Se posso, su quali considerazioni sei entrato ora sul PT '37? Il quadro politico e tecnico sembrerebbero spingere verso un ulteriore aumento dei rendimenti...
Due considerazioni:
quadro politico portoghese fragile ma con una crescita potenziale migliore della nostra
aumento dei tassi si, ma forse questa prima fase di correzione può aver esaurito la forza.
Volendo scommettere su una ripresa dei corsi ho scelto titolo portoghese per il miglior rendimento immediato rispetto al titolo italiano.
La leva lunga per amplificare il recupero.
Investimento non eccessivo..sotto i 100k
QUADRO MACROECONOMICO (PORTOGALLO)
Il Portogallo ha sottoscritto nel 2011 un Programma triennale di assistenza finanziaria con il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea. Il Programma si è concluso ufficialmente nel maggio 2014, con una “clean exit”, ovvero senza il ricorso ad ulteriori crediti di sostegno. Nel marzo 2016 il FMI ha pubblicato i risultati della sua terza visita di monitoraggio in Portogallo dopo la chiusura del programma di assistenza, rilevando la persistenza di impedimenti strutturali che rallentano la crescita economica portoghese. È stata evidenziata inoltre l’influenza sui dati relativi alla crescita dei bassi tassi d’interesse, dell’Euro debole e del basso prezzo del petrolio. Secondo il rapporto del FMI, inoltre, le nuove politiche governative implicano una revisione parziale delle riforme strutturali introdotte durante il periodo di assistenza finanziaria.
La ripresa economica del Paese appare comunque consolidata nel 2015 con una crescita del PIL dell’1,6%, sostenuta principalmente dalle esportazioni e del turismo in arrivo che ha registrato un ottimo andamento anche nel 2016, registrando nel periodo gennaio-nov. un incremento nei ricavi totali del 17,1%.
Secondo i dati pubblicati a gennaio 2017 dal Banco de Portugal, le stime di crescita del PIL relative al 2016 si sono assestate all’1,2%. Positive anche le previsioni sia per il 2017 (1,4%) che per il 2018 (1,5%), al cui risultato, secondo la Banca centrale, contribuiranno l'andamento positivo delle esportazioni (3,7% nel 2016, 4,8% nel 2017 e 4,6% nel 2018) e dei consumi privati (2,1% nelle stime del 2016, 1,3% nel 2017 e 1,4% nel 2018). Sulla stessa linea troviamo le previsione del FMI, che si aspetta un incremento del PIL portoghese dell’1,3% nel biennio 2016-2017, mentre appare piú prudente per il 2018 con l'indicazione di una variazione dell'1,2%. Il tasso d’inflazione dovrebbe registrare nel triennio un andamento leggermente crescente: la stima é +0,7% nel 2016, 1,1% nel 2017 e 1,4% nel 2018, mantenendosi comunque intorno alle medie dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda l'andamento degli scambi con l'estero a partire da fine 2013 il tessuto produttivo portoghese ha beneficiato principalmente della maggiore incidenza dei flussi commerciali verso le economie emergenti. Tale rilancio negli scambi con l’estero dovrebbe continuare nei prossimi anni. Nel 2016 il FMI stima un aumento del 3,5% nell’export di beni e servizi e del 3,1% nell’import di beni e servizi, mentre nel 2017 prevede rispettivamente una percentuale di incremento del 3,6 nell’export e del 3,4 nell’import.
Nell’ambito del mercato del lavoro si segnala una fase di ripresa con un tasso di disoccupazione che mantiene nelle previsioni un andamento decrescente: le stime FMI indicano un calo all’11% nel 2016, all’10,6% nel 2017 e al 10,3% nel 2018. Tuttavia il tasso di disoccupazione portoghese resta ancora al di sopra della media dei Paesi UE. È particolarmente elevato il livello della disoccupazione giovanile, pari al 30,2% (febbraio 2016), alla quale si somma un importante flusso d’emigrazione dei giovani portoghesi.
Al Governo portoghese resta l’impegnativo obiettivo di ridurre sia il deficit di bilancio, sia il debito pubblico (quest’ultimo valutato nel 2016 al 130,8%). Il deficit di bilancio nel 2016 si è attestato invece al -2,6% del PIL. Le previsioni del FMI prevedono comunque una riduzione del debito pubblico fino al 129,9% nel 2017 e al 127,7% nel 2018 e un deficit di bilancio che dovrebbe assestarsi sotto la soglia del 3% nei prossimi anni (-2,1% nel 2017 e -2,9% nel 2018).
Per quanto riguarda il settore bancario, che già dall’inizio della crisi economica aveva dato segni di fragilità, resta da vedere quale sarà l’impatto a medio, lungo termine del fallimento del Banco do Espirito Santo (BES), i cui attivi sono stati trasferiti al costituito Novo Banco, per il quale sono ora in corso i negoziati di vendita nel mercato e della crisi del Banif, i cui attivi sono stati ceduti al Banco Santander Totta (affiliato al gruppo spagnolo Santander) nel dicembre 2015.
Fonte: Banco do Portugal, FMI, CE