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12/07/2012 11:29
Ottimismo, ma con giudizio
“Nonostante ci siano ancora nuvole sul mercato, io sono di un fondamentale ed elevato ottimismo”. E’ l’incipit con cui Francesco Tarabini Castellani, head of asset management per l’Italia, introduce il Summer outlook 2012 di Vontobel. Ottimismo che porta ad attribuire una probabilità residuale a eventi drammatici come il fallimento dell’euro ma non a escludere nuovi momenti di forte tensione sui mercati: “Da qui alla risoluzione della crisi del debito, o per meglio dire alla definizione di una nuova struttura politica e fiscale europea, saremo ancora accompagnati da un’elevata volatilità che consiglia di muoversi con cautela”.
Tuttavia, se si considera improbabile lo scenario di scioglimento della valuta unica, sono diverse le opportunità offerte dai mercati finanziari. A cominciare dai titoli di Stato di Italia e Spagna. Tarabini cita Christophe Bernard, chief strategist di Vontobel, secondo il quale in questo scenario gli investimenti più attraenti a livello obbligazionario in Europa sono i bond italiani e spagnoli. I meno attraenti in assoluto sono quelli francesi che “non prezzano correttamente un Paese che ancora non ha affrontato il tema del debito come avrebbe dovuto. In prospettiva anche i bund tedeschi subiranno un riallineamento con gli altri titoli e sono quindi decisamente poco interessanti”.
Livio Dalle, head of Wms Italy fa riferimento agli spread per fotografare questa situazione: “Attualmente gli spread in Europa non sono lontani dai livelli toccati nel picco della crisi. Un po’ meglio per l’Italia, un po’ peggio per la Spagna rispetto al novembre scorso ma sostanzialmente ancora su livelli elevati. E’ continuato ad aumentare invece il differenziale rispetto ai safe bond. Il rendimento dell’obbligazione a cinque anni francese è intorno all’1%. Mantiene uno spread positivo rispetto al pari grado tedesco ma non è certo un differenziale elevato se si considera lo stock di debito del Paese transalpino”.
Lo scenario cambia quando dall’obbligazionario ci si sposta sull’asset class azionaria, escludendo il comparto finanziario per il quale i mercati prezzano un rischio elevato: ““Siamo a livelli molto superiori a quelli del marzo 2010, quando ha avuto avvio la fase della crisi che stiamo attraversando attualmente”. Dalle fa riferimento agli indici di volatilità, Vix e Vstoxx: “La volatilità del mercato americano è sotto venti punti, cioè ben all’interno di un’area di efficienza. Il Vstoxx è di solito sette/otto punti più elevato del Vix e lo troviamo attualmente a 24-25 quindi anche in questo caso la percezione del rischio non è elevatissima. Teniamo conto che la volatilità del mercato americano nel 2008 ha avuto dei picchi oltre 80”.
Dunque il mondo delle asset class è diviso in due in questo momento con i governativi e i finanziari al centro della crisi. L’azionario appare in situazione più favorevole: “A livello di valutazioni del mercato azionario – prosegue Dalle – gli utili a livello assoluto sono crescenti anche se la visibilità è ancora bassa ed è negativa in Europa. Complessivamente, in ogni caso, gli utili nel 2012 saranno più elevati di quelli realizzati nel 2011 e quelli del 2013 saranno più elevati di quelli del 2012. La crescita sarà decisamente più sostenuta e regolare negli Stati Uniti che in Europa. Comunque stiamo parlando di una crescita degli utili dopo la correzione iniziata dai massimi del 2007, proseguita nel 2008 e 2009 con primi segnali di stabilizzazione nel 2010”. Con particolare riferimento al mercato europeo Dalle sottolinea che il price/earning attuale dei titoli oscilla tra 8 e 9 che “è sostanzialmente un multiplo non da recessione ma da depressione, ossia incorpora una stagnazione dell’economia prolungata e consistente. A formare questo livello di multiplo contribuiscono sia le banche, le utility e le telecom ossia i comparti più in difficoltà, sia settori con utili in crescita come beni di consumo di base e discrezionale, dal food & beverage fino alle auto. Il dato fondamentale è che la popolazione mondiale aumenta e i consumi pertanto, anche in una situazione di difficoltà delle economie occidentali aumentano. Si prenda in considerazione il settore auto motive. C’è una correlazione diretta fortissima con l’evoluzione dei mercati emergenti e la sovra-performance del Dax. Quest’anno verranno prodotte nel mondo circa 77 milioni di auto, erano 60 nel 2008, 65 nel 2009, 75 lo scorso anno, saranno 120 milioni nel 2020. L’auto e tutto quello che ci gira intorno è un settore growth”. Le buone occasioni quindi ci sono ma bisogna saper scegliere e “sopportare la volatilità che ancora ci accompagnerà per un po’ di tempo”.
“I portafogli dei nostri fondi investimenti– conclude Matteo Villani, head of sales and relationship management Italy – riflettono la ricerca di azioni di società forti che operano in mercati con spazi di crescita”. Unilever, Coca-Cola, McDonald’s e per l’Europa Nestlè, Diageo, sono solo alcuni esempi di società in grado di beneficiare della crescita dei consumi mondiali che Vontobel ha scelto di inserire nei propri portafogli.
Fonte: News Finanza.com