I farmacisti scioperano ancora

Fleursdumal ha scritto:
sharnin prova a guardare quanto costa l'aspirina in itaglia e quanto in Francia o Germania, non dico in US dove la regalano in confenzioni da 100 , ne rimarrai sorpresa :rolleyes:

Basta guardare quanto costa il latte per neonati in Italia...........
Un tempo il farmacista aveva una missione e una professionalità.......
Dove è finita?
A fare il paio con quella degli informatori scientifici....?
 
Vogliamo discutere perchè il mio adorato detergente INTIMO

SAUGELLA


costa una volta e mezza in farmacia?


Rispetto alla AUCHAN?
 
Ci sarà un modo di mediare le varie posizioni. Magari un sistema misto.
Che possa accontentare i vari interessi e salvaguardare la salute.
 
carrodano ha scritto:
Ci sarà un modo di mediare le varie posizioni. Magari un sistema misto.
Che possa accontentare i vari interessi e salvaguardare la salute.

Ilsistema misto è quello proposto da Bersani...

Si entra in Europa...


I droghieri in camice bianco invece pensano di fare opera intellettuale...


.....secondo me offendono i rosticceri....
 
Anonimo ha scritto:
l' assetto giuridico non cambia , solo un farmacista può essere titolare di licenza e ogni farmacista può avere la titolarità di una sola.
Almeno leggilo il decreto! DI QUATTRO per provincia, e questo perchè è stato accettato un emendamento (proposto da Federfarma] perchè se no era un numero indeterminato, proprio per favorire le societa proprietarie di catene di farmacie

Eppoi il decreto apre alle catene di farmacie e alle società di distribuzione del farmaco escludendo che la società di distribuzione possa gestire la farmacia ??????? !!!!!!!!!!

Celesio acquista e gestisce farmacie attraverso la sua holding Admenta.
A proposito, una domanda: come mai quando l' Assessore alle Privatizzazioni, del Comune di Milano, Giorgio Porta, ha deciso di vendere le 82 farmacie comunali a una multinazionale tedesca anziché a farmacisti abilitati, nessuno ha protestato? Le avrebbero potuto comperare anche farmacisti non titolari a cui le banche avrebbero volentieri prestato i soldi.


Il decreto sulla competitività ..consentirà un risparmio di quasi 1.000 euro a regime, per le tartassate famiglie italiane ...
la liberalizzazione dei farmaci cosiddetti equivalenti con la
possibilità di vendita nei supermercati, ....produrrà invece meccanismi virtuosi di abbattimento dei prezzi,non solo nei supermercati, ma anche nelle farmacie, con ribassi del 30-50 per cento, con risparmi medi annui a famiglia di 100- 110 euro

Intanto dice un IDIOZIA perchè i farmi equivalenti non c'entrano niente con i farmaci da banco, poi questo è quanto DICONO loro, se sarà vero è tutto da vedere.
In realtà il governo ha fatto un patto con le case produttrici dicendo, in soldoni: io ti consento di mettere gli OTC al prezzo che vuoi (più alto che nel resto dell' Europa), in cambio tu mi calmieri alcuni prezzi di farmaci etici (fascia A) che sono a carico dello stato.
Sarebbe stato infinitamente più semplice imporre alle ditte produttrici gli stessi prezzi che in Europa,... o comunuque non avere delta di prezzo medio in Europa superiore al 10 %. QUESTO sarebbe stato un modo per calmierare i prezzi.
Se le ditte continuano a vendere a prezzi maggiori in Italia, nessuno potrà vendere sottocosto!
A parte il fatto che si crea un'asimmetria tra Coop che pagano meno tasse e supermercati non cooperative che non hanno un regime fiscale iperagevolato.
Tra l'altro gennaio ci sarenno gli aumenti di OTC e SOP, fermi da due anni. (gli aumenti medi OTC SOP biennali)
Poi sui 1200 farmaci da baco esistenti, i supermercati cosa terranno?
Te lo vedi il farmacista impiegato della coop che a fronte di 2000 enterogermina in stock (per limitarci ai fermenti lattici) della potentissima Sanofy-Aventis, proponga l'Enterolactis plus (a parità di costo decisamente migliore)?
Credi veramente che i supermercati (prima di proporre i loro marchi!, l'altro vero business dell’ operazione) abbiano voglia e tempo e modo di offrire la pluralità di offerta delle farmacie, una gammacosì vasta, soprattutto qualificandola al di fuori delle logiche commerciali che la grande distribuzione ha (grandi volumi con poco margine)?

(per i poveri vecchietti di periferia !!!!)

Guarda che il problema maggiore per i principali pazienti delle farmacie non sono i farmaci da banco ma tutti quegli altri che non sono dispensati dal servizio sanitario, ed è sopratutto lì che si dovrebbero calmierare alcuni prezzi....l'industria col Decreto Bersani non ci perde proprio nulla, anzi..... invece sono i malati cronici e gli anziani quelli che spendono ogni mese molti più soldi per comprare i farmaci con obbligo di ricetta NON dispensati dal servizio sanitario che le aspirine! la vendita nei supermarket è solo fumo negli occhi dei consumatori....il governo deve far leva su chi ha sempre deciso i prezzi: le industrie!


Vediamo di iinquadrare i problema: la spesa sanitaria aumenta ed è un problema, anche in Svizzera. Amenta per l'aumentare dell'età media, vengono fuori patologie che non sarebbero esistite se il paziente ... moriva prima!
I governi hanno meno soldi ... ma Big Pharma non demorde, vuole aumentare le sue quote di mercato. Big Pharma, una della Triade più potente del mondo, insieme ad "armaioli" e petrolieri.
Ha scoperto che l' Italia è il penultimo paese europeo come consumo di farmaci otc, ha esattamente metà dei consumi dell' Inghilterra!
Cosa fa? Va all'arrembaggio, giudicando giustamente che mettendoli sotto il naso dei consumatori quando fanno la spesa otterrà maggiori vendite.
Si trova ad avere gi stessi interessi della potentissima Celesio, che mira a imporsi sul mercato attraverso catene di farmacie all'americana. In molti paesi europei sono vietate, ma in Italia ci prova, trovando l'interesse convergente di un terzo soggetto, le Coop.
Così i tre compari si danno da fare: campagne stampa, lobbing (fondano un business club apposta, l'Istituto Bruno Leoni) presso politici e Aduc varie.
Insomma il solito antico sistema.
Qualcuno ci casca.

A proposito - SORPRESONA! - l'Italia è l'ultima fra i paesi dell'Europa occidentale per spesa sanitaria complessiva!!! (fonte OCSE). Poffarbacco, bisogna porci rimedio!!!
[Si spende poco parola di Ocse
di Maurizio Galvani
Il Manifesto del 27/06/2006

Il primo dato riguarda la quantità complessiva di spesa sanitaria che, secondo l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione economica), in Italia continua ad essere al dì sotto della media dei paesi sviluppati: un 8,4% del Prodotto interno lordo (Pil) contro un 8,9% di tutti gli altri paesi ***. Inoltre, anche la spesa per ogni singolo cittadino (pro capite) è ancora più bassa nel nostro paese che in altri paesi dell'organizzazione. Si sono spesi 2.392 dollari contro i 2.550 dollari a livello generale .....

***13% degli Stati Uniti, al 10,9% della Svizzera, al 10,7% della Germania, al 9,5% della Francia e al 9,2% del Portogallo. ]
 
Anonimo ha scritto:
:rolleyes:

run run run , tira le briglie al flauto magiko :-o

ci manca ankora di vedere la lotta nel fango fatta da due 50enni amare come la cicoria :specchio: :rolleyes:

sei proprio scemo....50 anni???? :eek: :eek: :eek: in due ..forse ...

e poi dovresti pensare alla tua pancetta direttamente proporzionale alla pelata ...prrrrrrrrrr



:specchio: :specchio: :specchio:

tanto con l'ultima risposta la sharnin ti ha messo a posto :D :D :D così impari :lol:
 
fiko :up:

concedimi il tempo necessario x la risposta...... :-o


all' altra, non dir gatto finchè non l' hai nel sacco :-o

eppoi non sono pelato :( e manco con la panzetta :(
 
attenzione fesseria in arrivo......................
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.......l'Italia è l'ultima fra i paesi dell'Europa occidentale per spesa sanitaria complessiva...



....arrivata! :lol:
 

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