Idee e grafici. - Cap. 2 (16 lettori)

papino58

alias IL GLADIATORE
buongiorno a tutti....:)

Papino.....lasciagli un pò di mancia e molla il long!!!
che qua abbiamo tutti un pò bisogno che si scenda.....:D
...minkia mi hai letto nel pensiero, stavo per scrivere che ho appena mollato il secondo mini lungo:D:D....spero di non lasciargli troppa mancia!!!!:rolleyes:
....ops, ciao a tutti!!!!
 

big66

pochi loss, solo gain
facciamogli rompere la trend ppoi molla:ciao::ciao:
 

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dondiego49

Forumer storico
Da un anno a questa parte il Ftse Mib ha perso circa il 7%, ma come è noto il valore dell’indice non tiene conto dei dividendi staccati dalle società che lo compongono ed il nostro, in particolare, è estremamente influenzato dal comparto bancario che “pesa” in maniera decisiva. Al momento, quindi, escludiamo il settore bancario, un po’ come avviene nelle statistiche sulle vendite che spesso vengono rilevate al netto delle componenti più volatili (come quelle delle automobili) e concentriamoci sugli altri titoli. Dal punto di vista più generale è evidente che la Borsa italiana trarrebbe un grande beneficio da una possibile soluzione condivisa, a livello europeo, riguardo al problema dei debiti pubblici dei cosiddetti Paesi periferici. Personalmente ritengo che l’Europa stia cercando in ogni modo di “blindare” Spagna e Italia (ma anche Portogallo e Irlanda) dal possibile shock finanziario derivante dall’uscita della Grecia dalla zona euro. L’operazione è difficilissima e forse risulterebbe meno rischioso un salvataggio “ben al di là delle regole che i Paesi dell’eurozona si erano dati”, del Paese ellenico. In parole crude forse si rischia meno “regalando” soldi alla Grecia (ma occorre sincerarsi che siano davvero gli ultimi) che non imporre ad Atene condizioni che sono difficilmente sostenibili. Comunque la possibile uscita della Grecia dall’eurozona non potrebbe non portare con sé conseguenze pesanti per le Borse del Vecchio Continente, quindi al momento escludiamo questa eventualità. Allora quali titoli debbono attirare la nostra attenzione? A stare a sentire il mio vecchio maestro il suo consiglio non cambiava mai: “Giancarlo, devi comprare i titoli buoni e lasciare perdere gli altri”. Eravamo nella preistoria per quanto riguarda i mercati finanziari, non esistevano operazioni allo scoperto o al ribasso, solo cose elementari, ma nella sua apparente banalità il consiglio era traducibile in “non fare scommesse”, punta su aziende sane. Personalmente, soprattutto nei momenti di crisi economica, ritengo che la preferenza vada attribuita a quelle società che sono leaders (o quasi) a livello mondiale, nel loro settore. E se andiamo a vedere le performances da un anno a questa parte, sostanzialmente questa strategia risulta corretta. LE AZIENDE LEADERS. Sul nostro Ftse Mib qualche titolo con quelle caratteristiche c’è, e nell’ultimo anno sono andati anche molto bene, Luxottica (+46,14%) ad esempio,ma anche Lottomatica (+44,57%) e Tenaris (+43,77%) e Saipem (+28,78%). C’è anche una eccezione (quella non manca mai) ed è Autogrill (-17,05%). Entrando nello specifico Luxottica e Saipem quotano sui loro massimi assoluti, Tenaris è su livelli “storicamente” elevati, Lottomatica pur essendo attualmente su valori “pre-crisi economica”, aveva avuto precedentemente quotazioni decisamente superiori (ma personalmente sarei comunque cauto). Lontana dalla propria quotazione media degli ultimi dieci anni (che si aggira intorno ai 9 euro), invece Autogrill. I GRANDI AMMINISTRATORI DELEGATI. Dopo le aziende “leaders” nel proprio settore personalmente guardo con attenzione le società che sono “ben guidate”, cioè il cui management ha la mia stima. Per quanto riguarda il Ftse Mib sono: Campari (-1,01%), Fiat (-14,22%), Fiat Ind. (+28,89%), Exor (+15,12%), Eni (+46,1%) e Generali (-7,87%). Nello specifico Campari sta in prossimità del massimo assoluto, Fiat e Fiat Ind, come spesso dico, vanno viste ancora come un’unica azienda (quindi sommate) per poter fare dei raffronti col passato e, con questa premessa, pur non quotando sui massimi hanno valutazioni superiori alla media degli ultimi 10 anni. Discorso analogo per Eni per la quale l’attuale quota di 18 euro è da ritenersi ragguardevole. Generali invece è una “new entry” in questo raggruppamento, vedo infatti con favore l’entrata di Mario Greco, le quotazioni, al momento, sono decisamente sacrificate. LE SORPRESE. Poi ci sono quelle che personalmente ritengo delle “sorprese”, cioè titoli sui quali non avrei puntato e che invece hanno avuto una ottima performance nell’ultimo anno, mi riferisco a Pirelli (+59,84%), Azimut (+65,33%) e Salvatore Ferragamo (+61,75%), evidentemente mi sbagliavo. I DIFENSIVI. Abbiamo poi i titoli che potremmo definire “difensivi” in particolare Terna (+16,28%) è quello che preferisco, ma anche Snam Rete Gas (+4,99%). GLI EX-DIFENSIVI. Altre utilities non sono da annoverare fra i difensivi, non tanto perché hanno avuto performances decisamente negative, ma poiché sono comunque gravati da debiti decisamente elevati ed in momenti di restrizione del credito non “si difendono”, mi riferisco ad A2A (-53,79%), Enel (-21,30%) ed Enel Green Power (- 14,97%). IL TOP PERFORMER. Il titolo però che ha avuto il maggior guadagno nel corso dell’ultimo anno non è fra quelli che ho citato, ed è un titolo che mi piace particolarmente, mi riferisco ad Impregilo (+80,32%) ma evidentemente la performance è il risultato di una mezza rivoluzione nella governance dell’azienda, le quotazioni attualmente sono leggermente superiori alla media degli ultimi 10 anni. RISCHI ED OPPORTUNITA’. Ci sono poi titoli che hanno avuto nell’ultimo anno una performance particolarmente negativa, ma forse sono stati troppo penalizzati dal mercato, rientrano, a mio parere, in questa categoria, Finmeccanica (-36,85%) e Mediaset (-43,56%). Quindi per coloro che amano le scommesse … I BANCARI. Sono stati i titoli più volatili degli ultimi anni, ma in quest’ultimo anno, pur risultando tutti in ribasso, hanno avuto performances sensibilmente diverse. I peggiori sono risultati: Banca MPS (-62,58%), Unicredit (-56,93%), Mediobanca (-50,01%), Bper (-46,86%) e Banca Popolare di Milano (-32,70%). Mentre i “migliori” sono stati: Banco Popolare (-20,95%), Ubi Banca (-13,45%) e, soprattutto Intesa San Paolo (-9,74%). Fra i titoli del comparto (non perché ha avuto la performance meno negativa) quello che preferisco è Intesa, ma la volatilità continuerà a farla da padrona (naturalmente sia in un senso che nell’altro), coloro che vogliono investire su questi titoli devono sapere che saranno ancora necessari nervi saldi. CONCLUSIONI. Sembra scontato dire che un’eventuale svolta positiva per il problema del debito in Europa innescherebbe una fase rialzista per le Borse del Vecchio continente, ma in particolare per quelle che in quest’ultimo anno sono rimaste maggiormente indietro, Spagna e Italia su tutte. Mentre l’aggravarsi dello stesso comporterebbe ulteriori pressioni ribassiste. Scontato pure dire che saranno ancora i titoli bancari a beneficiare, o subire le conseguenze, delle variazioni del nostro spread, e quindi risulteranno i più volatili. Con queste premesse, quindi, in un’ottica prudenziale si deve guardare ai titoli difensivi (Terna e Snam Rete Gas) ai quali si potrebbe aggiungere Campari. Se invece si ha una maggiore fiducia per gli sviluppi della crisi il titolo che sembra possa avere il maggiore appeal (in termini di rischio/rendimento) mi sembra Generali. Inoltre, se si vuole (sempre moderatamente però) cercare il gran colpo, ritengo che le attuali quotazioni di Finmeccanica rappresentino la maggiore opportunità. Ma, al di là dei singoli titoli del nostro indice principale non sottovalutate la possibilità di utilizzare (come strumenti di copertura) Etf short che in periodi di tempesta devono rientrare in un portafoglio “razionale”. Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
 

gecko

Forumer storico
ho un amico incastrato short da 13800 con diversi fib. lo tirerei già con le bastonate se potessi. porca troia
 

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