Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (2 lettori)

le urgenti norme chieste a adusbef in tema di art 47 della costituzione con appoggio M5S::
A)Tutela degli azionisti di minoranza modificando la norma che prevede domande al cda da parte di tanti soci che rappresentano NON COME OGGI 1/40 del cap sociale ma 1/500.
B)Il divieto da parte di amministratori e sindaci di società quotate di svolgere doppi,tripli,plurimi incarichi in altre società quotate e non quotate.
C)Obbligo da parte di I.R. di società quotate di tenere un Blog a domande e risposte ,pubblico.
D)Divieto di bonus ai managers in caso di risultati negativi dell'azienda.
E)Divieto di durata di patto di sindacato e/o blocco in società quotate per oltre 12 mesi,scaduti i 12 mesi divieto di costituirne un altro per altri 12 mesi.
F)Divieto di quotazione di scatole cinesi e soprattutto divieto di partecipazioni di banche e compagnie assicurative in aziende industriali e/o di servizi, con obbligo di dismettere entro 24 mesi le attuali partecipazioni.
Il risparmio e il credito - InItalia
 
vito nicastri svelato gia in un blog del 2010.

vito nicastri intervista al financial time del 2009 parla di ivpc di vigorito poi venduta a internation power inglese e poi a erg lukoil.
e di falck renewable.. http://www.viadalvento.org/documenti/articoli-di-stampa/financial-times-lindustria-eolica-siciliana-coinvolta-in-una-ragnatela-di-losche-manovre/

questo link del 2010 ,facilmente traducibile con google traduttore,

(http://blogs.discovermagazine.com/collideascape/2010/09/15/green-mobsters/

Now Falck Renewables is involved in wind farm projects that never produce any power, brokered through Vito Nicastri, the Lord of the Wind, ...)
si lega a doppio filo Nicastri eolico e falck renew ???? falck renew che in sicilia aveva messo in atto una serie di società che alla fine si erano rese aggiudicatarie di 3 termovalorizzatori.vìe da dire che falck renew deriva da actelios e i piccoli azionisti non apprezzarono l aum di capitale per 250 mi...l di euro ,con effetto doluitivo,e soprattutto con 150 mil di euro che da falck renew quotata vennero girati a gruppo fallck spa capogruppo.Il titolo,post aumento di capitale,il giorno dopo perse il 18% e da 1.69 vale 0.84 euro oggi. FALCK RENEW E LA SICILIA. Sempre in nome dell art 47 della costituzionem bisognerebbe obbligare la capogruppo falck che detiene il 60% a essere chiara su falck renew che 1 mese fa ha rimandato al 27/5/2013 lapprovazione del bilancio 2012, per svalutazioni sulla siciilia,dove indagano due procure PALERMO E MILANO.
 
vito nicastri svelato gia in un blog del 2010.

vito nicastri intervista al financial time del 2009 parla di ivpc di vigorito poi venduta a internation power inglese e poi a erg lukoil.
e di falck renewable.. http://www.viadalvento.org/documenti/articoli-di-stampa/financial-times-lindustria-eolica-siciliana-coinvolta-in-una-ragnatela-di-losche-manovre/

questo link del 2010 ,facilmente traducibile con google traduttore,

(http://blogs.discovermagazine.com/collideascape/2010/09/15/green-mobsters/

Now Falck Renewables is involved in wind farm projects that never produce any power, brokered through Vito Nicastri, the Lord of the Wind, ...)
si lega a doppio filo Nicastri eolico e falck renew ???? falck renew che in sicilia aveva messo in atto una serie di società che alla fine si erano rese aggiudicatarie di 3 termovalorizzatori.vìe da dire che falck renew deriva da actelios e i piccoli azionisti non apprezzarono l aum di capitale per 250 mi...l di euro ,con effetto doluitivo,e soprattutto con 150 mil di euro che da falck renew quotata vennero girati a gruppo fallck spa capogruppo.Il titolo,post aumento di capitale,il giorno dopo perse il 18% e da 1.69 vale 0.84 euro oggi. FALCK RENEW E LA SICILIA. Sempre in nome dell art 47 della costituzionem bisognerebbe obbligare la capogruppo falck che detiene il 60% a essere chiara su falck renew che 1 mese fa ha rimandato al 27/5/2013 lapprovazione del bilancio 2012, per svalutazioni sulla siciilia,dove indagano due procure PALERMO E MILANO.
 
vito nicastri svelato gia in un blog del 2010.

vito nicastri intervista al financial time del 2009 parla di ivpc di vigorito poi venduta a internation power inglese e poi a erg lukoil.
e di falck renewable.. http://www.viadalvento.org/documenti/articoli-di-stampa/financial-times-lindustria-eolica-siciliana-coinvolta-in-una-ragnatela-di-losche-manovre/

questo link del 2010 ,facilmente traducibile con google traduttore,

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Now Falck Renewables is involved in wind farm projects that never produce any power, brokered through Vito Nicastri, the Lord of the Wind, ...)
si lega a doppio filo Nicastri eolico e falck renew ???? falck renew che in sicilia aveva messo in atto una serie di società che alla fine si erano rese aggiudicatarie di 3 termovalorizzatori.vìe da dire che falck renew deriva da actelios e i piccoli azionisti non apprezzarono l aum di capitale per 250 mi...l di euro ,con effetto doluitivo,e soprattutto con 150 mil di euro che da falck renew quotata vennero girati a gruppo fallck spa capogruppo.Il titolo,post aumento di capitale,il giorno dopo perse il 18% e da 1.69 vale 0.84 euro oggi. FALCK RENEW E LA SICILIA. Sempre in nome dell art 47 della costituzionem bisognerebbe obbligare la capogruppo falck che detiene il 60% a essere chiara su falck renew che 1 mese fa ha rimandato al 27/5/2013 lapprovazione del bilancio 2012, per svalutazioni sulla siciilia,dove indagano due procure PALERMO E MILANO.
 
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vito nicastri intervista al financial time del 2009 parla di ivpc di vigorito poi venduta a internation power inglese e poi a erg lukoil.
e di falck renewable.. http://www.viadalvento.org/documenti/articoli-di-stampa/financial-times-lindustria-eolica-siciliana-coinvolta-in-una-ragnatela-di-losche-manovre/

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Now Falck Renewables is involved in wind farm projects that never produce any power, brokered through Vito Nicastri, the Lord of the Wind, ...)
si lega a doppio filo Nicastri eolico e falck renew ???? falck renew che in sicilia aveva messo in atto una serie di società che alla fine si erano rese aggiudicatarie di 3 termovalorizzatori.vìe da dire che falck renew deriva da actelios e i piccoli azionisti non apprezzarono l aum di capitale per 250 mi...l di euro ,con effetto doluitivo,e soprattutto con 150 mil di euro che da falck renew quotata vennero girati a gruppo fallck spa capogruppo.Il titolo,post aumento di capitale,il giorno dopo perse il 18% e da 1.69 vale 0.84 euro oggi. FALCK RENEW E LA SICILIA. Sempre in nome dell art 47 della costituzionem bisognerebbe obbligare la capogruppo falck che detiene il 60% a essere chiara su falck renew che 1 mese fa ha rimandato al 27/5/2013 lapprovazione del bilancio 2012, per svalutazioni sulla siciilia,dove indagano due procure PALERMO E MILANO.
 
Le critiche ad Alerion sono con riferimento all’essersi fermata da oltre 2 anni, e al fatto che l’entrata di f2i fu strana sia per prezzo a 9.2 euro contro un valore di borsa di 5 euro(ott 2008), e sia perché f2i ha in se le potenzialità per far crescere alerion in acquisizioni, accompagnandola in vario modo e non lo fa. In cio’ pare voler far trascorrere il tempo invano..

Per il resto Alerion non ha nulla a che vedere con personaggi strani.

Non ha nulla a che vedere con la mafia.
ALERION E’ SERIA. grazie a Dio.





Vito Nicastri , da alcamo, era da tempo nel mirino della procura e di certo dal nulla,da elettricista è divenuto in sicilia il re dell’eolico.
Venne denunciato da salvatore moncada di agrigento che usci anche da CONFINDUSTRIA Sicilia per protesta e comunque lo stesso Moncada ha piu volte detto che Alerion è una società seria e che è fatta da professionisti.

Il rapporto fra Vito Nicastri e i parchi suoi venduti riguarda invece la ivpc di benevento dell avv oreste vigorito,poi passata agli inglesi di International Power poi agli irlandesi ed infine a erg lukoil.

Alerion invece prese la società Alcamo wind ,solo le autorizzazioni ad un prezzo equo per l’epoca e dunque di circa 7 milioni di euro.Poi alerion stessa si occupo’ di prendere 18 aerogeneratori da vestas di averne il proj financing e poi il parc o entro in funzione.


Quindi alerion con la vicenda Vito Ncastri non c’entra.

In un intervista del 2009 di vito Nicastri al financial time invece lo stesso parla dei suoi legami con la falck renewable ex antelio che poi cambio nome in falck renewable e che aveva mire per termovalorizzatori in sicilia,con vicende che prima cuffaro e poi lomardo hanno dimostrato essere vere..
in sicilia tra l'altro FALCK voleva anche realizzare 3 termovalorizzatori con una gara che apparve dubbia.E sanci un aum di capitale nel 2010 ,che puzzo’molto al mercato..



 
QUELLO CHE PREOCCUPA DI FALCK RENEWABLE E' :(I RAPPORTI CON VITO NICASTRI)?IL FATTO CHE LA FALCK CAPOGRUPPO ABBIA IL 60% DI FALCK RENEW,CHE NEL 2010 FALCK RENEW LANCIO UN AUM DI CAPITALE CHE VENNE IN BUONA PARTE GIRATO PROPRIO ALLA CAPOGRUPPO(NON QUOTATA) E CHE GIA NEL 2009 NICASTRI PARLAVA DI ACCORDI CON FALCK. PREOCCUPA ANCHE IL FATTO CHE FALCK ABBIA UN CEO CHE NON HA 1 SOLA AZIONE FALCK RENEW E CHE CI SIA LA STORIA CON I TERMOVALORIZZ DELLA SICIALIA IN CUI FALCK E' DENTRO.

TIPICO CASO ITALIANO DI TENER QUOATATA UN AZIEND AIN MANO A UNA SOLA FAMIGLIA(CON OLTRE 60%) E LA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI AZIONISTI,DOVE STA??

su falck renewable ,ieris cesa hanno scritto sui forums:ieri reazione isterica ad una notizia vecchia di 4 anni, credo che buona parte delle svendite del pomeriggio siano venute dal Fol e mi dispiace per chi ha buttato via i titoli
certo il mercato era molto negativo e certo la Società è tutt'altro che trasparente, però la confisca definitiva di beni che erano già stati sequestrati tre anni fa non mi pare una notizia che debba impattare su Falck
certo, Nicastri nel 2009 dichiarava di aver lavorato (quindi ancora prima) anche per Falck ma si può immaginare che se ci fossero stati addebiti a carico di quest'ultima la DIA (che controlla Nicastri ormai da 10 anni) avrebbe provveduto da tempo.
La cosa però che più sconforta e amareggia è il silenzio dei vertici aziendali....si sta creando un vero gap di credibilità con i piccoli soci che sarà difficile da colmare....a meno che, come sostengo da tempo, l'intenzione non sia proprio quella di sbarazzarsi dei soci di minoranza....occhio quindi ai nuovi nicks che postano notizie disastrose....
 
Ultima modifica:
QUELLO CHE PREOCCUPA DI FALCK RENEWABLE E' :(I RAPPORTI CON VITO NICASTRI)?IL FATTO CHE LA FALCK CAPOGRUPPO ABBIA IL 60% DI FALCK RENEW,CHE NEL 2010 FALCK RENEW LANCIO UN AUM DI CAPITALE CHE VENNE IN BUONA PARTE GIRATO PROPRIO ALLA CAPOGRUPPO(NON QUOTATA) E CHE GIA NEL 2009 NICASTRI PARLAVA DI ACCORDI CON FALCK. PREOCCUPA ANCHE IL FATTO CHE FALCK ABBIA UN CEO CHE NON HA 1 SOLA AZIONE FALCK RENEW E CHE CI SIA LA STORIA CON I TERMOVALORIZZ DELLA SICIALIA IN CUI FALCK E' DENTRO.

TIPICO CASO ITALIANO DI TENER QUOATATA UN AZIEND AIN MANO A UNA SOLA FAMIGLIA(CON OLTRE 60%) E LA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI AZIONISTI,DOVE STA??

su falck renewable ,ieris cesa hanno scritto sui forums:ieri reazione isterica ad una notizia vecchia di 4 anni, credo che buona parte delle svendite del pomeriggio siano venute dal Fol e mi dispiace per chi ha buttato via i titoli
certo il mercato era molto negativo e certo la Società è tutt'altro che trasparente, però la confisca definitiva di beni che erano già stati sequestrati tre anni fa non mi pare una notizia che debba impattare su Falck
certo, Nicastri nel 2009 dichiarava di aver lavorato (quindi ancora prima) anche per Falck ma si può immaginare che se ci fossero stati addebiti a carico di quest'ultima la DIA (che controlla Nicastri ormai da 10 anni) avrebbe provveduto da tempo.
La cosa però che più sconforta e amareggia è il silenzio dei vertici aziendali....si sta creando un vero gap di credibilità con i piccoli soci che sarà difficile da colmare....a meno che, come sostengo da tempo, l'intenzione non sia proprio quella di sbarazzarsi dei soci di minoranza....occhio quindi ai nuovi nicks che postano notizie disastrose....
 
LA COMMISSIONE EUROPEA HA STABILITO CHE GLI INCENTIVI SULLE RINNOVABILI NON POSSONO ESSERE TAGLIATI IN MODO RETROATTIVO.
In Romania in questi gg si parla di taglio incentivi chiesto da ANRE al Governo, lag nazionale per energia, questo in realtà perchè c'è la lobby del nuke e dei rifiuti in Romania.Pensiamo che il governo non lo faccia.Romania: probabili tagli per gli incentivi al fotovoltaico
marzo 29, 2013 da Redazione
L'intenzione del governo di rivedere la normativa sui certificati verdi mette a rischio investimenti e posti di lavoro.
di Fabio Pezzuto
Cresce la preoccupazione degli operatori di settore sul futuro del fotovoltaico in Romania. Il meccanismo dei certificati verdi (legge 220/2008), che finora ha attratto numerosi investimenti in nuova capacità di generazione, si sta rivelando insostenibile e le autorità rumene stanno valutando l'ipotesi di un suo ridimensionamento.
Come previsto da diversi osservatori, il governo intende ridurre anzitempo sia il numero di CV assegnati per MW, sia il loro valore, che si presume scenderà di oltre il 40% rispetto ai 55 euro attuali. Questa prospettiva ha allarmato la RPIA (Romanian Photovoltaic Industry Association), che si è rivolta direttamente al ministro per l'energia Constantin Nita tramite una lettera aperta firmata dal presidente dell'Associazione Ciprian Glodeanu.
La RPIA esprime nel documento i dubbi e le preoccupazioni circa l'ennesimo emendamento della legge 220/2008. L'Associazione evidenzia infatti che, se nei primi nove mesi del 2012 sono stati effettuati in Romania investimenti esteri per oltre un miliardo di euro (di cui l'80% nel settore delle rinnovabili), quest'anno l'instabilità legislativa sta bloccando ben quattro miliardi di euro in attesa di essere investiti.
La riduzione del supporto pubblico al fotovoltaico, oltre a scoraggiare nuovi investimenti e a mettere a rischio quelli già in corso, avrebbe ricadute negative in termini occupazionali. La RPIE ha calcolato che i tagli determineranno la perdita di oltre 4,000 posti di lavoro direttamente coinvolti nel settore, senza considerare poi l'impatto sulle attività correlate, quali trasporti, costruzioni e filiera produttiva.
Non bisogna dimenticare inoltre che il taglio degli incentivi minerebbe seriamente la capacità della Romania di raggiungere i target europei al 2020 (24% di consumo energetico da rinnovabili), considerato che il Paese non ha rispettato neanche l'obiettivo per il 2012 (12%), fermandosi a quota 7,5%. Oltretutto, benché possa sembrare paradossale, i tagli danneggerebbero anche i consumatori finali, dal momento che nell'ultimo anno il prezzo dell'energia all'ingrosso è diminuito del 20% proprio grazie all'aumento della capacità di generazione da rinnovabili.
 
LA COMMISSIONE EUROPEA HA STABILITO CHE GLI INCENTIVI SULLE RINNOVABILI NON POSSONO ESSERE TAGLIATI IN MODO RETROATTIVO.
In Romania in questi gg si parla di taglio incentivi chiesto da ANRE al Governo, lag nazionale per energia, questo in realtà perchè c'è la lobby del nuke e dei rifiuti in Romania.Pensiamo che il governo non lo faccia.Romania: probabili tagli per gli incentivi al fotovoltaico
marzo 29, 2013 da Redazione
L'intenzione del governo di rivedere la normativa sui certificati verdi mette a rischio investimenti e posti di lavoro.
di Fabio Pezzuto
Cresce la preoccupazione degli operatori di settore sul futuro del fotovoltaico in Romania. Il meccanismo dei certificati verdi (legge 220/2008), che finora ha attratto numerosi investimenti in nuova capacità di generazione, si sta rivelando insostenibile e le autorità rumene stanno valutando l'ipotesi di un suo ridimensionamento.
Come previsto da diversi osservatori, il governo intende ridurre anzitempo sia il numero di CV assegnati per MW, sia il loro valore, che si presume scenderà di oltre il 40% rispetto ai 55 euro attuali. Questa prospettiva ha allarmato la RPIA (Romanian Photovoltaic Industry Association), che si è rivolta direttamente al ministro per l'energia Constantin Nita tramite una lettera aperta firmata dal presidente dell'Associazione Ciprian Glodeanu.
La RPIA esprime nel documento i dubbi e le preoccupazioni circa l'ennesimo emendamento della legge 220/2008. L'Associazione evidenzia infatti che, se nei primi nove mesi del 2012 sono stati effettuati in Romania investimenti esteri per oltre un miliardo di euro (di cui l'80% nel settore delle rinnovabili), quest'anno l'instabilità legislativa sta bloccando ben quattro miliardi di euro in attesa di essere investiti.
La riduzione del supporto pubblico al fotovoltaico, oltre a scoraggiare nuovi investimenti e a mettere a rischio quelli già in corso, avrebbe ricadute negative in termini occupazionali. La RPIE ha calcolato che i tagli determineranno la perdita di oltre 4,000 posti di lavoro direttamente coinvolti nel settore, senza considerare poi l'impatto sulle attività correlate, quali trasporti, costruzioni e filiera produttiva.
Non bisogna dimenticare inoltre che il taglio degli incentivi minerebbe seriamente la capacità della Romania di raggiungere i target europei al 2020 (24% di consumo energetico da rinnovabili), considerato che il Paese non ha rispettato neanche l'obiettivo per il 2012 (12%), fermandosi a quota 7,5%. Oltretutto, benché possa sembrare paradossale, i tagli danneggerebbero anche i consumatori finali, dal momento che nell'ultimo anno il prezzo dell'energia all'ingrosso è diminuito del 20% proprio grazie all'aumento della capacità di generazione da rinnovabili.
 

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