Obbligazioni societarie HIGH YIELD e oltre, verso frontiere inesplorate - Vol. 1

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su milano finanza listano due bond XS0466650669 e xs0304937534.emittente PREGIS,rend effettivo lordo 9.37.qualcuno li conosce?
 
su milano finanza listano due bond XS0466650669 e xs0304937534.emittente PREGIS,rend effettivo lordo 9.37.qualcuno li conosce?

E' una società di packaging USA, Pregis Corporation. Il primo ISIN sostituisce il secondo a seguito di una exchange offer del 2010 con le stesse caratteristiche originarie con l'aggiunta di alcune clausole di regolamentazione del titolo sul mercato irlandese (se non ricordo male). Comunque, si tratta di un'emissione da 125 mln di euro (outstanding 100) 15/04/2013 TV (Eur + 5%), rating B, 50.000 taglio minimo, ma intrattabile: tempo fa avevo chiesto a IW, ma non c'erano controparti. Magari adesso qualcosa è cambiato. prova a sentire lunedì.
 

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E' una società di packaging USA, Pregis Corporation. Il primo ISIN sostituisce il secondo a seguito di una exchange offer del 2010 con le stesse caratteristiche originarie con l'aggiunta di alcune clausole di regolamentazione del titolo sul mercato irlandese (se non ricordo male). Comunque, si tratta di un'emissione da 125 mln di euro (outstanding 100) 15/04/2013 TV (Eur + 5%), rating B, 50.000 taglio minimo, ma intrattabile: tempo fa avevo chiesto a IW, ma non c'erano controparti. Magari adesso qualcosa è cambiato. prova a sentire lunedì.

dovrebbe essere un B-
Abstract: The ratings on Pregis Corp. reflect the company's highly leveraged financial profile with weak liquidity, limited free operating cash flow, and leverage 7.6x as of March 31, 2011. Standard&Poor's Ratings Services characterizes Pregis' business profile as weak, primarily due to the company's vulnerability to volatile plastic resin costs and competitive industry conditions, particularly during periods of macroeconomic weakness. This overshadows its good customer and end-market diversity as the second largest protective packaging player in both the U.S. and Europe. On March 31, 2011, Pregis had $590 million of total adjusted debt (including capitalized operating leases). Credit measures are weak for the ratings, with total adjusted debt to EBITDA of 7.6x and funds from operations (FFO) to adjusted debt...
 
(Il Sole 24 Ore) - Palla al centro. Fischio d'avvio. La partita per salvare Seat Pagine Gialle è iniziata. Le banche (che vedono Rbs, UniCredit e Bnp Paribas in prima fila) hanno infatti dato la "liberatoria" (waiver) alla società, per negoziare la ristrutturazione di un debito da 2,7 miliardi ormai insostenibile. L'idea – come anticipato ieri da Radiocor – è di trasformare in azioni il prestito obbligazionario da 1,3 miliardi di euro emesso per Seat dalla società-veicolo Lighthouse. Se Seat ci riuscisse, in un colpo prenderebbe tre piccioni con una fava: ridurrebbe il debito, aumenterebbe il capitale e risparmierebbe 108 milioni l'anno di interessi. Ma non sarà facile: serve infatti l'Ok dei fondi di private equity azionisti con il 49,5% (Cvc, Permira e Investitori Associati) che, sostengono alcuni, non sono tutti d'accordo. Cvc sembra infatti poco disposta a seguire questa strada, preferendone altre. E dire che a mettere Seat in questa situazione sono stati proprio i fondi di private equity. Il gruppo non avrebbe problemi se non fosse per quella gigantesca zavorra di debito, che proprio i fondi le hanno "iniettato" nel 2003 come in un'operazione di chirurgia plastica riuscita male. Quell'anno Cvc, Permira, Investitori Associati e Bc Partners (poi uscito) acquisirono il 62,5% di Seat da Telecom. Per farlo misero 960 milioni di euro di capitale di tasca propria, ma si fecero finanziare i restanti 2,2 miliardi da Royal Bank of Scotland. Questo è il peccato originale: quel debito fu ben presto scaricato in Seat. L'anno dopo i nuovi azionisti decisero infatti che il gruppo doveva distribuire loro un dividendo speciale: furono emessi i bond attraverso la società veicolo Lighthouse (1,3 miliardi), furono rifinanziati i prestiti e con i denari raccolti Seat staccò una cedolona da 3,46 miliardi di euro. È così che la società è stata riempita di debiti: non per investire in tecnologia o in personale, ma per ripagare i fondi che l'hanno acquisita. Questi poi hanno effettuato un aumento di capitale, vero. Ma non è bastato. Nel 2010 il gruppo ha anche ristrutturato il debito. Ma anche questo non ha risolto il problema. Oggi in circolazione ci sono debiti "senior" (più "forti"), tra i quali figurano quelli bancari. E poi c'è il prestito obbligazionario emesso dal veicolo Lighthouse, che è invece "junior" (in caso di default viene rimborsato dopo i "senior"). Questo bond è in mano a investitori istituzionali, ma – si dice – è finito anche in qualche gestione patrimoniale. Morale: questo fardello non è più sostenibile. L'unica soluzione è dunque di trasformarlo in parte in azioni. L'idea è di farlo proprio con il bond Lighthouse. Le banche creditrici sono d'accordo: hanno infatti dato in questi giorni il via libera (waiver), passaggio necessario per evitare che la ristrutturazione diventi un «evento di default». Gli obbligazionisti Lighthouse sono in gran parte d'accordo: esiste infatti un comitato (composto dai fondi Monarch, Marathon, Sothic, Anchorage, Alden e Howl Creek) che ha in mano tra il 40% e il 50% del bond e che voterà «sì». L'unico punto interrogativo sta nei fondi azionisti: si dice che alcuni preferiscano una ricapitalizzazione. La partita è appena iniziata.

Qui però trascurano un dettaglio: la votazione degli obbligazionisti non è a maggioranza relativa. Il 50% dei consensi non basta, ci vuole il 66%. Non è però chiaro se s tratta dei 2/3 del debito o dei 2/3 che parteciperanno alla votazione.

I fondi azionisti penso non possano decidere nulla avendo dato le azioni a garanzia dei bond RBS sarà la banca a dire la sua, anche perchè la garanzia prestata ormai è incapiente.
Poi per la votazione degli obbligazionisti a parte quelli del comitato sarà difficile convincere 2/3 del capitale emesso a convertire però forse potrebbero fare una proposta di conversione facoltativa, se veramente il comitato vuole le azioni basta che consegnino i loro bond e avrebbero il controllo della società mentre gli altri obbligazionisti sarebbero contenti di tenersi i bond di una società ricapitalizzata.
Con tutte le offerte di scambio di ogni genere che si sono viste negli ultimi anni penso che questa sarebbe ancora una delle + virtuose ma ho dei dubbi che veramente sto comitato abbia tutta sta voglia di diventare azionista.
 
xs0487711573 Bank of Ireland ... ha beccato 'na botta ... starebbe a 25 ... quasi quasi ;)
Secondo me t'è sfuggita qualche notizia ultimamente, non c'è una discussione ad hoc poiché se ne parla abusivamente in quella delle perpetual. Comunque è in corso un'offerta di scambio punitiva da bond ad azioni o cash, questo pdf (http://www.rns-pdf.londonstockexchange.com/rns/1154I_-2011-6-8.pdf) ne illustra i dettagli, ma penso che dopo averlo letto il titolo in questione ti interesserà meno..
 
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