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Il maggiore rischio che grava sulla ripresa dell'economia reale e dei mercati finanziari è di natura politica.
E' la convinzione di tre top strategist di Citigroup, ovvero Willem Buiter, chief economist, Matt King, a capo del team globale di credit product strategy, e Jonathan Stubbs, responsabile Uk & European strategy team.
Incontrando la stampa italiana, gli strategist hanno spiegato che si nota "un ritorno del rischio politico, che va considerato con maggiore attenzione".
Buiter, in particolare, ha fatto riferimento al discorso sulle banche del presidente Usa, Barack Obama, per dire che "i maggiori rischi per le aziende private arrivano dai governi".
Gli strategist hanno spiegato di vedere "una stretta fiscale" a livello globale.
Nelle slide distribuite per l'incontro si legge che "il debito pubblico è un freno ad eventuali futuri salvataggi" del sistema finanziario.
Se è vero che c'è una volontà politica di non impegnarsi in altri mega-programmi per almeno 5-10 anni, le istituzioni finanziarie globali che sono sopravvissute alla crisi "potrebbero considerarsi troppo grandi per fallire", ma il peggioramento delle finanze pubbliche potrebbe renderle "troppo grandi da salvare".
Buiter ha sottolineato pù volte il peso determinante che avrà il debito pubblico nei prossimi anni, soffermandosi sulla situazione della Grecia e del Portogallo, oltre che della Spagna, definita "troppo grande per fallire".
Il capo economista di Citigroup ha spiegato di non vedere pressioni inflazionistiche nei prossimi due anni. "Sarei molto sorpreso se l'inflazione della zona euro superasse il 2%", ha detto, aggiungendo che "qualche tensione sui prezzi potrebbe essere usata dalla Bce come scusa per tirare qualche leva monetaria, ma non il tasso ufficiale", che si prevede comincerà a salire soltanto nel 2011.
Citigroup è complessivamente positiva sull'equity. "Vediamo un ritorno del 10-15% nel 2010" dall'investimento nei mercati azionari globali, hanno affermato King e Stubbs.
Netta la preferenza per i mercati emergenti rispetto alle economie mature.
A livello settoriale, Citigroup sceglie prodotti di largo consumo, tecnologici, tlc, oil & gas.
La banca, infine, vede "ritorni uguali a zero da debito pubblico e cash".