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19/06/2013 18:17
Tenetevi pronti per un rendimento dei t-bond al 3%
Rossana Prezioso
I timori del ritiro Fed o comunque del suo assottigliamento si stanno traducendo in un aumento esponenziale dei rendimenti su T-bond Usa che per gli economisti di Wells Capital Management potrebbero arrivare anche al 3% per la fine del 2013. E' quanto ha dichiarato James Paulsen in accordo anche con quanto evidenziato da Citi che nei prossimi 12 mesi ha stimato un arrivo al 3,1% dei rendimenti 3,1% dall'attuale 2,19%. Come specifica Matt Clinch, la Fed è stato il più grande acquirente di titoli di Stato degli Stati Uniti negli ultimi anni, e il suo venir meno seppur in gestione controllata è un segno negativo per gli investitori a lungo termine dell'obbligazionario. "Le rese sono lontani da quei livelli che si avrebbero "normalmente" e cioè senza la presenza di QE" hanno aggiunto gli strateghi di Societe Generale per loro, infatti il 3% sarà toccato in primavera, la prossima, quella del 2014 arrivando a punte del 5% nel 2017 un mercato orso per chi opera nel settore dal momento che tutti sappiamo che l'andamento dei rendimenti obbligazionari è inversamente proporzionale e quello dei prezzi. Perciò Carl Weinberg, capo economista di High Frequency Economics, ha avvertito che "I traders potrebbero avere problemi da questo andamento, così come l'industria dei servizi finanziari in generale. A beneficiarne, invece, dall'altro lato, gli investitori a lungo termine come, ad esempio, i pensionati che puntavano sul rendimento come entrata extra". Naturalmente, fulcro di tutto, resta la volatilità originata dall'incertezza circa le modalità e i tempi ma le paure di una stretta futura per i tassi da parte della Fed non dovrebbe spaventare più di tanto, anzi, "
Non c'è alcun motivo per cui il mercato azionario non possa continuare il rally, anche in passato è già successo anche perchè i motivi sarebbero una ripresa dell'economia. Quindi elementi positivi In passato è accaduto spesso e le paure di un crollo sono infondate."
Anche da Citi rimangono sostanzialmente positivi sull'azionario tanto da prevedere "guadagni a due cifre per i prossimi 12 mesi, insieme a un aumento dei rendimenti obbligazionari". Fonte: News
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