Azioni Italia Il trading secondo noi

ciao Jim
non so se ti va bene così, difficile districarsi tra le molte pagine del thread. :lol:
Se vuoi posso continuare! :ciao:
 
ok mat seguiamo questa tradata gold long ob max 1800 a giugno da come interpreto gli oi mi sembra iniziato un trend laterale ribassista del gold...minchia un'altra minaccia virus bloccata questo sito è infestato

si, esatto :)


IO è preso d'assalto dagli hacker...


dax è in bolla stratosferica... non capisco che quazzo ci fa lassù... è come vedere un cavallo che vola :help:
prima o poi deve cadere da qualche parte... e farà il botto...
allego grafo :(
 

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La trattativa per la modifica dell’articolo 18 arriva alle battute finali. Il premier Mario Monti lo ha fatto capire chiaramente: c’è tempo fino a giovedì per discutere, dopo di che il governo andrà avanti anche se non dovesse esserci l’unanime consenso delle parti sociali. Un’eventualità tutt’altro che remota vista la contrarierà espressa dalla Cgil, già pronta a chiamare i lavoratori alla mobilitazione.

Ma cosa cambierebbe con il nuovo articolo 18?

La proposta del governo prevede innanzitutto il reintegro solo in caso di licenziamenti discriminatori.

Per i licenziamenti per motivi economici il reintegro sarebbe invece sostituito da un indennizzo in denaro variabile da 15 a 27 mensilità.

Per i licenziamenti di carattere disciplinare la parola sarebbe invece affidata al giudice, che avrebbe la facoltà di decidere tra reintegro e indennizzo.

L’altra novità è l’ambito di applicazione. Il nuovo articolo 18 si applicherebbe infatti a tutti i lavoratori, compresi quelli attivi in aziende con un numero di addetti inferiore a 15.

Sul fronte dei contratti è prevista la promozione dell’apprendistato a contratto prevalente per l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. I contratti a tempo determinato non potranno essere reiterati per più di 36 mesi. Sui contratti a tempo determinato graverà un aumento dei contributi dell’1,4% a carico delle imprese che andrà a finanziare un nuovo sistema di ammortizzatori sociali.

L’ammortizzatore destinato a sostituire nella maggior parte dei casi la cassa integrazione, ribattezzato Aspi, ossia l’assicurazione per l’impiego sostituirebbe l’assegno di disoccupazione, avrebbe la durata di un anno per i lavoratori fino a 54 anni per un massimo di 1.119 euro. Per i lavoratori oltre i 54 anni la durata prevista è di 18 mesi.

La proposta del governo tocca anche il lavoro femminile. Saranno infatti vietate le dimissioni in bianco e verranno sperimentati i congedi di paternità obbligatori.
 
Prestito BCE: la Germania chiede alle banche di restituire i soldi

La Bafin, la Consob tedesca, avrebbe chiesto alle banche del Paese di rimborsare in anticipo i prestiti all’1% erogati neanche un mese fa dalla Bce.
Una richiesta piuttosto prematura, che tradisce la preoccupazione per gli ulteriori squilibri che la mossa decisa da Mario Draghi portebbe comportare per gli istituti europei. Se in Germania si pensa già all’exit strategy con tre anni d’anticipo, in Italia tutti chiedono alle banche di finanziare famiglie e imprese, invece di utilizzare i fondi di Eurotower per comprare titoli di Stato. source
Susciterebbe quasi ilarità, se la raccomandazione non arrivasse dalla serissima Bafin, la Consob tedesca. Secondo quanto rivela l’International financing review (Ifr), il regolatore teutonico avrebbe chiesto alle banche del Paese di ripagare in anticipo i prestiti agevolati a tre anni concessi dalla Bce nelle due aste di fine dicembre e fine febbraio, oltre a continuare con le pulizie di bilancio e a ritornare sul mercato interbancario per rifinanziarsi. Jens Weidmann, il governatore della Banca centrale tedesca che di recente ha espresso qualche riserva sull’operato di Mario Draghi, ha dichiarato testualmente: «Il mestiere della Bce non è mantenere in vita istituti di credito insolventi», aggiungendo: «Le provviste di liquidità della Bce non possono rimpiazzare la responsabilità fiscale dei singoli Stati membri».
Il richiamo all’exit strategy, insomma, è a dir poco prematuro, e così è stato accolto dagli operatori sul mercato. Eppure, i rischi ci sono. Sia per le banche, che in cambio dei fondi erogati da Eurotower danno in garanzia una molteplicità di attivi, sia per la Bce stessa il cui bilancio si va via via ingrossando proprio di strumenti come covered bond, asset backet securities, collateral swaps etc. Proprio su questo versante si sono concentrate le critiche di Weidmann a Mario Draghi. Secondo un report di Barclays citato proprio dall’Ifr, le obbligazioni garantite hanno pesato nel 2011 per il 40% del debito emesso dagli istituti di credito, con l’effetto di rendere più costosi i bond non garantiti, mentre molti istituti hanno impiegato nella Bce oltre il 15% delle proprie emissioni in cambio di fondi di Eurotower, con il duplice effetto, dice la Bafin, di non risolvere i propri problemi strutturali e di sbilanciare ulteriormente i propri libri.
Mentre a Berlino già si chiede al sistema finanziario di ripagare i prestiti Bce dopo neanche un mese dall’ultima asta, a Roma il dibattito politico-economico verte sui finanziamenti alle imprese e alle famiglie. Per ora, infatti, la liquidità erogata dall’istituto centrale di Francoforte è stata impiegata, come preannunciato, tra gli altri, dall’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni e dal presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Andrea Beltratti, per acquistare titoli di Stato lucrando sulla differenza dei tassi d’interesse. Un gioco per fare plusvalenze a costo zero, come dimostra l’ultimo bollettino di Bankitalia, che evidenzia a gennaio un incremento nell’acquisto di bond del Tesoro di 28 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Contemporaneamente, come aveva denunciato il governatore Ignazio Visco, i prestiti a famiglie e imprese si sono contratti di 20 miliardi.
Nel frattempo, continuano anche le operazioni di riacquisto dei propri strumenti ibridi, non più quantificabili nel buffer di capitale richiesto dall’Eba, l’autorità bancaria europea, per uscire indenni da eventuali shock macroeconomici. Negli ultimi due mesi le principali banche italiane, da Unicredit a Intesa, dal Banco Popolare a Ubi, hanno ritirato dal mercato questi strumenti, spesso illiquidi.
In seno all’Eba, tuttavia, si fanno più insistenti le voci di un possibile allentamento delle ricapitalizzazioni imposte agli istituti italiani, che tenevano conto di una situazione di stress sui titoli di Stato nei propri bilanci che ora si è notevolmente allentata, come dimostra la discesa del differenziale di rendimento tra il bund tedesco e il Btp, che ieri è scesa per qualche ora al di sotto dei 280 punti base. Una rivalutazione dell’esercizio Eba, definito «prociclico» da Mario Draghi, appare dunque probabile, in barba ai richiami tedeschi
 
HR3606 DEREGULATION: GLOBAL FINANCIAL IMPLOSION!


Probabilmente sono in pochi coloro che hanno la percezione delle dimensioni della tragedia che stiamo vivendo, un vero e proprio shock economico depotenziato a spettacolo finanziario .
Come scrisse nel 2009 su Project Syndacate Daniel Cloud…
” Promettere qualcosa che dovremmo sapere che è impossibile garantire viene definito anche “mentire”. Questo grande velo di menzogne adesso si sta lacerando. I Governi pensano di poter arrestare questo processo attraverso i soldi, ma ci sono diverse ragioni per credere che non funzionerà. Il sistema bancario probabilmente è già al di là del salvabile: molti istituti di credito semplicemente non sono più banche, ma esperimenti di vasta portata che non funzionano come previsto. Possiamo continuare per un bel po’ a “stimolare” e “salvare” l’economia, ma otterremo solo di rimandare il necessario aggiustamento, fino a quando saremo costretti a lasciare che l’indispensabile distruzione creativa faccia il suo corso. Ma non è questo il vero problema. Il vero problema è l’ideologia pseudoscientifica che è alla base della crisi odierna. Una scienza dell’uomo ultima non ha spazio per una ripresa imprevedibile e non programmata, che è il solo modo con cui un’economia capitalistica è in grado di ripartire dopo una crisi di tale portata.
Se rimaniamo avvinghiati alla falsa sicurezza di una presunta scienza che non funziona e ci dimentichiamo della filosofia che vi sta dietro, di concetti come la responsabilità personale e il diritto di fallire, i nostri leader, molto scientificamente, non ci porteranno in dote nessuna ripresa.”
Simon Johnson intervenuto a Trento nel corso del Festival dell’Economia sul suo BASELINESCENARIO ci ricorda che sino ai tempi recenti a partire dal 1970 il Congresso americano ha permesso e incoraggiato una grande quantità di deregolamentazione del mercato finanziario, ha permesso alle grandi banche di diventare troppo grandi per fallire assumendo sempre più maggiori rischi, una dimensione bipartisan sino all’abrogazione dell’efficace legge Glass Steagall Act alla fine degli anni novanta.
Con il cosiddetto disegno di legge JOBS, su cui il Senato è andato al voto Martedì, il Congresso si
appresta a fare lo stesso tipo di errore nuovamente questa volta abbandonando gran parte della legislazione risalente al 1930 sui valori mobiliari che ha aiutato l’America ad essere uno dei migliori posti al mondo per raccogliere capitali Ci troviamo ancora una volta su un
percorso bipartisan che ci porterà al disastro.
L’idea alla base del disegno di legge JOBS è che la legislazione vigente frena significativamente l’economia. The bill, HR3606 , received bipartisan support in the House (only 23 Democrats voted against … ha ricevuto il sostegno bipartisan alla Camera e solo 23 democratici hanno votato contro in un orgasmo di deregolamentazione aggiungo io, l’ennesima idiozia repubblicana, ignorando completamente la crisi finanziaria che ha distrutto l’economia mondiale.
I sostenitori del disegno di legge fanno notare che le offerte pubbliche iniziali di nuove aziende sul mercato IPO sono rare ai minimi storici ma se anche fosse vero, è quello che ci si dovrebbe attendere da un’economia sull’orlo di una depressione che fa fatica a recuperare perché le famiglie sono ancora estremamente indebitate, con tendenze globali a lungo termine come il calo della redditività delle piccole imprese.
Secondo una testimonianza del professor Jay Ritter, uno dei massimi esperti di IPO …
“Non credo ch ealla fine dei conti ( questa legge ) si tradurrà in unamarea di aziende che vanno sul mercato. Non credo che questi disegni di legge si tradurranno in una maggiorecrescita economica e in creazione di nuova occupazione “.
In effetti, ha anche sostenuto che le misure in esame potrebbero addirittura ridurre la formazione di ulteriore capitale”.
Il professor John Coates ha colpito il chiodo in testa:
“Mentre le varie proposte sono state caratterizzate sul come promuoverel’occupazione e la crescita economica, per ridurre gli oneri normativi e i costi, è meglio capire come cambia l’equilibrio che le attuali leggi in materia e iregolamenti hanno portato e quali sarebbero invece i costi in relazione al rischio di frode e di informazione asimmetricanon verificabili”
Conoscendo questo, ogni investitore intelligente vorrà essere meglio compensato per investire in una determinata impresa, alzando il costo del capitale. L’effetto sulla creazione di posti di lavoro
è probabile che sia negativo, non positivo.
Se non comprendiamo quello che è accaduto grazie agli esaltati della deregulation, a quel manipolo di psicopatici accademici e politici che ha monopolizzato il pensiero unico negli ultimi trent’anni, non è possibile comprendere le devastazioni intellettuali che ci stanno trascinando all’inferno cancellando qualsiasi regola di buon senso, aggiungo io.
Qua e la anche in Europa, le ideologie sono dure a morire, soprattutto quando senti parlare della fine dello Stato sociale da uno come Mario Draghi.
Lo so è troppo complicato comprendere l’infernale meccanismo suicida con il quale un manipolo di falliti incompetenti sta cercando di cancellare regole e regolamenti, dal capitale agli investimenti, dal lavoro all’economia in generale, forse è meglio continuare a guardare la televisione e leggere
giornali.
Le leggi sulla sicurezza proteggono tutti – anche gli imprenditori, che possono raccogliere più capitali a buon mercato. Le uniche persone a rimetterci sono quelli che preferiscono eseguire truffe di vario genere.
La tutela degli investitori è un bene essenziale per la crescita e per sostenere i mercati dei capitali.
Se penso a come sono stati tuttelati in Italia in questi anni gli investitori mi vengono i brividi!
L’applicazione di una simile deregulation, come ad esempio nella Repubblica Ceca dei primi anni novanta è stata un fallimento.
Ci potrebbe essere una frenesia temporanea, ma la conseguente caduta sarebbe estremamente dolorosa e difficile da recuperare.
Si vuole stimolare ancora di più il valore dei mercati azionari, la stessa esperienza dei ruggenti anni venti, che Icebergfinanza ha più volte approfondito, ma come dice Simon, le effimere bolle del mercato azionario non sono senza conseguenze reali. Chi ha letto il mio libro ricorderà certamente la mirabolante parabola storica di quella società che offri azioni sul mercato con la sola promessa di un business mirabolante che sarebbe stato comunicato solo in seguito, una sorpresa, si una sorpresa che vide i loro promotori fuggire prima della comunicazione con tutto il capitale sottoscritto. Il crollo del 1929 è stato possibile grazie anche alla mancanza di vincoli.
La mancanza di vincoli su ciò che i promotori possono dire e fare associata ad una eccessiva leva finanziaria ha portato direttamente alla Grande Depressione.
A proposito di leva date un’occhiata a cosa ha sussurrato ieri Sheila Bair …Sheila Bair on the Fed’s stress tests Ex-FDIC chief: J.P. Morgan, Goldman take on too much debt in stress

WASHINGTON (MarketWatch) — Some of the biggest banks in the U.S., including Goldman Sachs Group Inc. and J.P. Morgan Chase, passed the Federal Reserve’s stress test but would be considered overleveraged if Sheila Bair were running the examinations.
Bair, chairman of the Federal Deposit Insurance Corp. between 2006 and 2011, told MarketWatch that the Fed should have focused more heavily on limiting leverage as part of the stress test conducted on 19 big ( Marketwatch)
Abbiamo ancora un indebitamento eccessivo nel nostro sistema finanziario sostiene Simon, nonostante le affermazioni della Federal Reserve, si quella che sussurrava alla vigilia della crsis che il sistema finanziario americano era fondamentalmente solido, permettere la pomozione illimitata di azioni senza regole è un passo importante per un nuovo percorso di autodistruzione economica!
Rileggetevi la storia della Grande Depressione, c’è tutto quello che dovete sapere per evitare un vero e proprio massacro. L’attuale legislazione inoltre annullerà molte parti della legge Sarbanes Oxley del 2002 creata sulla scia degli scandali contabili Enron e Worldcom! Le nuove norme
proposte sono stati realizzate in fretta presumibilmente perché la stagione elettorale è alle porte.
Dove sono i presunti custodi del nostro sistema finanziario?
La deregulation finanziaria è il risultato di decenni di illusioni !
La deregulation nel mondo del lavoro è un’altra delle grandi illusioni che gli scienziati economici stanno propinandoci quotidianamente!
Forse è giunto il momento di darsi da fare per non essere travolti dagli orgasmi di un manipolo di psicopatici tossicodipendenti che ha scambiato l’ umanità con un algoritmo nella quale sperimentare la …teoria del caos!
 

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