Idee e grafici. - Cap. 2 (6 lettori)

dondiego49

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qui non so cosa faranno sonno ultracompratti ma non molano niente ,e molto difficile di questi tempi

OK un saluto a tutti e tanta calma
 

dondiego49

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07/05/2013 18:30
Banche centrali, ostinazione e forza della disperazione
Studio G2C
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ITALIA: a partire dalle elezioni italiane ci siamo gradualmente (ed in più fasi) riposizionati su questo mercato. Operatività limitata a società attive principalmente sui mercati internazionali. Di fatto continua pertanto ad essere valida (dopo un periodo di neutralità e nel quale abbiamo monitorato gli eventi) l'impostazione LONG da Agosto del 2012. USA: manteniamo la view LONG valida da AGOSTO 2012. PREMESSA: il riposizionamento che abbiamo avuto modo di effettuare molto gradualmente negli ultimi 2 mesi e mezzo (a partire dalle elezioni italiane) ci ha consentito in questo periodo di ridurre il rischio e di puntare su società attive in un contesto internazionale e meno soggette alle problematiche (tuttora irrisolte) della zona euro. BANCHE CENTRALI: sono le principali e vere artefici di quanto sta succedendo, cioè mercati che salgono negli USA (con la crescita che continua in questo Paese) e riduzione dei rendimenti e degli spread (e quindi del rischio) in Area Euro. La forza della disperazione - economia in forte e continua contrazione ed evidenti difficoltà di coordinamento in area Euro - ha spinto le BCE e molte altre banche centrali ad intervenire pesantemente. Questo, ovviamente, non vuole in alcun modo dire che i problemi siano risolti visto che il Vecchio Continente continua ad essere, invariabilmente in recessione e non vi sono al momento indizi su una possibile fuoriuscita da questa situazione. Quello che ci interessa, però è che è in atto un decoupling tra economia reale e mercati finanziari in Area UE (leggi report "DECOUPLING MERCATI AZIONARI/ECONOMIA REALE UE" del 24 Aprile per maggiori delucidazioni). Vediamo di capire cosa è cambiato nelle ultime 3 settimane: - DATI MACROECONOMICI: in EUROPA, proprio negli ultimi giorni, alcuni importanti dati anticipatori hanno messo in evidenza (dopo una serie di letture negative durate 2 mesi) un tentativo di stabilizzazione, rendendo la situazione più distesa. Va comunque detto che una fuoriuscita dalla recessione Europea non è in vista per ora. Gli USA, invece, continuano nel percorso di crescita che al momento sta nuovamente subendo un rallentamento, senza peraltro destare per ora particolari preoccupazioni. - DATI DI MERCATO: il BUND si è diretto verso nuovi massimi assoluti denotando sempre una richiesta di protezione oltre che scontando future (ad attuali) politiche monetarie ultra espansive. La VOLATILITA' è rientrata bruscamente nelle ultime settimane, denotando anch'essa un clima di maggior distensione. - ANALISI TECNICA: dopo un periodo di decisa incertezza importanti supporti tecnici (MM a 250 periodi oltre a supporti dinamici crescenti) e di volumi hanno arginato il movimento ribassista del nostro indice. Anche gli altri indici deboli (PIGS) si sono stabilizzati, con alcuni (tra cui il Portogallo) che hanno addirittura messo a segno belle rotture rialziste. Questo, insieme ai punti sopra elencati, modifica in meglio il quadro incerto del recente passato. IN SINTESI: le Banche Centrali (in particolare BCE, FED e BOJ) stanno con sempre maggior ostinazione (verrebbe da dire disperazione) mettendo in campo ricette che equivalgono alla preparazione di un bel "PATE' DE FOIE GRAS". Ingozzando l'economia di liquidità, allo stesso (ed un po' barbaro) modo nel quale si prepara la prelibata ricetta francese, le Banche Centrali sperano di ottenere un "effetto ingozzamento" che finisca per convincere gli operatori economici ad investire capitali nell'economia reale. Ovviamente il pericolo che si corre - non ancora in questa fase, nella quale gli USA comunque crescono insieme a molte economie emergenti ed i multipli di bilancio sono molto compressi, in particolare in Europa - nel medio/lungo periodo è quello di avere uno scollamento tra mercati finanziari ed economia reale (in sintesi il rigonfiaggio di una nuova bolla). Ovviamente non è detto che questo accada e le misure messe in atto dalle banche centrali potrebbero anche riuscire nel loro intento in attesa di cambiamenti strutturali (qualunque questi cambiamenti siano) in ambito europeo. L'unica cosa che si può fare (a parte quella di sfruttare il rialzo) è di monitorare e fare attenzione ad eventuali segnali di rinnovata tensione. Pertanto: 1) Gli interventi delle Banche Centrali 2) Una stabilizzazione di alcuni importanti indicatori macro anticipatori in Area Euro 3) Le elezioni politiche in Italia, ed Islanda oltre alle amministrative in Inghilterra che di fatto implicano, con tutta probabilità, una fine alle politiche europee di pura austerità 4) Il rientro generalizzato di alcune tensioni e della volatilità 5) La tenuta di alcuni importanti supporti tecnici hanno fatto virare nel recente passato verso una situazione di maggior distensione, che si sta riflettendo sull'andamento dei mercati. Analisi Integrata: pur in un ambiente sempre recessivo in Italia, alcuni dati anticipatori di recente hanno evidenziato un tentativo di stabilizzazione, di per sé sufficiente a mutare il contesto verso una maggior positività. Come già sottolineato il merito principale va alle banche centrali le quali davvero non sanno più che inventarsi per stabilizzare il contesto (...e all'economia USA, che continua a crescere). Analisi Tecnica: la tenuta della MM a 250 periodi e dell'area che abbiamo ripetutamente indicato nel recente passato (15.200-15.500 punti FTSE MIB indicata con il cerchio rosso in figura), ha favorito l'inversione di tendenza delle ultime settimane. Da notare come anche nel lungo periodo il contesto sia diventato più disteso. La tenuta di quota 16.000/16.200 nel prossimo futuro ed il mantenimento di questa impostazione favorevole può preludere ad un cambio di scenario più consistente (fatto salvo l'insorgere dei prossimi problemi...). IL TREND MODERATAMENTE CRESCENTE VALIDO DAL SETTEMBRE DEL 2011 HA RICEVUTO UN'ULTERIORE CONFERMA. USA: continua il BULL MARKET americano, con gli indici S&P500 e DJ costantemente intorno ai massimi assoluti. La rottura dei massimi del 2007 é un notevole segnale di forza. Ovviamente storni e ritracciamenti sono sempre possibili vista la performance messa a segno negli ultimi mesi, ma per innescare uno storno degno di tale nome sarà necessario qualche evento catalizzatore visto che l'uptrend è molto solido. Analisi Integrata: i dati continuano a puntare verso una prosecuzione della crescita, che al momento sta subendo un rallentamento. La forza di importanti dati anticipatori, comunque, al momento permette di non impensierirsi più di tanto. CINA: ultimo periodo di debolezza per l'indice di SHANGAI, ma le indicazioni sono sempre per una crescita lenta e moderata dell'economia cinese. I policy-maker mirano con tutta probabilità e rendere la ripresa autonoma ed auto-sostenuta. L'economia cinese ha rallentato negli ultimi mesi ma continua a crescere, anche se a ritmi molto blandi. PIGS: non inseriamo grafici, ma segnaliamo semplicemente come, dopo gli "scricchiolii tecnici" indicati nel recente passato, la situazione si è andata sanando ed ora anche gli indici più deboli hanno riconquistato una certa compostezza ed un'impostazione maggiormente positiva nel medio periodo (Portogallo) o, alla peggio, neutrale. Autore: Studio G2C Fonte: News Trend Online
 

dondiego49

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07/05/2013 18:32
Da Rcs a Mondadori: tutti a rischio
Rossana Prezioso


Doveva vendere 10 testate entro giugno, lo farà puntando a saldi e prezzi stracciati nella speranza di recuperare il recuperabile e nella necessità di dover far quadrare i conti in rosso. Crisi che ha costretto i vertici a un maxi licenziamento di 800 firme redazionali, ma evidentemente non tanto grave da impedite a Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Rcs dal primo luglio, di ricevere il suo stipendio, che nel 2012 è stato pari a 1,06 milioni di euro, comprendente anche i 675 mila euro di bonus (in base a non si sa cosa visto che l'azienda è allo sfascio). Un trattamento di lusso che però ha ereditato da Antonello Perricone suo predecessore alla carica e che ha intascato 3,7 milioni. In totale, tutti i vertici, comrese le buonuscite e i premi vari, sono costati al gruppo oltre 12 milioni di euro. Ovvio che adesso la Rcs sia in agonia. Stato catatonico che inclde tutta l'editoria italiana, partendo dai nomi più prestigiosi come Feltrinelli e anche Mondadori, e include quella dei periodici, forse più colpita dalla rivoluzione digitale. Chi compra ormai un quotidiano che deve scontare la fissità della parola scritta, quando proprio in questo, inteso come mezzo di informazione, la parola d'ordine è appunto "aggiornamento"? E mentre nei paesi anglosassoni si vuole superare la crisi scorporando il settore media da quello della carta stampata, in Italia, invece, si vende senza apportare modifiche nè tentare strade di innovazione come la creazione di società autonome e specializzate. Da giugno, poi, partiranno i contratti di solidarietà per Feltrinelli, prepensionamenti in Mondadori, tagli all'organico de Il Sole 24 ore. La causa non è solo la cattiva abitudine della mancanza di lettura in Italia e tanto meno l'elargizione a piene mani di contributi per l'editoria che ha fatto nascere, in nome di una sacrosanta libertà di informazione, una miriade di testate al puro e solo scopo di ricevere finanziamenti, sfruttando una presenza di autori sottopagati o addirittura, con la scusa di stage e tirocini, gratuiti. Il problema è un settore che già in un ambito economico "normale" è da sempre sclerotizzato di fronte alla rivoluzione digitale, sterile e privo di fantasia proprio nel settore che di fantasia vive. Prova ne sia che l'offerta, anche di altissima qualità, paradossalmente è sovrabbondante, tanto da essere esportata e con successo, soprattutto nell'ambito dell'editoria per ragazzi. Ad aggiungersi a tutto questo anche la crisi, soprattutto nella fascia della media, piccola e microeditoria che, specularmente al sistema economico italiano, rappresenta un quarto della produzione nazionale, che arrivano a pubblicare anche fino a 80 titoli all'anno. Ma proprio Internet, la grande rete spesso accusata di essere la causa primaria della crisi editoriale con l'offerta di ebook a prezzo minimo, soprattutto nei classici, colpevole per molti, della chiusura delle libreria surclassate dalla vendita online, potrebbe essere sfruttata proprio dalle piccole case editrici (se non addirittura in collaborazione con gli stessi autori) per raggiungere direttamente il pubblico attraverso i social, fidelizzando la richiesta personalizzata, il titolo raro, fuori produzione, in giacenza di magazzino oppure, perchè no, in versione file, stampabile e personalizzabile come un'occasione di dono. In altre parole con iniziative e promozioni ad hoc. Ma anche qui serve ingegno e fantasia. Sapremo essere all'altezza? Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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07/05/2013 18:38
Ftse Mib di nuovo all'esame dei 17.000 punti
Giancarlo Marcotti



Ci risiamo, il nostro indice principale è di nuovo oltre quota 17.000 punti, un livello che negli ultimi 18/24 mesi si è dimostrato una sorta di barriera. Certo l'avevamo superata di slancio nel primo mese dell'anno in corso e poi ci siamo schiantati su quota 18.000, ora, forse, è meglio proseguire in maniera più costante, insomma, non a strappi, ma sappiamo tutti com'è la Borsa ... se si vuol stare tranquilli allora è meglio guardare ad altri mercati. Ebbene, oggi il nostro Ftse Mib (+1,54%) ha beneficiato più degli altri (come nelle attese) della buona trimestrale della banca francese Societe Generale che ha galvanizzato il comparto in tutta Europa, ed il nostro indice principale si sa quanto sia influenzato dal settore bancario. Ed ecco allora i quattro titoli che hanno occupato le prime posizioni nella classifica delle performance odierne: Banco Popolare (+8,76%), Ubi Banca (+7,61%), Banca MPS (+5,74%) e Bper (+4,84%), insomma le Popolari non sono andate niente male. Vola anche Mediolanum (+4,35%), lanciata verso quota 6 euro, e traguarda la barriera dei 4 euro Unicredit (+3,51%) ormai da oltre un mese in trend rialzista. A nostro parere, però, l'appellativo di "titolo del giorno" va attribuito ad Ansaldo (+2,69%) che supera l'asticella posta a quota 8 euro, soltanto per brevi periodi, fra il 2009 ed il 2010 era accaduto, ora occorre capire quali possano essere gli sviluppi. A seguire troviamo altri due titoli del settore bancario Mediobanca (+2,67%) e BpM (+2,48%). Contrastata la galassia Agnelli, salgono Exor (+2,46%) e Fiat (+2,26%), mentre in calo risulta Fiat Ind. (-0,18%). Ed infine altri due titoli che hanno messo a segno un rialzo superiore ai due punti percentuali, si tratta di Buzzi Unicem (+2,30%) e Lottomatica (+2,30%) in costante trend positivo ormai dal novembre 2011. Concludiamo, però, anche dando uno sguardo alla parte bassa della classifica, colpiti da pesanti prese di beneficio A2A (-3,13%), Autogrill (-2,03%) e Fondiaria Sai (-1,55%). Ed analoga sorte per Pirelli (-1,28%) che rimane sopra quota 8 euro, ma invia un segnale preoccupante al mercato per cui raccomandiamo prudenza sul titolo. Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro Autore: Giancarlo Marcotti Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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07/05/2013 18:49
Piazza Affari riuscirà a tornare sui massimi dell'anno?
Davide Pantaleo
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Conclusione positiva quest'oggi per le Borse europee che dopo il calo di ieri hanno ripreso la via dei guadagni, malgrado la frenata registrata nel pomeriggio dopo l'avvio degli scambi a Wall Street. Il Dax30 è salito dello 0,86%, seguito dal Ftse100 che si è apprezzato dello 0,55% al rientro dal lungo ponte dell'ultimo week-end, mentre il Cac40 ha terminato gli scambi in progresso dello 0,37%. La migliore performance è stata quella di Piazza Affari che ha visto il Ftse Mib chiudere le contrattazioni a 17.121 punti, con un rialzo dell'1,54%, dopo aver toccato un massimo a 17.164 e un minimo a 16.904 punti. L'indice ha avviato gli scambi già in progresso ed è riuscito a superare di slancio la soglia dei 17.000 punti, muovendo in direzione dell'ostacolo successivo dei 17.200 che almeno per oggi è rimasto inviolato. La violazione dei 17.000 punti è senza dubbio positiva per il Ftse Mib che ora però trova un ostacolo ancor più rilevante in area 17.200. Se i corsi riusciranno a scavalcare questa resistenza, allora ci sarà spazio per un allungo in direzione dei massimi dell'anno in area 18.000, con ostacoli intermedi a 17.500 e a 17.800 che non dovrebbero però creare particolari problemi. Se al contrario il Ftse Mib sarà respinto dalla soglia dei 17.200 punti, allora sarà probabile in primis un test di area 17.000. L'eventuale abbandono di questo livello, precedente resistenza e ora supporto, potrebbero favorire ripiegamenti più estesi in direzione dei 16.800/16.700 prima e dei 16.500 in un secondo momento. Importante sarà la tenuta di quest'ultima soglia di prezzo visto la perforazione dei 16.500 punti porterà con buona probabilità ad una rapida accelerazione ribassista in direzione dei 16.000 punti, dove in prima battuta si dovrebbe assistere ad una ripresa degli acquisti. Per domani in America sul versante macro si segnala l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari. Nel pomeriggio sarà diffuso inoltre il consueto report settimanale sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia statunitense. In coincidenza con l'apertura di Wall Street è previsto un discorso di Jeremy Stein, membro della Federal Reserve. Dopo la chiusura dei listini, l'attenzione sarà rivolta a Groupon e a News Corp che alzeranno il velo sui conti degli ultimi tre mesi, dai quali ci si attende un utile per azione rispettivamente di 0,03 e di 0,36 dollari. In Europa si guarderà alla Germania dove si conoscerà il dato relativo alla produzione industriale di marzo per il quale le attese parlano di una variazione negativa dello 0,1%, rispetto al rialzo dello 0,5% di febbraio. Sempre in Germania saranno offerti titoli di Stato con scadenza nel 2018 per un ammontare massimo di 5 miliardi di euro. In mattinata è prevista inoltre un'audizione della Troika al Parlamento Europeo in merito agli aiuti a Cipro. A Piazza Affari domani si conosceranno i risultati del primo trimestre di Fondiaria-Sai, Lottomatica e Telecom Italia, insieme a quelli di alcune società a piccola e media capitalizzazione e si tratta di: Milano Assicurazioni, Prelios, Txt e-solutions e Yoox. In tema di risultati societari da seguire Pirelli che oggi, subito dopo il close di Piazza Affari, ha presentato i conti del primo trimestre, archiviato con un utile netto in flessione del 41,7% a 72,1 milioni di euro, a fronte di ricavi in flessione dell'1,3% a 1,536 miliardi di euro. Sempre domani si riuniscono le assemblee di Lottomatica, Kinexia e Prelios, per l'approvazione dei dati di bilancio dell'ultimo esercizio. Da monitorare anche i titoli del settore petrolifero in vista del report sulle scorte Usa che sarà diffuso nel pomeriggio. Fonte: News Trend Online
 

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