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Strategia S&P/Mib future: spunti operativi per giovedì 19 febbraio


Di Gianluca Defendi 18/02/2009 17.40
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Prosegue la discesa delle borse europee che risentono della preoccupante debolezza del comparto bancario e sono ancora alla ricerca di un minimo di breve periodo dal quale tentare una veloce reazione tecnica. L'S&P/Mib future, dopo un'apertura a 16.820 punti, ha raggiunto un massimo a 16.870 prima di iniziare un solido movimento ribassista che ha condotto i prezzi fino a 16.400 punti. Il derivato ha poi tentato un recupero ma è stato respinto dalla barriera posta in area 16.670-16.700 punti. Nel pomeriggio le quotazioni hanno poi subito un'ulteriore ondata ribassista che si è arrestata a quota 16.300-16.250. La situazione tecnica di breve periodo rimane quindi negativa anche se il forte ipervenduto e alcune divergenze positive potrebbero ostacolare una nuova discesa dei prezzi e innescare un rimbalzo tecnico. Positivo il ritorno sopra di 16.700 punti con obiettivi di breve a 16.830-16.850 prima e verso la soglia psicologica dei 17.000 punti in un secondo momento. Difficile tuttavia ipotizzare l'inversione rialzista del trend. Il cedimento di 16.250 può invece innescare una nuova ondata ribassista con un primo target in area 16.150-16.130 e un secondo verso 16.050-16.000 punti. Strategia operativa intraday. Long al superamento di 16.700 con un primo obiettivo a 16.830-16.850 punti e un secondo in area 16.960-17.000. Short al cedimento di quota 16.250 con target in area 16.150-16.130 prima e verso 16.050-16.000 poi. Attenzione poi agli importanti dati macro Usa che verranno diffusi nel pomeriggio. (riproduzione riservata)
 
10:29 - ***Crisi: Marcegaglia, non sono un corvo, anzi credo nella ripresa
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"Alla fine del 2009 si vedra' qualche miglioramento"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 feb - "Mi pare di
non essere un corvo, anzi sono una delle poche che ancora
crede che alla fine del 2009 si possa vedere un po' di
miglioramento in questo paese". Cosi' il presidente di
Confindustria Emma Marcegaglia a margine della Bit, la Borsa
Internazionale del Turismo, che si apre oggi, rispondendo
indirettamente alle accuse di esponenti del Governo che ieri
avevano parlato di "corvi" a proposito delle previsioni
pessimistiche del Centro Studi di Confindustria. "Noi
spingiamo perche' si possa uscire da questa crisi il prima
possibile" ha sottolineato.
Mau-ed-

(RADIOCOR) 19-02-09 10:29:31 (0066) 3 NNNN
 
11:45 - Borsa: Europa contrastata a meta' mattina, Milano la peggiore
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 feb - Le borse
europee viaggiano in territorio positivo a meta' mattina,
fatta eccezione per Milano, mostrando pero' un andamento
piuttosto volatile. Parigi guadagna lo 0,34%, Francoforte lo
0,58% e Londra lo 0,49% mentre il Mibtel arretra dello 0,41%
e l'S&P/Mib dello 0,43%. A piazza Affari i bancari viaggiano
contrastati con il Banco Popolare a -2,47% e Intesa Sanpaolo
a -2,11% mentre Unicredit recupera le perdite (-0,76%) dopo
essere sceso in mattinata sotto la soglia di un euro per una
flessione del 5,87%. Ubi Banca viaggia sulla parita' dopo il
+4,47% segnato alla vigilia grazie alle rassicurazioni su
dividendo e profilo di rischio. Mps segna -0,39% in un
settore che a livello europeo guadagna l'1,28%. Parmalat e'
il titolo migliore dell'S&p/Mib grazie all'accordo
transattivo annunciato alla vigilia con il Banco Popolare
per 24,2 milioni di euro mentre Luxottica (+1,815) e Bulgari
(+0,78%) beneficiano del buon andamento del comparto dopo la
pubblicazione dei conti della francese Ppr (+3,89% a
Parigi). Contrastate Alleanza (-1,24%) e Generali (+0,95%)
dopo che quest'ultima nei giorni scorsi ha confermato di
avere allo studio l'ipotesi di fusione della prima nella
seconda. Seat, la peggiore dell'S&P/Mib, arretra del 3,94%
penalizzata dal giudizio di Deutsche bank che ha ridotto il
rating da "buy" a "hold". In calo anche Mediaset (-3,04%),
mentre Mondadori balza dell'1,72%: Exane ha avviato la
copertura sul titolo con il giudizio di "underperform" e un
'target price' di 2,5 euro. La banca d'affari ha avviato
anche la copertura con "underperform" e un 'target price' di
0,6 euro su Rcs, che segna -2,02%. Italcementi tratta sulla
parita' non risentendo in maniera particolare del giudizio di
Deutsche Bank, che dopo l'annuncio della fusione con la
controllata Ciments Francais ha avvio la copertura con
"sell" e un 'target price a 6,50 euro mentre Jp Morgan ha
innalzato il prezzo obiettivo da 7,8 a 8,8 euro con
underweight. Jp Morgan ha ridotto anche il prezzo obiettivo
del gruppo francese (+1,49%) da 81 a 72 euro con giudizio
underweight. A2a cede l'1,02% dopo che Banca Leonardo ha
ridotto il giudizio da "buy" a "underweight", portando il
'target price' da 2,1 a 1,6 euro dopo la presentazione di
programma industriale 2009-2013.
Nel resto del listino le Ifil ordinarie perdono il 2,92% e
le Ifi privilegio l'1,52%. Ubs ha tagliato il rating su Ifi
da buy a neutral e il target da 12 a 5,3 euro e ha
confermato giudizio su Ifil a buy con prezzo obiettivo sceso
da 5,2 a 3 euro. Ieri Borsa italiana ha dato l'ok
all'ammissione alla quotazione sul Mta, segmento blue chip,
delle azioni ordinarie e risparmio Ifi, dopo la fusione per
incorporazione di Ifil in Ifi deliberata dalle rispettive
assemblee di dicembre. Ancora in calo i Viaggi del Ventaglio
(-14,24%) ieri in calo del 19,93% dopo che la societa' di
revisione Pkf ha messo in dubbio la continuita' aziendale.
In Europa a Parigi Axa arretra del 6,85% dopo aver mostrato
nel 2008 una flessione dell'83% dell'utile netto a 923
milioni di euro, per effetto della svalutazione di asset e
della flessione accusata dal ramo vita. In calo anche Dexia
(-3,447%) e Michelin (-2,57%). A Francoforte Hypo
re segna un rialzo del 5,95%: secondo il quotidiano
Frankfurter Allgemeine Zeitung la societa', che ha gia'
ricevuto un aiuto record in Germania per 102 miliardi, ha
bisogno di nuove garanzie pubbliche fino a 20 miliardi nella
prossima settimana. A Londra il lloyds balza del 9,25% e Rbs
dell'8,29%.
Liz


(RADIOCOR) 19-02-09 11:45:57 (0126) 5 NNNN
 
13:02 - Banche: Kroes a Governi, chiedete le cifre vere sugli asset tossici -2-
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No alle fusioni, "due tacchini non fanno un'aquila"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 19 feb - La
responsabile della Concorrenza ritiene che si deve
intervenire in modo urgente sulla questione degli asset
tossici: "i costi della crisi aumenteranno se la radice del
problema e cioe' la mancanza di fiducia nei mercati
finanziari non sara' fronteggiato molto velocemente". Per
quanto riguarda le banche Kroes ha indicato di preferire
"misure strutturali che puliscono i bilanci, ristrutturano
le banche e permettono a chi sopravvive a concedere prestiti
senza guardare indietro". Questa e' "la linea piu' chiara
per la stabilita' finanziaria e la possibilita' di operare
per i maggiori giocatori". Kroes ritiene che questa strada
e' migliore "che prevedere fusioni tra banche in
difficolta': come sapete due tacchini non fanno un'aquila".
Aps-am-Y-

(RADIOCOR) 19-02-09 13:02:06 (0169) 3 NNNN
 
Wall Street lancia il segnale di vendita e piazza Affari apre nuovi minimi. Dove si fermeranno questa volta i mercati?
Di Massimo Brambilla
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L’evento temuto si è avverato: il cedimento di ieri dell’importante sostegno di breve posto a quota 805-800 punti dell’S&P500 ha rotto di fatto il canale laterale mantenuto da metà gennaio, limitato superiormente a 875 punti, nell’ambito del quale Wall Street ha tentato di galleggiare in attesa dell’insediamento della nuova amministrazione Usa. Il cedimento di ieri, sulla scia degli allarmi da parte di Moody’s e Standard & Poor’s sulla situazione dei principali paesi dell’Est Europa e della nuova criticità del comparto auto, ha quindi aperto la strada del ritorno sui minimi del 2008 segnati il 21 novembre a 741 punti, caduti leggermente più in basso rispetto al minimo toccato il 10 ottobre 2002 a 768 punti.
Il ritorno a quota 740 è quasi una certezza, sottolineata dal balzo del Vix che ieri è tornato con un poderoso gap a oscillare attorno al 50%: graficamente quota 740 è infatti l’obiettivo di questa nuova ondata di vendite, ottenibile proiettando verso il basso l’ampiezza del trading range appena violato, sottraendo quindi 75 punti a quota 805. A quel punto gli acquisti di carattere speculativo tornerebbero a fare capolino, soprattutto nel caso in cui il Vix si dimostrasse riluttante nel fare ritorno verso i massimi dello scorso autunno, compensando gradualmente le vendite: il risultato netto dovrebbe quindi consentire all’S&P500 di innescare la reazione nella fascia compresa tra 740 e 715 punti, portando anche il Dow al test del minimo segnato il 10 ottobre 2002 a 7.197 punti, che risulta del 3,3% inferiore rispetto al minimo del 21 novembre scorso arrestatosi a quota 7.449 su cui è quasi approdato ieri. A 715 punti la perdita da inizio anno da parte dell'S&P500 sarebbe nell'ordine del 20%, più o meno in linea con l'ulteriore discesa degli utili del primo trimestre di quest'anno attesa oggi per le società che compongono l'indice.
In Europa, dove l’indice Eurostoxx Banks ha inaugurato ieri nuovi minimi, è atteso l’atterraggio del Dax sul forte sostegno che passa a 4.000 punti, tracciato sul doppio minimo del 2008 bissato in gennaio, al di sotto del quale la situazione si farebbe più pesante aprendo la strada verso il successivo supporto individuabile in area 3.700-3.600 punti, costruito tra la fine del 2003 e la prima metà del 2004.
Questo scenario non contempla l’ipotesi peggiore, che sarebbe dettata dal chapter 11 per General Motors o Chrysler e dal default più o meno dichiarato da parte di uno dei paesi più in crisi dell’Europa dell’Est: il primo evento shock sarebbe infatti preoccupante sia per i riflessi sull'economia e sia per la montagna di obbligazioni Gmac in portafoglio agli investitori istituzionali, mentre il secondo avrebbe pesanti ripercussioni sul sistema creditizio europeo (i ribassi degli ultimi due giorni di UniCredit e Intesa Sanpaolo, assieme a quelli di Raiffeisen, Erste Bank, SocGen, Kbc nonché quello accusato dalla moneta unica, parlano chiaro in questo senso).
 
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