Sono circa 15 anni che avviso tutti coloro che mi si avvicinano chiedendomi consigli per il ‘mondo dello spettacolo’ ribadendo a genitori, future ‘attrici’, ‘attori’, ‘star’, ‘perché io ce la farò’ etc.
Che il mondo della televisione e del cinema italiano sono:
1.
Massoneria della peggior specie.
2.
Prostituzione, anche minorile, con veri e propri mostri Moloch a muovere concupire e sedurre migliaia di ragazzini e ragazzine che in rari casi diventano veramente famosi (e solo perché hanno qualcosa in più, come bellezza o carisma o capacità di ballare su un cubo ai concerti, e poi a 40 anni scoppiano e impazziscono).
3.
Politica. Il tal senatore ha l’amante di 19 anni maschio o femmina e lo/la segnala alla presentatrice del talent.
4.
Camorra e Ndrangheta: il tal rapper viene finanziato per una questione economica.
Gli artisti, chiamiamoli così, sono merce di scambio.
Nessuna tua canzone arriva alle radio se non paghi.
Nessun tuo provino arriva nelle mani giuste se non sei una prostituita o un prostituto o non sei di ricchissima famiglia con genitori che ti aiutano. Nessun libro ha successo editoriale se non hai un potere dietro.
Fanno eccezione coloro che riescono a ottenere visibilità dai social. Ma c’è un prezzo. Dovranno abbracciare il sistema una volta dentro.
Non esiste alcun merito e non esiste alcun talento.
il mondo dello spettacolo italiano é fatto da persone miserabili, mediocri, ma ESTREMAMENTE motivate. Se avete figli teneteli il più possibile lontani da quel mondo. Non avete remota idea di che mostri contenga. Dal grande regista alla grande presentatrice che porta i suoi ‘talent’ a Sanremo.
Sono (quasi) tutti psicopatici, maniaci e corrotti nell’anima. Ho sentito dire mille volte ‘ma io sono tosta, ce la farò’. Nessuno ‘ce la fa’. Perché ciò che ti toglie nell’anima quello che vedi cancella per sempre ogni bellezza dentro di te. I soldi per le ‘accademie di cinema o spettacolo’ sono quando va bene buttati, quando va male truffe vere e proprie. Il ‘cinema’ non si insegna, si fa. Non è L’ingegneria nucleare. ‘Soubrette’ non si diventa, si é. Cantanti non si diventa, si é. L’artista non fa scuole. Kurt Cobain non ha fatto ‘Amici di Maria’. Steven Spielberg non ha fatto ‘l’accademia dello spettacolo cinema’.
Ecco perche l’Italia non produce un solo film decente da Monicelli, ecco perché le trasmissioni italiane sono fatte per subumani. Ecco perché Sanremo é l’incubo della ragione e dell’arte. Questa gente é l’Anticristo.
Ho fatto tre film (a fatica). Fidatevi. Non ci sono più i Monicelli, gli Ivano Fossati, i Paolo Conte.
È showbusiness.
Certo, ci sono le brave persone. Ne conosco tante. Ma l’eccezione é quella che ti fa credere nel sistema, purtroppo.
Fregateli. Fate arte, leggete, siate puliti nell’anima. Nessuna grande canzone o nessun grande film nascono dalla corruzione. C’è una legge matematica: più sei bravo, più sei pulito, meno ce la farai.
La vera arte non é su Mediaset o Rai.
E dentro di voi e vi rende liberi.
Spegnete questi mostri. É droga brutta e tagliata male, mettono loro perché vi vogliono schiavi e stupidi.
Mostra meno
Aggiungo che non sono né santo né moralista. Per andare a fare il ‘tronista’ o la ‘soubrette’ non devi avere altre qualità se non essere una persona facile e pulsionale. É normale, perché essere tronista non richiede abilità. E ‘danzare’ ad ‘Amici’ non rischiede abilità. Il mondo dello spettacolo è un mondo pulsionale dove musa - mecenate sono cose normalissime. É che questi fanno proprio vomitare. É diverso. Nessuno se la prende con Rossellini per La Bergman o De Sica per la Loren. È giusto così. Ma le opere erano belle. Non esiste ‘patriarcato’ nello spettacolo e le assolute matte che denunciano é perché non hanno né stomaco né capacità di capire dove sono. Cosa avrebbe fatto Fiorella Mannoia senza Fossati e gli altri? Niente. Zero.
Matteo Vicino
la mia VERA amica
Selvaggia Lucarelli sostiene una cosa molto giusta: i vari bagagli umani bellocci che Signorini e compagnia hanno utilizzato come carne per i loro bisogni impellenti sessuali erano maggiorenni e consenzienti. Ma allora DOBBIAMO USARE LO STESSO METRO per le donne, comprese quelle del Teatro 2 di Parma, e tutte le ancelle che fanno le martiri: il sistema è questo, conosci le regole. Io regista, a parità assoluta di bravura, scelgo quella che si prende una sbandata per me, che mi idolatra e mi fa sentire amato. E' normalissimo. (Non "io" nel senso di me perchè tutti sanno che sono uno sfigato e ho sempre preferito fare un buon film che portarmi a letto qualcuno, anche perché mi sa che le donne mi piacciono il giusto, preferisco Calafiori e Zirkee). Perchè due pesi e due misure? Le povere vittime del Metoo in quanto donne sono angeli pure e sante che hanno trovato gli orchi, ma i ragazzetti gay sono "maggiorenni e consenzienti"? Un giorno Selvaggia vengo al tuo podcast, e facciamo scintille. Anzi dovremmo proprio fare un format
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