Idee e grafici. - Cap. 2

meno di un minuto fa Re: Solointraday
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Allegati:


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La Fed? Potrebbe sorprendere tutti. Contrarian in agguato
News alert: Oro

I dati macro in arrivo dagli Usa, in una settimana che ne vede diversi, potrebbero suggerire un'economia in ripresa, senza dubbio, ma ancora non forte. Quindi? Potrebbe accadere ciò che nessuno aveva pensato... e a guadagnarci sarebbe uno solo...

Rossana Prezioso 8 ore fa
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Oknotizie

Peter Schiff, CEO di Euro Pacific Capital, è convinto che l'oro possa toccare i 5mila dollari l'oncia. Un assurdità? I prezzi stanno ripartendo e l'oro potrebbe trovare un nuovo slancio che lo faccia saltare dall'orbita di quei 1300 che lo hanno incatenato finora, ma una cosa è la speculazione sul breve termine (e qui i 5mila dollari sembrano la classica boutade), un'altra è il panorama sul lungo periodo. E in questo secondo caso rientrerebbero le parole di Schiff il quale già dal 2011 parla di un traguardo in arrivo (ormai lo si attenderebbe da tre anni) che porterebbe il metallo giallo a un record storico anche per la sua storia ultra millenaria.
Oro

Un andamento, quello dell'oro, che stando alle parole di Schiff avrebbe perso, durante il 2013, qualsiasi contatto con la realtà, vivendo solo ed esclusivamente di speculazione e isteria degli investitori, sentimento che sarebbe trascinato fino a quest'anno, quando proprio il pi vituperato tra i metalli preziosi, ha avuto la sua riscossa registrandosi tra i migliori performer. Solo poche turbolenze resterebbero da smaltire su un panorama che, invece avrebbe fondamentali tutti a favore dell'oro. Quali? In primis una stampa ad oltranza della Fed (anche se le previsioni parlano di un taglio ulteriore di 10 miliardi nell'imminente riunione che si terrà nelle prossime 36 ore) e le tensioni geopolitiche in Ucraina destinate a una strisciante persistenza sui mercati.
Fed

Per il primo caso Schiff parla di una politica che negli ultimi tempi ha visto cambiamenti anche repentini per quanto riguarda il taglio del QE, quindi nulla toglie che, sulla base di dati macro incoraggianti ma non entusiasmanti, la banca centrale statunitense potrebbe continuare a mantenere la sua presenza, seppur diminuita, per lungo tempo. O anche ad aumentarla, qualora fosse il caso. Con una rinnovata debolezza del dollaro e la forza del petrolio e di altre materie prime che si aggiungono ai motivi. Non ultimi i due pilastri che sempre hanno sostenuto il mercato del bene rifugio per eccellenza e cioè Cina e India. In particolare la prima con previsioni del World Gold Council che vogliono la domanda cinese salire del 20% entro il 2017 rispetto al livello attuale.
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Cina

La domanda di oro fisico in arrivo dalla Cina ha raggiunto un record di 397 tonnellate nel 2013, in crescita del 38% rispetto all'anno precedente, un trend che farebbe sospettare un consolidamento e quindi una potenziale pausa, anche se comunque affiancata da prospettive che restano "molto positive" con una domanda che potrebbe raggiungere quasi 500 tonnellate entro il 2017 - con un incremento del 25% circa dal livello del 2013 Alla base di questa politica, secondo il WCG, la paura dell'inflazione, con lo spettro del credito e un accesso ai mercati esteri ancora particolarmente limitato.

Cosa dovrebbero fare allora gli investitori? Essere pazienti e ricordarsi la storia recente: negli anni '90 era un settore considerato morto, tranne poi aumentare del 900% tra il 2000 e il 2011.
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Ci aspettano giornate ricche di sorprese e volatilità crescente
News alert: Fed, A2A, Luxottica, Eni, Stm, Tenaris

Per quanto quella iniziata oggi sarà una settimana più breve del solito per diversi mercati azionari, si profilano sedute molto impegnative sul fronte macro, con una serie di appuntamenti che potrebbero provocare veri e propri scossoni in una direzione o nell’altra.

Davide Pantaleo 1 ora fa
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Oknotizie


Cosa si aspetta dal meeting della Fed di mercoledì?
Una riduzione da 10 mld di dollari del QE
Un piano di QE invariato

La settimana iniziata oggi per diversi mercati azionari sarà più breve del solito visto che domani la Borsa giapponese sarà chiusa per festività, mentre giovedì prossimo saranno chiusi principali listini europei, ad eccezione di quello londinese, per la ricorrenza della festa del lavoro.
L’ottava in corso sarà decisamente importante per le Borse che potrebbero andare incontro ad un incremento della volatilità, alla luce degli importanti aggiornamenti macro che saranno diffusi soprattutto in America. Il calendario si presenta molto ricco di appuntamenti, con un occhio di riguardo per quello di mercoledì prossimo quando la Fed annuncerà la sua decisione sui tassi e sul piano di quantitative easing.
I mercati azionari saranno condizionati e non poco da questa agenda di eventi da seguire con molta attenzione visto che gli stessi potrebbero riservare non poche sorprese, con effetti immediati sui listini, sia in positivo che in negativo.
I dati macro e societari da seguire in America

Per domani si segnala la chiusura del mercato giapponese per festività, mentre sul fronte macro Usa si conoscerà l’indice Redbook relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Unsa con riferimento alle prime tre settimane di aprile. In agenda anche l’indice S&P Case Shiller che a febbraio dovrebbe mostrare un rialzo del 12,9% rispetto al 13,2% precedente, mentre per la fiducia dei consumatori ad aprile si prevede un incremento a 83,2 punti rispetto agli 82,3 di marzo.
Sul versante societario prima dell’avvio degli scambi a Wall Street saranno diffusi i conti trimestrali di Merck per i quali si prevede un utile per azione di 0,79 dollari, mentre a mercati chiusi l’attenzione si sposterà su eBay che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un utile per azione di 0,67 dollari, mentre per i numeri di Twitter le stime indicano una perdita per azione di 0,03 dollari.
- See more at: http://www.trend-online.com/prp/borse-f ... NGJ95.dpuf
Ci aspettano giornate ricche di sorprese e volatilità crescente
News alert: Fed, A2A, Luxottica, Eni, Stm, Tenaris

Per quanto quella iniziata oggi sarà una settimana più breve del solito per diversi mercati azionari, si profilano sedute molto impegnative sul fronte macro, con una serie di appuntamenti che potrebbero provocare veri e propri scossoni in una direzione o nell’altra.

Davide Pantaleo 1 ora fa
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Cosa si aspetta dal meeting della Fed di mercoledì?
Una riduzione da 10 mld di dollari del QE
Un piano di QE invariato

La settimana iniziata oggi per diversi mercati azionari sarà più breve del solito visto che domani la Borsa giapponese sarà chiusa per festività, mentre giovedì prossimo saranno chiusi principali listini europei, ad eccezione di quello londinese, per la ricorrenza della festa del lavoro.
L’ottava in corso sarà decisamente importante per le Borse che potrebbero andare incontro ad un incremento della volatilità, alla luce degli importanti aggiornamenti macro che saranno diffusi soprattutto in America. Il calendario si presenta molto ricco di appuntamenti, con un occhio di riguardo per quello di mercoledì prossimo quando la Fed annuncerà la sua decisione sui tassi e sul piano di quantitative easing.
I mercati azionari saranno condizionati e non poco da questa agenda di eventi da seguire con molta attenzione visto che gli stessi potrebbero riservare non poche sorprese, con effetti immediati sui listini, sia in positivo che in negativo.
I dati macro e societari da seguire in America

Per domani si segnala la chiusura del mercato giapponese per festività, mentre sul fronte macro Usa si conoscerà l’indice Redbook relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Unsa con riferimento alle prime tre settimane di aprile. In agenda anche l’indice S&P Case Shiller che a febbraio dovrebbe mostrare un rialzo del 12,9% rispetto al 13,2% precedente, mentre per la fiducia dei consumatori ad aprile si prevede un incremento a 83,2 punti rispetto agli 82,3 di marzo.
Sul versante societario prima dell’avvio degli scambi a Wall Street saranno diffusi i conti trimestrali di Merck per i quali si prevede un utile per azione di 0,79 dollari, mentre a mercati chiusi l’attenzione si sposterà su eBay che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un utile per azione di 0,67 dollari, mentre per i numeri di Twitter le stime indicano una perdita per azione di 0,03 dollari.
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Pagina 3)

In agenda anche le spese per le costruzioni che a marzo dovrebbero evidenziare una variazione positiva dello 0,7% rispetto allo 0,1% di febbraio, mentre l’indice ISM manifatturiero ad aprile è atteso a 54 punti dai 53,7 di marzo. Un’ora prima dell’avvio degli scambi a Wall Street sarà da seguire un discorso di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve.
Prima dell’apertura del mercato si conosceranno i risultati del primo trimestre di Exxon Mobil e di Mastercard con un eps atteso di 1,88 dollari e di 0,72 dolllari, mentre dopo il close di Wall Street si guarderà ai conti degli ultimi tre mesi di Kraft Foods e di LinkedIn che per non deludere le attese dovranno centrare l’obiettivo di un utile per azione rispettivamente di 0,76 e di 0,34 dollari.

Per l’ultima seduta della settimana si segnala il cruciale report sull’occupazione Usa che in riferimento al mese di aprile dovrebbe restituire un tasso di disoccupazione pari al 6,6% rispetto al 6,7% di marzo, mentre il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo dovrebbe attestarsi a 204mila unità rispetto alle 192mila della rilevazione precedente. In programma anche gli ordini all’industria che a marzo dovrebbero salire dell‘1,3% dall‘1,6% di febbraio.
Prima dell’apertura di Wall Street si conosceranno i risultati del primo trimestre di Chevron dai quali ci si attende un utile per azione di 2,52 dollari.
I market movers previsti in Europa

In Europa domani sarà diffuso il dato definitivo relativo alla fiducia dei consumatori che ad aprile è visto a -8,7 punti, in linea con l’indicazione preliminare e in recupero rispetto ai -9,3 di marzo. Per l’indice della fiducia economica di aprile le stime parlano di un rialzo da 102,4 a 102,9 punti, mentre l’indice relativo ala fiducia delle imprese è atteso in rimonta da -3,3 a -2,7 punti e quello relativo alla fiducia dei servizi invariato a 4,2 punti.
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(Pagina 5)

Giovedì Piazza Affari sarà chiusa per la festività del primo maggio, ma in serata, dopo la chiusura di Wall Street, saranno diffusi i numeri dei primi tre mesi dell’anno di Tenaris che sarà quindi sotto i riflettori nella giornata di venerdì.
In chiusura di settimana sarà da monitorare anche Fiat in vista dei dati sulle vendite di auto in Italia che saranno diffusi dal Ministero dei Trasporti con riferimento al mese di aprile.
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UN PENSIERO SEMPRE A CIAMPA, L' IMMENSO CIAMPA
ecco il mio aggiornamento per i prossimi 2 mesi.
Devono chiudere l' annuale partito il 24 giugno 2013 da 14904 nel durante. Devono chiudere il biennale partito nel luglio 2012 da 12360.
DEVONO CREARE DIVERGENZE UP TRA IL PREZZO E L RSI.
PER FAR CIO' SERVE UNA VIOLENTA CADUTA DELL' RSI ENTRO MAGGIO MA NON DEI PREZZI E LE ELEZIONI SONO PROPRIO LI PER QUELLO.
POI CI SARA' IL CROLLO DEI PREZZI CON SALITA DELL RSI 14 PERIODI E MINIMO DI RIPARTENZA TRA IL 20 GIUGNO ED IL 10 LUGLIO

FACCIO NOTARE CHE IL MASSIMO DELL' ANNUALE PARTITO IL 24 GIUGNO 2013 E' STATO FATTO IL 76,4% DEL TEMPO DI 365 GIORNI SOLARI IL 4 APRILE A 22200 NEL DURANTE DOPO 280 GIORNI.... QUINDI ORA MANCANO CIRCA 60-70 GIORNI ALLA CHIUSURA DELLA DISCESA CHE DOVREBBE ARRIVARE COME DICE ANCHE L' IMMENSO TRENO A CIRCA 18200

In sintesi l rsi deve andare sotto il 30% in ipervenduto mentre ora siamo a circa il 50%. Poi l' rsi sale lentamnete e fanno la gamba di chiusura dei prezzi verso ripeto il 20-giugno o al mssimo il 10 luglio.

POI IL MERCATO SALIRA' PER ALTRI DUE ANNI FINO ALMENO A 35.000 PUNTI
 

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Piazza Affari: vanno di moda ottimismo e dividendi
News alert: Enel, Eni, Snam, Terna, Banca Mps, Banco Popolare

Meglio i dividendi oggi che la fiducia nel domani. Per la serie fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

Rossana Prezioso 11 ore fa
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Meglio i dividendi oggi che la fiducia nel domani. Ottimismo che continua per la maggior parte degli esperti che vedono ancora nell’Italia in generale e in Piazza Affari in particolare, il nuovo fronte dell’investimento internazionale.
Previsioni bancari

In primis sulle banche dal momento che, come sappiamo, il nostro è un indice particolarmente “concentrato” sul settore. Un settore che è contraddistinto da protagonisti eterogenei (alcuni pericolosi altri vantaggiosi) e, come se ciò non bastasse, sta attraversando un momento estremamente delicato. Grande rinnovamento su tutti i fronti che significa anche mettere allo scoperto i tanti difetti e le tante magagne sui conti, finora taciute o nascoste. Non solo, ma il passaggio del controllo da Bankitalia all’Europa costringerà gli istituti a una più severa vigilanza interna, la quale, però, sarà anche garanzia per gli investitori esteri, i tanti che, in questi giorni, stanno arrivando sulla piazza di scambio del Bel Paese, consci del fatto che saranno loro le protagoniste del futuro. Un futuro, però non immediato dal momento che i primi risultati apprezzabili saranno presenti, secondo gli esperti, a partire dal 2016. Infatti il percorso è lungo, anche son i fattori positivi che remano a favore. Quali? Come primo punto, senza dubbio, il fatto che le banche italiane sono ancora sottovalutate rispetto alle sorelle europee, quindi una serie, come detto di ristrutturazioni interne comprendenti anche fusioni, acquisizioni e cambiamenti di “stato” (sulle popolari in particolare). Non ultimo l’input dato dalla Bce. Tutti punti a favore di un trend che investe un lato particolarmente interessante dei bancari (e di molti titoli), cioè i dividendi i quali, alla luce di una ripresa (sempre futura) della redditività, potrebbero anche aumentare. Il tutto a favore di un guadagno che, nel caso di reinvestimenti delle cedole, potrebbe portare a grosse soddisfazioni.
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I pericoli

Ma procediamo con ordine e soprattutto non esageriamo con gli entusiasmi, anche perchè per arrivare a questi risultati occorrerà tempo, ovvero quello necessario ai bancari per trasformarsi da crisalidi in farfalle.

Prima di tutto perchè, come sopra accennato, i nomi pericolosi ci sono. Il più famoso è MPS con quell’aumento di capitale che da 3 miliardi è passato a 5 (con delle “strane ” vendite che hanno coinvolto nomi più o meno noti della finanza i quali per una incredibile fortuna hanno venduto o azzerato le loro partecipazioni proprio poco prima del crollo in Borsa…). E il sospetto che la situazione sia claudicante anche per altri motivi arriva soprattuto se si pensa che anche Banco Popolare ha portato avanti un aumento di capitale per circa un miliardo e mezzo, senza grandi sconvolgimenti.
altri settori

Passando oltre e cioè andando sugli energetici, prospettive di crescita si potrebbero vedere per Eni come anche per Enel, ma la seconda ha dovuto subire più della prima lo stress da crisi, che si è riflettuto anche sui dividendi, in saliscendi, ma mai tagliati e che adesso potrebbe contare (si spera) in un payout del 50%. A suo sfavore, però, un debito da 40 miliardi, il che costringerà gli investitori a un’attenta riflessione tra pro e contro. Altri protagonisti in ottica dividendi? Fiat (per le prospettive di crescita del gruppo su scala internazionale) e Snam la quale, insieme a Terna, può vantare una media da rendimenti superiore al 6% (6,25% per l’esattezza), come media per gli ultimi 5 anni. Le prime due, invece, Eni ed Enel, oscillano, per quanto riguarda questi parametri da un 6,67% dal 2009 di Eni a un 6,5% di Eni.
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Come scegliere i dividendi

E non è un caso che si torni a parlare di dividendi, visto che, in momenti di volatilità, sono una risorsa preziosa soprattutto se scelti con accortezza. I punti da valutare sono sempre gli stessi: più che il rendimento in sè meglio controllare la sua scadenza, la sua storia e il suo incremento che dev’essere il più costante possibile. Ancora meglio se, come in questi anni, reduce da una serie di crisi e ben due recessioni: chiunque sia stato capace di mantenere il ritorno agli azionisti, può guadagnarsi un pass per la fiducia (quasi) incondizionata.

Meglio scegliere un titolo che ha rialzi minimi ma continui piuttosto che un nome, anche altisonante, che però denota sbalzi improvvisi (se non addirittura annualità cancellate) o rialzi esagerati. Anzi, per quanto paradossale, meglio preferire chi invece tende a non strafare perchè se è vero che il dividendo è comodo per l’azionista, resta pur sempre una possibile emorragia per la fetta destinata a investimenti e innovazione a favore dell’azienda.
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