Claire
ἰοίην
Se vieni a bs, ti aspetto
Qui pare sia bel tempo, comunque
Ho appena visto che peggiora!
Oggi passo molte ore in auto
Se vieni a bs, ti aspetto
Qui pare sia bel tempo, comunque
Ciao Igno, non ti saluto mai, neanche gli altri se è per quello.seguo
Ciao Igno, non ti saluto mai, neanche gli altri se è per quello.
Sopra f4f/u faceva notare l'abuso della prima persona singolare.
Pensandoci, mi sono accorto che più di qualche volta ho avuto la tendenza a generalizzare ad usare la parola tutt* se la casistica supera il 50%+1. Che poi non son neanche l'unico.
Ma non è neanche un mondo a cui piacciono le mezze misure, e la ponderatezza alla Claire vien vista come ambiguità.
Ho appena visto che peggiora!
Oggi passo molte ore in auto
Ciao Igno, non ti saluto mai, neanche gli altri se è per quello.
Sopra f4f/u faceva notare l'abuso della prima persona singolare.
Pensandoci, mi sono accorto che più di qualche volta ho avuto la tendenza a generalizzare ad usare la parola tutt* se la casistica supera il 50%+1. Che poi non son neanche l'unico.
Ma non è neanche un mondo a cui piacciono le mezze misure, e la ponderatezza alla Claire vien vista come ambiguità.
Faccio fatica a capire...
Spero di non scrivere una cosa che esula dal contesto, ma secondo me (o per lo meno, nel mio personale modo di agire), parlare in prima persona è un modo per "stare nei propri ranghi".
Mi spiego, al di là della conversazione spicciola, quotidiana, di tutti i giorni, se si parla di "grandi argomenti" o di argomenti complessi e si interviene avendo la consapevolezza di non avere una "risposta" valida in assoluto o "vera", parlare in generale, o prestando la voce a un numero grosso di persone, è da presuntuosi.
Sicché parlare in prima persona, "per se stessi", è un modo di dire: "partecipo con la mia personale, quanto limitata esperienza di cui vi racconto, senza la pretesa di allargarla a "legge" generale o valida erga omnes".
Ma forse non ho capito bene. Faccio fatica a capire cosa c'entri con il tema del dire quanto ci passa per la testa, senza filtri, sotto l'etichetta del "non sono ipocrita, quindi ti dico esattamente quello che penso, anche se non è di buon gusto".
la società e per estensione la cultura è fatta di convenzioni
ultimamente, pare, il cannibalismo è vietato e anche disprezzato: ma altre società ed altre culture lo hanno ammesso ed anche incentivato
forse uno dei maggiori pregi della cultura europea è stato, oltre a quello della compassione (di matrice cristiana) e della democrazia (di matrice ... beh è difficile, di sicuro europea , con le tradizione separate di stampo greco-romano e scandinavo) è statto quello della tolleranza
nata dopo quella bazzeccola della guerra dei Trent'anni che ha devastato l'Europa
la brutalirà è del bruto, che è individuo «pesante, inerte, stolido» : spontaneo certo ma di bassa lega
il buongusto richiede appunto gusto e quindi la capacità di discernere ciò che è buono da ciò che non lo è: nulla a che fare con l'ipocrisia [dal gr. ὑποκρισίη, forma rara per ὑπόκρισις «simulazione»] che come tale, fingendo, annulla il gusto e finge che sia tutto buono
in sintesi IMHO è il livellamento verso il basso della società, che rinnega la cultura come modello, a lasciare spazio a confusioni appunto adatte alle persone meno colte ( colto= coltivato, cioè che ha zappato anche la propria mente e non solo l'orto, attività comunque nobile e formativa e a cui mi dedico ahimè troppo poco)
più in sintesi ? è giusta una discrezionalità
siamo cugini degli scimpanzè, ma anche degli angeli
discrezionalmente, possiamo scegliere a quale dei due rami della famiglia vogliamo assomigliare di più
"[omissis] Prima che questa società mutasse le brutalità dell'animo in spontaneità e il buongusto in ipocrisia [omissis]"
E' un casino.Di potrebbe a quedto punto chiedere una lectio brevis a Ignà sul metodo scientifico e la sua relazione con l'esperienza personale del singolo , alla luce del karlpopperianesimo