I "libretti" Coop sono sicuri?

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Ci risiamo. Arrivano notizie "poco simpatiche" su una qualche istituzione ed ecco che i clienti si chiedono se quell'istituzione dove hanno investito il proprio danaro è sicura, dimostrando di non essere affatto consapevoli dei rischi che si sono assunti.

Ci si preoccupa, quindi, solo quando si ritiene possa succedere qualcosa di negativo e non, come invece deve avvenire, prima di fare un determinato investimento.

Con discorsi del genere si rischia di apparire antipatici, lo sappiamo, ma siamo sempre più convinti che l'unica arma a favore dei cittadini sia quella della prevenzione. Dopo un crack, infatti, le possibilità di recupero, e soprattutto di recupero in tempi brevi, sono molto basse ed a volte nulle. E gli eventi di questi anni ci danno ampiamente ragione.

Parliamo del "prestito sociale" Coop, definito "libretto" tanto per confonderlo meglio con quelli bancari e postali. Si tratta di un deposito, appunto sotto forma di libretto, che i clienti Coop utilizzano come borsellino della spesa (e fin qui può andare) ma anche come forma di impiego del proprio danaro.

I portatori dei "libretti" Coop sono creditori di una società commerciale che non può essere paragonata, quanto a solidità, ai depositi bancari o, peggio ancora, a quelli postali che godono della garanzia dello Stato sul debito della Cassa Depositi e Prestiti.
Le Coop, quindi, dovrebbero offrire tassi di interesse di molto superiori rispetto a quelli che offre. Ad esempio, la Coop Tirreno offre, al momento, il 2,0125% netto: se emettesse delle obbligazioni dovrebbe pagare al mercato un interesse enormemente superiore rispetto a quello che riesce a spuntare attraverso questa formula di raccolta.

Se questi libretti vengono usati come uno strumento funzionale alla liquidità per fare la spesa nulla da ridire, ma utilizzarli come una forma d'investimento ritenuta tranquilla è un errore gravissimo.

Allo scorso 31 dicembre, il solo distretto tirrenico delle Coop deteneva depositi sotto forma di "prestito sociale" per l'enorme cifra di 4miliardi 390milioni 908mila euro. Il totale nazionale dei depositi è di circa 10 miliardi di euro.
Nel malaugurato caso di dissesto, i danni al pubblico supererebbero quelli creati dalle obbligazioni Parmalat.

Cosa fare, quindi?

Ritirare le somme depositate sui libretti coop salvo la quota che serve per la spesa corrente.

Era un impiego di liquidità? Allora vanno impiegati strumenti di liquidità ma non con un assurdo rapporto rischio-rendimento come quello dei "libretti" Coop: conti di deposito, fondi comuni di liquidità con basse commissioni, buoni postali fruttiferi.
Non era un impiego di liquidità? Allora si coglie l'occasione per rimediare ad un doppio errore e, nel ritirare le somme, si decide come investirle.

Ciò, ripetiamo, deve avvenire non perché adesso ci sono adesso inchieste che riguardano Coop ed i vari intrecci finanziari, ma come rimedio all'errore commesso in precedenza, quando si è considerato il "libretto" Coop come una forma sicura di impiego del proprio danaro.

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O madonna mia, è uscito pazzo Giuseppe D'Orta! Non vuole arrivare a Natale con questa sortita...... :eek: :eek: :eek:

Coraggioso il "ragazzo". :D
 
paperino vuoi dire che la coop gli manderà dei sicari all'ufficio? :-? ma mi faccia il piacere :D

piuttosto è l'ennesima riprova che in Itaglia cultura economica zero, si spende un sacco di tempo sugli scaffali per confrontare i prezzi al centesimo dei diversi biscotti da latte e neanche un'ora a settimana per studiare come impiegare al meglio i propri risparmi :down: poi tutti a lamentarsi quando gli va male, i somaroni pigroni
 
Se teniamo conto che il 30% dei depositi possono investirli, sono 3 miliarduzzi di euro a disposizione per fare i grandi finanzieri :rolleyes:

Scopo dell'articolo è, ovviamente, evidenziare che non ha senso prestare soldi ad una società per ottenere il 2% netto di rendimento.
 
"Spirito di emulazione"

Liquido il mio ptf, con i liquidi chiedo un prestito, apro una coop, mi faccio prestare i soldi dai clienti, estinguo il prestito e il resto lo investo sul mkt.

Le plus me le pappo io.

Le minus gliele spalmo con rialzi occulti dei prezzi.

Fiorani: uno lo ingabbi, ma cento altri lo imitano.
 
Scopo dell'articolo è, ovviamente, evidenziare che non ha senso prestare soldi ad una società per ottenere il 2% netto di rendimento.


ma sai siamo martellati di spot tipo la coop sei tu,
e cose di questo genere,

vuoi che falliscano le coop??

e vuole che fallisca uno stato? come mi era stato detto da un bancario per appiopparmi le obbligazioni argentine???
 

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