CEDOLONE
Forumer storico
Gion..pensi che la disceca del petrolio sia finita?
05-02-2015 farina NON del mio sacco...
Dopo una fase laterale/moderatamente positiva al di sotto
della resistenza in area 110-115$/barile, con minimi crescenti (75
nell’ottobre 2011; 77,25 nel giugno 2012; 85,60 nell’aprile 2013;
91,25 nel gennaio 2014),
ad inizio ottobre 2014, alla rottura di
quota 90, si avvia un vero e proprio
sell-off sul greggio (WTI
PC: 51,04$/barile
), che provoca una discesa quasi lineare
culminata nel minimo del 29 gennaio 2015 a 43,58 (-59,5%
dai picchi di giugno).
Nelle ultime sedute le quotazioni si sono
poi riportate al di sopra di quota 50.
L’enorme liquidità
iniettata dalle Banche Centrali è stata
probabilmente all’origine della lievitazione dei prezzi del petrolio
e di altre materie prime (rame, alluminio) negli anni passati: tale
bolla sta ora sgonfiandosi velocemente
. Nell’ultimo semestre
hanno contribuito
l’apprezzamento del $Usa ed un quadro
macroeconomico mondiale ancora molto fragile
, oltre a
probabili
politiche di “spiazzamento” della concorrenza di
Paesi come Usa, Iran, Venezuela, Nigeria, Russia, perseguite da
Arabia Saudita, Emirati Arabi e Kuwait.L’area 40-50 rappresenta un obiettivo grafico importante del movimento
ribassista sul WTI.
Sembra quindi fisiologico l’avvio di una fase di rimbalzo
tecnico
, che potrebbe estendersi anche verso la forte resistenza a quota 60. Il
quadro tecnico più ampio, tuttavia, rimane molto debole, per lo meno fintantoché le
quotazioni stazionano al di sotto della resistenza critica in area 70-75.
Le pressioni ribassiste riprenderebbero alla violazione di 43,50
, con primo
obiettivo
quota 40 e possibili estensioni (prematuro) in direzione del supporto
chiave a 32,50
. La struttura delle scadenze sui vari contratti futures si è portata, nei
mesi passati, in una
situazione di contango estremo (cfr. pag. 3), a conferma
della violenza del movimento ribassista. Fatti salvi possibili rimbalzi tecnici di breve,
ciò lascia presagire
possibili nuovi minimi nei mesi a venire, con una
conseguente
stabilizzazione delle quotazioni su livelli “bassi” (al di sotto di
quota 50) anche per alcuni anni a venire.
Operativamente
,
fintantoché il WTI staziona al di sopra di 47,50 sono possibili
ulteriori risalite, con primo obiettivo 53,60, poi 55 ed estensioni verso 59-60. Il tono si
indebolirebbe nuovamente su ridiscese sotto 46,50 (prematuro) e le pressioni
ribassiste riprenderebbero alla violazione di 43,50 (al momento poco probabile). La
volatilità decisamente elevata del greggio
, amplificata dal ricorso a strumenti a
leva 2 come
l’ETC LOIL, consiglia tale mercato e strumento esclusivamente ad una
clientela decisamente speculativa e per importi contenuti rispetto al proprio
portafoglio. Gli ETC a leva, inoltre, hanno lo svantaggio di sottoperformare al
passare del tempo in assenza di una gestione “attiva” (alleggerimenti sulle salite ed
incrementi sulle discese), rendendo preferibile l’utilizzo di tali strumenti per
un’operatività veloce (infraday o poche sedute).