrebbe portare il Paese alle elezioni nel mese di febbraio e promosso da allora, con il consenso bipartisan, le misure di austerità necessarie per il paese per garantire la la nuova tranche della Troika.

Tuttavia, i commenti che Citi, ha mantenuto una forte incertezza politica in Grecia, e ritiene che le probabilità di uscire il paese dell'euro è rimasta alta. Inoltre, esprimendo l'opinione che le nuove misure di austerità (compresi PSI con il taglio del 50%) si rivelerà insufficiente per ripristinare la sostenibilità fiscale della Grecia.

"Siamo convinti che le riforme strutturali proposte è improbabile che generare significativi benefici economici a breve termine", dicono gli analisti di Citi caratteristiche. "Come risultato, ci aspettiamo che la Grecia soffre di recessione profonda e prolungata nel 2012 e 2013 e rimarrà in recessione fino al 2015", aggiungono.

Internazionale dell'ambiente

Mentre l'economia globale, Citi dice che il 2012 sarà un anno di rallentamento della crescita e grandi deviazioni. In effetti, trasferirsi in un altro revisione al ribasso (per il sesto mese consecutivo) la sua stima per la crescita dell'economia globale. Quindi aspettatevi una crescita globale a un tasso del 2,5% nel 2012 (contro il 3% della previsione precedente), rispetto al +4,2% nel 2010 e +3,0% nel 2011. Si tratta, come commentato da Citi, la più ripida revisioni al ribasso che ha dovuto trasferirsi qui 12 anni (fatta eccezione per il periodo 2001 / inizio 2002 e del 2008 / inizio 2009). Per il 2013 si aspettano una lieve accelerazione della crescita globale al 3,1%.

In termini di tasso base della Banca centrale europea, Citi si aspetta una riduzione del 0,5% nel 2012, e ridurre i tassi overnight a zero. Ritiene inoltre che la Gran Bretagna rischia di espandersi "aggressivamente" misure di allentamento quantitativo, mentre si aspetta generalmente un lungo periodo di estremamente bassi tassi di interesse nominali (e tassi reali negativi) nei paesi industrializzati. Le stime di Citi, il primo aumento dei tassi di interesse degli Stati Uniti dovrebbe essere previsto nel 2014, in Gran Bretagna nel 2015 e della zona euro nel 2016 .... Infatti, il vero PIL dell'area dell'euro, Citi ritiene che non raggiungerà livelli pre-crisi nel primo trimestre del 2008 fino al 2016.

Cina, in tutto questo rimane in orbita che lo permetterà nei prossimi 10 anni per sostituire gli Stati Uniti come più grande economia del mondo (in termini di PIL nominale).

'Barrage' downgrade
Intanto, gli analisti di Citi prevedono un deterioramento "sbarramento" del rating di credito dello Stato, sia all'interno che all'esterno della zona euro, dal quale non sfuggirà Stati Uniti o in Francia o in altri paesi al momento mantenere il più alto rating del credito 'AAA' .

Più in particolare, nei prossimi 2-3 trimestri, si aspettano rating downgrade per Austria, Belgio, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna.

A lungo termine, nel corso dei prossimi 2-3 anni, si aspettano downgrade nuovo negli Stati Uniti, Giappone, Spagna e Italia.

La tabella seguente, impresso Citi previsioni sull'evoluzione dei rating del credito rispetto a quelli che sono ora dando la Standard & Poor e Moody.



Ratings di Standard & Poor 's
Rating Moody 's
Paese
Corrente
Valutazione
Citi Previsione
(Fino a 9 mesi)
Citi Previsione
(2-3 anni)
Corrente
Valutazione
Citi Previsione
(Fino a 9 mesi)
Citi Previsione
(2-3 anni)
Stati Uniti
AA +
AA +
AA
Aaa
Aaa
Aa1
Canada
AAA
AAA
AAA
Aaa
Aaa
Aaa​
Giappone
AA-
AA-
A +
Aa3
Aa3
A1
Germania
AAA
AAA
AAA
Aaa
Aaa
Aaa​
Francia
AAA
AA +
AA +
Aaa
Aa1
Aa1
Italia
A
A-↓
BBB + ↓ ↓
A2
A3
Baa1 ↓ ↓
Spagna
AA-
A +
Un ↓ ↓
A1
A2
A3 ↓ ↓
Austria
AAA
AA +
AA +
Aaa
Aa1
Aa1
Belgio
AA
AA
AA-↓
Aa1
Aa2
Aa3 ↓ ↓
Grecia
CC
SD ↓ ↓
CC / C
Ca
C
Ca​
Paesi Bassi
AAA
AAA
AAA
Aaa
Aaa
Aaa​
Portogallo
BBB-
BB ↓ ↓
CC / C ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
Ba2
Ba3
Ca ↓ ↓ ↓ ↓
Regno Unito
AAA
AAA
AAA
Aaa
Aaa
Aaa​
* Nota: Le frecce indicano la variazione attesa del riesame. Questo numero riflette il numero di passaggi in cui dovrebbe cambiare ogni valutazione (con un massimo di 5, anche per i paesi che si prevede dovrebbe peggiorare di più passaggi). 'SD' significa 'selective default'. Le stime non sono inclusi possibile espansione dei prestiti da parte dell'EFSF di 440 miliardi di euro. In caso di forte espansione coinvolgerà grandi onere finanziario, i paesi della zona euro che mantengono la valutazione 'AAA' probabilmente a rischio di degrado.

Fonte: Moodys, S & P e Citi Investment Research and Analysis


����:www.capital.gr

***
La tabella, incolonnata meglio, la potete vedere cliccando su capital.gr
 
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il carcarlo

only etf
Austerità Europea: tutto daccapo dal 1931?

Un giovane economista Tedesco ci propone le impressionanti analogie tra la situazione della Germania nel 1931 e quella dei paesi periferici di oggi, che dovrebbero farci riflettere, perché se si impara dalla storia non c'è bisogno di ripeterla...

3 dicembre 2011 , ore 0:35 - 1 Commento


di Fabian Lindner – Un paese affronta una voragine economica e politica, il governo è sull’orlo della bancarotta e persegue politiche di austerità feroce: enormi tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici e drastici aumenti delle tasse, crollo dell’economia e tassi di disoccupazione che esplodono, le persone combattono le une contro le altre per la strada, mentre le banche falliscono e il capitale internazionale fugge dal paese. Grecia 2011? No, Germania 1931.

Il Capo del governo non è Lucas Papademos, ma Heinrich Brüning. Il “Cancelliere della fame” taglia la spesa del governo per decreto, ignorando il Parlamento, mentre il PIL scende senza limiti. Due anni dopo Hitler sarà al potere, otto anni dopo avrà inizio la Seconda Guerra Mondiale. La situazione politica di oggi è ancora diversa, ma le analogie economiche sono spaventose.

Come nei paesi in crisi di oggi, il problema chiave della Germania nel 1931 era il debito estero. Gli Stati Uniti erano il più grande creditore della Germania, e i debiti della Germania erano denominati in dollari USA. Dalla metà degli anni ’20, il suo governo aveva preso in prestito ingenti somme all’estero per pagare le riparazioni di guerra nei confronti di Francia e Gran Bretagna. Il credito estero finanziò anche i Ruggenti Anni Venti della Germania – il boom economico, dopo l’iperinflazione del 1923. Come la Spagna, Irlanda e Grecia di oggi, la ripresa della Germania degli anni ’20 è stata causata da una bolla del credito.
La bolla è scoppiata quando i mercati finanziari statunitensi sono crollati nel 1929. Investitori Statunitensi e banche sono stati colpiti duramente, hanno perso la fiducia e ridotto i rischi – in particolare i loro investimenti in attività Europee. I flussi di credito in Germania, Austria e Ungheria si sono fermati all’improvviso. Gli investitori statunitensi non volevano il reichsmark – la moneta Tedesca – ma Dollari, moneta che la Reichsbank Tedesca non poteva stampare. La fuga del dollaro dalla Germania – soprattutto dai depositi bancari Tedeschi – ha portato al rapido esaurimento delle riserve di valuta della Reichsbank.

Per guadagnare dollari la Germania doveva trasformare il suo enorme deficit delle partite correnti in un avanzo. Ma come i paesi in crisi di oggi, la Germania era intrappolata in un sistema monetario con tassi di cambio fissi, il gold standard, e non poteva svalutare la sua moneta. Tuttavia, anche dopo aver lasciato il gold standard, il Cancelliere Brüning ed i suoi consiglieri economici temevano gli effetti inflazionistici di una svalutazione e un replay della iperinflazione del 1923.

Senza liquidità in dollari dall’estero, l’unico modo per il governo di invertire il conto corrente era una forte deflazione dei salari e dei costi. In soli due anni Brüning tagliò la spesa pubblica del 30%. Il Cancelliere aumentò le tasse e tagliò i salari e le spese di previdenza sociale di fronte a una disoccupazione crescente e alla povertà. Il PIL reale diminuì dell’8% nel 1931 e del 13% un anno dopo, la disoccupazione aumentò al 30% e il denaro rimasto fuoriusciva dal paese. Le partite correnti invertirono il segno, da un deficit enorme a un piccolo avanzo.

Ma non c’erano abbastanza dollari disponibili sui mercati mondiali. Nel 1930 il Congresso degli Stati Uniti aveva introdotto la Smoot-Hawley-tariff per impedire le importazioni nel paese. I paesi con debiti in dollari furono tagliati fuori dal mercato Statunitense e non potevano guadagnare il denaro necessario per servire i loro debiti. La situazione non migliorò quando il presidente Hoover proposeo una moratoria di un anno su tutti i debiti esteri della Germania. La moratoria era osteggiata sia dalla Francia – che insisteva sul pagamento delle riparazioni tedesche – che dal Congresso degli Stati Uniti. Quando il Congresso finalmente approvò la moratoria nel dicembre del 1931 era troppo poco e troppo tardi.

Nell’estate del 1931, le banche Tedesche cominciarono a fallire, portando sia a una stretta creditizia che a enormi pacchetti di aiuti pubblici per salvare le banche più grandi. Le banche dovettero essere chiuse e il governo andò in default sul suo debito. La moratoria di Hoover e una politica di espansione fiscale sotto il successore di Brüning, von Papen, arrivarono troppo tardi: i fallimenti e la disoccupazione aumentarono e i nazisti guadagnarono terreno politico.

I paralleli con la situazione economica di oggi sono spaventosi: Grecia, Irlanda e Portogallo devono perseguire politiche di austerità feroce sotto la pressione dei paesi creditori e dei mercati finanziari, al fine di riportare i loro saldi di conto corrente dal deficit al surplus; la disoccupazione Greca è al 18%, in Irlanda al 14% e in Portogallo al 12%, la Spagna è addirittura al 22%. E quelli che potrebbero aiutare non fanno abbastanza: la Germania e i banchieri centrali Tedeschi richiedono drastiche misure di austerità e danno in cambio solo aiuti parziali e insufficienti – troppo poco, troppo tardi, adesso come allora.

La Germania nel 1931 avrebbe avuto un grande vantaggio se gli Stati Uniti – e anche la Francia – avessero fornito la liquidità necessaria alle banche Tedesche e al suo governo. Forse la radicalizzazione politica avrebbe potuto essere evitata. Ma gli Stati Uniti erano in una svolta isolazionista. Non volevano essere coinvolti nel disordine degli affari Europei.

Oggi la Germania gioca il ruolo degli Stati Uniti. Sia il parlamento che il governo esitano a fornire l’aiuto necessario ai paesi in crisi: entro l’EFSF, la Germania è pronta a garantire solo fino a 211 miliardi di euro di indebitamento dei paesi in crisi. Questo non è sufficiente. Nel 2008 le garanzie per il sistema bancario Tedesco sono state di 480 miliardi di euro.

La Germania insiste ancora sul suo surplus delle partite correnti. Questo è, per definizione, il deficit dei paesi in crisi. Così impediscono a questi paesi di guadagnare il denaro per servire i loro debiti. Inoltre, la Germania si oppone ferocemente a provviste di liquidità da parte della BCE. Gli economisti Tedeschi e i banchieri centrali giustificano la passività della BCE con la minaccia dell’inflazione. Ma si mescolano le lezioni storiche dell’iperinflazione Tedesca del 1923 e la sua crisi di deflazione e disoccupazione del 1931.

Questo errore di giudizio può facilmente ritorcersi contro: la reputazione della Germania in tutta Europa è già in declino, le tensioni politiche nei paesi in crisi con la disoccupazione a livelli record sono aumentate in modo drastico e il sempre più probabile crollo della zona euro potrebbe minacciare l’economia Tedesca, in particolare le sue banche e le sue esportazioni.

Gli Stati Uniti hanno imparato a proprie spese che si devono assumere la responsabilità per la stabilità economica del mondo. La seconda guerra mondiale fu una delle conseguenze della crisi del 1930, che avrebbero potuto evitare.

Dopo non essere riusciti a stabilizzare il sistema economico mondiale nei primi anni ’30, nel 1945 gli USA hanno imparato che solo la cooperazione economica potrebbe portare a un mondo pacifico e prospero. Col piano Marshall e l’apertura dei loro mercati alle esportazioni Europee, hanno consentito all’Europa di ricostruire la propria economia distrutta. Nello stesso tempo, gli esportatori Statunitensi approfittavano della fame dell’Europa per i beni di investimento e di consumo.

Fino a primi anni ’70 gli Stati Uniti hanno guidato il commercio internazionale e il sistema monetario – il sistema di Bretton Woods – garantendo la prosperità economica, un libero mercato caratterizzato dall’equità sociale e quindi i pre-requisiti economici della socialdemocrazia.

Sia il pubblico Tedesco che i politici dovrebbero imparare dalla storia. La solidarietà con i paesi in crisi è nell’interesse di lungo periodo della Germania. Il governo Tedesco dovrebbe smettere di abusare del suo potere di dettare il declino economico di altre nazioni. L’alternativa è la stagnazione economica e l’aumento delle tensioni fra le nazioni Europee. Il verdetto è ancora valido: coloro che non imparano dalla storia sono destinati a ripeterla.

Articolo originale: European Austerity – Is this 1931 All Over Again?



interessante sto articolo riportato in prima pagina di IO;)

buon carcargiorno
 

ficodindia

Forumer storico
La Grecia rimarrà nell'euro.

A sostenerlo è il ministro delle finanze del governo tedesco Schaeuble. Infatti, a proposito della Grecia, il ministro tedesco ha dichiarato:
"We can't just show states the door if they have difficulties. Also, the economic consequences would be totally unforeseeable were one or more countries to leave the eurozone. The vast majority say that this would be the worst of all developments." Debt funds needed in all eurozone states- Germany | Athens News

Ne consegue che la Grecia non può dichiarare default, per non creare un precedente devastante per la zona euro, attivando i CDS, per cui la ristrutturazione proposta dovrà essere volontaria. Quindi ragionevolmente ne consegue che lo swap non potrà essere imposto. Daltronde l'accordo del 26/10 prevede un taglio volontario del 50% dei circa 200 mld di euro detenuti dalle banche e altre istituzioni finanziarie private. Il taglio dei 27 mld detenuti dal retail non è previsto al fine tra l'altro di conseguire il rapporto debito PIL del 120% entro il 2020. Tra l'altro Papademos ha sempre sostenuto che "Restructuring that involves haircut losses for investors is not desirable and it’s not necessary” .
http://www.businessweek.com/news/20...-greek-debt-neither-desirable-nor-needed.html
 
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carib

rerum cognoscere causas
Poveri noi ... se lo swap andrà bene forse si farà l'asta all'olandese, un'asta che si usava nell'antichità per vendere tulipani e formaggi:-(...la soluzione migliore sarebbe un buy back al prezzo di acquisto, fatto questo amici come prima e bye-bye Grecia...

L'idea che il "prezzo di acquisto" costituisca una referenza per il debitore.. é una "leggenda metropolitana". Puó essere un punto di riferimento per stabilire l'entità del danno, se si vuol far causa, con fondamento, all'intermediario che ha venduto. Ma null'altro, credo. Se poi parliamo di un "buyback".. ovviamente a chi compra conviene pagar meno... e non ha alcun motivo per pagare.. 102.. quel che può comprare a 27, o 30.
 

Baro

Umile contadino
L'idea che il "prezzo di acquisto" costituisca una referenza per il debitore.. é una "leggenda metropolitana". Puó essere un punto di riferimento per stabilire l'entità del danno, se si vuol far causa, con fondamento, all'intermediario che ha venduto. Ma null'altro, credo. Se poi parliamo di un "buyback".. ovviamente a chi compra conviene pagar meno... e non ha alcun motivo per pagare.. 102.. quel che può comprare a 27, o 30.
Il prezzo di acquisto era solo un "desiderata"...comunque se faranno il buy back dovranno farlo a prezzi medio alti per avere una buona risposta perchè ormai i 27 mld in mano al retail è in carico nella maggior parte a prezzi alti e se uno li ha tenuti fino ad ora o li vende a prezzo che si avvicina a quello di carico o punta a fare hold out. Io sono uno di quelli che li ho in carico alti...arrivati a sto punto cosa vuoi che mi cambi prendere 20 o 0...o mi comprano il titolo con una perdita al max del 10% o li tengo fino a scadenza e muoia Sansone...
 
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Stato
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