Azioni Italia Il trading secondo noi

L'Europa guarda alla battaglia legale sui Tango-bond (Il Sole24Ore)di Mauro Introzzi 16 mar 2012

In queste ore è attesa la decisione di un Tribunale di appello Usa che potrebbe dare il suo via libera alla sentenza del giudice Thomas Griesa che ha imposto il pagamento delle cedole anche ai bondholder di obbligazioni argentine che non avevano accettato il concambio. Lo scrive il Sole24Ore.
Sarebbe una sentenza decisamente importante, che potrebbe essere applicata anche ai casi del debito sovrano in Europa, a cominciare dalla Grecia.
 
Ciao a tutti,
sai Matley che i levgas che hai venduto mi sa che lì hai rifilati a me :D.....skerzo anch'io ho alleggerito con piccolo gain, adesso dovrebbe scendere un po'...dopo tutta sta salita un ritraccino del 15% (per i target del boss) dovrebbe essere salutare..... :rolleyes:
tu quando pensi di rietrarci per la ripartenza del nuovo mensile?
PS forse è meglio se mi dedico anc'io a shortare dax e nostrano.....
:ciao:

a mio modesto parere il mensile non è ancora partito... quindi ci darà la possibilità di rientrare sotto 0,039 prima di andare a 0,048...
comunque faccio trading col 20-30% del malloppo...
il grosso rimane di posizione
 
L'Europa guarda alla battaglia legale sui Tango-bond (Il Sole24Ore)di Mauro Introzzi 16 mar 2012

In queste ore è attesa la decisione di un Tribunale di appello Usa che potrebbe dare il suo via libera alla sentenza del giudice Thomas Griesa che ha imposto il pagamento delle cedole anche ai bondholder di obbligazioni argentine che non avevano accettato il concambio. Lo scrive il Sole24Ore.
Sarebbe una sentenza decisamente importante, che potrebbe essere applicata anche ai casi del debito sovrano in Europa, a cominciare dalla Grecia.

il tizio... Thomas Griesa... è un pazzo!
Vorrebbe forse insinuare che i debiti vanno pagati? :eek::eek::eek: :help::titanic:
 
dai che quasi ci siamo.....:ciao:
1331897609dax.png
 
qua si vede meglio,inoltre gli OI sul mio strike detto qualke giorno fa sembra tenere ergo dovrebbero fare max qui
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ma non credo proprio che ci sia un ritraccio profondo in quanto la vola pagata per le put è bassa e quindi il mercato non si aspetta ad oggi scossoni
la vola prezzata è bassa 21/23 put 14/17 call mi sembrano prezzi da bull market conclamato mah.....
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qua si vede meglio,inoltre gli OI sul mio strike detto qualke giorno fa sembra tenere ergo dovrebbero fare max qui

ma non credo proprio che ci sia un ritraccio profondo in quanto la vola pagata per le put è bassa e quindi il mercato non si aspetta ad oggi scossoni
la vola prezzata è bassa 21/23 put 14/17 call mi sembrano prezzi da bull market conclamato mah.....

:cool:



sono in denaro su sh dax a 23,49 e spero di non essere eseguito...

(



ciao grande daniel san,
ho alzato il tiro di qualche pip :up:

buy sh dax 23,6
pmc 25,575
 
31 miliardi persi dall’Italia in derivati
Comunicato Stampa della ADUC su quanto ha perduto l'Italia in derivati




La Repubblica Italiana ha perso 31 miliardi di dollari in derivati?
Firenze 16 Marzo 2012 – Secondo un articolo pubblicato da Bloomberg Businessweek (1) oggi a firma di Nicholas Bunbar e Elisa Martinuzzi, sarebbero confermate le voci in base alle quali ad inizio anno l’Italia avrebbe chiuso un contratto derivato sui tassi d’interesse con Morgan Stanley pagando l’astronomica cifra di 3,4 miliardi di dollari.
Una cifra pari alla metà dell’incremento della tassazione di quest’anno!
Secondo quanto risulta a Bloomberg l’Italia avrebbe subito perdite su derivati, complessivamente, per 31 miliardi di dollari. Come dire che senza le perdite su questi derivati si sarebbe potuto evitare il decreto “SalvaItalia”.
Queste informazioni ci confermano che è sempre più urgente che il Governo faccia chiarezza sul portafoglio in derivati così come abbiamo chiesto attraverso l’interrogazione parlamentare dello scorso 23 febbraio (2) depositata dai grazie ai senatori Donatella Poretti e Marco Perduca.

::mumble:
 
Debito pubblico italiano: un record “motivato”
Fabbisogno del mese cresce a 4 miliardi, pesa spesa interessi

Il Bollettino della Banca d’Italia non lascia dubbi: a gennaio il debito pubblico italiano ha toccato il suo nuovo record in valore assoluto, attestandosi a 1.935,829 miliardi di euro, in rialzo di 37,9 miliardi sui 1.897.946 registrati a dicembre. In particolare, nel primo mese dell’anno hanno pesato in rialzo i 32,6 miliardi di disponibilità che il Tesoro accumula di consueto in questa prima parte dell’anno e che ha sul conto della Banca d’Italia. A ciò va aggiunto il fabbisogno del mese, pari a 4 miliardi, in crescita di 1,5 miliardi sullo stesso mese del 2011. Su quest’ultimo punto, va rilevato come abbiano pesato negativamente la maggiore spesa per interessi e la quota che l’Italia deve all’Efsf, il Fondo europeo di salvataggio, solo parzialmente controbilanciati da maggiori entrate.
Quanto, invece, all’accumulo di disponibilità del Tesoro, va detto che si tratta della tendenza dello stato a contrarre debito maggiormente nei primissimi mesi dell’anno, quando i mercati sono più liquidi, grazie alla chiusura delle posizioni egli investitori alla fine dell’anno precedente e alla contestuale apertura di nuove. Per questo, si preferisce emettere più titoli di debito in questa prima parte, perché si riscontra una maggiore domanda e si spunta un minore interesse. Ad esempio, si noti come lo stato abbia già finanziato il 27,8% del suo intero fabbisogno finanziario previsto per l’intero 2012, ossia ben 125 dei 450 miliardi.

Rapporto debito pubblico Pil in aumento – Ovviamente, poi, va detto che il debito va valutato in rapporto al pil. Da questo punto di vista, tuttavia, è chiaro che il rapporto con la ricchezza prodotta sia aumentato anche in termini percentuali, visto che tra dicembre e gennaio l’indebitamento è cresciuto dell’1,95%, mentre il pil quasi certamente ha subito una contrazione nominale o comunque una crescita nominale nulla e anche se dovesse registrare clamorosamente un aumento, certamente non sarebbe minimamente vicina all’1,95%. Ma non è dai dati mensili che possiamo avere un’idea del trend di tale rapporto, per via dell’asincronia tra fabbisogno e accumulo di risorse finanziarie del Tesoro.


:eeh:
 

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