GREENTECH ENERGY SYSTEMS - Opa su Fersa Energias Renovables. Si riaccendono i riflettori su Falck?
Websim - 16/04/2012 16:14:04
Greentech Energy Systems, società quotata presso la Borsa di Copenaghen, ha annunciato il lancio di un'Opa in contanti sulla società spagnola, quotata a Madrid, Fersa Energias Renovables a un prezzo di 0,40 euro per azione.
Fersa ha chiuso la seduta di venerdì scorso a 0,435 euro. L'offerta è subordinata al raggiungimento di un'adesione pari al 50% delle azioni in circolazione con diritto di voto e ad altre condizioni tra cui quella che Fersa non ceda asset di proprietà.
In caso di successo dell'operazione di aggregazione nascerebbe un gruppo dotato di una potenza installata di 580 Megawatt, con una presenza in Italia, Spagna, Danimarca, Polonia, India Francia ed Estonia, un fatturato consolidato di 120 mln eu e un Ebitda di 80 mln eu.
Fersa ha chiuso il 2011 con fatturato ed Ebitda in crescita a doppia cifra (rispettivamente +39% e +52% YoY) ma una perdita netta di 102 mln eu (da un rosso di 48 mln eu del 2010) dopo avere effettuato svalutazioni sul portafoglio in fase di sviluppo per 145,5 mln eu, per tenere conto dei rischi di cambio regolatorio.
L'operazione sarà finanziata da Greentech attraverso linee di credito e non sarà necessario un aumento di capitale. Questa mattina Fersa ha aperto in ribasso facendo segnare un calo del 4% a 0,42 euro, nuovo minimo storico. Greentech invece sale del 4% a 14 euro.
L'annuncio è coerente con la strategia di crescita per linee esterne di Greentech che punta a raggiungere un target di potenza installata di 1.0 Gigawatt entro la fine del 2013.
Un aspetto in particolare dà il senso dell'operazione: in caso di successo Greentech si aggiudicherebbe asset in esercizio (quasi al 100% eolici) a 1,1 milioni di euro per Megawatt, al di sotto del costo di ripristino, e una importante pipeline in fase di sviluppo nei Paesi dell'Est, in India e Sud America.
La struttura finanziaria post aggregazione rimane a leva: Debt/Ebitda 2011 8,1 volte, ma in prima analisi sostenibile, considerato che Fersa porta in dote quasi esclusivamente debito in project financing e quindi non richiamabile. Fersa ha inoltre recentemente rinegoziato un debito corporate di 28 mln eu (ulteriori 6 mln eu sono da ristrutturare entro giugno).
Circa il 50% di Fersa è controllato da un pool di investitori privati che però non è legato da un patto di sindacato. Il resto è flottante, illiquido, sul mercato diviso tra oltre 10mila piccoli azionisti.
L'offerta di Greentech ha senso da punto di vista industriale mentre sul piano economico il messaggio per i soci di Fersa è chiaro: «pochi, maledetti e subito». Per nulla scontato quindi il successo dell'operazione anche se noi facciamo il tifo per Greentech e i suoi soci/manager italianissimi che con coraggio tentano di conquistarsi un posto di prestigio nell'industria delle rinnovabili europee.
Estendendo lo sguardo all'Italia la notizia è positiva per le società quotate in Piazza Affari nel settore delle rinnovabili elettriche in quanto riaccende l'appeal speculativo circa un possibile processo di consolidamento che potrebbe coinvolgere anche il nostro Paese.