Previsioni di Elliott: Cell Therapeutics inizia ad inviare segnali di ripresa
Di Alessandro Magagnoli.
che Cell Therapeutics sia molto deprezzato è evidente: il titolo infatti, dopo il veemente rimbalzo di fine settembre 2005, ha avviato da quota 2,65 una ripida discesa che lo ha portato a segnare i nuovi minimi storici a quota 1,53 euro, all'inizio di febbraio. Nelle ultime settimane i prezzi hanno abbozzato un tentativo di recupero, tentativo che tuttavia potrà assumere maggiore consistenza solo una volta oltrepassate le resistenze di area 1,75, massimi allineati della prima metà del mese scorso. Anche se detto rialzo dovesse realizzarsi è bene precisare che si tratterebbe solo di un primo embrionale passo per porre fine alla tendenza ribassista degli ultimi cinque mesi: le quotazioni dovrebbero infatti affrontare successivamente l'opposizione degli ostacoli a 1,82/1,84 euro (minimi di dicembre 2005 ed inizio gennaio) prima di portarsi in prossimità di quelli davvero probanti in ottica di medio termine, posti a 1,96 euro, top di inizio anno e 38,2% (il primo della serie di Fibonacci più comunemente utilizzata) di ritracciamento di quanto perso dai 2,65 del 27 settembre. Oltre area 2 euro il rialzo acquisterebbe probabilmente sicurezza e potrebbe arrivare a mettere alla prova area 2,22/23 almeno, ultimo ostacolo prima di un ritorno in area 2,65. Tali prospettive verrebbero messe a dura prova a seguito della violazione dei supporti a 1,585 euro, operazione che spingerebbe Cell Therapeutics verso i citati minimi a 1,53, eventualità molto insidiosa perchè al di sotto di tale supporto i venditori tornerebbero a dirigere le danze, costringendo il titolo ad un ulteriore ripiegamento verso gli obiettivi di area 1,40 ed 1,10, quest'ultimo supporto coincidente con la base del canale ribassista tracciato dai massimi di metà maggio 2005 e quindi un sostegno dal quale, se raggiunto, sarebbe lecito attendersi un tentativo di inversione di trend. Acquistando sui valori attuali, oppure attendendo prudentemente almeno il superamento di 1,75 euro prima di intervenire, sarebbe possibile collocare uno stop sotto quota 1,53 (mettendo a rischio il 12,5% del capitale in caso di ingresso a 1,75), con un primo profit in prossimità dei 2 euro e successivo in area 2,20. Sul fronte delle onde di Elliott è difficile fare ipotesi riguardo la fase attuale: tutta la discesa dal top di inizio 2001 sembra essere una complessa fase correttiva, difficile da districare. Limitando l'analisi alla storia più recente è tuttavia lecito ipotizzare che il rialzo visto a settembre 2005 sia la prima onda di una correzione (la A quindi) sviluppatasi poi con una lunga B discendente, che potrebbe essere tuttavia terminata con i recenti minimi di febbraio. In questo caso quindi il rialzo di ieri potrebbe essere la parte iniziale di un'onda C che potrebbe facilmente tornare a mettere alla prova area 2,50/60, quando non area 3,30 in caso di estensione. L'ipotesi presentata perderebbe di credibilità in caso di discese sotto area 1,50, che rimane quindi il livello da utilizzare in caso di posizioni al rialzo in essere.