IL TEMPO PORTA VIA QUASI TUTTO, MA NON I MOMENTI VISSUTI, NON LE EMOZIONI. ILTEMPO TRATTIENE

DANY1969

Forumer storico
I RICORDI... QUELLI RESTANO (G. Stella)
Buona settimana a tutti :)
Sembra che al G20 Trump abbia fatto pace con il mondo :clap:... vediamo quanto resiste senza twittare :d::confused:

Oggi foto più modeste di quelle di mio fratello :oops:... anche se l'escursione è stata carina e divertente grazie all'allegra combriccola :d:
Val Germanasca (TO), Lago Verde e Rifugio Bessone :). Siamo passati da 40 gradi a 15 in circa due ore di auto e tre di camminata :d:... in mezzo alle nuvole... ma ogni tanto il sole si faceva vedere ;)
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Ciao e buona settimana a te :)
prima di tutto grazie perché queste foto sono davvero
BELLISSIME :winner:
fidati ;)


e poi a proposito del TEMPO :jack:
sono sicuro che se ci alleniamo quotidianamente a
LIBERARE LA NOSTRA MENTE DALL'ILLUSIONE DEI SUOI LIMITI :jolly:
creiamo le condizioni perché lui non ci porti via praticamente NULLA perché
"non è il tempo che ci invecchia ma solo le nostre abitudini di pensiero"
fidati ancora ;)

questa è LA VIA MENTALE da praticare in sintesi :pollicione:




:ciao:
 
Abbiamo visto cosa fa la francia. Abbiamo visto cosa fa la germania.
E noi ? Sfigati. Non c'è amor di patria. Volutamente minuscola, perchè qualsiasi iniziativa
avviene a solo scopo di pubblicità....progresso.

I giudici hanno deciso di dormirci sopra e attendere quest'oggi per annunciare eventuali provvedimenti contro Carola Rackete.


Questa pausa ci preoccupa. Sul caso di questa pseudo-eroina della sinistra non c'è nulla da capire.

Le sue violazioni delle norme nazionali e internazionali si sono svolte alla luce del sole in aperto segno di provocazione.

Ha sfidato le norme internazionali quando ha portato la Sea Watch dentro la zona Sar libica
mettendosi in illecita competizione con la Guardia costiera libica per aggiudicarsi un carico di migranti.

Ha apertamente calpestato le leggi italiane quando ha fatto rotta verso la nostra penisola infrangendo il blocco ed entrando nelle nostre acque territoriali.

Ha messo a rischio la vita dell'equipaggio di una motovedetta della Guardia di Finanza quando, pur d'attraccare,
l'ha stretta contro la banchina tentando di schiacciarla con il peso delle sue 60 tonnellate.

Tutto questo basta per spedirla in galera e tenerla dietro le sbarre per almeno qualche anno.

Come del resto succederebbe a qualsiasi italiano colpevole di aver violato un posto di blocco tentando d'arrotare le Forze dell'ordine.

Ma ci sono anche altre più importanti ragioni per esigere una «tolleranza zero» nei suoi confronti.

La prima è l'indebita e immeritata maschera d'eroina cucitale addosso dalla parte peggiore di questo paese,
ovvero da quella sinistra sempre pronta a calpestare gli interessi nazionali e il prestigio dell'Italia.
Gli atteggiamenti della «capitana» sprezzante e boriosa quand'era ai comandi della sua nave da 50 metri,
ma piagnucolosa e pronta a invocare inesistenti ragioni di necessità una volta in Tribunale ci dà la misura della miseria umana del personaggio.

Per non parlare del tentativo di scaricare sulla Guardia di Finanza la responsabilità della manovra che ha messo in pericolo l'equipaggio della motovedetta.

Garantire la libertà a una persona non solo colpevole, ma anche bugiarda e vigliacca come Carola Rackete
significa offrire un pessimo esempio ai nostri concittadini e soprattutto ai più giovani.

Le Leggi sono il fondamento dello stato di diritto e della comunità nazionale.

Rilasciarla significa accettare che si possa prima calpestarle e poi salvarsi inanellando patetiche frottole e scaricando sulle proprie possibile vittime le proprie responsabilità.

Ma il ritorno in libertà di questa bugiarda sarebbe anche gravemente lesivo dell'immagine dell'Italia.

Tra sabato e domenica alcuni esponenti del governo francese e tedesco hanno accusato il nostro paese di mancanza di umanità nei confronti dei migranti.
Sono accuse infamanti e non solo perché entrambi i paesi avevano tre settimane di tempo per offrire un loro porto alla Sea Watch
o accogliere il suo carico di migranti, ma anche per la condotta di Parigi e Berlino. Due capitali che sul tema migrazione dovrebbero imporsi un rispettoso silenzio.

Parigi continua a respingere migliaia di migranti verso la frontiera italiana.
La Germania li ha addirittura narcotizzati per riuscire a metterli senza fatica sui voli per il nostro paese.

Per non parlare dei 500 migranti afghani costretti da Berlino a tornare in un paese straziato dalla guerra.
Rimettendo in libertà la pirata Carola finiremo per dare ragione a chi ci accusa e confermeremmo quell'immagine di stato zimbello
che molti in Europa stanno tentando di cucirci addosso. Un tentativo che nasconde quello, molto più insidioso,
di trasformarci nel campo profughi dell'Europa. Un tentativo di cui la signora Carola Rackete è un ben pagato strumento.
 
Ed eccoli qui i "soloni". I "purgatori". Voi non avete la minima idea di quello che erano e che hanno fatti i Partigiani.
Quelli con la P maiuscola. Non voi mezze calzette. Inetti

Erano due settimane che la sinistra non chiedeva di censurare, cacciare, emarginare qualcuno.


Un improvviso cambiamento di linea in favore della libertà d'espressione?
Un'inedita volontà di confronto con opinioni diverse dalla propria?

No, niente di tutto questo. È la solita sinistra. Si era soltanto assopita.

Ieri l'Associazione nazionale dei partigiani italiani ha consigliato, neppure troppo velatamente, di sbattere fuori dall'università del Molise Marco Gervasoni, professore ordinario di Storia contemporanea.

Una bella censura dal sapore fascista nel nome dell'antifascismo.

Motivo: sui social, e non in un'aula universitaria, Gervasoni ha espresso, nel modo provocatorio che i suoi «amici digitali» ben conoscono,
una opinione politicamente scorretta, questa:

«Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso».

Il rumore del «bum bum» ha risvegliato i militanti dell'Anpi molisano:
«I toni pesantemente irridenti, ed ancor più le parole usate nell'augurarsi che la nave Sea Watch venga fatta saltare in aria,
sono in se stessi inaccettabili, e certo indicativi di una visione del mondo e dei diritti umani a dir poco sconcertante», dice il presidente Loreto Tizzani.

Segue lezione di storia impartita a uno studioso con pubblicazioni importanti come Gervasoni:
«Ma ciò che li rende assolutamente vergognosi (i toni, ndr) è il fatto che ad usarli sia un docente universitario, e per di più un docente di storia». Gran finale.
L'auspicio che «comportamenti così gravi, soprattutto per i possibili effetti negativi sugli studenti dal punto di vista umano e didattico, siano adeguatamente valutati dall'Università».

La quale si è dissociata da Gervasoni che ha invece incassato la solidarietà, fra gli altri, di Giorgia Meloni e Gaetano Quagliariello.
I maestrini dell'Anpi, veri e propri paladini della verità storica, potrebbero dare l'esempio e fare finalmente chiarezza sulle zone oscure della Guerra fredda,
sull'apparato militare clandestino del Pci intrecciato con la Figc e... l'Anpi.
C'è lavoro di un paio di commissioni parlamentari. La Gladio rossa era pronta a fare «bum bum». Nella realtà, non per ridere sui social network.

Gli antifascisti (non anticomunisti e dunque non democratici) dovrebbero fornire delucidazioni.
A parte questo, osserviamo la applicazione della consueta doppia morale.

I professori di storia schierati a sinistra riempiono non solo i libri ma anche le pagine di giornali con analisi ridicole della destra,
falsità palesi sulle vicende italiane, ingiurie ai defunti, da Zeffirelli alla Fallaci. Nessuno ha niente da dire.

Se Gervasoni esprime un parere personale controcorrente sulla vicenda Sea Watch, allora l' università, mondo notoriamente super partes, è in pericolo.
Gli atenei, proprio in questi giorni, rischiano di essere sgominati come la Banda Bassotti a causa di estese inchieste su concorsi truccati e altre prelibatezze.

Ecco, denunciate questo, se avete a cuore l' istruzione degli studenti.
 
Come al tempo di La Torre e Girone. C’è stata un’Italia fiera dei suoi soldati e l’antItalia che li odiava.

Ora, a calpestare la dignità di una Nazione è bastata una scapestrata tedesca,
che se la vuole cavare con le scuse dopo aver tentato di ammazzare i nostri finanzieri.

E il Pd su quella pesantissima bagnarola ad applaudire lo speronamento delle fiamme gialle.

Scriviamo ancora schifati dagli schiamazzi di una sinistra che ha disperso al largo di Lampedusa ogni traccia di onore patriottico.
I confini stracciati. La legalità spacciata per sopruso. Il diritto fatto a pezzi.
Per loro contano solo le pretese degli scafisti che trafficano con quelle Ong. Ma anche basta.
Indegni di rappresentare la Nazione e ci chiediamo se non ci sia un magistrato che voglia incriminare quei parlamentari per tradimento.

Ogni giorno parlano di Costituzione, ma involgariscono il dibattito sulla libertà negando valore alle norme vigenti

. “In stato di necessità – è arrivato a dire Delrio – si possono violare le leggi”.

Sa l’onorevole Delrio, dall’alto della sua cattedra da saltimbanco, quanti precari ”in stato di necessità”
fanno il proprio dovere e attendono pazientemente che arrivi il loro turno senza pensare ad attentare alla legalità?

Ma non si vergognano questi parlamentari strapagati
ad inneggiare alla delinquenza?

Oppure, quale di quei migranti sta male al punto di essere ricoverato? Nessuno.

Sono sempre più numerosi i nostri connazionali rimasti senza lavoro e senza casa.
Ma hanno ben presente il valore della dignità e non si abbassano certo al livello del malavitoso che va a rubare.

Se invece facessero come dice la sinistra, precipiteremmo in una deriva criminale senza fine.

Ma per l’onorevole Delrio “lo stato di necessità” non deve avere limiti se si arriva a giustificare, a sostenere,
a idolatrare chi arriva a speronare una nave della Guardia di Finanza che difende un porto.

Inseguono il caos i parlamentari del Pd e nessuno osa perseguirli.

Restano attoniti gli italiani che non hanno nulla ma che vogliono continuare a rispettare la legge.

Questo Pd sta svendendo l’onore e dignità della Nazione. Lo fecero anche con La Torre e Girone, perché la vocazione antinazionale ce l’hanno nel Dna.
È la sinistra che ci ritroviamo. È la loro cultura, parlano le loro viscere. Questa sinistra si fa scudo di un’Europa che pretende di umiliarci, che ci vuole impartire lezioni di umanità
 
Non meravigliamoci se alla prossime elezioni arriva al 40% .....ma non a quelle uropee.

Fino a ieri sembrava l’epilogo della tormentata vicenda Sea Watch potesse volgere nella giusta direzione.

La Procura, avevano annunciato i pm, verificherà se «i porti della Libia possono ritenersi sicuri o meno» e se
«la zona Sar libica è efficacemente presidiata dalle autorità della guardia costiera libica»,
aveva sottolineato solo 24 ore fa il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio assicurando che tali verifiche
sarebbero state effettuate nell’inchiesta separata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di Carola Rackete.

«Andremo a verificare le concrete modalità del salvataggio cioè a dire se vi sono stati contatti tra i trafficanti di esseri umani e la Sea Watch,
se il contatto è avvenuto in modo fortuito o ricercato – ha detto ancora Patronaggio –. Tutta una serie di elementi che servono a verificare
se si è trattato di un’azione di salvataggio in mare oppure un’azione concertata».

Sempre fermo restando che, secondo la Procura, l’impatto con la motovedetta della Gdf «è stato volontario».

Detto, fatto: e mentre dalla Procura viene valutata negativamente,
«in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento
della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà»,

tanto che, sempre i pm di Agrigento hanno chiesto «la convalida dell’arresto della giovane e il contestuale divieto di dimora nell’Agrigentino
per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè resistenza a nave da guerra, e l’articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale».

tutto bene, dunque?

In parte verrebbe da dire: e infatti, dopo l’interrogatorio dei giorni scorsi, durato circa tre ore dal gip del Tribunale di Agrigento,
ieri sera alla Capitana è stato comunicato che la Procura in un’udienza ha chiesto per lei la convalida dell’arresto e il divieto di dimora ad Agrigento,
oggi apprendiamo che il vento sta cambiando…

E allora, il pm di Agrigento audito dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera, prima dichiara che non c’è:

«Nessuna necessità di urgenza, gli sbarchi effettuati dalle Ong sono insignificanti»,

sciorinando a sostegno dell’affermazione dati e numeri secondo cui, lo stesso Patronaggio, fa sapere che
«nella provincia di Agrigento nel 2017 abbiamo avuto 231 sbarchi con l’arrivo di 11.159 immigrati,
nel 2018 il dato è calato con 218 sbarchi e 3.900 immigrati, nel primo semestre del 2019 abbiamo soltanto 49 sbarchi e 1.084 immigrati».

Poi, sempre in audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera, il procuratore aggiunge:
«Di questi sbarchi, quelli riferiti ai salvataggi delle Ong sono una porzione assolutamente minore
e per quanto riguarda quest’anno sono statisticamente insignificanti».

Del resto, argomenta Patronaggio, audito dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera,
ha emblematicamente aggiunto a questo punto del suo discorso che
«mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, negli stessi giorni in silenzio sono arrivati oltre 200 migranti con vari mezzi, salvataggi di Guardia di finanza e Guardia costiera o barchini»…

Poi, il colpo viene assestato definitivamente con le dichiarazioni sui porti libici e sulle possibili collusioni tra trafficanti di esseri umani e Ong:

sul primo, allora, Patronaggio avverte che «i porti libici non sono da considerare porti sicuri», aggiungendo a stretto giro che:
«il nostro ufficio sta raccogliendo rapporti di Unhcr. Quando si parla di porti sicuri non si intende solo un porto dove un naufrago
viene messo sulla terraferma ma un porto dove il migrante possa avere garantiti tutti i diritti».

E in quell’area, ammonisce il Procuratore di Agrigento, «la zona Sar libica non appare presidiata dalla Guardia costiera libica».

Quindi, la stoccata finale: eventuali commistioni illecite tra Ong, trafficanti e scafisti?

«Finora non abbiamo avuto una prova di collusione – dichiara Patronaggio –. Questo non significa che non sia registrati contatti o che si registreranno in futuro»,

chiude con un colpo al cerchio e un colpo alla botte il magistrato.

Ma la virata c’è stata: il vento dell’inchiesta sulla capitana sta già soffiando a favore di Carola?
 
La sfida titanica tra Matteo Salvini e Carola Rackete è l’ennesima dimostrazione di come in questo paese
le cose non riescano mai ad assumere una dimensione tragica e quanto invece siano destinate a trascolorare inesorabilmente nel grottesco.

Tanto per capirci, la deificazione della capitana tedesca come aruspice di superiori leggi morali fa ridere i polli,
visto che la signora in questione nella sua traversata ha violato innumerevoli norme nazionali e internazionali.

Ogni Stato sovrano ha il diritto sacrosanto di controllare i propri confini, tanto è vero che non ne esiste uno al mondo - tranne il nostro - che fa entrare chi vuole.

E allo stesso modo non esiste che si debba accogliere uno straniero solo perché in stato di bisogno.

Questa è una lettura da ragazzini invasati, da romanticismi da oratorio, da velleità cattocomuniste che tanfano terzomondismo e demagogia da tutti i pori.

La verità è sempre la solita.

E cioè che qui non importa niente a nessuno dei 42 straccioni sulla barca: questi sono lo strumento di una cinica,
spregiudicata e spudorata partita tutta politica che pensa solo alle prossime elezioni e non vede un centimetro al di là del proprio naso da Pinocchio.

La verità vera è che al netto dell’enorme speculazione partitica, della tifoseria di larga parte dei media e dell’isteria collettiva di noi italioti di destra e di sinistra,
la questione della Sea Watch - umanamente drammatica e gestita in modo vergognoso - è del tutto marginale. Una questione risibile. Ridicola. Inesistente.

Noi intelligentoni di sinistra tutti lì a catoneggiare e declamare e moraleggiare e trombonare sull’umanitarismo e le frontiere aperte
e i principi etici inscalfibili come diaspro e il dovere dell’accoglienza indiscriminata e le Grete e le Carole e le Boldrine
e tutte le altre papesse del mondialismo e i nostri circensi allarmi sul fascismo e il razzismo e il nazismo e i professoroni
e le terrazze e i girotondi e tutto il resto della più vieta retorica cialtrona di questa sinistra felliniana.

E noi? Noi esseri umani forse ancora per poco pensanti e senzienti, per quanto vogliamo sorbirceli ancora questi qui?

Perché ce ne stiamo zitti?

Perché continuiamo a subire la vecchia Italia sclerotica, demagogica e lucignola che non risolve mai un problema,
ma lo agita e basta mentre distribuisce prebende e clientele a destra e a manca?

Forse è arrivato il momento di essere coraggiosi.
 
A volte non capisco. Mah.....ma siamo fessi ora od avevamo dei fessi prima ?

2 mesi che ogni TG, ogni trasmissione, ogni giornalaio a scrivere "procedura d'infrazione"
tasse, verremo commissariati, si avvicina la crisi, patrimoniale, e via discorrendo.

Poi....la realtà. FESSI tutti quelli che hanno scavato la fossa al morto che forse morto non è,
anzi, mi sembra che questi siano furbi, molto più furbi di tutti quelli che abbiamo avuto in questo ventennio......
Poi ? ....si vedrà. Il morto è morto quando non respira più.


Ieri alla riunione dei direttori generali dei ministeri finanziari dell'Ue è prevalsa una posizione morbida.
Probabile quindi un via libera ai nuovi conti forniti dal governo italiano.

In sintesi nell'assestamento di bilancio votato al consiglio dei ministri di lunedì c'è una riduzione dell'indebitamento netto da 7,6 miliardi,
compreso il miliardo e mezzo di risorse congelate del Reddito di cittadinanza e di Quota 100.

Il tutto per raggiungere un rapporto deficit Pil del 2,04%, come concordato a dicembre dal ministro dell'Economia Giovanni Tria con la Commissione europea.

Il primo via libera ai conti di Tria è in realtà arrivato ufficiosamente lunedì stesso
dal presidente della Commissione uscente Jean Claude Juncker e dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.

L'intesa politica sulla Commissione ha favorito un atteggiamento più possibilista anche da parte dei paesi europei.
Quindi la riunione del collegio dei ministri finanziari che si terrà oggi dovrebbe approvare le nuove stime italiane.

Niente procedura di infrazione, ma solo per i conti dell'anno in corso.
 

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