Le tensioni in Ucraina zavorrano i mercati.
Pesante Piazza Affari nonostante Fitch
L'agenzia di rating rivede l'outlook del Paese a "stabile" grazie alla fine della recessione e al calo del costo del finanziamento: lo spread è stabile in area 160 punti. Vendite su tutti i listini europei: svanito l'effetto trimestrali Usa, prevalgono i timori per le tensioni tra Kiev e Mosca
di GIULIANO BALESTRERI
Lo leggo dopo
Le tensioni in Ucraina zavorrano i mercati. Pesante Piazza Affari nonostante Fitch La promozione di Fitch non basta a spingere gli acquisti a Milano
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MILANO - Venerdì nero per Piazza Affari che chiude in calo dell'1,73% un seduta segnata dalle crescenti tensioni in Ucraina e dopo esser arrivata a perdere oltre il 2%. Al confine con la Russia continuano le manovre degli eserciti e Kiev accusa: "Mosca vuole la terza guerra mondiale". L'occidente minaccia nuove sanzioni nei confronti della Russia, ma Putin non accenna alcun passo indietro rivendicando il diritto ad inviare i propri emissari a tutela "della pace" e delle popolazione russofone. Svanisce così l'effetto trimestrali che ieri aveva sostenuto Wall Street, proprio mentre Standard & Poor's abbassato il rating della Russia da BBB a BBB- a causa delle tensioni con Kiev.
Eppure la giornata, almeno per Milano, era iniziata in modo positivo con la decisione Fitch di portare l'outlook dell'Italia da negativo a stabile confermando il rating "Bbb+": secondo l'agenzia la recessione nel Paese si è conclusa e le condizioni di finanziamento del debito pubblico sono migliorate come dimostra anche lo spread in area 160 punti e il rendimento dei Btp sul mercato secondario al 3,1%. L'agenzia Standard and Poor's, invece, ha confermato per la Francia il rating a "Aa" e l'outlook a "stabile".
Le
buone notizie dal fronte macroeconomico, però, non sono bastate a sostenere gli acquisti in una giornata caratterizzata, a Piazza Affari, da volumi deboli per la festività del 25 aprile. Nel resto del Vecchio continente Francoforte cede l'1,49%, mentre Londra e Parigi perdono lo 0,37% e lo 0,74%. A Wall Street il Dow Jones arretra dello 0,8% come l'S&P 500, mentre il Nasdaq lascia sul parterre l'1,3%. Sui mercati pesa il calo dell'indice Pmi sui servizi che ha registrato una frenata in aprile a 54,2 punti dai 55,3 di marzo; sale, invece, oltre le attese, la fiducia dei consumatori misurata dall'Università del Michigan a 84,1 punti da 80, contro le stime di un rialzo limitato a 83 punti.
In mattinata d'altra parte la Borsa di Tokyo aveva archiviato la seduta con un lieve progresso dello 0,17%. Sul fronte delle materie prime, i future del petrolio a giugno scivolano dello 0,83% a 101,09 dollari al barile; l'oro a giugno avanza dello 0,71% a 1.299,70 dollari l'oncia. L'euro passa di mano a 1,3837 dollari (1,3829 ieri) dopo aver recuperato terreno dai minimi toccati ieri dopo che il presidente della Bce, Mario Draghi, aveva ribadito la presenza di un programma di alleggerimento quantitativo e di tassi sui depositi negativi nel novero delle misure che Francoforte potrebbe adottare qualora l'inflazione continui a scendere.
(25 aprile 2014) © Riproduzione riservata