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14/05/2013 11:56
Flash sui mercati
Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche
Da seguire:
Area Euro
Germania. La lettura finale dei dati sui prezzi al consumo dei Laender ha confermato la stima preliminare (-0,5% m/m) ad aprile, sulla scia principalmente di un contributo negativo dai prezzi dei carburanti. L’inflazione quindi si conferma a 1,2% a/a sulla misura nazionale, in calo rispetto all’1,4% a/a di marzo. Anche sulla misura armonizzata è confermata la lettura preliminare, a 1,1% da 1,8% di marzo.
Italia. La lettura finale dei prezzi al consumo dovrebbe confermare la stima preliminare ad aprile, all’1,2% sul NIC (in calo dall’1,6% di marzo) e all’1,3% a/a sulla misura armonizzata (dall’1,8% di marzo). L’inflazione potrebbe avere ancora spazi di calo nei prossimi mesi nel caso in cui il Governo riesca ad evitare il programmato aumento dell’IVA.
La produzione industriale nell’area euro è attesa in aumento di 0,4% a marzo, in linea con il dato di febbraio. L’incremento è trainato dalla Germania (+1,7% m/m), mentre l’output è calato negli altri principali Paesi e in particolare in Francia (-0,9% m/m). Su base annua la variazione corretta per i giorni lavorativi recupererebbe a -2% a/a (dal -2,7% di febbraio). Sul trimestre la produzione farebbe segnare una sostanziale stabilità (+0,1% t/t) dopo il tonfo
(-2,1% t/t) del 4° trimestre 2012.
Germania. L’indice ZEW è atteso tornare a salire a 38,5 a maggio, dopo il calo superiore al previsto a 36,3 di aprile. Più contenuta dovrebbe essere la salita dell’indice sulla situazione corrente, a 9,6 da 9,2 di aprile. Il deciso calo dell’avversione al rischio sui mercati finanziari, anche indotto dalle ulteriori mosse espansive delle principali banche centrali, dovrebbe essere il principale responsabile del miglioramento di clima.
Continua oggi la riunione dei Ministri delle Finanze. Ieri l’Eurogruppo ha approvato il versamento della prima tranche di 2 miliardi di euro sui 10 previsti (9 dall'ESM, 1 dal FMI)a Cipro con seconda tranche da un miliardo di euro sarà pagata entro il 30 giugno. La Grecia ha ricevuto il via libera per il pagamento della tranche da 4,2 miliardi dei 7,5 promessi (a giugno il saldo) nell'ambito del piano di risanamento del Paese. Il ministro dell’economia Saccomanni ha ribadito che le misure che l’Italia sta adottando per affrontare dei problemi urgenti consentiranno comunque di rimanere sotto il 3%.
Stati Uniti
I prezzi all’import ad aprile sono attesi in calo di -0,6% m/m (-3,2% a/a), dopo -0,5% m/m a marzo. Il calo anche ad aprile sarà determinato dal petrolio. Anche i prezzi al netto del petrolio dovrebbero essere in calo (-0,1% m/m) con il contributo del rafforzamento del dollaro.
Ieri sui mercati
L’avvio della settimana è stato all’insegna della cautela sui mercati azionari, con realizzi diffusi in Europa, dopo i guadagni dei giorni scorsi che hanno condotto alcuni indici a registrare nuovi massimi. I principali indici registrano generalizzate flessioni, con il FTSE MIB che chiude in calo dello 0,65% a 17171, limitando i cali rispetto all’Ibex grazie al positivo andamento delle nuove aste di titoli pubblici, e nonostante la debolezza del comparto Bancario. Negli Stati Uniti le borse hanno chiuso pressochè invariate, sulla scia di dati USA migliori delle attese e di segnali ancora espansivi dalle banche centrali. La Banca di Israele ha tagliato i tassi a sorpresa, con l’obiettivo di limitare l’apprezzamento del cambio, che in parte riflette l’aspettativa di ampi effetti espansivi sulla crescita legati all’inizio della produzione di gas naturale.
I rendimenti sui mercati obbligazionari sono stati poco variati rispetto alle chiusure di venerdì, che avevano incorporato rialzi legati alle preoccupazioni di una possibile svolta della politica monetaria della Fed. I dati positivi delle vendite al dettaglio USA hanno confermato ieri che il sentiero della crescita americana prosegue nonostante la restrizione fiscale, rendendo più probabile il rallentamento degli acquisti di titoli nella seconda metà dell’anno e dando supporto a rendimenti sui T-note più elevati rispetto ai minimi recenti. Dopo un inizio di giornata positivo per i BTP, si è assistito ad un’inversione di tendenza che è proseguita nel corso del pomeriggio e ha interessato sia il mercato italiano che tutte le piazze periferiche. In chiusura i rendimenti lordi sui titoli italiani evidenziano un aumento medio di 8-10pb su tutto lo spettro delle scadenze, mentre, rafforzato anche dalle leggere flessioni dei tassi core, torna ad allargarsi lo spread che scambia in area 261pb rispetto ai 250pb della chiusura di venerdì. I realizzi, in parte fisiologici dopo un lungo periodo in cui la ricerca di rendimento ha spinto gli investitori verso i titoli del debito di tutti i paesi periferici, sono collegati anche all’esito discreto, ma non brillantissimo delle aste a medio e lungo termine. Il Tesoro italiano ha infatti collocato l’intero ammontare posto in offerta (8 miliardi di euro) spuntando tassi in linea con i valori di mercato (ed in calo rispetto ai livelli delle emissioni precedenti), ma in termini di domanda i rapporti di copertura sono stati in flessione soprattutto per il Btp a 3 anni.
Area Euro
BCE. Il Governatore della Banca d’Italia ha dichiarato che “un taglio del tasso sui depositi in territorio negativo potrebbe essere efficace per stimolare la circolazione di capitali all’interno della zona euro”. Con un tasso negativo sulle riserve le banche sarebbero disincentivate a detenere depositi presso la banca centrale. Un taglio del tasso sui depositi chiaramente continua ad essere ampiamente dibattuto all’interno del Consiglio BCE e la probabilità che si materializzi è salita negli ultimi due mesi. L’effetto sulla circolazione di fondi all’interno della zona euro potrà solo essere verificato ex post.
Francia. Sono iniziate in Francia le prime consultazioni tra il Governo e le parti sociali sulla riforma del sistema pensionistico con l’obiettivo di far approvare dal Parlamento la nuova legge entro l’autunno. Le principali alternative attualmente sul tavolo del Governo sono o l’aumento dell’ammontare dei contributi versati o la riduzione della quota di pensioni indicizzate all’inflazione. Laurence Parisot, principale portavoce della parte datoriale (Medef) che è stata udita oggi dal Governo, propone d’innalzare il periodo contributivo dagli attuali 41,5 anni a 43 anni entro il 2020 posticipando l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni al 2040. Il presidente Hollande si è già espresso a favore dell’aumento del periodo contributivo. Il 20 e 21 giugno prossimi il Governo si riunirà con tutte le parti sociali coinvolte al fine di giungere a una riforma condivisa.
Stati Uniti
Le vendite al dettaglio ad aprile sono migliori di quanto atteso dal consenso. Le vendite totali aumentano di +0,1% m/m (dopo -0,5% m/m, rivisto da -0,4% m/m di marzo). Al netto delle auto, le vendite calano di -0,1% m/m, dopo -0,4% m/m. Ad aprile, come a marzo, sulle vendite pesa negativamente l’effetto del prezzo della benzina. Le vendite di benzina correggono di
-4,7% m/m. Ad aprile, le vendite al netto di benzina aumentano di +0,7% m/m; il dato al netto di benzina, materiali da costruzione e auto è in crescita di +0,5% m/m. Le auto segnano un incremento di +1% m/m, confermando le indicazioni dei concessionari secondo cui il calo delle vendite ad aprile era dovuto a una correzione limitata alle imprese. Sono positivi l’abbigliamento (+1,2% m/m, dopo +0,7% m/m di marzo), i beni generici (+1% m/m), gli articoli sportivi (+0,5% m/m), le consumazioni a ristoranti e bar (+0,8% m/m), segnalando che la domanda per beni discrezionali resta positiva. I materiali da costruzione, in aumento di +1,5% m/m, non entrano poi nella definizione dei consumi, ma danno un’indicazione positiva sul settore dell’edilizia. La revisione verso l’alto dei dati di marzo delle vendite al netto di auto e materiali da costruzione (da -0,2% m/m a +0,1% m/m) segnala anche una probabile revisione verso l’alto dei consumi nel 1° trimestre. I dati sono quindi generalmente positivi e segnalano una buona tenuta dei consumi anche nel 2° trimestre, nonostante i timori legati all’aumento di restrizione fiscale. Confermiamo la nostra previsione di riaccelerazione della crescita nel 3° trimestre, dopo un transitorio rallentamento nel secondo.
Plosser(Philadelphia Fed) ha detto che la Fed dovrebbe rallentare il ritmo degli acquisti di titoli già alla riunione del 18-19 giugno, con l’obiettivo di chiudere il programma entro la fine dell’anno, a meno che non si vedano dati che mettono a rischio la sua previsione di tasso di disoccupazione al 7% a dicembre 2013. Plosser ha anche detto che la Fed dovrebbe ripensare il mix degli acquisti in termini di scadenze, spostandosi su titoli più brevi e ha segnalato che i tassi a zero “mettono a disagio” un buon numero di individui alla Fed. Plosser ha però anche aggiunto che è importante mantenere sotto controllo entrambi gli obiettivi della politica monetaria ricordando che la Banca centrale dovrebbe agire in direzione espansiva in caso di calo delle aspettative di inflazione.
Fonte: Mercati Flash