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12/06/2013 16:28
Borse Ue in ribasso con frenata Usa dopo avvio vivace
Davide Pantaleo
Si indebolisce strada facendo il bilancio delle Borse europee che dopo aver cercato di mantenersi a galla fino al primo pomeriggio, sono state costrette a tornare sui loro passi, scivolando tutte in territorio negativo. A frenare i listini del Vecchio Continente contribuisce l'andamento a passo di gambero di Wall Street dove i tre indici principali hanno avviato gli scambi in buon progresso, salvo annullare quasi del tutto questo vantaggio. Il nasdaq Composite è già passato sotto la parità, mentre il Dow Jones e l'S&P500 resistono ancora in rialzo con un frazionale progresso dello 0,1%. La seduta non è stata scandita da alcun dato macro di rilievo e a breve si guarderà ai prezzi del petrolio in vista della diffusione del report sulle scorte strategiche di petrolio. Intanto in Europa il Cac40 scende dello 0,16%, mentre il Ftse100 arretra dello 0,43%, lasciando più indietro il Dax30 che accusa un ribasso dello 0,72%. Ad avere la peggio è ancora una volta Piazza Affari che vede il Ftse Mib in area 16.050 punti, con una flessione dell'1,38%. Resiste in controtendenza Autogrill che sale dell'1,95%, seguito da Ansaldo STS che si apprezza dell'1,8%, mentre Mediaset riduce i guadagni e ora avanza dello 0,77%, quasi di pari passo con Luxottica. Spunti positivi tra le utilities con A2A in salita dello 0,63%, seguito da Terna e Snam che crescono dello 0,3% e dello 0,06%,mentre Enel perde lo 0,67%, lasciando più indietro Enel Green Power che flette dell'1,17%. Le vendite si concentrano sui titoli del settore bancario tra i quali Banca Popolare di Milano e Banca Popolare dell'Emilia Romagna lasciano sul partere il 5% e il 4,46%, mentre Monte Paschi perde il 3,86%, seguito da Banco Popolare e da Ubi Banca che accusano un ribasso entrambi di circa il 3,5%. In rosso di oltre il 2% Mediobanca e Unicredit, mentre Intesa Sanpolo contiene le perdite a poco più di un punto e mezzo. Sotto pressione Fiat Auto che arretra del 3,8% dopo che UBS ha ridotto il rating da "buy" a "neutral" e tra le blue chips più penalizzate dalle vendite troviamo Saipem, Fonsai, Azimut, Prysmian e STM, tutte in calo di circa il 2,5%. Fonte: News
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