Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Se è per questo c'è molto di peggio, di Veronesi, se vogliamo che la nostra discussione imbocchi, come al solito, una strada senza uscita.

Ecco la prova provata di come funzionano le cose in Italia.

Io ammetto di avere sbagliato tutto nella mia vita?

Beh, nulla di male, è il miglior modo per fare carriera, Napolitano docet.

Ecco uno convertito, come San Paolo, sulla via di Damascoenel.:D:D:D

Chicco Testa - Wikipedia

Ma il problema non è nè Veronesi, nè Chicco Testa, ma come al solito che chi ha veramente qualcosa da dire sul tema, ci potete scommettere, o non può parlare o viene fatto parlare in maniera che non possa essere ascoltato.
 
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non capisco perchè sia a te sia a sal viene spontaneo fare questa generalizzazione e di confrontare il rischio nucleare con gli altri rischi.. come detto da storm è una valutazione trade off rischio rendimento da fare: e mi dispiace dirlo, qualsiasi persona sento parlare a favore del nucleare, a proposito dei costi non considera o minimizza l'attualizzazione del costo del mantenimento ed eventuali rischi associati alla gestione (lo stesso quadrino che adesso mi sembra abbiano mandato a casa, alla domanda sul problema delle scorie aveva glissato dicendo che era un problema minore: si mettevano al sicuro in luoghi protetti e poi erano poche relativamente ai prodotti di scarto delle altre fonti energetiche:-? )

Insomma Dario,
con le centrali eoliche, col riciclaggio della nostra merd. ecc.ecc.una volta finito il petrolio, ci faremo le seghe.

Io voglio sentire uno ed uno solo che con argomentazioni serie e non di parte
dica questo.

Fatto 100 il fabbisogno energetico attuale:
- ora viene coperto per l '80% dal petrolio.
- tale percentuale può (sicuramente, non in modo vago) essere così
modificata:
- 10% con le centrali eoliche (e se non tira il vento? . cerchiamo di essere
ottimisti.
- 10% riciclando le nostre porcherie, ad, esempio iPhone, iPad, iPod, auto,
cellulari, ecc.ecc.
- 10% dal moto ondoso. Ma il mare non c' è dappertutto. Quindi bisognerebbe
costruire delle linee ad alta tensione per trasferire l' energia nei
retroterra. Già e gli ambientalisti? Lasciamo perdere che è meglio.
- 10% dai vulcani. Ogni tanto qualcuno si sveglia. Speriamo che si svegli
più di frequente.
- inutile continuare.

Certamente si può investire di più nella ricerca. Un giorno forse sarà
realizzabile la fusione nucleare. Ma noi siamo in grado di sapere se e
quando ciò sarà fattibile? E se nel frattempo il petrolio verrà a mancare?
E chi se ne frega! Sarà un problema di chi verrà dopo di noi.

Se la gente, in particolare la nostra, usasse il cervello proprio, non quello
altrui, e volesse dimenticare quegli odiati Guelfi e Ghibellini che tanta
devastazione hanno arrecato a tutti noi, sarebbe molto meglio.

Forse il dilemma nucleare si nucleare no l' avremmo già risolto da noi
di italica stirpe per primi.
Buona giornata anche se io sono molto incassato.
 
Insomma Dario,
con le centrali eoliche, col riciclaggio della nostra merd. ecc.ecc.una volta finito il petrolio, ci faremo le seghe.

Io voglio sentire uno ed uno solo che con argomentazioni serie e non di parte
dica questo.

Fatto 100 il fabbisogno energetico attuale:
- ora viene coperto per l '80% dal petrolio.
- tale percentuale può (sicuramente, non in modo vago) essere così
modificata:
- 10% con le centrali eoliche (e se non tira il vento? . cerchiamo di essere
ottimisti.
- 10% riciclando le nostre porcherie, ad, esempio iPhone, iPad, iPod, auto,
cellulari, ecc.ecc.
- 10% dal moto ondoso. Ma il mare non c' è dappertutto. Quindi bisognerebbe
costruire delle linee ad alta tensione per trasferire l' energia nei
retroterra. Già e gli ambientalisti? Lasciamo perdere che è meglio.
- 10% dai vulcani. Ogni tanto qualcuno si sveglia. Speriamo che si svegli
più di frequente.
- inutile continuare.

Certamente si può investire di più nella ricerca. Un giorno forse sarà
realizzabile la fusione nucleare. Ma noi siamo in grado di sapere se e
quando ciò sarà fattibile? E se nel frattempo il petrolio verrà a mancare?
E chi se ne frega! Sarà un problema di chi verrà dopo di noi.

Se la gente, in particolare la nostra, usasse il cervello proprio, non quello
altrui, e volesse dimenticare quegli odiati Guelfi e Ghibellini che tanta
devastazione hanno arrecato a tutti noi, sarebbe molto meglio.

Forse il dilemma nucleare si nucleare no l' avremmo già risolto da noi
di italica stirpe per primi.
Buona giornata anche se io sono molto incassato.

nuuu non ti arrabiare :)
se fossi io a progettare farei come i cinesi (restrizione sugli acquisti delle auto e treni a sospensione magnetica che viaggiano a 300km/h) .. io sono drastico ma quel 10% che te hai messo come riclaggio io metterei un 30% di riduzione proprio dell'uso non solo riutilizzo all'interno del sistema..

però io non sono nessuno e mi sa che seguo sal.. se non me lo spiegano bene non so come decidere


cmq tra 1po' mi sa che ti comunico 1 bella notizia :D però non anticipiamo i tempi
 
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nuuu non ti arrabiare :)
se fossi io a progettare farei come i cinesi (restrizione sugli acquisti delle auto e treni a sospensione magnetica che viaggiano a 300km/h) .. io sono drastico ma quel 10% che te hai messo come riclaggio io metterei un 30% di riduzione proprio dell'uso non solo riutilizzo all'interno del sistema..

però io non sono nessuno e mi sa che seguo sal.. se non me lo spiegano bene non so come decidere


cmq tra 1po' mi sa che ti comunico 1 bella notizia :D però non anticipiamo i tempi

E invece è un bene che ci si scaldi su questi temi, sulla mancanza di una politica energetica degna di questo nome e del modo subdolo con il quale un tema di così ampia rilevanza viene trattato dalla stampa.

Vedi il Corriere della Sera che sullo scempio delle rinnovabili si è svegliato solo quando la frittata era fatta, facendo scendere in campo la sua firma più prestigiosa in materia economica, Mucchetti.

L'impressione è sempre quella.

Che il problema sia a latere, quello che interessa è il regolamento di conti tra opposte bande o fazioni (Guelfi e Ghibellini, appunto), come dimostra l'improvvisa divulgazione al pubblico della notizia che la Prestigiacomo, comunque la sua famiglia, avesse forti interessi nel settore.

Interessi che comunque la si voglia vedere, alla fin fine nel dibattito sul merito del problema sottostante, c'entrano come i cavoli a merenda.
 
Insomma Dario,
con le centrali eoliche, col riciclaggio della nostra merd. ecc.ecc.una volta finito il petrolio, ci faremo le seghe.

Io voglio sentire uno ed uno solo che con argomentazioni serie e non di parte
dica questo.

Fatto 100 il fabbisogno energetico attuale:
- ora viene coperto per l '80% dal petrolio.
- tale percentuale può (sicuramente, non in modo vago) essere così
modificata:
- 10% con le centrali eoliche (e se non tira il vento? . cerchiamo di essere
ottimisti.
- 10% riciclando le nostre porcherie, ad, esempio iPhone, iPad, iPod, auto,
cellulari, ecc.ecc.
- 10% dal moto ondoso. Ma il mare non c' è dappertutto. Quindi bisognerebbe
costruire delle linee ad alta tensione per trasferire l' energia nei
retroterra. Già e gli ambientalisti? Lasciamo perdere che è meglio.
- 10% dai vulcani. Ogni tanto qualcuno si sveglia. Speriamo che si svegli
più di frequente.
- inutile continuare.

Certamente si può investire di più nella ricerca. Un giorno forse sarà
realizzabile la fusione nucleare. Ma noi siamo in grado di sapere se e
quando ciò sarà fattibile? E se nel frattempo il petrolio verrà a mancare?
E chi se ne frega! Sarà un problema di chi verrà dopo di noi.

Se la gente, in particolare la nostra, usasse il cervello proprio, non quello
altrui, e volesse dimenticare quegli odiati Guelfi e Ghibellini che tanta
devastazione hanno arrecato a tutti noi, sarebbe molto meglio.

Forse il dilemma nucleare si nucleare no l' avremmo già risolto da noi
di italica stirpe per primi.
Buona giornata anche se io sono molto incassato.

questo significa fare un piano energetico nazionale, come fanno i tedeschi. Meglio se condiviso tra destra e sinistra.
A proposito di risorse esauribili. Sei proprio così sicuro che le scorte di uranio finiranno molti decenni dopo a quelle di petrolio?
Qua stiamo valutando un indirizzo ed un investimento a 20-30 anni, quindi anche i calcoli di convenienza rispetto ad altre fonti devono tenere conto che con la ricerca i costi di produrre con altre fonti alternative diminuiranno drasticamente e che ci sono molti elementi non noti, quali ad esempio il costo dell'uranio, il suo approviggionamento, il costo di smaltimento delle scorie, il costo di eventuali incidenti.
Questo per dire che non tutti quelli che sono contrari al nucleare lo sono perchè solare è bello e nucleare è brutto.
Sull'acqua invece è tutto un altro discorso. Io sono liberale dunque in linea teorica sono a favore di riforme che liberalizzano i mercati sebbene esistano alcuni monopoli in cui è difficile che ci sia reale competizione e per questo è meglio che rimangano pubblici. Poi devo ancora documentarmi nello specifico dei testi del referendum, ma so che ci sono dietro molte lobby di potere locale che vedrebbero di buon occhio che rimanga tutto in mani pubbliche.
 
questo significa fare un piano energetico nazionale, come fanno i tedeschi. Meglio se condiviso tra destra e sinistra.
A proposito di risorse esauribili. Sei proprio così sicuro che le scorte di uranio finiranno molti decenni dopo a quelle di petrolio?
Qua stiamo valutando un indirizzo ed un investimento a 20-30 anni, quindi anche i calcoli di convenienza rispetto ad altre fonti devono tenere conto che con la ricerca i costi di produrre con altre fonti alternative diminuiranno drasticamente e che ci sono molti elementi non noti, quali ad esempio il costo dell'uranio, il suo approviggionamento, il costo di smaltimento delle scorie, il costo di eventuali incidenti.
Questo per dire che non tutti quelli che sono contrari al nucleare lo sono perchè solare è bello e nucleare è brutto.
Sull'acqua invece è tutto un altro discorso. Io sono liberale dunque in linea teorica sono a favore di riforme che liberalizzano i mercati sebbene esistano alcuni monopoli in cui è difficile che ci sia reale competizione e per questo è meglio che rimangano pubblici. Poi devo ancora documentarmi nello specifico dei testi del referendum, ma so che ci sono dietro molte lobby di potere locale che vedrebbero di buon occhio che rimanga tutto in mani pubbliche.

Vedi che quando si ragiona si trova sempre un minimo comun denominatore?

Il guaio enorme, mostruoso di noi italiani è che molto spesso ragioniamo
per partito preso o, meglio, per quel che dice il partito.;)
 
questo significa fare un piano energetico nazionale, come fanno i tedeschi. Meglio se condiviso tra destra e sinistra.
A proposito di risorse esauribili. Sei proprio così sicuro che le scorte di uranio finiranno molti decenni dopo a quelle di petrolio?
Qua stiamo valutando un indirizzo ed un investimento a 20-30 anni, quindi anche i calcoli di convenienza rispetto ad altre fonti devono tenere conto che con la ricerca i costi di produrre con altre fonti alternative diminuiranno drasticamente e che ci sono molti elementi non noti, quali ad esempio il costo dell'uranio, il suo approviggionamento, il costo di smaltimento delle scorie, il costo di eventuali incidenti.
Questo per dire che non tutti quelli che sono contrari al nucleare lo sono perchè solare è bello e nucleare è brutto.
Sull'acqua invece è tutto un altro discorso. Io sono liberale dunque in linea teorica sono a favore di riforme che liberalizzano i mercati sebbene esistano alcuni monopoli in cui è difficile che ci sia reale competizione e per questo è meglio che rimangano pubblici. Poi devo ancora documentarmi nello specifico dei testi del referendum, ma so che ci sono dietro molte lobby di potere locale che vedrebbero di buon occhio che rimanga tutto in mani pubbliche.

Visione, scusami, leggermente ingenua.

Io non so di dove sei, ma qui al sud funziona così, ma volendo banalizzare penso che, mutatis mutandis (tanto siamo sempre noi che ci rimettiamo le mutande) sia un processo nazionale.

Fase 1) Onda lunga delle privatizzazioni --> si passa a società private l'attività con 30 dipendenti, facendo in modo che il costo delle inefficienze sia ampiamente coperto in modo che il c.d. privato non rischi nulla o poco;

Fase 2) Onda lunga delle pubblicizzazioni --> le attività ritornano in capo al pubblico con 300 dipendenti, quasi tutti caballeros.

E così via in un processo circolare in cui la mediazione politica la fa da padrona e si costruiscono le carriere politiche e si formano i futuri dirigenti pubblici.:rolleyes::rolleyes:


Ovviamente tutto in rigorosa assenza di una seria analisi economica delle attività, altrimentiva da sè, il gioco non funzionerebbe, non potrebbe reggere.

Anche il caso Alitalia, sempre mutatis mutandis, segue l'eterno canovaccio di che trattasi, tanto da farci dire che il politico italiano, sia esso di destra sia esso di sinistra, in tanto può aspirare a diventare politico quando ha imparato bene come drenare risorse dalla cosa pubblica per indirizzarle verso alcuni privati.


Poi è chiaro che a seconda del livello culturale, Cosentino opera in un modo, Ciampi in un modo molto più alto ( es. Omnitel)
 
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1) Mal me ne incolse a swictchare Unicredit con Ubi, che viene giù a picco, manco fosse il Titanic;

2) Manco mi va di chiudere la posizione perchè non vedo grosse opportunità in giro dato che nessun titolo tra quelli da me preferiti in questa fase storna in maniera decisa, addirittura K+S è positiva, per non parlare di SANOFI, per il quale iniziano segnali di crisi di astinenza ai quali spero il C.R. opponga resistenza nell'attesa di tempi migliori e, infine, nada neanche per il warrant Parmalat che aspetto a 1,4;

3) Mi pare che di là vada in onda un psicodramma collettivo su Maire, sulla quale ho cercato di dare un minimo contributo, avendo conferma ulteriore che non solo è inutile, ma deleterio; per me, dopo qualche anno di forum, è ormai relativamente facile distinguere tra chi e chi, e la cosa è veramente, credetemi, disgustosa; disgustoso vedere più o meno sempre gli stessi nick in certe situazioni;

4) Ho quasi finito i soldi, quindi penso che ad occhio dovremmo essere in prossimità del -10% preventivato, e dovuto invocare rinforzi; ma mi informano che la cavalleria non arriverà prima di domani, anche se temo che, dato l'andazzo, resteranno inutilizzati.:wall::wall::wall:


:D:)
 
Il discorso che faccio penso sia chiaro, ma voglio chiarirlo ancora di più.

Non vedo all'orizzonte un rimbalzo, bensì una ulteriore discesa nell'ordine massimo di un 10%, almeno a giudicare dalle quotazioni dei TITOLI.

Parlo cioè dei titoli seri, non di quelli del mercato italiano, mercato che non fa alcun testo, in quanto a causa degli scarsi scambi, esprime in maniera molto più erratica (devianza) l'effettivo valore dei sottostanti.

Io vedo i bancari sottovalutati, molto sottovalutati, ma qualcuno ha deciso che non è ancora il caso, evidentemente la spremitura non è completa.

E la mancanza di spessore del mercato, unitamente alla mancanza di rispetto nei confronti degli investitori istituzionali a tenere questi ultimi alla larga dal nostro mercato e a lasciare spazio quindi, causa ed effetto nello stesso tempo, a "movimenti" esasperati ed esasperanti dei titoli in relazione ai fondamentali.

Il caso UBI ne è la prova più lampante.

Chiunque sano di mente lascerebbe al suo destino una società i cui amministratori annunciano che:

a) il costo del credito è in decisa diminuzione;

b) no aumento di capitale.

E poi vedere quel bilancio annuale da far dire :zappo::zappo: :clava::clava:

Ma poi prevale l'istinto del giocatore che dice:

ma su questo titolo c'è una enorme possibilità di guadagno, ed ecco che inesorabilmente il salpesce :abbocca: e il rosso è servito.:wall::wall::wall::specchio::specchio::specchio:

:D :D
 
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Il discorso che faccio penso sia chiaro, ma voglio chiarirlo ancora di più.

Non vedo all'orizzonte un rimbalzo, bensì una ulteriore discesa nell'ordine massimo di un 10%, almeno a giudicare dalle quotazioni dei TITOLI.

Parlo cioè dei titoli seri, non di quelli del mercato italiano, mercato che non fa alcun testo, in quanto a causa degli scarsi scambi, esprime in maniera molto più erratica (devianza) l'effettivo valore dei sottostanti.

Io vedo i bancari sottovalutati, molto sottovalutati, ma qualcuno ha deciso che non è ancora il caso, evidentemente la spremitura non è completa.

E la mancanza di spessore del mercato, unitamente alla mancanza di rispetto nei confronti degli investitori istituzionali a tenere questi ultimi alla larga dal nostro mercato e a lasciare spazio quindi, causa ed effetto nello stesso tempo, a "movimenti" esasperati ed esasperanti dei titoli in relazione ai fondamentali.

Il caso UBI ne è la prova più lampante.

Chiunque sano di mente lascerebbe al suo destino una società i cui amministratori annunciano che:

a) il costo del credito è in decisa diminuzione;

b) no aumento di capitale.

E poi vedere quel bilancio annuale da far dire :zappo::zappo: :clava::clava:

Ma poi prevale l'istinto del giocatore che dice:

ma su questo titolo c'è una enorme possibilità di guadagno, ed ecco che inesorabilmente il salpesce :abbocca: e il rosso è servito.:wall::wall::wall::specchio::specchio::specchio:

:D :D

E quindi sottoscrivi l'ADC UBI?

andgui.
 

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