MATLEY
Forumer storico
voilà...
Salvare l'Italia: l'INPS potrebbe, ma BARA
di Marco Saba, 14 giugno 2012
Mentre scrivo il titolo di questo post, mi viene da ridere: l'INPS bara due volte, nel senso letterale di BARA.
La prima volta che bara l'INPS
Bara quando seleziona e/o aggiusta le statistiche ISTAT per farci credere che lo Stato sia un buon padre di famiglia e che la pensione sia un utile investimento, coi nostri contributi.... salvo poi scoprire che se muori a 66 anni e vai in pensione a 65 era meglio che te li giocavi i soldi, piuttosto che pagare i contributi. Se poi ti aumentano l'età pensionabile a 67... hanno proprio fatto Bingo !
La seconda volta che bara l'INPS
Ma la seconda volta che l'INPS bara è quando non tiene conto della sua partecipazione al 5% in Banca d'Italia. E' una partecipazione importante perché è statale, a differenza del resto delle partecipazioni delle banche private e assicurazioni. Il nodo della partecipazione INPS riguarda la sua posizione nei confronti del falso in bilancio di Bankitalia. La Banca d'Italia, in perfetto stile orwelliano, ha ridefinito la definizione di "rendita monetaria" riuscendo a nasconderne la maggior parte addirittura postandosela nel passivo. Ma spieghiamo bene dall'inizio: la rendita monetaria è la differenza tra i costi sostenuti ed il valore nominale della moneta che si emette sul mercato, spendendola o prestandola. Il primo caso è semplice: la banconota da 500 euro costa circa 10 centesimi più IVA (che si scarica). Quindi quando compro dalla tipografia un milione di euro in pezzi da 500, li pago 200 EURO. Ma se sono d'accordo con la tipografia per un pagamento a fine mese dalla consegna, le do i 200 dal milione che mi ha consegnato, mi rimangono 999.800 euro gratis. Mi pare evidente, sono gli stessi costi che avrebe un falsario, circa. Ma quando come banca centrale presto i soldi ad altri (altre banche o cosche varie attraverso le "Operazioni di Mercato Aperto", che non sono né aperte né di mercato), presto il valore nominale: 1 milione di euro, e ci chiedo sopra gli interessi. E qui comincia il falso in bilancio perché la banca centrale mette nel passivo proprio "1 milione di euro", mentre come abbiamo visto sopra ha dato alla tipografia solo 200 euro. Ma non finisce qui: chiede - nel caso dei recenti prestiti alle banche - l'1% di interesse. Cosicché dopo tre anni riceverà 1milione e trentamila euro, mettiamo CASH. La banca centrale falsaria provvederà a cancellare il falso passivo del milione, mettendo in attivo SOLO 30.000 euro. Ci siamo? Sembra tutto regolare MA - c'è un MA - al cassiere che ha ricevuto la restituzione, rimangono in mano banconote per 1 milione di euro. E che fa? Le brucia ?
Il riciclaggio attraverso la criminalità interbancaria
Ovviamente no, si tratta di fondi extrabilancio poic...
Salvare l'Italia: l'INPS potrebbe, ma BARA
di Marco Saba, 14 giugno 2012
Mentre scrivo il titolo di questo post, mi viene da ridere: l'INPS bara due volte, nel senso letterale di BARA.
La prima volta che bara l'INPS
Bara quando seleziona e/o aggiusta le statistiche ISTAT per farci credere che lo Stato sia un buon padre di famiglia e che la pensione sia un utile investimento, coi nostri contributi.... salvo poi scoprire che se muori a 66 anni e vai in pensione a 65 era meglio che te li giocavi i soldi, piuttosto che pagare i contributi. Se poi ti aumentano l'età pensionabile a 67... hanno proprio fatto Bingo !
La seconda volta che bara l'INPS
Ma la seconda volta che l'INPS bara è quando non tiene conto della sua partecipazione al 5% in Banca d'Italia. E' una partecipazione importante perché è statale, a differenza del resto delle partecipazioni delle banche private e assicurazioni. Il nodo della partecipazione INPS riguarda la sua posizione nei confronti del falso in bilancio di Bankitalia. La Banca d'Italia, in perfetto stile orwelliano, ha ridefinito la definizione di "rendita monetaria" riuscendo a nasconderne la maggior parte addirittura postandosela nel passivo. Ma spieghiamo bene dall'inizio: la rendita monetaria è la differenza tra i costi sostenuti ed il valore nominale della moneta che si emette sul mercato, spendendola o prestandola. Il primo caso è semplice: la banconota da 500 euro costa circa 10 centesimi più IVA (che si scarica). Quindi quando compro dalla tipografia un milione di euro in pezzi da 500, li pago 200 EURO. Ma se sono d'accordo con la tipografia per un pagamento a fine mese dalla consegna, le do i 200 dal milione che mi ha consegnato, mi rimangono 999.800 euro gratis. Mi pare evidente, sono gli stessi costi che avrebe un falsario, circa. Ma quando come banca centrale presto i soldi ad altri (altre banche o cosche varie attraverso le "Operazioni di Mercato Aperto", che non sono né aperte né di mercato), presto il valore nominale: 1 milione di euro, e ci chiedo sopra gli interessi. E qui comincia il falso in bilancio perché la banca centrale mette nel passivo proprio "1 milione di euro", mentre come abbiamo visto sopra ha dato alla tipografia solo 200 euro. Ma non finisce qui: chiede - nel caso dei recenti prestiti alle banche - l'1% di interesse. Cosicché dopo tre anni riceverà 1milione e trentamila euro, mettiamo CASH. La banca centrale falsaria provvederà a cancellare il falso passivo del milione, mettendo in attivo SOLO 30.000 euro. Ci siamo? Sembra tutto regolare MA - c'è un MA - al cassiere che ha ricevuto la restituzione, rimangono in mano banconote per 1 milione di euro. E che fa? Le brucia ?
Il riciclaggio attraverso la criminalità interbancaria
Ovviamente no, si tratta di fondi extrabilancio poic...