Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (2 lettori)

pietruccio

Forumer attivo
Enel quota 2 volte l'ebitda(16 mld con 34 di capitalizzazione) e la divisione Green power me la vogliono quotare a 14 volte.....io da azionista Enel sono contento ma non per questo non trovo abnorme la quotazione di EGP...

ciao.

Io da azionista Enel non posso che essere contento del collocamento per ipo di egp (che neanche io sottoscriverò):cool: :D

:up:
 
aspettando egp 14 volte ebitda...

Il caso alerion, small cap italiana 100% green energy...

Ci sono societa' quotate che non fanno utili, anzi sono in perdita, e comunque esprimono un valore sul mercato azionario, perche' il mercato guarda alle prospettive future, e guarda a cosa sara' capace di fare la societa' in questione.

Quando tu dici alerion investe 0,3 e vale subito 3,6, dici una cosa sbagliatissima, qui' nessuno ha detto che 1 mw installato vale da subito 12 volte il valore dell'investimento iniziale.

12 volte x, e il multiplo che si da all'ebitda, che sara' di circa 257/300.000€ a mw annuo, e per almeno 20/25 anni.

Cio' vuol dire che l'investimento iniziale, che viene per l'80% finanziato dalla banca, lo si ripaga in appena 6 anni (piu' o meno, a seconda della durata del project f.), poi per i successivi 15/18 anni.............

Quindi se alerion oggi fa un'investimento di 0,3 per 1 mw, fara' ricavi 0,25/0,3 annui per diciamo 20 anni, per un ammontare complessivo di 6, quindi 20 volte il valore iniziale di investimento (in parole semplici il 100% annuo), a questo dobbiamo toglierci gli interessi pagati alla banca, mi metto largo diciamo che scendiamo da 20 a 15 volte.

Mi dici quale attivita' oggi ti da una redditivita' cosi' alta?, in piu' in un settore che non subisce crisi, infatti l'energia e' un settore a dir poco difensivo.

Ti faccio notare che questo avviene per il semplice motivo che vi e' il finanziamento in p.f. Che crea un forte effetto leva, quindi le societa' e. Rinnovabili, con un basso investimento iniziale si ritrovano ad avere forti flussi di cassa.

In conclusione, ti dico una sola cosa, non starti a fare tanti ragionamenti sul come e sul perche', in giro per il mondo ci sono diverse societa' e. Rinnovabili, che sono quotate, e che hanno un valore di mercato che viaggia a multipli da un minimo di 10 a un massimo di 16 volte l'ebitda'.

Quindi se tutti i grossi competitor di alerion viaggiano a quei multipli, quando alerion incomincera' ad essere una grossa realta' (ora e' ancora piccola, e ha piccolo ebitda'), e incomincera' a fare un'interessante ebitda' (penso gia' da fine 2010), allora il mercato incomincera' a valutarla giustamente.

Ecco perche' e' importante la quotazione di enel green power (ottobre) per dare il reale multiplo sull'ebitda' al settore, da quel momento avremo la guida sui multipli da applicare, anche se bisogna dire che e.g.p. Ha oltre il 50% dei suoi ricavi su idroelettrico, che ha valori molto piu' bassi dell'eolico o fv, quindi se quotera' a multipli di 10 volte ebitda', chi fa solo eolico, fv e biomasse, sara' valutato almeno 12/14 volte l'ebitda'.

P.s. Fino ad ora alerion secondo il mio modestissimo parere, non ha fatto grosse salite per il semplice motivo che fino all'anno scorso aveva un ebitda' basso (se non ricordo male circa 13 milioni), quindi il valore espresso era giusto, se non eccessivo per il suo ebitda' espresso.

Ora penso che il 2010 possa essere l'anno del cambiamento, infatti se alerion fara' un'ebitda' di circa 35.000.000€, e se i multipli di settore in italia saranno di 12 volte l'ebitda', penso che il valore di alerion si adeguera'.

Quindi attenzione all'ebitda dell'intero anno 2010, ed attenzione ai multipli di settore, che se sono uguali per tutto il mondo, saranno uguali pure per alerion.


eBitda= nel caso green energy e' 80% dei ricavi.

Ecco eprche' nessuno ancora lo sa e non le valuta..

Alerion per esempio fara' 40.000.000 ebitda al 2010

e capitalizza solo 251.000.000 euro..
Per ora..

Enel green power? Il 30% vale 4/5 mil di euro vedrete..
 

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EBITDA

Letteralmente earnings before interest and tax, è una misura della gestione caratteristica dell’azienda prima delle politiche di ammortamento e al lordo del costo del debito. Tale indice viene utilizzato come parte integrante del processo di valutazione del merito creditizio, tenendo conto di una
serie di indici economici e patrimoniali. L’analisi deve sempre essere effettuata su un arco temporale di più anni e con un raffronto ai valori medi del settore di riferimento.

Ratio dell’Ebitda
L’analisi fondamentale, nella quale rientra il calcolo di tale indice nasce dalla necessità di un costante monitoraggio degli sviluppi dell’attività economica attraverso una serie di indici verificando come già accennato sopra soprattutto il loro andamento temporale. Lo scopo è quindi quello di “conoscere” meglio la propria azienda. L’ebitda viene quindi utilizzato per confrontare la redditività di una società nei diversi esercizi.

QUINDI LA DINAMICA DEI PREZZI DELL ENERGIA E' LEGATA AL PETROLIO CHE E' VISTO IN AUMENTO ( RICAVI DI ALERION)

LA DINAMICA DEI COSTI..ATTUALMENTE ALERION HA 80 DIPENDENTI CON CIRCA 300 MW FRA ESERCIZIO ED IN COSTRUZIONE, NE AVRA' SI E NO 100 CON IL DOPPIO DEI MW...QUINDI MENO COSTI, PIU UTILE LORDO.

OK???


SI LEGGE SUL SITO DI ALERION E SUGLI STUDI CHE EBITDA E' 80% DEI RICAVI.



DA UN TESTO PRESENTE IN UNIVERSITA' BOCCONI:

Valori Ebitda
L’Ebitda è spesso rapportato alle vendite,
dal momento che la redditività è fortemente influenzata dal settore di appartenenza dell’impresa, non esistono infatti valori ottimali in senso assoluto:




Per le aziende industriali si possono delineare i seguenti scenari:

* Ebitda inferiori al 10% del fatturato: indicano un prodotto povero, azienda indebitata.
* Ebitda tra il 10% e il 15%: discreto risultato;
* Ebitda tra il 15% ed il 20%: buon risultato;
* Ebitda superiori al 20%: formula imprenditoriale vincente; sono aziende che eccellono nel loro settore per tecnologia, marketing, servizio o per altri elementi particolarmente distintivi.

Tuttavia questo schema diverge da settore a settore, per esempio le imprese di distribuzione all’ingrosso mostrano invece valori dell’indice solitamente inferiori nell’ordine di 7-10 punti percentuali rispetto a quanto detto per le aziende industriali. Le imprese di distribuzione al dettaglio hanno solitamente un Ebitda inferiore di altri 1-2 punti percentuali rispetto alla distribuzione all’ingrosso. Per le imprese di servizi i valori medi dell’indice sono aumentati di 5 punti percentuali rispetto alle aziende industriali.

***

INVESTIRE IN UN AZIENDA GREEN 100% CON EBITDA PARI A 80% DEI RICAVI VA BENE O NO??
 

pietruccio

Forumer attivo
Valori Ebitda
L’Ebitda è spesso rapportato alle vendite, dal momento che la redditività è fortemente influenzata dal settore di appartenenza dell’impresa, non esistono infatti valori ottimali in senso assoluto.

bè...è proprio quello che volevo dire...difatti la mia era una critica al settore tutto, non certo ad Alerion nello specifico. :)

Un settore che, sempre secondo me, lascia poco spazio alla remunerazione dei piccoli azionisti.:cool::-o:D

Ovvio che l'ebitda non può essere usato come valore assoluto, non si può non calcolare che settori diversi hanno ebitda medi diversi.

:up:
 
i fatti.

notizia, altra ecccccccccccezzzzzzzionale.


alerion, fv,interessa..


Articolo
Più tempo disponibile per il conto energia 2010 Non più il 31 dicembre 2010, bensì il 30 giugno 2011. Slitta la data entro la quale dovranno entrare in esercizio gli impianti fotovoltaici per poter continuare a godere dell'attuale conto energia. La novità in un emendamento al d.l. Energia approvato al Senato che rende più morbido il passaggio tra i due regimi incentivanti mettendo al riparo dai ritardi nelle procedure di allacciamento. Non più il 31 dicembre 2010, bensì il 30 giugno 2011. Slitta la data entro la quale dovranno entrare in esercizio gli impianti fotovoltaici per poter continuare a godere delle tariffe incentivanti del secondo conto energia, quello attualmente in vigore e che lo sarà fino a fine anno.
Il colpo di scena arriva con l’approvazione, ieri mattina al Senato, di un emendamento al cosiddetto “decreto energia” (d.l. 8 luglio 2010, n. 105) che passerà all’esame della Camera la settimana prossima ma che, essendo “blindato”, non dovrebbe subire modifiche.
L’emendamento in questione modifica il provvedimento con cui si stabiliva che potevano accedere agli incentivi attuali solo gli impianti entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2010, (ossia il comma 1 dell’articolo 2-sexies del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 2010, n. 41) è lo sostituisce così: “Le tariffe incentivanti di cui all’articolo 6 del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 19 febbraio 2007 (…) sono riconosciute a tutti i soggetti che, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 5 del medesimo decreto ministeriale, abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l’installazione dell’impianto fotovoltaico, abbiano comunicato all’amministrazione competente al rilascio dell’autorizzazione, al gestore di rete e al Gestore dei Servizi Elettrici-GSE S.p.a., entro la medesima data, la fine lavori ed entrino in esercizio entro il 30 giugno 2011.”

Quindi, se il decreto così emendato passerà, per godere degli incentivi attuali (anziché di quelli rivisti al ribasso del conto energia 2011) non occorrerà più che sia effettuata la richiesta all'Enel in tempo utile (cioè il 15 novembre 2010 per gli impianti semplici) e che l'impianto entri in esercizio entro il 31 dicembre 2010. Basterà che entro quella data l’impianto sia finito (lo certificherà l’asseverazione di un tecnico abilitato) e la richiesta di allacciamento presentata, a quel punto per l’entrata in esercizio ci sarà tempo appunto fino al 30 giugno.

Ispezioni e controlli affinché nessuno bari sono delegati al gestore di rete e al GSE, mentre l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, entro 90 giorni dalla conversione del decreto, dovrà approntare delle regole per evitare “fenomeni di prenotazione di capacità di rete per impianti alimentati da fonti rinnovabili per i quali non siano verificate entro tempi definiti le condizioni di concreta realizzabilità delle iniziative, anche con riferimento alle richieste di connessione già assegnate”

"L'emendamento -spiega a Qualenergia.it il senatore Francesco Ferrante (PD) - è stato introdotto per evitare che a causa di ritardi nelle procedure di connessione da parte del gestore di rete molti impianti perdessero il diritto ad accedere al vecchio conto energia. Con una finestra così ampia tra la domanda di allacciamento e la data entro cui l'impianto deve entrare in funzione, e con le regole di garanzia che l'Autorità stabilirà, questo non dovrebbe più accadere". Insomma, un emendamento per evitare ingorghi nelle procedure di connessione con il quale passaggio dal secondo al terzo conto energia sarà più morbido.

Sotto lo schema incentivante del prossimo conto energia ricadranno, dunque, solo gli impianti che non saranno pronti e non avranno effettuato la richiesta di connessione entro il 31 dicembre 2010 o che comunque non saranno entrati in esercizio oltre il 30 giugno 2011.
Questi – come spiegato su queste pagine nell’illustrare le modifiche introdotte (Qualenergia.it – Uno sguardo al terzo conto energia) andranno incontro a riduzioni delle tariffe incentivanti tra 10 e il 25% per gli impianti installati su edifici e tra il 13 e il 27% circa per gli altri impianti.



28 luglio 2010
 
29 luglio 2010 - Mentre l’energia atomica costa sempre di più, il costo del fotovoltaico scende e questo trend continuerà fino alla competitività con le vecchie fonti fossili. La conferma arriva da uno studio della Duke University. Secondo gli autori dello studio “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, John O. Blackburn, docente di economia presso l’università North Carolina, e il ricercatore Sam Cunningham, il sorpasso è avvenuto a 0,16 centesimi di dollaro al kWh (12,3 centesimi di euro//kWh). Da questo punto in poi, come mostra il grafico accanto, il costo dell’energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari cresce, mentre al contrario quella prodotta con il sole decresce. “Il fotovoltaico ha ormai raggiunto i livelli di competitività delle fonti alternative più ‘low cost’ rispetto ai nuovi impianti nucleari”, spiega Blackburn. Infatti, mentre il prezzo del kWh solare ha continuato a calare negli ultimi otto anni, quello nucleare è cresciuto inesorabilmente. Le stime dei costi di costruzione – pari a circa 3 miliardi di dollari a reattore nel 2002 – sono cresciute in media a circa 10 miliardi di dollari, e sono destinate ad aumentare ancora.

Già oggi – scrivono gli studiosi – l’elettricità prodotta da impianti fv di scala commerciale viene offerta nello Stato americano della Carolina del Nord a 14 centesimi di dollaro al kWh, e visti i trend in atto dalla fine degli anni Novanta la completa competitività senza sussidi arriverà entro i prossimi dieci anni. Ma in altre zone del mondo è prevista anche prima. Lo stesso invece non si può dire delle centrali nucleari i cui costi, stimati in migliaia di miliardi, si riverseranno sui contribuenti.

Secondo uno studio del 2000 citato da un articolo del New York Times, dal 1943 al 1999 il governo degli Stati Uniti ha pagato quasi 151 miliardi di dollari in sussidi all’eolico, solare e nucleare, dei quali oltre il 96 per cento a quest’ultimo. Stime che ‘impallidiscono’ di fronte ai rischi finanziari e alla mole di incentivi che potrebbero accompagnare una nuova onda nucleare. In un rapporto presentato a giugno dell’anno scorso, Mark Cooper, analista economico dell’Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell’Università del Vermont, sosteneva che efficienza energetica, cogenerazione e fonti rinnovabili potrebbero raggiungere un costo medio di 6 centesimi di dollaro al kWh, invece l'energia nucleare potrebbe essere prodotta un costo variabile tra 12 a 20 cents/kWh, senza considerare i costi di trasmissione (con i quali lieviterebbero a 22 cents/kWh per l’utente residenziale e a 18 – 19 cents/kWh per quello commerciale). Stime che probabilmente andrebbero riviste al rialzo, considerata la data dello studio. Nel frattempo i i nuovi problemi sorti e l'aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90 per cento delle centrali nucleari negli Stati Uniti.
 
IN ATTESA DI EGP ENEL GREEN POWER PUNTIAMO SU ALERION CLEAN POWER

un idea....


Partiamo da F2ISGR.IT

Settore: energia rinnovabile

Quota acquisita: 49,8%

HFV è una joint venture tra F2i e Novenergia II, investment company, partecipata da primarie istituzioni finanziarie portoghesi e specializzata nel settore delle energie rinnovabili.
Novenergia è titolare di un rilevante portafoglio di parchi eolici e fotovoltaici in funzione nella penisola iberica e vanta una crescente presenza anche nel mercato italiano dell’energia rinnovabile (sia da fonte eolica che solare).
HFV ha come obiettivo la costruzione e gestione di parchi fotovoltaici per una potenza complessiva di 100 MW. I primi parchi sono previsti entrare in funzione nella primavera del 2010.

hfv.jpg


Ora Noi comuni mortali non è dato sapere quanto F2I ha investito nella start up HVF, cioè il capitale sociale della stessa, ci potremmo arrivare con una visura camerale.Comunque diciamo il capitale minimo è 120.000 euro e F2I detiene il quasi 50%, l'altro è di Novenergia II.
Il sito di HFV è stato aperto a fine aprile del 2010 ma è da giugno del 2010 che si leggono le prime notizie.
Per esempio HFV è una SPA.
HFV ha accordo con Enerquos per impianti FV.
HFV ha cantieri in Puglia aperti e vuole raggiungere i 100 MW di FV a breve.
Nel CDA di HFV SPA ci sono Ing. Pasquale Iannuzzo e Dr. Alessandro Perrone e questi Signori sono pure in alerion.
Ora F2I ha il 15.73% di Alerion Clean Power ed il quasi 50% di HFV.
Alerion potrebbe spinoffare la parte di FV, cioè 24 MW in esercizio al 2010 + una Pipeline di almeno altri 50 MW e
fondersi con HFV SPA per creare una Società paritetica che investa , progettando e gestendo, solo FV.
Paritetica perchè ALERION apporterebbe 24 MW FV circa e HFV si impegna a fare altrettanto entro fine 2010 o primo semestre 2011(vecchio conto energia).
Diciamo che la HFV+ALERIONSOLAR, si chiamerebbe X e sarebbe quotata.
Del nuovo soggetto X, F2I avrebbe praticamnete il 33%, perchè F2I ha il 15.73% di ALERION e la sua metà è circa 8%, F2I ha il quasi 50% di HFV e quindi la sua metà è circa 25%, avreebe dunque 25+8= circa 33% della Newco.

Vantaggi per F2I= Senza esborsi si troverebbe in pancia il controllo del piu GRANDE GRUPPO FV in Italia,o fra i piu Grandi.F2I ha dichiarato che vuole investire 500 mil di euro su ENERGIE RINNOVABILI e puo dunque esser di supporto alla NEWCO.
Vantaggi per NOVENERGIA=Senza dubbio avrebbe il 25% della NEWCO quotata e vedrebbe sicuramente crescere i propri assets
Vantaggi per ALERION= Avrebbe creato valore per se stessa ed i suoi azionisti e si focalizzerebbe su eolico e biomasse con la società attualmente quotata, avendo il 50% della Newco e potendo un domani oparla o esser opata o fondersi.
Visibilità sui mercati internazionali, possibilità di partecipare a progetti esteri,ambiziosi in arre del mediterraneo ed anche in USA e Sud America.
Visibilità nel mercato bancario e dell'approvigionamento di PF. risorse indispensabili.
Possibilità di ambire a ruoli ed incarichi in Organizzazioni internazionali del Settore.
 
CAZZUTI

MF Dow Jones - News Italia

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Enel: nove banche per l'Ipo di Green Power (Mess)


ROMA (MF-DJ)--Il Cda di Enel che ieri pomeriggio ha approvato la semestrale avrebbe anche dato il via libera alla scelta delle banche che guideranno il consorzio di collocamento e garanzia di Enel Green Power, i cui tempi sono confermati per ottobre.
E' quanto scrive oggi il Messaggero, spiegando che nella tarda serata di ieri il direttore amministrazione e finanza Luigi Ferraris avrebbe iniziato il giro di telefonate per preavvertire dell'incarico. Il pool dovrebbe essere formato da nove banche, tre al primo livello con il ruolo di joint global coordinator e sei al secondo, con la veste di joint bookrunner. I tre istituti al primo livello sarebbero Mediobanca, Goldman Sachs e Credit Suisse; sotto ci sarebbero Intesa Sanpaolo, Unicredit, Morgan Stanley, JpMorgan, Barclays e Bofa-Merrill Lynch; Leonardo & Co. agisce da advisor. red/rov
 
Dall'inizio dell'anno il mib40 ha perso il 9,5% mentre il titolo Alerion dal 1.1.2010 ad oggi si è rivalutato del 15,1%, senza considerare i dividendi. Il rendimento di Alerion ha sovraperformato il mercato italiano di un 25%.
 

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