Idee e grafici. - Cap. 2

thimbsup.gif




spacer.gif
spacer.gif
spacer.gif
spacer.gif
Allegati:


30248
 
obby24 Commenti&Inchieste Scenari

Taglio da 200 miliardi al debito pubblico in tre mosse

di Isabella Bufacchi con un articolo di Davide Colombo14 agosto 2014

In questo articolo

Argomenti: Titoli di Stato | Francesco Forte | Guido Crosetto | Luigi Casero | Paolo Romani | Rainer Masera | Renato Brunetta | Romano Prodi | Mediobanca






My24





stampa.png

mail.png




debito-stato-pa-258.jpg



Nel maggio 2005, in tempi non sospetti e un debito/Pil al 105,8%, Il Sole 24 Ore ruppe il ghiaccio con un'intervista al Prof. Guarino che ipotizzava una "sforbiciata" del debito pubblico da 400 miliardi: l'idea destò scalpore. Oggi trasferire immobili, crediti o partecipazioni in holding fuori dal perimetro della pa è un'operazione che affascina, allo studio su molti tavoli. Lo scorso marzo Il Sole 24 Ore ha rilanciato una proposta in tre mosse da 200 miliardi per ridurre il debito: il mattone-bond da 60 miliardi, un ritocco contabile su Efsf-bond da 45 miliardi, privatizzazioni e calo strutturale con avanzo primario per 100 miliardi.
Poter ridurre il debito pubblico dall'oggi al domani per riportarlo in un solo colpo dal 135% almeno sotto il 100% (all'epoca Guarino intendeva passare dal 105% al 70%) è un sogno nel cassetto di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi vent'anni, compreso quello attuale. L'obiettivo appare alla portata perché il patrimonio dello Stato, tra asset immobiliari, crediti e partecipazioni, è estremamente ricco e variegato, senza contare ovviamente in questo calcolo il patrimonio dei beni culturali.
Sono proprio le dimensioni elefantiache dello stock del debito e la complessità degli asset da dismettere o da valorizzare a non consentire scatti da gazzella. Ecco perché il Sole-24 Ore ha proposto un pacchetto di interventi articolato in tre mosse, categoricamente all'interno del quadro di una gestione dei conti pubblici virtuosa (ma estremamente lenta) che fa leva sull'avanzo primario e l'azzeramento del deficit.

Il primo passo è la privatizzazione concentrata soprattutto nel mondo delle municipalizzate. Un processo che attiverebbe anche risparmi da 800 milioni l'anno. Il secondo intervento è sugli immobili. Il Tesoro ha creato Invimit, una Sgr immobiliare dello Stato: si tratta di uno strumento di mercato dal quale non ci si possono aspettare scatti felini perché la matassa da sbrogliare è quella degli enti locali. Per velocizzare la riduzione del debito, il mattone-bond (proposto dal Sole-24 Ore già nel maggio del 2013) sarebbe realizzabile in tempi ragionevoli, purché circoscritto a un portafoglio di immobili dello Stato smobilizzabili con modalità relativamente semplici, come quelli a solo uso governativo. Si tratta di trasferire a una società-veicolo questi asset per 60 miliardi: la spv colloca al risparmiatore privato (e forse anche agli investitori istituzionali) quote o azioni (con un trattamento fiscale agevolato o un premio per chi acquista al collocamento e detiene fino a scadenza come nel caso del BTp Italia) e utilizza l'incasso per acquistare gli immobili riducendo il debito pubblico per questa entità.
La remunerazione delle quote o delle azioni verrebbe garantita dal pagamento dell'affitto che lo Stato andrebbe a pagare sugli immobili. Il taglio del debito pubblico non verrebbe abbinato a una contestuale riduzione degli interessi che si pagano ora sul debito: questo deriva dalla formula del "sale-and-lease back" e di tutte le operazioni che mirano a sostituire un BTp con un qualsiasi bond o quota di un fondo o altro strumento d'investimento emesso da una società posta fuori dal perimetro della pubblica amministrazione e non contabilizzata nel debito pubblico: a qualsiasi prodotto finanziario innovativo deve corrispondere un rendimento appetibile, immediato e sicuro per invogliare lo scambio con i BTp. I rendimenti dei titoli di Stato in questo momento sono estremamente bassi e l'investitore privato è a caccia di investimenti sicuri con una remunerazione più elevata rispetto ai BoT e BTp: è un buon momento per proporre alternative, ma lasciare il certo (la cedola di un titolo di Stato) per l'incerto (il dividendo o il coupon di una spv) è un passo da gigante per il risparmiatore.
La terza operazione taglia-debito proposta dal Sole è di natura puramente contabile e vale almeno una quarantina di miliardi: si tratta di trasferire all'Esm le passività dell'Efsf in quanto i bond di quest'ultimo (per una regola Eurostat) gravano sui debiti pubblici nazionali a differenza di quelli del meccanismo di stabilità. La quota degli Efsf bond e dei prestiti bilaterali alla Grecia ammonta ora a 45,6 miliardi per l'Italia. Per consentire questo trasferimento, l'Esm non deve avere bisogno di un aumento di capitale (questo graverebbe sui conti pubblici degli Stati azionisti): in alternativa si possono trasferire asset a garanzia. Nel contesto di questo maquillage, l'Europa potrebbe decidere di utilizzare l'Esm - veicolo per ora mirato al salvataggio degli Stati in crisi e in prospettiva alle ricapitalizzazioni delle banche - anche per finanziare con una sorta di "eurobond" le infrastrutture e gli investimenti per la crescita: e questo avrebbe un impatto indiretto sui conti pubblici nazionali, alleviandoli in parte dal costo delle spese produttive.
Il Sole-24 Ore ha rilanciato altre proposte taglia-debito a firma di Paolo Savona e gli EuroUnionBond ideati da Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio. Un'operazione di peso per il debito pubblico porta la firma di Renato Brunetta, alla quale hanno collaborato Paolo Romani, Luigi Casero e Guido Crosetto e i professori Francesco Forte, Rainer Masera e Paolo Savona che arriva a tagliare fino a 400 miliardi in cinque anni (partendo da 100 miliardi dalla vendita di beni pubblici (15-20 miliardi l'anno); 40-50 miliardi dalla costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali; 25-35 miliardi dalla tassazione ordinaria delle attività finanziarie detenute in Svizzera. Il tutto con l'emissione di speciali obbligazioni con durata 5/10 anni e una opzione (warrant). Non da ultimo, Mediobanca ha proposto anche il trasferimento di asset alla Cassa depositi e prestiti (50 miliardi) e l'uso delle riserve auree della Banca d'Italia.
 
che dire?

il MACD dice che sarebbe ora di fare un rimbalzo, ma ha sbattuto contro la dma10 blu ed è stato respinto e...sembrerebbe aver voglia di scendere

forse doppio minimo

di sicuro...BUON FERRAGOSTO !!!!!!!!!!
 

Allegati

  • It mib 40(Giornaliero)20140814195542.png
    It mib 40(Giornaliero)20140814195542.png
    60,1 KB · Visite: 405
Allunghiamo le scadenze, ma a quattro condizioni

di Paolo Savona15 agosto 2014
In questo articolo

Argomenti: Politica economica | Italia | Stati Membri | Michele Fratianni | Antonio Rinaldi | CDP | Bce | Europa | Comitato Esecutivo





My24





stampa.png

mail.png





Se l'Italia, per causa propria o per condizioni europee e internazionali sfavorevoli, non ritorna sul sentiero della crescita e l'inflazione resta bassa, con un deficit di bilancio pubblico nell'ordine del 3%, continuerà a registrare un aumento del debito pubblico in assoluto e in rapporto al Pil. Date le previsioni negative, nel prossimo futuro il debito crescerà; ciò non significa che l'Italia non possa rimborsarlo, ma non è questo che deve preoccupare, quanto che la sua esistenza ostacola un'azione di politica economica adeguata alle necessità di combattere la disoccupazione e crea attriti nelle relazioni con la Ue distogliendo l'attenzione dai veri problemi di funzionamento dei Trattati.
Sulla prima conseguenza sono tutti d'accordo, mentre sulla seconda una valutazione perversa spinge a strumentalizzare la sua esistenza per indurre a fare le riforme necessarie o, peggio ancora, per fare emergere forze politiche che senza la crisi non avrebbero occasione di affermarsi. Da troppo tempo trasciniamo il problema, reagendo con aumenti di tasse e promesse di riduzione di spesa, creando incertezze e alimentando i rumors sulla nostra solvibilità. Dobbiamo uscire quanto prima da questa situazione.
L'ideale sarebbe che l'Unione Europea risolvesse una volta per tutte il problema associando alla realizzazione del pareggio di bilancio (conosciuto come accordo di fiscal compact) la sistemazione del debito in eccesso al 60% del Pil. Ciò richiederebbe due provvedimenti: l'attuazione di un'operazione strutturale una tantum sulla spesa pubblica unita all'impegno da prendere in sede europea di non riprodurre le condizioni preesistenti (per l'Italia l'operazione sarebbe nell'ordine dei 45 mld di euro, 3% dell'attuale deficit di bilancio misurato sul Pil); la concessione di una garanzia europea per il debito in eccesso del 60% da concedere a seguito della presentazione di un piano di rimborso con oneri interamente a carico del paese che lo richiederà, asseverato dall'assistenza finanziaria della Bce come prestatore di ultima istanza se dovesse esserci un attacco speculativo. Come accaduto per l'euro, il piano sarebbe sufficiente ad annullare gli spread attualmente esistenti e richiedere un minore intervento della Bce e dei paesi membri perché la speculazione non agisce se gli impegni sono credibili.

Se la Ue e la Bce non vorranno farlo - e sarebbe non solo un grave errore per l'attuale gruppo dirigente, ma anche la conferma della mancata volontà di essere un'Europa unita coerente con gli obiettivi dei Trattati - può farlo benissimo l'Italia con le sue sole forze e una buona alleanza con centri importanti di finanza internazionale. Il debito pubblico in eccesso al PIL del 60% è pari a circa 1.100 mld di euro circa. Lo Stato può offrire due garanzie: quella di ridurre la spesa pubblica di 45 mld di euro al fine di azzerare strutturalmente il deficit di bilancio e quella di portare a garanzia del rimborso il patrimonio pubblico, vincolandolo in un fondo i cui asset sarebbero alienabili solo a questi fine e non usati per coprire spese contingenti (la tentazione è forte!). A latere si potrebbe anche creare una società o assegnare a una istituzione esistente (come la Cassa depositi e prestiti) il compito di gestire razionalmente questo patrimonio per migliorare il suo rendimento e il valore di mercato.
Questa operazione sarebbe fattibile senza ristrutturazioni del debito in essere. Tuttavia - come più volte indicato con i colleghi Michele Fratianni e Antonio Rinaldi - per liberare la politica economica dall'assillo della gestione del debito pubblico e delle pressioni europee in materia, è possibile attuare su basi volontarie un allungamento delle scadenze del debito e una rinegoziazione degli interessi riconosciuti in misura tale da ottenere anche un beneficio che renda meno incisiva la riduzione strutturale della spesa oppure che venga utilizzato per iniziative mirate alla crescita del reddito e dell'occupazione. Il nostro suggerimento, da sottoporre alla verifica di mercato di società primarie, è stabilire (a) una scadenza che lasci all'esecutivo il tempo necessario per imprimere un'inversione di tendenza all'economia italiana, (b) una cedola netta da tasse pari all'inflazione per garantire la stabilità del potere di acquisto dei risparmi investiti, (c) un premio pari al 20% del saggio di crescita reale conseguito con il rilancio della politica di sviluppo e (d) un diritto prioritario di acquisto (warrant) del patrimonio pubblico eventualmente dismesso, cedibile a terzi o utilizzabile per versare il corrispettivo in titoli di Stato. Sono tutte clausole tecniche non difficili da esplicitare in un comprensibile prospetto finanziario. Spiegando bene ai sottoscrittori i vantaggi personali e quelli che ne deriverebbero al Paese, riteniamo che, come sempre accaduto, gli italiani saprebbero accogliere favorevolmente l'operazione.
 
Piazza Affari brillerà meno di prima, ma la festa non è finita
News alert: Corradin Carlo

Sul Ftse Mib rimango neutrale nel breve, ma per chi ha una forte propensione al rischio ci sono le condizioni per mantenere le posizioni long.

Davide Pantaleo 13 agosto 08:00
1

9

0
Oknotizie

Partecipa GRATIS a: Trading come business: l'obiettivo è il guadagno che si terrà mercoledì 20 agosto alle ore 17.00. Gianvito D'Angelo spiegherà come fissare un obbiettivo giornaliero di guadagno e come attivare i meccanismi di difesa in tempo reale. iscriviti quì.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Carlo Corradin, analisti tecnico indipendente.

L‘indice Ftse Mib non è riuscito per il momento a riportarsi al di sopra dei 19.500 punti. Come vede l’attuale situazione del mercato? C’è spazio per ulteriori recuperi?

Lo storno del Ftse Mib dai 21.340 punti fino ai minimi di venerdì scorso poco sotto i 18.900 punti, è stata una discesa che ha lasciato aperti spazi per un rimbalzo. Come prima soglia di attenzione possiamo segnalare quella dei 19.500 punti, oltre la quale l’indice probabilmente tornerà almeno verso i 20.250/20.260 punti, area di transito della media mobile a 200 periodi e al di sotto della quale il sentiment è cambiato. La scorsa settimana è stata piuttosto burrascosa e nelle sedute del 5 e del 6 agosto il Ftse Mib ha ceduto un supporto basilare. C’è da dire che il bilancio da inizio anno rimane ancora positivo e che l’indice ha pagato pegno a delle notizie molto negative, ma a mio avviso le stesse sono state sovrastimate.
Se l’Europa continuerà a crescere, il Ftse MIb non tornerà ad essere brillante come prima, ma si sintonizzerà con il trend del Vecchio Continente. Dal punto di vista tecnico gli indicatori sono molto scarichi e non vedo ancora dvergenze tali da affermare che l’indice potrà riprendersi nell’immediato, ma non ci sono neanche segnali così negativi da dire che la festa sia finita.
Quella vissuta di recente è stata indubbiamente una correzione pesante per il Ftse Mib, ma a chi ha posizioni long consiglierei di mantenere almeno fino al test della media mobile a 200 periodi che sta transitando in area 20.250/20.260. In caso di mancato ritorno al di sopra di questo livello sarà pronto a rivedere il mio giudizio in negativo, ma in caso contrario questo potrebbe essere il classico eccesso legato magari ad una sovrastima delle possibilità di ripresa dell’economia italiana. C’è da dire che il nostro Paese è inserito in un contesto economico europeo e se questo continuerà a dare segnali di crescita, anche l’Italia li seguirà.
- See more at: http://www.trend-online.com/inte/corrad ... OiXmd.dpuf
Partecipa GRATIS a: Trading come business: l'obiettivo è il guadagno che si terrà mercoledì 20 agosto alle ore 17.00. Gianvito D'Angelo spiegherà come fissare un obbiettivo giornaliero di guadagno e come attivare i meccanismi di difesa in tempo reale. iscriviti quì.

Quanto a Piazza Affari rimango neutrale nel breve periodo, ma per chi ha una forte propensione al rischio ci sono delle condizioni per mantenere le posizioni fino alla media mobile citata prima. In questo momento mi sento di avere una propensione al rischio ben forte, avendo cura di stopparsi in caso di peggioramento del quadro economico europeo e italiano.
Qualche scommessa si può fare anche sull’Europa perchè l’Eurostoxx50 ha subito una correzione abbastanza importante. Lo storno del 10% avvenuta su questo indice è coerente con una fase di crescita molto forte, quale quella registrata fino a poco fa. L’indice sta mettendo sotto pressione la media mobile a 200 periodi, ma credo che ci siano i margini per abbozzare delle posizioni che sopra i 3.100 punti andranno incrementate per ritorni in area 3.300/3.350, tenendo presente che si tratta di un obiettivo da raggiungere da qui a fine anno.
C’è da dire infine che il mese in corso si presta a movimenti bruschi degli indici perchè i volumi sono rarefatti e quindi basta qualche mano forte perchè il mercato sia spinto nella direzione desiderata.

Cosa può dirci in merito all’attuale situazione dell’indice S&P500?

L’indice S&P500 ha tenuto quota 1.900 e credo ci sia spazio per scendere anche fino ai 1.860 punti, ma al momento sono restio ad aprire nuove posizioni sul listino americano. La mia idea è che la correzione vista fino ad ora sia stata molto contenuta e c’è ancora spazio per ulteriori discese nel breve, in modo da creare quella divergenza grafica tale da far scattare ordini in acquisto. Se andiamo a vedere le trimestrali della corporate America, notiamo che nel complesso sono state positive, anche se c’è la spada di Damocle del tapering che sta per finire. Al contempo però l’Europa è debole e potrebbe adottare manovre di immissione di liquidità nel sistema e questo potrà contribuire ad un indebolimento del cambio euro-dollaro. Un rafforzamento del biglietto verde porterà nuovi investimenti in dollari e al tempo stesso migliorerebbe la competitività delle aziende europee, con indubbi benefici per l’Italia che è molto dipendente dalle esportazioni.
- See more at: http://www.trend-online.com/inte/corrad ... EQ7mU.dpuf
Partecipa GRATIS a: Trading come business: l'obiettivo è il guadagno che si terrà mercoledì 20 agosto alle ore 17.00. Gianvito D'Angelo spiegherà come fissare un obbiettivo giornaliero di guadagno e come attivare i meccanismi di difesa in tempo reale. iscriviti quì.

Nel settore bancario di Piazza Affari ci sono dei temi che ritiene interessanti sui prezzi attuali?

Per Intesa Sanpaolo aspetterei prima di aprire nuove posizioni, mentre sarei più propenso per Unicredit ad azzardare nuovi acquisti in caso di riconquista dei 5,75/5,8 euro, visto che il titolo presenta già delle prime divergenze positive.

Diverso il discorso per Banca Popolare di Milano per il quale c’è il rischio di oscillazioni più violente. Chi volesse aprire posizioni dovrà fissare un rigido stop loss sotto 0,555/0,55 euro, per evitare flessioni fino a 0,53 euro, ossia i minimi registrati in avvio di settimana.

Qual è il suo guidizio su Fiat che ieri è riuscito a riportarsi al di sopra dei 7 euro? Ritiene conveniente un acquisto del titolo su questi livelli?

Fiat ha indubbiamente patito più del mercato nell’ultimo periodo, ma ha avviato una buona reazione nelle ultime giornate. Una conferma al di sopra dei 7,19/7,2 euro darà un impulso per un ritorno rapido verso i 7,9 euro, e in seguito diventerebbe interessante la chiusura del gap creatosi il 7 maggio scorso. Un ritorno al di sopra della media mobile a 200 periodi che passa attualmente in area 7,2 euro, il risk reward è adeguato e si potrà intervenire con una certa tranquillità.

Nella seduta di ieri Tod’s si è mostato debole, mentre si è spinto in avanti Salvatore Ferragamo dopo che il Credit Suisse ha consigliato uno switch dal primo verso il secondo. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Salvatore Ferragamo sta consolidando al di sopra dei 19,5 euro e questo è foriero di un tentativo di ritorno verso i 20,4 euro, recuperati i quali mi orienterei sui massimi relativi di luglio in area 22 euro, dove a breve transiterà la media mobile a 200 periodi. Eventualmente bisognerà stopparsi in caso di discese al di sotto dei 19,3/19,2 euro.
- See more at: http://www.trend-online.com/inte/corrad ... Mv7Kw.dpuf
Partecipa GRATIS a: Trading come business: l'obiettivo è il guadagno che si terrà mercoledì 20 agosto alle ore 17.00. Gianvito D'Angelo spiegherà come fissare un obbiettivo giornaliero di guadagno e come attivare i meccanismi di difesa in tempo reale. iscriviti quì.

Tod’s presenta invece una discesa decisamente più marcata e quella dell’8 agosto rimane una giornata caratterizzata da fortissimi volumi di scambio e una figura tecnica di hammer molto interessante che potrebbe lasciar presagire la fine della discesa o quantomeno l’avvio di una fase di riflessione. Fino a quando il titolo rimarrà sopra i 77/77,5 euro, la figura creata venerdì scorso rimarrà valida e l’ideale sarà una conferma al di sopra degli 85 euro. Il superamento di questo livello darà impulso per un rimbalzo verso i 91/92 euro, ma per il momento è difficile ipotizzare un’inversione del trend perchè Tod’s sta perdendo costantemente terreno da agosto dello scorso anno. Il titolo aveva corso tantissimo perchè se pensiamo che da inizio 2012 quando quotava 60 euro, in un anno e mezzo è arrivato a più che raddoppiare il suo valore, si capisce bene che in seguito è intervenuto un eccesso.
Consiglio in ogni caso di monitorare l’area degli 85 euro, il recupero della quale dovrebbe favorire un ulteriore rialzo almeno nell’ordine di 10 euro.

Ci sono altri titoli che consiglia di seguire con attenzione a Piazza Affari?

Consiglio di tenere sotto controllo Enel che sta lavorando sulla media mobile a 200 periodi e una discesa al di sotto dei 3,77 euro, segnati in chiusura della scorsa settimana, invierebbe un segnale negativo per un’ulteriore gamba ribassista. Per chi ha un orizzonte temporale breve occorre attendere una conferma positiva dal punto di vista degli oscillatori, ma a ben vedere sia lo stocastico che l’RSI hanno subito delle discese importanti. In ottica di medio-lungo credo che i prezzi attuali rappresentino un’ottima occasione d’acquisto per un buy and hold.
- See more at: http://www.trend-online.com/inte/corrad ... YX1vD.dpuf
Segnalo anche Generali che ha tenuto perfettamente quota 15 euro anche se nei primi giorni di agosto è stato respinto dalla media mobile a 200 periodi che transita poco sotto i 16 euro. Il titolo ha retto nel complesso abbastanza bene in questa fase di correzione del mercato, motivo per cui si potrebbe tentare un acquisto con stop loss a 14,9 euro per un ritorno verso i 16 euro, oltre i quali si potrebbero incrementare le posizioni con obiettivo a 16,9/17 euro. - See more at: http://www.trend-online.com/inte/corrad ... zvC8L.dpuf
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto