L'intervista a C.Corradin
La correzione delle Borse non è ancora al capolinea
News alert: Corradin Carlo
Per il Ftse Mib il livello strategico da mantenere assolutamente è rappresentato dalla media mobile a 200 periodi transitante poco sotto i 18.000 punti, ma già in area 18.600/18.500, qualora ci si arrivasse, probabilmente inizieremo a valutare acquisti di medio periodo. L’intervista a C.Corradin.
Davide Pantaleo 29 gennaio 11:23
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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Carlo Corradin, analista indipendente.
I mercati azionari hanno avviato un recupero dopo le forti perdite delle ultime sedute alimentate soprattutto dai timori legati alla situazione degli emergenti. A suo avviso la correzione è solo agli inizi o si può confidare in un pronto recupero dei listini?
Riflessioni sull'attuale situazione delle Borse
Come tutte le correzioni, anche quella partita nei giorni scorsi è salutare perchè crea i presupposti per poter prendere nuovamente posizione. I dati maco che affluiscono quasi quotidianamente sono tendenzialmente positivi, fatta eccezione per quello diffuso ieri sugli ordini di beni durevoli che ha evidenziato un netto rallentamento a livello delle componenti auto e trasporti. Sempre ieri però è stata diffusa la fiducia dei consumatori che è salita e anche di molto e se pensiamo che i consumi interni degli Stati Uniti fanno i due terzi del Prodotto Interno Lordo, il dato sulla fiducia di ieri va a creare delle condizioni affinchè la crescita del PIL americano abbia ancora margini per proseguire. Se a questo aggiungiamo il calo della disoccupazione che progressivamente ha visto il tasso scendere su livelli insperati fino a qualche mese fa, possiamo dire che nel complesso abbiamo buoni segnali. Questi ultimi si vanno a scontare con le trimestrali societarie, visto che alcune hanno disatteso le aspettative degli investitori. Tendenzialmente però la flessione registrata nelle ultime sedute è ascrivibile ad una correzione che per il momento è abbastanza contenuta.
Se guardiamo all’indice S&P500, dai massimi in area 1.850 si è avuta una perdita di solo il 4% e credo che ci siano i margini per una ulteriore discesa nell’ordine di almeno altri tre punti percentuali, prima che si possano impostare nuovi ordini di aquisto. Mi aspetto che l’indice possa scendere fino ai 1.730-1.720 punti, in prossimità della media mobile a 200 periodi esponenziale che viaggia ora sui 1.700 punti.
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La situazione è un po’ diversa per il mercato italiano dove oltre ai movimenti delle altre Borse estere, bisogna tenere conto anche dell’andamento dello spread che nell’ultimo periodo si è fatto sentire. Il differenziale tra il decennale tedesco e quello italiano ha fatto felici coloro che hanno puntato sul decennale italiano, mentre in questa prima parte del 2014 si è avuto il ritorno di qualche tensione, pur rimanendo su livelli ampiamente preventivabili. Non si poteva pensare che lo spread BTP-Bund scendesse all’infinito e complice la correzione dei mercati azionari, il bund ha ripreso quota e con esso il dfferenziale con il nostro decennale.
Non si verificava da tempo una correzione delle Borse accompagnata da una ripresa del bund, perchè se andiamo a vedere nell’ultimo anno, gli storni avuti sull’azionario non sempre sono state accompagnate da una ripresa del bund, anzi sembrava che Borse e bund fossero correlati. Ora invece si sta ripristinando quello che è sempre accaduto in passato, ossia all’ascesa dell’uno si ha una discesa o quantomeno un rallentamento dell’altro.
Non dimentichiamo che la BCE ha ridotto i tassi d interesse quasi a zero e le prossime mosse potrebbero essere una specie di quantitative easing simile a quello dela Fed. Possiamo capire quindi che su quest’area il bund è praticamente arrivato, a meno che non vengano rispolverate motivazioni come quelle che avevano caratterizzato il 2010 e il 2011, ossia venti di forte crisi per i Paesi periferici come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia.
Per il momento questo tipo di indicazioni non ci sono e quindi propendiamo per un bund che rientrerà di questo movimento e probabilmente sotto quota 142 la discesa diventerà più evidente e questo comincerà nel momento in cui i mercati si saranno assestati. - See more at:
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Quali sono i livelli da seguire ora per il Ftse Mib?
Dopo aver saggiato quota 20.000 nella parte centrale del mese di gennaio, la correzione ha riportato l’indice in area 19.400/19.250. Probabilmente questa soglia, se non subito, verrà ceduta e il livello interessante è in area 18.600/18.500 dove il Ftse Mib aveva consolidato a metà novembre, cedendo la stessa agli inizi di dicembre, per poi recuperare brillantemente.
Il livello strategico da mantenere assolutamente è rappresentato dalla media mobile a 200 periodi transitante poco sotto i 18.000 punti, ma già in area 18.600/18.500, qualora ci si arrivasse, probabilmente inizieremo a valutare acquisti di medio periodo.
Nel breve l’indice potrebbe anche tentare una reazione, ma i margini creati dalla piccola correzione vista fino ad ora sono ancora esigui ed essendo l’Italia un Paese un po’ più a rischio rispetto ad altri, è bene essere più prudenti su Piazza Affari senza affrettare i tempi.
Riteniamo in ogni caso che i margini di crescita per il nostro mercato ci siano ancora e se la situazione politica italiana evolverà con una maggioranza coesa e chiara, allora il nostro indice potrebbe avere ancora molto da dare.
Almeno nel breve eventuali rialzi saranno da prendere con le molle, perchè si rischia di assumere posizioni su livelli alti visto che il mercato ha ancora margini per assestarsi più in basso.
Nell’ambito del settore bancario ci sono temi interessanti che meritano di essere seguiti più di altri in questa fase?
Strategie su alcuni bancari
In generale i titoli sono da monitorare in ottica prospettica di più di qualche seduta e tra i bancari guarderei in particolare a Unicredit e Intesa Sanpaolo.
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Unicredit ha messo a segno già una buona correzione che lo ha portato da 6,15 euro fino al minimo di lunedì scorso a 5,41 euro. La violenza del movimento lascia intendere che anche se ci sarà un recupero, non sarà veritiero e il titolo ha bisogno di impostare una buona base al di sopra dei 5,3 euro.
Nel medio periodo l’impostazione è positiva con un prezzo costantemente al di sopra della media mobile a 200 periodi da luglio scorso.
Interessante come si è mosso Intesa Sanpaolo che rispetto a Unicredit non si può neanche dire che abbia corretto visto che di fatto ha consolidato sopra 1,9/1,92 euro. Da monitorare il livello di 1,85 euro e se nei prossimi giorni il titolo riuscirà a mantenere quest’area, avremo un segnale di forza. Si potranno così impostare delle posizioni al rialzo con stop loss sotto 1,85 euro e target a 2,15/2,2 euro anche nel breve periodo.
Ci sono altri temi da monitorare a Piazza Affari?
Spunti operativi su alcune blue chips
Vorrei segnalere Enel che in quest’ultimo periodo è stato un po‘ penalizzato. Riteniamo che valga la pena mantenere il titolo in portafoglio, eventualmente incrementando le posizioni in caso di discesa verso 3,25/3,2 euro anche in ottica di medio-lungo periodo.
Da fare attenzione a Mediaset che risente anche dell’andamento della politica italiana e dei movimenti in seno alla coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Per il titolo sarà fondamentale tenuta di area 3,4 euro, il cedimento della quale spingerà i corsi verso i 3,1 euro. In caso di superamento dei 3,75/,38 euro, sarà il caso di riprendere Mediaset in considerazione per un ritorno sui massimi di gennaio a 4,19/4,2 euro.
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