Il 3d degli orrori (errori...)

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Lo scopo del 3d non è analizzare la tecnica ma il comportamento sbagliato che non (mi) permette di dare il massimo sempre.


Per esempio, altro errore: impazienza. Sono impaziente? Si, assolutamente.

E nel mio trading anticipo troppo spesso entrate ed uscite.:down:
 
Lo scopo del 3d non è analizzare la tecnica ma il comportamento sbagliato che non (mi) permette di dare il massimo sempre.


Per esempio, altro errore: impazienza. Sono impaziente? Si, assolutamente.

E nel mio trading anticipo troppo spesso entrate ed uscite.:down:


eheheheheh, hai detto niente.
Praticamente , io qui son un asso :(
Cmq sia , mi metto in fila a seguire e .......auguri, falli neri. :up:
 
Il Mercato è come una Belva Feroce. Come ogni Belva Feroce diventa molto aggressivo con i suoi “nemici” ma sa essere anche molto tenero e amorevole con i suoi “amici”.
Quindi, la prima cosa da fare, è farselo “amico”. E ciò deve accadere sempre.
Così come si addomesticano le Belve Feroci attraverso un percorso ben pianificato, allo stesso modo un Trader deve avere un Piano, direi di una precisione e attenzione maniacale, per poter “addomesticare” la belva “Mercato” e renderla docile. Ma, soprattutto, renderla talmente “complice” del conseguimento dei nostri obiettivi in modo da avere la sensazione di potergli far fare tutto ciò che vogliamo e/o desideriamo.

Quando si acquisisce questo controllo, che poi è soprattutto controllo di se stessi, niente ci verrà precluso, in senso positivo, nel momento in cui approcciamo al Mercato cercando di produrre “soldi”.

Quindi, il Piano. Il Metodo, la Strategia. Tutti coloro che si accingono ad una battaglia hanno un Piano. Non sarebbe altrimenti. Se non lo si ha, si è perdenti prima ancora di iniziare a combattere.
Se, poi, si ha un Piano che non funziona, occorre cambiarlo. Perché, secondo voi ? Semplice: NON FUNZIONA.

Ma cosa c’è nel Piano di Battaglia ? C’è TUTTO.

Nel Piano di un Generale che comanda il suo Esercito e lo conduce verso una guerra c’è TUTTO.
Uomini a disposizione, sia all’inizio sia per ulteriori rinforzi, tempi di attacco e di ritirata, approvvigionamenti e supporto ai combattenti, analisi dei rischi connessi all’avversario che si avrà di fronte, conoscenza perfetta dell’ambiente in cui si svolgerà la battaglia e dei fattori esterni che ne potrebbero influenzare l’esito finale. Non sto a ricordare di “Campagne di Guerra” rivelatisi fallimentari solo perché non erano stati considerati i fattori ambientali pur disponendo dell’esercito più forte e degli armamenti più all’avanguardia rispetto ai nemici. Conseguenza di tutto ciò: spesso nessun prigioniero (ho conosciuto troppo spesso situazioni dove l’ultimo lotto rimasto di un potenziale gain diventerà il mio “Cavallo di Troia”!).

Nel Piano di un Trader c’è TUTTO. La tecnica da utilizzare, i soldi da impiegare, lo strumento finanziario da lavorare, i rischi e/o le opportunità da tenere sotto controllo e/o da sfruttare, le influenze esterne da minimizzare, i nostri errori (il più grande capitale a nostra disposizione), le nostre emozioni da “insabbiare” (uso la sabbia perché rende l’idea: provate a insabbiare un insetto sotto la sabbia. Rispunterà fuori dopo pochi secondi. Le nostre emozioni sono come i piccoli insetti che cerchiamo di ricoprire di sabbia ma che dopo poco ritornano alla luce. Non potremmo mai utilizzare “cemento” ma sarà sempre sabbia. Per fortuna siamo Umani. Ci dobbiamo convivere e dobbiamo saperle controllare perché possono diventare il nostro più grande nemico, peraltro in casa nostra).

Dicevo del Piano. Chi non ha un Piano, ripeto, è LOSER. Un’operazione che si conclude con successo ma lontana dal nostro Piano è un’operazione fortunata. Nel tempo, se si dovesse ripetere quello stesso tipo di operazione, prima o poi, NON saremmo in grado di gestirla, se dovesse andarci contro, e saremmo destinati a perdere tutto. Perché ? La Fortuna è spesso irriconoscibile e, soprattutto, non ne conserviamo adeguatamente memoria. Ciò è talmente vero che noi, come individui, siamo pieni di ferite (d’animo) e ricordiamo più spesso quelle. Ma non le nostre fortune e di come esse siano maturate.

Non possiamo assolutamente porci degli obiettivi raggiungibili senza un Piano adeguato completamente slegato dalla nostra emotività e dalla nostra psicologia.
Tutti abbiamo una nostra personalità: c’è il calmo, l’ansioso, l’aggressivo, il combattivo, il riflessivo, il codardo, il coraggioso, il creativo ecc.
Una delle prime cose da fare è capire chi siamo e se il nostro animo è compatibile con questo lavoro.
Esempio: il Creativo NON è compatibile. Può dipingere, ad esempio; può, artisticamente parlando, fare delle cose eccezionali ma NON può fare il Trader. Spero sia chiaro. Può farlo solo se mette da parte questa sua qualità: creativo nella Vita ma NON nel Trading. Spero sia più chiaro.

Non c’è nessuno spazio all’improvvisazione in questo lavoro. Quindi ? Ci deve essere un Piano che preveda TUTTO. Ogni nostra mossa deve essere compatibile con ciò che sta accadendo sui Mercati. Se il Mercato effettua una nuova mossa la nostra azione deve essere così veloce e flessibile da assecondarlo. Perché, in fondo, comanda lui.

E' comune denominatore dei Perdenti non avere nessun Piano oppure avere un Piano non adeguato, poco flessibile, scarsamente razionale che lascia spazio alla creatività o, peggio, che si concede alle emozioni.

Veniamo ai più importanti motivi che producono Loss, avendo premesso del Piano. Sono tutti aspetti legati al Piano in generale ma meglio citarli uno alla volta. Forse ne dimenticherò qualcuno. Ce ne saranno alcuni più vicini alla esperienza diretta di ciascuno di Voi. Ma, ritengo, che non commettere i successivi sia già un buon risultato. Ripeto: prima di tutto non perdere. Il Gain è una conseguenza di questo assunto. Il Trader Perdente, in generale, pensa solo a guadagnare. Si immagina di diventare ricco e sogna spesso ad occhi aperti. Ecco: il nostro vero ed unico obiettivo è operare senza, prima di tutto, perdere. Il guadagno arriverà di conseguenza perché è l’altra faccia della stessa medaglia. Mattone dopo Mattone.

Quindi non commettere questi errori significherà, prima di tutto, eliminare tutti (o grande parte) quei fattori che producono Perdite. Per i Guadagni occorre adoperarsi esattamente al contrario. Ma se opero al contrario rispetto agli errori, non perdo e , quindi, guadagno. Chiaro ?
Non vengono descritti in ordine di importanza.
Sono tutti importanti in egual modo.

a) Mancato riconoscimento dei Limiti, dei nostri limiti. All’inizio di un’operazione dobbiamo sapere quali sono i nostri limiti, sia nel potenziale gain che nel potenziale loss. Superare questi Limiti è molto pericoloso: e badate bene anche se la chiudiamo positivamente. Perché ? Perché creiamo un precedente che diventerà benzina delle nostre emozioni. E’ un po’ come se avessimo raddoppiato il numero di insetti da insabbiare: sarà dura tenerli a bada.
b) Il Mercato è, veramente, il nostro unico Boss. Capo. Non dobbiamo mai andargli contro. MAI. E non dobbiamo anticipare le sue future mosse. Perché è volubile, altamente imprevedibile, mostruosamente intrattabile con coloro che non sono dalla sua parte. Figlio di questo assunto è la strategia che, spesso, un Trader adotta che è quella di Mediare.
Mediare è una CAZ-ZA-TA. Ma grande grande. E’ l’anticamera della Morte di un Trader. Anticipare un Mercato significa automaticamente (nel 95% dei casi) esporsi ad una “Mediata”. Questo errore è generale. Lo hanno commesso tutti, lo commettono tutti e continueranno a farlo tutti (meno alcuni).
c) Dal punto c) deriva il fatto che non si ha la completa consapevolezza che perso un treno prima o poi (ma più prima che poi) ne passerà un altro. Il Mercato è pieno zeppo di Opportunità, è veramente una fonte di soddisfazioni tutti i giorni. Non esiste un Mercato più o meno stron.zo di altri. Ognuno ha il suo carattere, ognuno ha i suoi lati che lo contraddistinguono rispetto ad altri. Ma TUTTI sono potenzialmente nostri amici (se li sappiamo gestire) ma molto infami (se li personalizziamo). Non si lossa se non si prende un movimento; si lossa se lo si prende nella direzione sbagliata. Quindi la frustrazione che si genera per la perdita di un’opportunità deve diventare un punto di forza per il futuro.
d) Personalizzazione del Mercato: è un errore molto frequente. Un Trader non si dovrebbe mai “immergere corpo e anima” nel Mercato, come se fosse terreno solo suo, “casa sua”, come se ce l’avesse con lui quando non asseconda la sua operazione. Se ciò non accade è perché siamo in errore. Punto! In più se la nostra personalizzazione fosse talmente forte sarebbe meglio “staccare” con quel Mercato. Meglio, per un po’, spaccare legna o fare lavori manuali per poter “scaricare” quella frustrazione che questo fatto genera.
e) Il Trader è bersagliato in continuazione da Influenze Esterne. Sono spesso causa di errori e/o decisioni sbagliate. Esempio: operare su uno strumento correlandolo o cercando la correlazione di un altro strumento finanziario. Non dico che non sia giusto. Ma provate a vederne solo uno. Se foste bravi riuscirete a guadagnare lo stesso ma con l’aggiunta di avere eliminato in un sol colpo la potenziale influenza esterna. Altro esempio: le news. Il vostro Piano deve averle dentro. Ma non devono influenzare il vostro tragitto. Se avete un Piano che le prevede non c’è nessun bisogno di rincorrerle e/o di avere la smania di capire che cosa è successo. E’ tutta attenzione tolta al vostro vero obiettivo e può provocare una mossa sbagliata da parte vostra.
f) Pazienza: secondo me è la Qualità fondamentale che deve avere un Trader da un punto di vista psicologico. Se non si ha Pazienza è bene che ve la facciate venire. Senza Pazienza, Calma, Razionalità si è LOSER a VITA. Pazienza significa saper attendere il momento opportuno per colpire, significa capire quando la situazione è a noi favorevole, quando il rischio di conseguire un loss è basso, quando, infine, abbiamo il controllo e tutto ci appare chiaro.
g) Rischio: è una componente fondamentale. Dobbiamo essere nelle condizioni, sempre, di correrne uno basso. Non per una nostra sensazione, però. Per quelle che sono le condizioni del Mercato in quella precisa fase. Non per le nostre supposizioni. Al contrario, per ciò che vediamo verificarsi. E non per ciò che immaginiamo e/o sogniamo che avvenga. In più, il Trader Loser ha una strana concezione del Rischio. Ho conosciuto Trader che con 1000 euro di capitale, poiché erano solo 1000 euro, rischiavano tutto per un’operazione e ne uscivano vincenti. Poi, pianificano che quella che era stata un’operazione vincente con 1000 euro poteva accadere con 2000 euro (rischiando sempre 1000). Alla mia domanda del perché nella prima operazione si era messo in “ballo” il 100% del capitale e sulla seconda solo il 50%, la riposta è sempre la stessa: rischio di meno e se mi andasse contro potrei mediare abbassando ulteriormente il rischio. E’ vero. Si mette solo il 50% e avremmo un'altra cartuccia. Ma se si è stati in grado di uscire vincenti da un’operazione in cui si è impiegato il 100% non si vede il motivo perché non si possa ripetere quella casistica e si debba dimezzare l’impiego. La verità è che sulla prima operazione siamo stati molto attenti e razionali e che sulla seconda abbassiamo automaticamente il nostro livello di attenzione e razionalità pensando di essere più sicuri impiegando solo il 50%. Questa è solo “Paura” e sinonimo di Futura Incapacità a Gestire ed anche questa è l’anticamera del futuro Fallimento.
h) Infine e non ultimo e non banale: il Trader fa il Trader. Tutto il resto sta fuori. Quando ci mettiamo il cappello da Trader. Poi ce lo togliamo e possiamo anche andare al Bar degli Amici a cazzeggiare. Un conto è la vita di tutti i giorni, come e dove trascorriamo le nostre giornate, la nostra situazione personale e la nostra sfera di amicizie e conoscenze, quello che pensiamo della situazione socio-politica e quello che dice la gente, la nostra situazione psicofisica (che peraltro deve essere mantenuta in uno stato ottimale) e … il futuro incerto. Tutto ciò ci fa da sfondo scenico. E può non avere nessuna correlazione con il lavoro se ci “isoliamo” con la Testa in maniera corretta ponendo tutte le nostre attenzioni ai Mercati. Un 1 contro 1. Badate bene può essere solo un momento: ma in quel momento rimane 1 contro 1.

Concludendo vorrei spendere qualche riga su tutta quella serie di strumenti di analisi che sono presenti su tutte le piattaforme di Trading. Indicatori, Oscillatori, sovrapposti e non, legati ai Volumi, metodologie legate ai Cicli, Fibonacci, Gann, Medie Mobili di qualsivoglia natura ecc.

Premetto una cosa: se si opera con l’ausilio di questi strumenti si deve farlo veramente bene. Questi strumenti non aiutano sempre e a volte (non tante) tendono ad “ingannare”. Ma quelle poche volte che “ingannano” fanno parecchio danno. Quindi attenzione, molta attenzione a basarsi, quasi esclusivamente, su questi strumenti. Può essere valido analizzare più strumenti di analisi e farne il compendio per poi tirare la conclusione ma …

Ma ciò che conta veramente è il Prezzo. E’ l’unico elemento (peraltro legato direttamente ai nostri guadagni e alle nostre perdite) che deve essere verificato. Eh si. Il Mercato cerca nel suo intercedere, giorno dopo giorno, se ci pensate bene, solo verifiche sul Prezzo, passato e futuro. Cosicchè, per non perdere e quindi guadagnare, è su quella verifica che dobbiamo basare la nostra strategia/tecnica che poi tradotto significa VERIFICARE, giorno dopo giorno, la nostra capacità a continuare con questo diabolico lavoro.
...:-o...spero x te ke tutta sta pappardella sia un copia ed incolla...:cool:...
 
Vorrei aprire un thread dove postare oltre che entrate/uscite, un commento di chiusura del trade.
Se ho sbagliato, perchè.
E/o come potevo fare meglio.

Lo strumento sarà il fibbe...

Sono long da 19295.

Male:
-Ho anticipato perchè mi sono sentita sicura per i due gains precedenti.

-Volevo forse "esibirmi" sul forum? (sono un'esibizionista? :mmmm: :eek:) :rolleyes:



Bene:
- Non mi faccio prendere in giro dal mercato. Sono discretamente sicura che sia long in base alla mia tecnica quindi rimango fredda.

...visto il tuo avatar non si direbbe proprio :)
 
Il Mercato è come una Belva Feroce. Come ogni Belva Feroce diventa molto aggressivo con i suoi “nemici” ma sa essere anche molto tenero e amorevole con i suoi “amici”.
Quindi, la prima cosa da fare, è farselo “amico”. E ciò deve accadere sempre.
Così come si addomesticano le Belve Feroci attraverso un percorso ben pianificato, allo stesso modo un Trader deve avere un Piano, direi di una precisione e attenzione maniacale, per poter “addomesticare” la belva “Mercato” e renderla docile. Ma, soprattutto, renderla talmente “complice” del conseguimento dei nostri obiettivi in modo da avere la sensazione di potergli far fare tutto ciò che vogliamo e/o desideriamo.

Quando si acquisisce questo controllo, che poi è soprattutto controllo di se stessi, niente ci verrà precluso, in senso positivo, nel momento in cui approcciamo al Mercato cercando di produrre “soldi”.

Quindi, il Piano. Il Metodo, la Strategia. Tutti coloro che si accingono ad una battaglia hanno un Piano. Non sarebbe altrimenti. Se non lo si ha, si è perdenti prima ancora di iniziare a combattere.
Se, poi, si ha un Piano che non funziona, occorre cambiarlo. Perché, secondo voi ? Semplice: NON FUNZIONA.

Ma cosa c’è nel Piano di Battaglia ? C’è TUTTO.

Nel Piano di un Generale che comanda il suo Esercito e lo conduce verso una guerra c’è TUTTO.
Uomini a disposizione, sia all’inizio sia per ulteriori rinforzi, tempi di attacco e di ritirata, approvvigionamenti e supporto ai combattenti, analisi dei rischi connessi all’avversario che si avrà di fronte, conoscenza perfetta dell’ambiente in cui si svolgerà la battaglia e dei fattori esterni che ne potrebbero influenzare l’esito finale. Non sto a ricordare di “Campagne di Guerra” rivelatisi fallimentari solo perché non erano stati considerati i fattori ambientali pur disponendo dell’esercito più forte e degli armamenti più all’avanguardia rispetto ai nemici. Conseguenza di tutto ciò: spesso nessun prigioniero (ho conosciuto troppo spesso situazioni dove l’ultimo lotto rimasto di un potenziale gain diventerà il mio “Cavallo di Troia”!).

Nel Piano di un Trader c’è TUTTO. La tecnica da utilizzare, i soldi da impiegare, lo strumento finanziario da lavorare, i rischi e/o le opportunità da tenere sotto controllo e/o da sfruttare, le influenze esterne da minimizzare, i nostri errori (il più grande capitale a nostra disposizione), le nostre emozioni da “insabbiare” (uso la sabbia perché rende l’idea: provate a insabbiare un insetto sotto la sabbia. Rispunterà fuori dopo pochi secondi. Le nostre emozioni sono come i piccoli insetti che cerchiamo di ricoprire di sabbia ma che dopo poco ritornano alla luce. Non potremmo mai utilizzare “cemento” ma sarà sempre sabbia. Per fortuna siamo Umani. Ci dobbiamo convivere e dobbiamo saperle controllare perché possono diventare il nostro più grande nemico, peraltro in casa nostra).

Dicevo del Piano. Chi non ha un Piano, ripeto, è LOSER. Un’operazione che si conclude con successo ma lontana dal nostro Piano è un’operazione fortunata. Nel tempo, se si dovesse ripetere quello stesso tipo di operazione, prima o poi, NON saremmo in grado di gestirla, se dovesse andarci contro, e saremmo destinati a perdere tutto. Perché ? La Fortuna è spesso irriconoscibile e, soprattutto, non ne conserviamo adeguatamente memoria. Ciò è talmente vero che noi, come individui, siamo pieni di ferite (d’animo) e ricordiamo più spesso quelle. Ma non le nostre fortune e di come esse siano maturate.

Non possiamo assolutamente porci degli obiettivi raggiungibili senza un Piano adeguato completamente slegato dalla nostra emotività e dalla nostra psicologia.
Tutti abbiamo una nostra personalità: c’è il calmo, l’ansioso, l’aggressivo, il combattivo, il riflessivo, il codardo, il coraggioso, il creativo ecc.
Una delle prime cose da fare è capire chi siamo e se il nostro animo è compatibile con questo lavoro.
Esempio: il Creativo NON è compatibile. Può dipingere, ad esempio; può, artisticamente parlando, fare delle cose eccezionali ma NON può fare il Trader. Spero sia chiaro. Può farlo solo se mette da parte questa sua qualità: creativo nella Vita ma NON nel Trading. Spero sia più chiaro.

Non c’è nessuno spazio all’improvvisazione in questo lavoro. Quindi ? Ci deve essere un Piano che preveda TUTTO. Ogni nostra mossa deve essere compatibile con ciò che sta accadendo sui Mercati. Se il Mercato effettua una nuova mossa la nostra azione deve essere così veloce e flessibile da assecondarlo. Perché, in fondo, comanda lui.

E' comune denominatore dei Perdenti non avere nessun Piano oppure avere un Piano non adeguato, poco flessibile, scarsamente razionale che lascia spazio alla creatività o, peggio, che si concede alle emozioni.

Veniamo ai più importanti motivi che producono Loss, avendo premesso del Piano. Sono tutti aspetti legati al Piano in generale ma meglio citarli uno alla volta. Forse ne dimenticherò qualcuno. Ce ne saranno alcuni più vicini alla esperienza diretta di ciascuno di Voi. Ma, ritengo, che non commettere i successivi sia già un buon risultato. Ripeto: prima di tutto non perdere. Il Gain è una conseguenza di questo assunto. Il Trader Perdente, in generale, pensa solo a guadagnare. Si immagina di diventare ricco e sogna spesso ad occhi aperti. Ecco: il nostro vero ed unico obiettivo è operare senza, prima di tutto, perdere. Il guadagno arriverà di conseguenza perché è l’altra faccia della stessa medaglia. Mattone dopo Mattone.

Quindi non commettere questi errori significherà, prima di tutto, eliminare tutti (o grande parte) quei fattori che producono Perdite. Per i Guadagni occorre adoperarsi esattamente al contrario. Ma se opero al contrario rispetto agli errori, non perdo e , quindi, guadagno. Chiaro ?
Non vengono descritti in ordine di importanza.
Sono tutti importanti in egual modo.

a) Mancato riconoscimento dei Limiti, dei nostri limiti. All’inizio di un’operazione dobbiamo sapere quali sono i nostri limiti, sia nel potenziale gain che nel potenziale loss. Superare questi Limiti è molto pericoloso: e badate bene anche se la chiudiamo positivamente. Perché ? Perché creiamo un precedente che diventerà benzina delle nostre emozioni. E’ un po’ come se avessimo raddoppiato il numero di insetti da insabbiare: sarà dura tenerli a bada.
b) Il Mercato è, veramente, il nostro unico Boss. Capo. Non dobbiamo mai andargli contro. MAI. E non dobbiamo anticipare le sue future mosse. Perché è volubile, altamente imprevedibile, mostruosamente intrattabile con coloro che non sono dalla sua parte. Figlio di questo assunto è la strategia che, spesso, un Trader adotta che è quella di Mediare.
Mediare è una CAZ-ZA-TA. Ma grande grande. E’ l’anticamera della Morte di un Trader. Anticipare un Mercato significa automaticamente (nel 95% dei casi) esporsi ad una “Mediata”. Questo errore è generale. Lo hanno commesso tutti, lo commettono tutti e continueranno a farlo tutti (meno alcuni).
c) Dal punto c) deriva il fatto che non si ha la completa consapevolezza che perso un treno prima o poi (ma più prima che poi) ne passerà un altro. Il Mercato è pieno zeppo di Opportunità, è veramente una fonte di soddisfazioni tutti i giorni. Non esiste un Mercato più o meno stron.zo di altri. Ognuno ha il suo carattere, ognuno ha i suoi lati che lo contraddistinguono rispetto ad altri. Ma TUTTI sono potenzialmente nostri amici (se li sappiamo gestire) ma molto infami (se li personalizziamo). Non si lossa se non si prende un movimento; si lossa se lo si prende nella direzione sbagliata. Quindi la frustrazione che si genera per la perdita di un’opportunità deve diventare un punto di forza per il futuro.
d) Personalizzazione del Mercato: è un errore molto frequente. Un Trader non si dovrebbe mai “immergere corpo e anima” nel Mercato, come se fosse terreno solo suo, “casa sua”, come se ce l’avesse con lui quando non asseconda la sua operazione. Se ciò non accade è perché siamo in errore. Punto! In più se la nostra personalizzazione fosse talmente forte sarebbe meglio “staccare” con quel Mercato. Meglio, per un po’, spaccare legna o fare lavori manuali per poter “scaricare” quella frustrazione che questo fatto genera.
e) Il Trader è bersagliato in continuazione da Influenze Esterne. Sono spesso causa di errori e/o decisioni sbagliate. Esempio: operare su uno strumento correlandolo o cercando la correlazione di un altro strumento finanziario. Non dico che non sia giusto. Ma provate a vederne solo uno. Se foste bravi riuscirete a guadagnare lo stesso ma con l’aggiunta di avere eliminato in un sol colpo la potenziale influenza esterna. Altro esempio: le news. Il vostro Piano deve averle dentro. Ma non devono influenzare il vostro tragitto. Se avete un Piano che le prevede non c’è nessun bisogno di rincorrerle e/o di avere la smania di capire che cosa è successo. E’ tutta attenzione tolta al vostro vero obiettivo e può provocare una mossa sbagliata da parte vostra.
f) Pazienza: secondo me è la Qualità fondamentale che deve avere un Trader da un punto di vista psicologico. Se non si ha Pazienza è bene che ve la facciate venire. Senza Pazienza, Calma, Razionalità si è LOSER a VITA. Pazienza significa saper attendere il momento opportuno per colpire, significa capire quando la situazione è a noi favorevole, quando il rischio di conseguire un loss è basso, quando, infine, abbiamo il controllo e tutto ci appare chiaro.
g) Rischio: è una componente fondamentale. Dobbiamo essere nelle condizioni, sempre, di correrne uno basso. Non per una nostra sensazione, però. Per quelle che sono le condizioni del Mercato in quella precisa fase. Non per le nostre supposizioni. Al contrario, per ciò che vediamo verificarsi. E non per ciò che immaginiamo e/o sogniamo che avvenga. In più, il Trader Loser ha una strana concezione del Rischio. Ho conosciuto Trader che con 1000 euro di capitale, poiché erano solo 1000 euro, rischiavano tutto per un’operazione e ne uscivano vincenti. Poi, pianificano che quella che era stata un’operazione vincente con 1000 euro poteva accadere con 2000 euro (rischiando sempre 1000). Alla mia domanda del perché nella prima operazione si era messo in “ballo” il 100% del capitale e sulla seconda solo il 50%, la riposta è sempre la stessa: rischio di meno e se mi andasse contro potrei mediare abbassando ulteriormente il rischio. E’ vero. Si mette solo il 50% e avremmo un'altra cartuccia. Ma se si è stati in grado di uscire vincenti da un’operazione in cui si è impiegato il 100% non si vede il motivo perché non si possa ripetere quella casistica e si debba dimezzare l’impiego. La verità è che sulla prima operazione siamo stati molto attenti e razionali e che sulla seconda abbassiamo automaticamente il nostro livello di attenzione e razionalità pensando di essere più sicuri impiegando solo il 50%. Questa è solo “Paura” e sinonimo di Futura Incapacità a Gestire ed anche questa è l’anticamera del futuro Fallimento.
h) Infine e non ultimo e non banale: il Trader fa il Trader. Tutto il resto sta fuori. Quando ci mettiamo il cappello da Trader. Poi ce lo togliamo e possiamo anche andare al Bar degli Amici a cazzeggiare. Un conto è la vita di tutti i giorni, come e dove trascorriamo le nostre giornate, la nostra situazione personale e la nostra sfera di amicizie e conoscenze, quello che pensiamo della situazione socio-politica e quello che dice la gente, la nostra situazione psicofisica (che peraltro deve essere mantenuta in uno stato ottimale) e … il futuro incerto. Tutto ciò ci fa da sfondo scenico. E può non avere nessuna correlazione con il lavoro se ci “isoliamo” con la Testa in maniera corretta ponendo tutte le nostre attenzioni ai Mercati. Un 1 contro 1. Badate bene può essere solo un momento: ma in quel momento rimane 1 contro 1.

Concludendo vorrei spendere qualche riga su tutta quella serie di strumenti di analisi che sono presenti su tutte le piattaforme di Trading. Indicatori, Oscillatori, sovrapposti e non, legati ai Volumi, metodologie legate ai Cicli, Fibonacci, Gann, Medie Mobili di qualsivoglia natura ecc.

Premetto una cosa: se si opera con l’ausilio di questi strumenti si deve farlo veramente bene. Questi strumenti non aiutano sempre e a volte (non tante) tendono ad “ingannare”. Ma quelle poche volte che “ingannano” fanno parecchio danno. Quindi attenzione, molta attenzione a basarsi, quasi esclusivamente, su questi strumenti. Può essere valido analizzare più strumenti di analisi e farne il compendio per poi tirare la conclusione ma …

Ma ciò che conta veramente è il Prezzo. E’ l’unico elemento (peraltro legato direttamente ai nostri guadagni e alle nostre perdite) che deve essere verificato. Eh si. Il Mercato cerca nel suo intercedere, giorno dopo giorno, se ci pensate bene, solo verifiche sul Prezzo, passato e futuro. Cosicchè, per non perdere e quindi guadagnare, è su quella verifica che dobbiamo basare la nostra strategia/tecnica che poi tradotto significa VERIFICARE, giorno dopo giorno, la nostra capacità a continuare con questo diabolico lavoro.

:up:

...da rileggere con calma :)
 

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