Lo Stato di polizia fiscale spinge l'Italia verso il crac
Benzina ancora più cara, così, tanto per agevolare le ultime vacanze di una sta*gione resa grama da*lla crisi ma diventa*ta orrida per le misure fiscali e repressi*ve adottate da un governo di incoscienti che vivo*no fuori dalla realtà. L'altra sera la Guardia di fi*nanza ha fatto irruzione nel più noto ristorante di una delle più note località turistiche d'Italia: For*te dei Marmi. Barrato l'ingresso ha chiesto i docu*menti a tutti gli allibiti avventori, italiani e non, e ha preso nota di generalità e quant'altro.La logica di simili interventi sfugge. Cosa pensa*no, di incrociare le tagliatelle ai gamberi con la di*chiarazione dei redditi? Il salmone marinato con i patrimoni? Da un anno a questa parte era consi*derato ipotesi di reato avere una macchina appe*na appena sopra l'utilitaria. Oggi si è fatto un pas*so avanti: per essere sospetti basta bere un calice di Bordeaux. Se poi aggiungiamo che nella stessa località, ma succede anche altrove, capita di esse*re svegliati all'alba dagli agenti tributari che chie*dono di esibire il contratto di affitto, ecco spiegato perché le nostre spiagge sono vuote e gli esercizi commerciali in crisi nera. Chi può si rifugia all' estero, in base al portafoglio: Costa Azzurra, Cor*sica, Croazia, Spagna, ovunque tu non venga trat*tat*o come un criminale e molestato durante le sa*crosante vacanze da signori in divisa. Gli stessi che sulle spiagge e nelle piazze dei centri turistici chiudono gli occhi passando davanti a immigrati che vendono e offrono di tutto rigorosamente in nero, dai massaggi a merce rubata, ai grandi mar*chi contraffatti. Che se la prendesse con loro que*sto Stato incapace, invece di tormentare i contri*buenti. Anche perché se le nostre tasse, come ha deciso ieri Monti, finiscono a pagare i dipendenti in maxi esubero del Comune di Napoli, sono solo soldi buttati via.