Buona Domenica.
Vedi, Bagnai è un economista di mezza tacca che si sta costruendo una visibilità come divulgatore della scoperta dell'acqua calda (ma lui stesso onestamente lo ammette).
Sta divulgando, questo lo si deve dire, con una abilità fuori dal comune, quanto io sostengo da sempre, cioè che l'Italia non sarebbe mai dovuta entratre nell'euro e che, ora, dovrebbe uscire quanto prima dall'euro, oltre che, ovviamente, una corretta analisi sulle reali motivazioni della crisi in Europa, come crisi del debito privato.
Sostiene, quindi, che l'euro è stato un errore, una moneta inutile, una cosa insensata da un punto di vista della teoria economica, praticamente un mostro che ha prodotto e sta producendo solo danni.
Fin qui dice cose sensate e ineccepibili, appunto la scoperta dell'acqua calda.
Cosa che, però, in Italia fa scalpore in quanto tutti gli economisti hanno sempre sostenuto la tesi contraria e non mi risulta che prima dell'ingresso nell'euro si sia levata, da quell'ambiente, qualche voce che avvertisse circa l'assurdità dell'euro.
C'è da chiedersi perchè.
Il motivo, a mio modo di vedere, è molto semplice.
1) A sinistra nessun economista ha mai criticato l'euro perchè non era politicamente corretto (rischio di non far carriera), in quanto la sinistra si è intestata come grande successo il merito di averci portato nell'euro.
2) Nessuna critica, ovviamente, poteva venire dagli economisti neo liberisti perchè (che per comodità definiamo Bocconiani alla Monti) vicini agli interessi cui l'euro faceva comodo.
Ecco, quindi, il pensiero unico degli economisti italiani "l'euro è bello, l'Europa è bella".
Questo la dice lunga sulla qualità e sul rigore morale degli economisti italiani, che come tutti gli italiani alla fine ragionano sempre tenendo presente il motto fondamentale "tengo famiglia".
Cosa che spiega da un lato la pochezza, direi nullità, degli economisti italiani, dall'altro la mancanza di un dibattito culturale sull'euro e quindi di un'adeguata informazione tecnica, alla politica ed all'opinione pubblica, nel periodo che ha preceduto l'ingresso nell'euro.
Per quanto riguarda Bagnai il giudizio è semplice e lo esprimo in maniera lapidaria e sintetica.
1) Ha pienamente ragione sull'euro, sulle cause della crisi ecc. ecc.;
2) Il resto del suo pensiero economico, da quel poco che si può intuire, è da rottamare, in quanto pur dichiarandosi ammiratore di Keynes, in realtà è un vetero-marxista, con ciò intendendo che mi sembra un convinto sostenitore della presenza diretta dello Stato in tutti gli ambiti dell'economia.