Il compagno Tremaglia prima e dopo

Fleursdumal

फूल की बुराई
Il prima , quando era ancora kamerata sognante la parata trionfale su Via dei Fori Imperiali :D

(3/2/2006)

Tremaglia: “garantisco la regolarita’ del voto”

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, rassicura gli italiani residenti all’estero sulla regolarità del voto e chiarisce che non esistono rischi di brogli.
La possibilità di eventuali manipolazioni, avanzata nei giorni scorsi dal senatore Vittorio Pessina, garante per Forza Italia per le comunità degli italiani nella East Coast degli Stati Uniti, intervistato da ''Volti e Voti'', la trasmissione del canale satellitare Leonardo World, non ha, secondo il Ministro, motivazioni attendibili. Anzi, il pericolo è del tutto inesistente e l’affermazione di Pessina dimostra la scarsa conoscenza della materia. “Sono state attivate le migliori garanzie di correttezza - ha sottolineato Tremaglia – e questo grazie anche ad un’opera intensa svolta dai nostri consolati”.
C’è poi la legge: sono previste pesanti sanzioni per chi, in territorio estero, infrange la procedura di voto. Il voto doppio o plurimo, inoltre, sarà punito con la reclusione da uno a tre anni.
Insomma, nonostante le diffuse preoccupazioni di possibili brogli nelle operazioni di voto che, oltre l’esponente di Forza Italia, anche i rappresentanti del centrosinistra non hanno mancato di sottolineare, i nostri connazionali all’estero possono stare tranquilli. Parola di Tremaglia, che respinge con toni piccati le perplessità di coloro che, in barba alla legge che egli stesso ha fortemente voluto, chiedono addirittura di sospendere il provvedimento e rimandare a tempi migliori la concessione di un diritto sacrosanto, quello dell’espressione del voto. “'E’ veramente inaudito e, per quanto mi riguarda, molto poco nobile – ha dichiarato il Ministro - che un senatore della Repubblica tenti ancora una volta di non far votare gli Italiani all’estero, un risultato prestigioso che noi abbiamo invece conquistato con una battaglia di civiltà durata oltre trent’anni. Tremaglia ha quindi definito le dichiarazioni di Pessina uno “'sbandamento politico veramente assurdo e nessuno può togliere 12 deputati e 6 senatori italiani all’estero al Parlamento nazionale”.
L’elettore potrà esprimere la propria preferenza senza ansie. Qualche dubbio è stato evidenziato per il mancato allineamento tra gli schedari consolari e le liste dell'Aire (Anagrafe italiana residenti all'estero): si tratta di un problema vecchio e ampiamente superato grazie all'intervento del Governo che, con un'operazione di mailing, ha riordinato gli elenchi dei connazionali con diritto di voto.
Gli strumenti messi in campo, insomma, sono efficaci e garantiscono il corretto svolgimento di operazioni elettorali che andranno ad incidere fortemente nel nostro Paese.

http://www.ministeroitalianinelmond....aspx?Numero=25


Concluso il voto degli italiani residenti oltreconfine. Tremaglia: un successo

L’AFFLUENZA alle urne degli italiani all’estero è stata circa del 40%. A dirlo, il ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia e una nota della Farnesina, che ha poi trasmesso i dati al Viminale. Tremaglia in particolare ha espresso un giudizio positivo sullo svolgimento del primo voto degli italiani all'estero. «Un fatto storico - ha detto - per eleggere sei senatori e dodici deputati in condizioni difficilissime. Per la prima volta con un sistema nuovo, quello postale, pieno di difficoltà oggettive, i primi risultati che si avvicinano al 40% di partecipazione al voto vanno considerati eccellenti». «Nel mondo - ha aggiunto il ministro - quando vi erano state le consultazioni per i Comites, cioè i Comitati di consultazione con i Consoli, e con i referendum, eravamo giunti al massimo al 34%. Vi è una grande spinta patriottica in questa consultazione. Le punte più importanti con la più alta percentuale di votanti vanno considerate la Svizzera in Europa e l'Argentina nell'America Latina». «Nonostante qualche irregolarità ed errori consistenti negli indirizzi, specie in Europa - ha commentato Tremaglia - si può dire che, complessivamente, possiamo essere soddisfatti per una prova così difficile, politica e organizzativa. Per ora - ha concluso - vi è il nostro plauso agli italiani nel mondo che, in condizioni talvolta impossibili, hanno risposto in termini positivi a questo esame di forte responsabilità ed italianità». La Farnesina ha fornito un ulteriore aggiornamento sull'andamento delle operazioni di voto all'estero, sulla base dei dati, non ancora definitivi, disponibili alle ore 15 di ieri di Roma. Secondo la Farnesina, risulta avere espresso il proprio voto il 42,01% degli aventi diritto. Infatti le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati sono al momento 1.133.577, pari appunto al 42,01% del totale dei plichi inviati. Queste le medie nelle diverse ripartizioni della Circoscrizione Estero: Europa 38,45%; America Latina 51,54%; America del Nord 37,32%; Africa-Asia-Oceania 44,07%. Gianni Pittella, Norberto Lombardi ed Eugenio Marino, responsabili italiani all'estero Ds, hanno commentato il voto prendendo a prestito dal giornale argentino La Nacion un titolo che parla di elezioni «tra passione e caos». I tre esponenti dei Ds hanno sottolineato che «oltre un milione» di residenti all'estero, cioè «circa il quaranta per cento» degli aventi diritto ha esercitato il voto per corrispondenza, a conferma del «legame profondo» con l'Italia. D'altro lato, Pittella Lombardi e Marino hanno lamentato «le lacune del sistema elettorale predisposto e le limitazioni delle capacità operative del nostro apparato diplomatico». E nonostante «l'abnegazione personale di molti operatori delle ambasciate e dei consolati», «ancora troppi elettori non hanno potuto esercitare il loro diritto». «Gli italiani all'estero ancora una volta hanno dato prova della loro ferma volontà di occuparsi in prima persona della vita politica del Paese. Lo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la massiccia partecipazione al voto per corrispondenza», ha commentato invece Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. «I dati - ha aggiunto - che ci sono stati comunicati dalla Farnesina sono straordinari: quasi il 40% degli elettori hanno, infatti, inviato le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati. Se si considerano le difficoltà logistiche dovute alle gravissime carenze organizzative che hanno caratterizzato questa "prima volta" e che hanno impedito a una consistente parte degli emigrati di esercitare il loro diritto al voto non avendo ricevuto i plichi elettorali in tempo e non essendo stati adeguatamente informati sulle procedure, ne dobbiamo dedurre che tutti coloro che hanno giocato alle cassandre cercando di svuotare il significato politico di questo evento anche tramite editoriali su prestigiosi quotidiani nazionali, dovranno fare pubblica ammenda».

sabato 8 aprile 2006



il dopo : eletto da Bertinotti compagno dell'anno e promesso di gnogna dalla cdl , sigh sigh nguèèèè nguèèèèè :D


Mirko Tremaglia in conferenza stampa
«Troppe irregolarità all'estero, si rivoti»
Il ministro: «Il 10% degli italiani residenti all'estero non ha ricevuto il plico elettorale e non ha potuto votare»


ROMA - Troppe irregolarità nel vota all'estero, si torni alle urne. Lo chiede il ministro Mirko Tremaglia, che oggi ha convocato una conferenza stampa per rispondere agli attacchi subiti in questi giorni. «228.598 mila nostri connazionali all'estero non hanno potuto votare perché non hanno ricevuto il plico elettorale - ha denunciato il ministro per gli Italiani all'estero -. Rappresentano oltre il 10% e quindi le elezioni all'estero devono essere rinnovate. Non so quale altro rimedio possa esserci».

«ABBIAMO SBAGLIATO» - Nel voto degli italiani all'estero «abbiamo sbagliato - ammette poi il ministro - perché il centrodestra si è presentato con quattro liste diverse. Ho mandato una lettera prima delle elezioni al presidente Fini in cui stigmatizzavo fortemente questa idiozia politica di quattro liste separate. Se il centrodestra «fosse stato unito, avremmo vinto» ha concluso Tremaglia.
15 aprile 2006

Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 73 - Anno XIII, 14 aprile 2006
Voto all'estero: Tremaglia all'attacco

Convocando una conferenza stampa a Montecitorio, il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia ha denunciato i suoi numeri sulla presunta irregolarità del voto. Secondo Tremaglia sarebbero "228.598 i plichi non recapitati e 48.277 le schede votate giunte in ritardo" che avrebbero, di fatto, impedito l'esercizio del diritto di voto al 10% circa degli aventi diritto oltre confine. Pur astenendosi dal lanciare un appello in questo senso, il Ministro uscente ha parlato dell'ipotesi della replica elettorale: "sarebbe meglio rivotare" nella Circoscrizione Estero, ha dichiarato ai giornalisti presenti


Roma – "Il 10 per cento degli aventi diritto al voto all'estero non ha potuto votare". Con queste parole il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia è intervenuto oggi in una conferenza stampa svoltasi a Montecitorio per denunciare presunte irregolarità nel voto dei cittadini italiani residenti all'estero . Proprio le schede votate oltre confine erano risultate decisive nel dare all'Unione, già vittoriosa alla Camera, la maggioranza al Senato (158 seggi a 156) con l'elezione di 4 parlamentari del Centrosinistra a fronte di un solo senatore della Casa delle Libertà (Cdl) e dell'indipendente Luigi Pallaro, eletto in Argentina.

Rispondendo alle domande dei giornalisti intervenuti, Tremaglia ha affermato che "sarebbe meglio rivotare" nella Circoscrizione Estero stante l'insieme delle irregolarità che avrebbero impedito al 10% degli italiani oltre frontiera l'esercizio del diritto di voto. Secondo il Ministro uscente, a determinare l'irregolarità del voto sarebbe stato il fenomeno dei plichi elettorali mai consegnati e quello delle schede rispedite e giunte ai consolati, incaricati a loro volta di organizzarne la spedizione in Italia, oltre il termine ultimo delle ore 16 locali del 6 aprile.

"Degli oltre 3,4 milioni di cittadini italiani residenti all'estero, secondo l'Aire (Anagrafe degli Italiani residenti all'estero – ndr) erano ammessi al voto 2.707.988 cittadini – ha ricordato Tremaglia - . Di questi, 228.598 non hanno ricevuto il plico elettorale, a parte le migliaia di schede contestate durante lo scrutinio, purtroppo vanno aggiunte altre 48.277 schede che sono arrivate ai Consolati oltre i termini previsti, ma comunque prima della votazione. Tutto ciò – conclude - fa parte delle pesanti irregolarità che hanno negato il diritto a oltre 270 mila connazionali, quindi al 10 per cento di essi, di esprimere il voto ".

Chiamato in causa nei giorni scorsi da alcuni colleghi della Cdl, tra i quali il compagno di partito Marco Zacchera, Responsabile Esteri di Alleanza Nazionale e il Vice Presidente Vicario di Azzurri nel Mondo (Forza Italia) Dario Rivolta, come uno dei responsabili della sconfitta all'estero del Centrodestra a seguito della scelta di presentarsi con una lista separata alle elezioni , Tremaglia ha poi espresso la sua versione dei fatti sulla mancata presenza unitaria della Casa delle Libertà.

"Debbo fare osservare - ha dichiarato - che questo (il successo dell'Unione – ndr) è avvenuto perché la Destra si è presentata con 4 liste e il fatto era stato da me denunciato mesi prima ma non si è riusciti, purtroppo, a ottenere l'unità. Devo precisare, comunque, che, salvo in Europa, le 4 liste sommate hanno ottenuto la maggioranza, senza ottenere seggi, nei confronti della Sinistra in tutte le altre ripartizioni: America meridionale, America Settentrionale, Asia e Oceania". In attesa di una contro replica sul tema, Tremaglia ha intanto incassato il sostegno del collega di lista Aldo Di Biagio , candidato non eletto alla Camera per la Ripartizione Europa, in merito al problema delle irregolarità.

Ricordando come gli italiani all'estero potessero "eleggere i loro rappresentanti al Parlamento italiano grazie alla legge del Ministro Tremaglia", Di Biagio ha ribadito la denuncia espressa nei giorni scorsi. Il candidato è certo "che si siano verificate anomalie, situazioni poco chiare: sparizione di plichi dalla buca delle lettere, invio di materiale elettorale dell' Unione contemporaneamente al plico del Consolato, cene pubbliche di connazionali organizzate dai candidati dell'Unione dove ciascuno di loro prima di entrare nella sala depositava il plico elettorale ancora intonso e, per finire, la sparizione di una decina di migliaia voti imbucati e mai arrivati al Consolato". Di Biagio si è inoltre dichiarato convinto di essere stato votato a Liegi da "non meno di 800 italiani da me incontrati" a fronte di un dato, espresso dallo scrutinio, che assegnava alla lista Tremaglia "appena 141 voti ".

Proprio la presunta disparità tra il numero di plichi che i consolati hanno spedito in Italia per lo scrutinio e quelli affettivamente arrivati al seggio allestito a Roma per lo spoglio delle schede della Circoscrizione Estero è stata al centro della denuncia di Di Biagio. Un'affermazione che trovato in queste ore la risposta di Claudio Fancelli, Presidente dell'Ufficio Centrale della Circoscrizione Estero nonché presidente di sezione della Corte d'Appello di Roma .

"Non ci risulta alcuna irregolarità, i plichi inviati sono stati effettivamente ricevuti – ha affermato oggi Fancelli - Teniamo conto del fatto che le schede arrivano insieme a un corriere diplomatico che arriva con un'apposita distinta. Il funzionario della Corte d'Appello rilascia un'apposita ricevuta, le schede vengono caricate in un'area protetta dell'aeroporto sui furgoni che vengono chiusi e scortati dalla polizia fino al seggio allestito a Castelnuovo di Porto ". Il Presidente dell'Ufficio Centrale della Circoscrizione Estero non ha escluso l'ipotesi di contrattempi e imprevisti sottostimandone tuttavia la portata.

"A volte possono verificarsi alcuni disguidi in itinere in occasione dei viaggi aerei ma si tratta di problemi che vengono rapidamente risolti – ha ricordato Fancelli - . Potrei citare l'esempio di alcune schede che non sono partite sull'aereo previsto dagli Stati Uniti ma che sono state prontamente imbarcate sul volo successivo e sono state accompagnate dal corriere diplomatico ".

Fancelli è poi intervenuto per fornire una sua interpretazione sulla genesi dell'equivoco chiarendo nei dettagli il processo di ricezione, controllo e spoglio delle schede. "Chi denuncia le disparità tra le schede commette tipicamente un errore di confusione tra quello che arriva e quello che viene effettivamente scrutinato. Si ha una fase preliminare, infatti, in cui i singoli seggi aprono la busta grande per esaminarne il contenuto (contenente le schede elettorali, o la scheda, nel caso si sia votato solo per la Camera, sigillate all'interno della busta apposita e il tagliando staccato dal certificato elettorale e comprovante l'esercizio del voto – ndr) e verificare se tutto è regolare a cominciare dalla busta piccola chiusa, e dall'assenza di segni di riconoscimento ".

"In seguito - aggiunge Fancelli - gli scrutatori devono staccare la cedolina dalla scheda verificando che il numero riportato su di essa corrisponda effettivamente a quello riportato sull'elenco degli elettori e solo a quel punto si conclude la fase preliminare: le schede regolari vengono messe nell'urna, quelle irregolari vengono messe da parte. La legge è molto chiara su questo punto: nella prima fase si parla di 'annullamento' nella seconda di 'nullità'. Dovrebbe essere chiaro, quindi, come mai possa esistere una differenza tra il numero di schede spedite e ricevute da una parte e quelle effettivamente scrutinate dall'altra ".

Nel pomeriggio, intanto, è arrivata la replica di Franco Danieli, senatore e responsabile della Margherita per la Circoscrizione Estero, già Sottosegretario agli Esteri con delega all'Emigrazione. "Tremaglia è un uomo stanco e deluso dal risultato elettorale - ha dichiarato Danieli - . Dopo aver sbullonato le traversine della ferrovia si lamenta perché il treno non avanza. Noi – afferma il senatore – abbiamo denunciato da anni le procedure di allineamento dell'Aire e dell'Anagrafe Consolare. Tremaglia, i ministri dell'Interno e degli esteri si sono accorti solo nel settembre del 2005 dell'esistenza del problema e hanno cercato di correre ai ripari con un'operazione di mailing che è terminata il 31 dicembre del 2005, cioè a meno di 3 mesi dal voto all'estero. Dovrebbe quindi essere il Ministro a fare autocritica ma evidentemente dalle sue parti questa non è una procedura casuale ".

Danieli non ha poi risparmiato critiche all'operato del Ministro ricordando l'assenza di denunce in occasione delle precedenti consultazioni elettorali all'estero: il referendum di modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (giugno 2003), il referendum sulla Legge in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (giugno 2005) e l'elezione dei Comitati degli Italiani all'Estero (Comites) (marzo 2004). "Perché - si domanda Danieli - il Ministro Tremaglia non ha chiesto l'annullamento delle due consultazioni referendarie e delle elezioni dei Comites ? Anche lì ci furono problemi come quelli che denuncia oggi ma nulla disse. Non solo, al termine di questa consultazione politica, Tremaglia ha espresso grande soddisfazione sulla partecipazione e sull'andamento delle operazioni di voto. Evidentemente ha cambiato opinione quando ha constatato quali sono i reali orientamenti politici dei nostri connazionali all'estero. Un Ministro della Repubblica dovrebbe avere, sempre, comportamenti coerenti ".

ELEZIONI: TREMAGLIA PRESENTA DENUNCIA A ROMA SU VOTO ESTERO
(ANSA) - ROMA, 21 apr - Un dossier contenente presunte
irregolarità sul voto degli italiani all'estero, è stato
consegnato in procura a Roma dallo staff del ministro Tremaglia.
Il dossier, all'attenzione del procuratore Giovanni Ferrara,
é stato delegato ad un pm che ha aperto un fascicolo senza
notizie di reato. Nel pomeriggio, secondo quanto si è appreso,
é attesa una denuncia in procura da parte di esponenti di Forza
Italia sempre in merito a presunte irregolarità sul voto.
(ANSA).
 

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