I carry porteranno inflazione? (3 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Hypertrader ha scritto:
Ciao gipa, una domanda, in questa inflazione calante qua in Eurolandia non vedi un pericolo ben peggiore ovvero la deflazione????

Premesso che solo gli ultimi dati sull'inflazione risultano calanti ma in generale l'inflazione europea è rimasta sopra i target previsti dalla Bce e premesso che la naturale misurazione dell'inflazione dovrebbe partire dalle masse monetarie e non dai dati dei vari CPI al momento i fenomeni si possono riassumere nel termine boom deflazionistico, cioè in una fase dove il calo dei prezzi non fa diminuire in termini reali i consumi ma invece li fa almeno in parte e a macchia di leopardo salire. (escluse le situazioni particolari come l'aumento dell'Iva in germania ecc.)
E' il modello anglosassone che si esplica con qualche anno di ritardo in Europa.
vedi la correzione della percentuale destinata al risparmio

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L'Europa però non è esente da rischi, gli stessi rischi che ha avuto il Giappone a fine anni 80 e che poi si sono esacerbati in una lunga fase depressiva.
Economia sempre più dipendente dall'export e valuta sempre più forte, asset finanziari sempre più cari e e crescita demografica molto bassa.

Gli ingredienti ci sono tutti e quindi i rischi sono evidenti ed è per questo che sebbene il target di crescita della massa monetaria che si è data la BCE è il 4% a/a in realtà l'ha portata fino all'8% prima di preoccuparsi, perchè l'inflazione della moneta era necessaria soprattutto nella prima fase della nascita dell'euro.

Come sostenuto anche in altro post tutta questa inflazione monetaria ha per me una sola unica conclusione e cioè la deflazione che prima però potrebbe passare per forti fenomeni inflattivi che erodono le ricchezze accumulate e distruggono potere d'acquisto.
In una situazione europea che non ha ancora raggiunto i livelli USA ma che spinge molto sul credito al consumo una eventuale contrazione della ricchezza individuale avrebbe conseguenze nefaste sui volumi di vendita e quindi potrebbe causare deflazione.
Stesso discorso potrebbero portare una contrazione dei carry.
Le banche centrali intimorite da queste eventualità stamperebbero ancora più moneta per evitare fenomeni del genere esacerbando la situazione e portando al necessario mean reverting i trend.

Però occorre tenere presente che fenomeni deflattivi si verificherebbero solo con un calo di fiducia complessivo delle monete correnti.


Purtroppo sono scenari di lungo periodo
 

generali1984

Forumer storico
C'è una domanda che potrebbe affiancare quella di Big Gipa posta in testa

il governo Jap e la Boj ci sperano ?

mi sembra che negli incontri dei G7 non ci siano state pressioni , solo vaghe
dichiarazioni sulla pericolosità di scommesse a senso unico quindi da quel lato,
ed è un lato importante , nisba

il governo Jap è riuscito , nell'intento di far marciare l'economia , a "cambiare" un paese con surplus di bilancio strutturale a quello con il più alto deficit pubblico
soldi a pioggia per grandi lavori e infrastrutture che non hanno smosso nè l'economia
nè l'inflazione

ma pochi me compreso tengono conto della mentalità Jap e della situazione economico
finanziaria del paese nel suo complesso ; asset finanziari compresi

mentre gli anni 80 stavano lasciando il posto ai 90 in Giappone era in pieno fulgore
la bolla paese più grande della storia
il p/e medio delle azioni (vado a braccio ma siamo lì intorno ) era sopra 250 ( forse sopra 300 ma la memoria vacilla )
e non parliamo di dot.com o era internet ma di finanziari e industriali
e il valore degli immobili da follia pura ; famoso era l'esempio del parco della residenza
imperiale (per grande che sia si parla di un parco) con il cui controvalore si poteva
comprare la California .......intera

per smaltire la sbornia la strada è lunga ; la borsa ci ha messo 15 anni a trovare una
base e potrebbe impiegarne altrettanti per recuperare i massimi di allora

il prezzo degli immobili è sempre alta da fare schifo , ma alto da fare schifo non è più
il 15 milioni di dollari per 45mq pagato da ubs nel centro di tokio finance

agli omini del sol levante l'investimento in borsa non è mai piaciuto , il crollo fece
strage di giovanotti con travaso di bile , ma ben pochi uomini di casa ne rimasero
coinvolti , così ora il carry trade potrebbe aver trovato terreno fertile sia nelle massaie
che nei capiufficio o capisquadra Jap , un titolo di stato emesso da AUS o NZ
è sempre un titolo di stato e uno stato quando fallisce ?
(che ce lo dicono a fare a noi Italiani d'Argentina ? e che non lo sappiamo ? ) ,
non intendo paragonare AUS e NZ all'Argentina sia chiaro , ma entrambi trovano
sia simpatico farsi sovvenzionare il debito da stranieri , sembra divertente

immagino sia divertente anche per i jap che lo fanno , pensateci sopra , proprio come
nel 99-2000 staranno tutti a parlare di come hanno raddoppiato il soldi in 5 anni
(fra interessi composti e svalutazione yen se non è il 100% siamo all'80% ) ;
sì sì anche quel collione del vicino , ci si è fatto l'auto nuova il pirla e se lo ha fatto lui
che è un pirla figuriamoci io che son figo e furbo penserà il jap della porta accanto

poi sembra che anche molti bancari sia istituti che dipendenti , consiglino le
obbligazioni estere , incredibile ma forse tutti i bancari che consighiavano ARG qui si
son trasferiti lì , ho pensato .

insomma non sarà che il Giappone Spera e vuole fortemente la svalutazione ?
magari indotta da un bel crack finanziario anche a costo di coinvolgere i suoi sudditi ?

tanto è solo carta e ora poi che alla fed c'è arrivato uno che la butterebbe dagli elicotteri il momento sembra propizio

perdonate le ciufolate , ma oggi ha finalmente piovuto e non dovendo innaffiare
orto e giardino mi avanzava un pò di voglia di far qualcosa e ho scelto di dir caxxate ,
magari mescolandole bene ma sempre caxxate restano

buona notte
 

gipa69

collegio dei patafisici
generali1984 ha scritto:
C'è una domanda che potrebbe affiancare quella di Big Gipa posta in testa

il governo Jap e la Boj ci sperano ?

mi sembra che negli incontri dei G7 non ci siano state pressioni , solo vaghe
dichiarazioni sulla pericolosità di scommesse a senso unico quindi da quel lato,
ed è un lato importante , nisba

il governo Jap è riuscito , nell'intento di far marciare l'economia , a "cambiare" un paese con surplus di bilancio strutturale a quello con il più alto deficit pubblico
soldi a pioggia per grandi lavori e infrastrutture che non hanno smosso nè l'economia
nè l'inflazione

ma pochi me compreso tengono conto della mentalità Jap e della situazione economico
finanziaria del paese nel suo complesso ; asset finanziari compresi

mentre gli anni 80 stavano lasciando il posto ai 90 in Giappone era in pieno fulgore
la bolla paese più grande della storia
il p/e medio delle azioni (vado a braccio ma siamo lì intorno ) era sopra 250 ( forse sopra 300 ma la memoria vacilla )
e non parliamo di dot.com o era internet ma di finanziari e industriali
e il valore degli immobili da follia pura ; famoso era l'esempio del parco della residenza
imperiale (per grande che sia si parla di un parco) con il cui controvalore si poteva
comprare la California .......intera

per smaltire la sbornia la strada è lunga ; la borsa ci ha messo 15 anni a trovare una
base e potrebbe impiegarne altrettanti per recuperare i massimi di allora

il prezzo degli immobili è sempre alta da fare schifo , ma alto da fare schifo non è più
il 15 milioni di dollari per 45mq pagato da ubs nel centro di tokio finance

agli omini del sol levante l'investimento in borsa non è mai piaciuto , il crollo fece
strage di giovanotti con travaso di bile , ma ben pochi uomini di casa ne rimasero
coinvolti , così ora il carry trade potrebbe aver trovato terreno fertile sia nelle massaie
che nei capiufficio o capisquadra Jap , un titolo di stato emesso da AUS o NZ
è sempre un titolo di stato e uno stato quando fallisce ?
(che ce lo dicono a fare a noi Italiani d'Argentina ? e che non lo sappiamo ? ) ,
non intendo paragonare AUS e NZ all'Argentina sia chiaro , ma entrambi trovano
sia simpatico farsi sovvenzionare il debito da stranieri , sembra divertente

immagino sia divertente anche per i jap che lo fanno , pensateci sopra , proprio come
nel 99-2000 staranno tutti a parlare di come hanno raddoppiato il soldi in 5 anni
(fra interessi composti e svalutazione yen se non è il 100% siamo all'80% ) ;
sì sì anche quel collione del vicino , ci si è fatto l'auto nuova il pirla e se lo ha fatto lui
che è un pirla figuriamoci io che son figo e furbo penserà il jap della porta accanto

poi sembra che anche molti bancari sia istituti che dipendenti , consiglino le
obbligazioni estere , incredibile ma forse tutti i bancari che consighiavano ARG qui si
son trasferiti lì , ho pensato .

insomma non sarà che il Giappone Spera e vuole fortemente la svalutazione ?
magari indotta da un bel crack finanziario anche a costo di coinvolgere i suoi sudditi ?

tanto è solo carta e ora poi che alla fed c'è arrivato uno che la butterebbe dagli elicotteri il momento sembra propizio

perdonate le ciufolate , ma oggi ha finalmente piovuto e non dovendo innaffiare
orto e giardino mi avanzava un pò di voglia di far qualcosa e ho scelto di dir caxxate ,
magari mescolandole bene ma sempre caxxate restano

buona notte

Come sempre parole di buon senso :)
Aggiungerei qualcosa anche se è sempre difficile percepire la mentalità giapponese che obiettivamente è secondo me molto diversa dalla nostra.
Anche i Giapponesi avevano in mano una buona fetta di debito argentino perchè ai Giapponesi son sempre piaciuti gli alti rendimenti obbligazionari al di fuori del proprio paese più che gli investimenti azionari e con la situazione dei tassi di cambio e dei rendimenti la situazione attuale è la migliore in assoluto.
E quindi il tuo ragionamento non fa una piega.
Non so se la conclusione sarà un crack ma certo in una situazione demografica in calo e con una ricchezza privata detenuta molto elevata e con una lenta concetrazione della stessa ed il deficit da te citato solo ridurre parte di questa ricchezza detenuta nelle mani dei privati a favore dello stato o comunque in trasferimento potrebbe dare una scossa reale al paese del sol levante.
Le autorità penso che sperino di trasferire questa ricchezza in consumi alle imprese e quindi all'economia domestica.
Questo potrà avvenire se gli extrarendimenti ottenuti dagli investitori individuali Giapponesi in giro per il mondo si ridurranno drasticamente.
Purtroppo per fare questo dovrebbero ridurre i carry in circolazione e questo causerebbe una salita improvvisa dei bond ed una calo dell'economia globale impedendo quindi all'economia Giapponese da sola di emergere dalle secche dei 90
oppure ridurre il tasso di risparmio che comunque negli anni si è già ridotto significativamente
Questo spiega anche perchè in caso di ribassi complessivi si pensa che comunque i mercati finanziari giapponesi potrebbero far meglio del resto del mondo.
 

gipa69

collegio dei patafisici
L'eventuale emergenza di pressioni inflazionistiche nei paesi asiatici potrebbero far cambiare le politiche monetarie degli stessi e quindi terminare temporaneamente il cerchio finanziario che autosostiene il sistema nella fase attuale.
Anche report di Gavekal ritiene questo il pericolo più elevato per la situazione attuale dei mercati e sostiene che monitorare l'inflazione dell'area asiatica, la politica monetaria dell'area e i cross per comprendere gli eventuali prossimi rischi dei mercati.

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gastronomo

Forumer storico
Australia, N.Z. Dollars Fall Against Yen as Carry Trades Wane

By David McIntyre and Emma O'Brien

May 11 (Bloomberg) -- The Australian and New Zealand dollars fell the most in three weeks against the yen after a slump in global stocks prompted investors to sell higher-yielding assets.

New Zealand's dollar was the second-worst performer in the Asia-Pacific and Australia's third after Indonesia's rupiah, as Asian share markets followed U.S. equities, which yesterday dropped the most in almost two months. That caused traders to pare positions in so called carry trades, where higher-yielding assets are bought with lower-interest currencies such as the yen.

``There seems to be a little bit of risk aversion around because'' U.S. stocks were down, said Joanne Masters, a currency strategist at Macquarie Bank Ltd. in Sydney. ``You saw the carry trade unwind with the Aussie and kiwi very exposed to that,'' said Masters, referring to the currencies by their nicknames.

The Australian dollar fell 0.8 percent to 99.37 yen at 3:05 p.m. in Sydney from 100.17 yen in late Asian trading yesterday, when it reached a 15-year high of 100.35. The currency was at 82.84 U.S. cents compared with 83.21 cents late yesterday.

New Zealand's currency slid 1 percent to 87.47 yen from 88.36 yesterday. It traded at 72.90 U.S. cents from 73.41 cents.

The Morgan Stanley Capital International Asia Pacific Index of equities dropped 0.7 percent, following the 1.4 percent tumble in the Standard & Poor's 500 in the U.S.

``Equity markets going down weren't positive for high yielders,'' said Sue Trinh, a currency strategist at RBC Capital Markets in Sydney. ``There was a liquidation of the carry trade as risk aversion hit.''

Over the last six months, the Australian dollar against the yen had a correlation coefficient of 0.83 with the Asian benchmark stock index. The New Zealand dollar-yen's was 0.85. A reading of 1 suggests they move lock-step.

Interest-Rate Premium

New Zealand's dollar has surged 25 percent versus the yen over the past 12 months and reached a 17-year high 89.06 yen last month as investors were attracted to the country's 7.25 percentage point interest-rate premium over Japan. Australia's currency has climbed 15 percent, fueled by a 5.75 point rate advantage.

The Australian dollar headed for the first weekly rise after five declines against the kiwi on bets the country's central bank is more likely to lift interest rates this year than the Reserve Bank of New Zealand.

The currency reached a seven-week high against its New Zealand counterpart after a government report yesterday showed employment gained four times as much as economists forecast in April. That followed a report May 8 that showed sales grew twice as fast as expected. Wages growth slowed in New Zealand, even as employers added twice as many workers than expected, according to reports this week.

Growth Prospects

``The massive employment data has put a rate hike back on the table in Australia, whereas New Zealand is seen as finished,'' said Tony Allen, a currency trader at ANZ National Bank Ltd. in Wellington. ``The growth prospects are seen as better in Australia.''

There is a 17 percent chance the Reserve Bank of Australia will increase rates from a six-year high 6.25 percent in the next year, according to a Credit Suisse index based on trading in interest-rate swaps. Traders put the odds at 4 percent for a rate rise by New Zealand's central bank from a record 7.75 percent.

The Australian dollar was at NZ$1.1360, or 0.8804 cents per New Zealand dollar, from NZ$1.1337 in Asia yesterday and reached NZ$1.1374, the highest since March 22. The currency advanced 1.8 percent, the biggest weekly rise in two months, from NZ$1.1154 in New York May 4.

Yield Difference to Narrow

The Australian currency will probably gain to NZ$1.15 in ``coming weeks'' as the difference in yield narrows, according to David Mozina, head of foreign-exchange strategy at Lehman Brothers in New York.

The yield on the 10-year Australian bond was 5.89 percent today, 16 basis points lower than the similar-maturity New Zealand bond, which yielded 6.05 percent. The yield spread was 30 basis points on April 19.

Australia's three-year swap rate fell 1 basis point to 6.63 percent. The spread with the equivalent U.S. swap was at 1.62 percentage points, an almost three-week high. New Zealand's three- year swap rate fell 3 basis points to 7.84 percent, and the spread narrowed to 2.83 points. A basis point is 0.01 percentage point.

To contact the reporters on this story: David McIntyre in Sydney at [email protected] Emma O'Brien in Wellington at [email protected]

Last Updated: May 11, 2007 01:19 EDT
 

gipa69

collegio dei patafisici
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Money Supply is Soaring ... Right?

The above chart shows that money supply as measured by M3 is soaring. I suppose one could nitpick about the latest drop from +12% annual rate of growth to +10% annual rate of growth but seriously that would be just nitpicking.

So money supply is soaring ... Right? Not so fast. Let's take a look at M Prime. I first talked about M Prime in Money Supply and Recessions. M Prime is based on Austrian economic theory that distinguishes money from credit. Those interested in the details can click on the previous link, but essentially M Prime approximates M1 with sweeps added back in.

Sweeps are automated processes whereby banks clear (sweep) excess funds from checking account nightly into other accounts so that it can be lent out. Sweeps originated in 1994 and with sweeps the last semblance of any sort of reserves went right out the window.

With the minor exception of things like travelers checks accounting, M Prime is pretty much a reconstitution of what M1 looked like prior to 1994. Here are a few charts.


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Note: The latest sweeps data we have is from March. That data was extrapolated forward through the first week in May. A quick look at the above charts will show this is likely to be a minor consequence. Thanks to economist Frank Shostak for the idea behind M Prime. Thanks to Bart at NowAndFutures for reconstructing M3 and for the charts in this post.

Hmmm. M3 is soaring while M Prime is contracting... So what's it all mean?

What does it mean?

Credit is expanding rapidly but with fractional reserve lending via sweeps and other mechanisms such as GSE debt creation and various carry trades, actual money itself is now contracting.
This is further proof that the Fed has now totally lost control. What else can it mean when credit is soaring in the face of what otherwise appears to be rather tight monetary policy?
The distinction between money and credit is significant. A huge expansion in money supply leads to hyperinflation like the Weimar Republic or Zimbabwe.

A huge expansion in credit eventually leads to things like the tulip mania implosion, the railroad bust, and the great depression.
The Fed will fight this tooth and nail but right now their hands are tied. When the Fed starts lowering rates to combat this malaise, look for gold to soar.

Long term, there is no way out. The policies of Greenspan and Bernanke will be repudiated.

Many eyes are focused on M3 but my eyes are also watching M Prime. And while I still think M3 will eventually implode, the contraction in M Prime right now tells two stories.

How the Fed that has totally lost control of credit
How much credit expansion it takes to grow jobs and the GDP at very anemic rates
The kicker to this mess is that the current round of leveraged buyouts will soon lead to a contraction in jobs. Those LBOs are being funded by reckless increases in debt (the same thing that fueled subprime lending and the housing bust). To pay back that debt will require a cutback in expenses. A cutback in expenses invariably means a cutback in jobs and expansion. Look for many of these deals to default and for various pension plans chasing yield to be left holding the bag.
 

gipa69

collegio dei patafisici
L'articolo dice che sebbene la massa monetaria sembri in crescita in realtà la componente della massa monetaria che sta crescendo negli USA (ma in realtà un pò dappertutto) è il credito mentre in realtà la moneta propriamente detta è in contrazione così come si può notare dalla misurazione denominata M prime che cerca appunto di catturare la crescita della moneta escluso i crediti, indicatore che sembra tra parentesi abbastanza predittivo di periodi recessivi (anche se penso che attualmente lo possa essere meno a causa dei dollari creati fuori dagli USA! cercherò di spiegarlo prossimamente).

Essendo questa una fase che mostra come l'M prime stia scendendo mentre i vari M2 e M3 risultano in crescita che conclusione ne potremmo trarre?

Solitamente la crescita di moneta porta a fenomeni di iperinflazione mentre solitamente la crescita del credito porta a fenomeni deflattivi e di depressione.


Questo dato segnalerebbe come più probabile la seconda possibilità tenuto anche conto che nel momento in cui la Fed ha fatto tutti i passi di politica monetari atti a restringere la liquidità in circolazione in realtà questa si è ricostrituita attraverso il debito rendendo praticamente inefficace l'azione della Fed.
 

dan24

Forumer storico
gipa69 ha scritto:
L'articolo dice che sebbene la massa monetaria sembri in crescita in realtà la componente della massa monetaria che sta crescendo negli USA (ma in realtà un pò dappertutto) è il credito mentre in realtà la moneta propriamente detta è in contrazione così come si può notare dalla misurazione denominata M prime che cerca appunto di catturare la crescita della moneta escluso i crediti, indicatore che sembra tra parentesi abbastanza predittivo di periodi recessivi (anche se penso che attualmente lo possa essere meno a causa dei dollari creati fuori dagli USA! cercherò di spiegarlo prossimamente).

Essendo questa una fase che mostra come l'M prime stia scendendo mentre i vari M2 e M3 risultano in crescita che conclusione ne potremmo trarre?

Solitamente la crescita di moneta porta a fenomeni di iperinflazione mentre solitamente la crescita del credito porta a fenomeni deflattivi e di depressione.


Questo dato segnalerebbe come più probabile la seconda possibilità tenuto anche conto che nel momento in cui la Fed ha fatto tutti i passi di politica monetari atti a restringere la liquidità in circolazione in realtà questa si è ricostrituita attraverso il debito rendendo praticamente inefficace l'azione della Fed.

grazie mille...molto interessante veramente
 

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