Fitch conferma rating Italia a BBB+ Anche l'outlook è negativo
ultimo aggiornamento: 25 ottobre, ore 19:43
Roma - (Adnkronos/Ign) - L'agenzia ha reso noto
il giudizio sul nostro Paese e le sue prospettive a lungo termine che non sono positive perché "la
crescita è debole, nonostante i
rilevanti progressi sui conti". Rischi per banche moderati, fiducia su solvenza Italia
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Roma, 25 ott. - (Adnkronos/Ign) - L'agenzia di rating Fitch ha confermato il rating dell'Italia a BBB+, l' outlook è negativo. E' quanto si legge in una nota. L'Italia ha fatto "progressi sostanziali" sul fronte del consolidamento fiscale, ma "la crescita potenziale resta debole, rispetto ai Paesi con lo stesso rating e al resto della zona euro".
"Rischi moderati per il settore bancario e un sistema pensionistico sostenibile - continua l'agenzia di rating - supportano la fiducia nella solvenza di lungo termine dello Stato italiano".
Nel testo Fitch ricorda che nel 2013 l'avanzo primario è stimato dal governo al 2,4 % del Pil e il disavanzo strutturale dello 0,4%; il Paese è uscito dalla procedura per disavanzo eccessivo lo scorso maggio; il debito pubblico lordo dovrebbe salire al 133 % del Pil nel 2014, sotto il peso del pagamento dei debiti della Pa.
Fitch prevede che il debito resterà al di sopra del 120% del Pil fino al 2018, lasciando margini molto limitati per rispondere a shock avversi. La recessione iniziata nel terzo trimestre 2011 si concluderà probabilmente nella seconda metà del 2013 a seguito di una contrazione cumulata superiore al 4%. Il Pil è l'8 % sotto il picco del 2007. Fitch, in linea con le precedenti aspettative, prevede una contrazione del 1,8 % nel 2013, che sara' seguita da una crescita del 0,6 % nel 2014 e dell'1% nel 2015 . "Tuttavia il potenziale di crescita in Italia è debole", si legge nel testo. Il rating "è sostenuto da un'economia ampia, relativamente ricca, ad alto valore aggiunto e diversificato con moderati livelli di indebitamento del settore privato", scrive ancora l'agenzia di rating. "Il debito sovrano italiano ha dimostrato flessibilità a livello di finanziamento e capacità di recupero durante la crisi che riflette una forte base di investitori nazionali". Infine, conclude Fitch, "i costi di finanziamento sono diminuiti in modo significativo dalla seconda metà del 2012 su tutta la curva dei rendimenti".
Alcuni elementi, precisa Fitch, come "nuove turbolenze politiche che portino ad una paralisi economica e delle politiche fiscali" potrebbero comportare un taglio del rating. Tra gli altri fattori vi sono inoltre "un aggravarsi della recessione che "minerebbe gli sforzi di consolidamento fiscale" e "una significativa ricapitalizzazione del settore finanziario, in aggiunta ai 4,1 miliardi di euro già iniettati nel Monte dei Paschi di Siena, nel contesto - ad esempio - dell'imminente 'asset quality review' della Bce". Mentre a favorire un consolidamento del rating, conclude l'agenzia, contribuiscono invece "una ripresa economica solida a sostegno il consolidamento fiscale in corso, la fiducia che il debito pubblico abbia raggiunto il livello più alto e si trovi su un percorso di costante declino e ulteriori riforme strutturali per rafforzare la competitività e il potenziale di crescita dell'economia italiana".