Impregilo (IPG) Impregilo..e marker mover

Dai Berluska..ma ti accorgi adesso della crisi.??.mamma che topica!!!

12:02 - Crisi: Berlusconi, ha dimensioni non definite, c'e' preoccupazione

Dipende anche da nostri comportamenti, ma c'e' e lo sappiamo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 13 feb - "La crisi ha
dimensioni che non sono ancora definite e la guardiamo con
preoccupazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Parlando delle risorse per 8 miliardi destinate agli
ammortizzatori sociali, Berlusconi ha sottolineato che
"siamo in una crisi che siamo convinti dipenda molto anche
dai nostri comportamenti, ma e' una crisi globale di cui
realisticamente abbiamo sempre preso atto e prendiamo atto
ancora".

Amm-Dlu-Lpa-Y-

(RADIOCOR) 13-02-09 12:02:12 (0154) 3 NNNN

Cioe'..il Governo si accorge adesso???..della CRISIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!
Ma marremma ane
wall.gif
wall.gif
..questi che fanno..dormono..o che cosa?

Mamma mia..ma in che mani siamo???
icon_climb2.gif

Sono allibito..sinceramente...
Oe..Berluska!! SVEGLIA!!!!!!!!!!!!
Ultima modifica di Oliver52; Oggi alle 12:40.
 
La ripresa è lontana ma ci sono segnali di ritorno alla normalità

13/02/2009
1-borsa_operatore_perplesso%20sito.jpg
La ripresa è ancora lontana, ma ci sono alcuni segnali di ritorno alla normalità. Nelle risposte dei gestori all'ultimo sondaggio Morningstar si legge tra le righe un minor pessimismo, ma non è ancora il momento di essere ottimisti sulle principali Borse mondiali. Dall'indagine, condotta tra 22 delle principali case di investimento che operano in Italia, emerge che Wall Street potrebbe essere il primo mercato a stabilizzarsi, seguito dall'Europa, mentre il Giappone è ancora dominato da forze contrapposte. Nel complesso, sui mercati finanziari stanno leggermente migliorando le condizioni monetarie e del credito.

Europa, recessione severa ma non depressione

Le Borse del Vecchio continente scontano una recessione severa, che non si è ancora manifestata interamente. E' probabile, dunque, che il flusso di notizie macroeconomiche negative continui nei prossimi mesi. L'Europa, però, non cadrà in depressione, grazie agli interventi straordinari di politica fiscale e monetaria. A questo si aggiunge la revisione al ribasso degli utili, che è destinata a proseguire, considerata la situazione congiunturale. I mercati, dunque, potrebbero toccare nuovi minimi nella prima parte dell'anno, seguiti da brevi rimbalzi. Per una ripresa più duratura bisognerà aspettare la fine del 2009. Quasi il 60% dei gestori prevede che i listini non si discosteranno significativamente dagli attuali livelli nei prossimi sei mesi, mentre il 13,6% considera possibile un'ulteriore discesa (a gennaio era quasi del 28%).

Usa, il rally può attendere

La situazione americana non è molto differente da quella europea sia dal punto di vista congiunturale sia dei mercati finanziari. Tuttavia, molti gestori sono convinti che Wall Street offra le migliori opportunità, considerato che è in una fase più avanzata della crisi economica e ha carattere più difensivo. Un nodo delicato è rappresentato dal piano di stimoli governativi messo a punto dalla nuova amministrazione, perché è ancora troppo presto per poter dire se sarà sufficiente per aiutare l'America ad uscire dalla recessione. In questo contesto, il 63,6% dei gestori prevede che la Borsa statunitense oscillerà, anche violentemente, intorno agli attuali livelli nei prossimi sei mesi. Meno del 10% si attende cali significativi (a gennaio, la percentuale era quasi doppia).

Il Giappone continuerà a deludere?

Tokyo è la Borsa che raccoglie il maggior numero di pessimisti (quasi un terzo dei gestori). L'economia nipponica è molto legata alle esportazioni e quindi risente di più della recessione globale. In particolare, c'è molta incertezza su quale sarà l'impatto del rallentamento della Cina e del sud-est asiatico. Gli analisti si attendono una discesa degli utili per l'anno fiscale 2008-09 (che si conclude a marzo) e secondo alcuni le previsioni di una ripresa nei dodici mesi successivi sono troppo ottimiste.

Ancora politiche espansive


Il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi a marzo, dopo quello deciso a gennaio, che ha portato i saggi di riferimento al 2%. I gestori sono convinti che la politica espansiva continuerà. Per questa ragione, circa il 40% degli intervistati stima rendimenti in discesa e prezzi in salita. Le quotazioni saranno sostenute anche da un'ulteriore migrazione verso la qualità da parte degli investitori, almeno fino a quando non tornerà l'appetito per il rischio. I fund manager invitano alla prudenza sul mercato obbligazionario americano. I rendimenti governativi, infatti, sono ai minimi storici e non sono possibili ulteriori tagli da parte della Federal Reserve. La banca centrale statunitense, tuttavia, manterrà i tassi bassi ancora a lungo.

Il cambio divide i gestori

La percentuale di gestori che prevedono un rialzo dell'euro (36%) equivale a quella dei fund manager che si attendono un ulteriore rafforzamento del dollaro. Il cosiddetto "fly to quality" e la probabilità che gli Stati Uniti ripartano prima favoriscono il biglietto verde, mentre le politiche monetarie e fiscali espansive possono indebolirlo.
 
17:26 - Usa: Obama sollecita aiuto settore privato per combattere crisi
transp.gif


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 13 feb - Mentre il
Congresso lavora a ritmi serrati per approvare il testo
definitivo del piano di stimolo all'economia da 789 miliardi
(che dovrebbe essere firmato in legge gia' lunedi'), il
presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha rivolto oggi un
appello alla corporate america perche' collabori a fianco del
governo per affrontare la crisi in atto. "Sono qui per
chiedere il vostro aiuto - ha detto Obama parlando di fronte
al Business Council a Washington -. Abbiamo un'occasione
storica di agire con decisione, di tramutare l'avversita' in
opportunitu' e di usare questa crisi come una possibilita' di
trasformare la nostra economia nell'economia del 21esimo
secolo". Fondato nel 1933, il Business Council e' guidato ora
dal ceo di Caterpillar, James Owens. Nel board compaiono
anche gli amministratori delegati di Gm, Richard Wagoner, e
di Jp Morgan Chase, James Dimon. "Spero che questa sia solo
la prima di molte conversazioni - ha aggiunto Obama - la mia
aporta e' aperta a voi. Ho fiducia che se agiremo in maniera
intelligente e audace, se lavoreremo insieme lasciandoci
indietro quello che non ha funzionato, allora sapremo
guidare la nostra nazione attraverso questa fase di
trasformazione e ne usciremo piu' forti e piu' prosperi che
mai".
cop

(RADIOCOR) 13-02-09 17:26:27 (0352) 5 NNNN
 
Strategia S&P/Mib future: aggiornamento intraday di lunedì 16 febbraio


Di Gianluca Defendi 16/02/2009 9.47
1-FIB301.jpg
Negativo inizio di settimana per i mercati azionari europei che risentono della rinnovata debolezza del comparto bancario e accusano una flessione di oltre mezzo punto percentuale. L'S&P/Mib future, dopo un'apertura in gap-down a quota 17.570 punti, ha raggiunto un minimo a 17.535 prima di effettuare un veloce rimbalzo tecnico che ha condotto i prezzi fino a 17.680. La situazione tecnica di breve periodo rimane quindi precaria: tuttavia soltanto il cedimento del solido supporto grafico posto in area 17.350-17.300 potrebbe fornire un nuovo segnale ribassista. Strategie operative intraday. Tra i titoli proposti in tabella è scattato regolarmente il segnale long su Erg e su Tenaris. (riproduzione riservata)
 
- Germania: Diw taglia da -0,8% a -1,4% stima Pil nel I trimestre
transp.gif


Calo nettamente superiore al 3% possibile in tutto il 2009

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Berlino, 16 feb - Sotto i colpi
della crisi economica, il Diw, uno dei principali istituti
di ricerca congiunturale tedeschi, ha drasticamente riveduto
al ribasso la stima di crescita per l'economia tedesca nel
primo trimestre di quest'anno: la stima aggiornata e' di una
contrazione dell'1,4% rispetto al terzo trimestre, contro il
-0,8% stimato in gennaio, il che corrisponde a un calo del
4,5% su base annua. Nel consueto barometro congiunturale,
inoltre, il Diw non esclude che, a causa della pessima
performance del Pil nel quarto trimestre 2008 (-2,1%) e
dell'effetto di trascinamento, il 2009 possa chiudersi con
un calo del Pil "nettamente superiore al 3%".
Red-mir-


 
15:30 - Fiat: Montezemolo, in Italia grave crisi, vendiamo piu' in Germania
transp.gif


Bene incentivi, c'e' preoccupazione per persone in cig

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 16 feb - "Noi oggi
vendiamo piu' auto in Germania che in Italia, il che e'
tutto dire". Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo,
presidente della Fiat, in occasione dell'inaugurazione
dell'anno accademico all'Universita' Luiss. "Significa - ha
aggiunto - che da un lato c'e' la forza del prodotto Fiat,
dall'altro che c'e' crisi in Italia". Montezemolo ha poi
aggiunto che il gruppo sta "spingendo molto nell'innovazione
dei prodotti, sull'organizzazione e sulle persone. Persone a
cui guardo con molta preoccupazione e dispiacere; ci sono
tanti collaboratori della Fiat che sono in cassa
integrazione". Montezemolo ha poi lodato l'adozione di
incentivi per il comparto auto: "Ho sentito parlare molto di
incentivi per la Fiat, avendo espresso un parere molto
favorevole per queste iniziative che stanno avvenendo,
ancora piu' massicciamente, in tutti i Paesi". La fortuna
del Lingotto, ha aggiunto Montezemolo, e' che "ha prodotti
molto competitivi".
Sim-g-

(RADIOCOR) 16-02-09 15:30:42 (0201) 5 NNNN
 
Strategia S&P/Mib future: il trend di breve rimane negativo


Di Gianluca Defendi
16/02/2009 17.40
1-DERIVATI.jpg
Inizio di settimana decisamente negativo per le borse europee che, a causa dalla marcata debolezza del comparto bancario, hanno subito una brusca flessione e si dirigono verso importanti supporti grafici. L'S&P/Mib future, dopo un'apertura in gap-down a 17.570 punti, ha tentato un recupero ma è stato respinto dall'area 17.700-17.730. Il mancato superamento di questa zona ha innescato una pericolosa correzione che ha spinto i prezzi verso 17.620-17.600 prima e fino in area 17.430-17.400 successivamente. La situazione tecnica di breve periodo appare quindi precaria con il derivato che rimane all'interno di un solido trend ribassista di breve periodo. Il cedimento di 17.400 può infatti provocare una nuova discesa dei prezzi con un primo target verso l'importante sostegno statico posto in area 17.310-17.300. Una chiusura giornaliera inferiore a quest'ultimo livello fornirà poi un preoccupante segnale ribassista. Positivo invece il superamento di 17.750 con obiettivi di breve a 17.850-18.870 prima e verso la soglia psicologica dei 18.000 punti in un secondo momento. Tuttavia solo il breakout di 18.800 potrebbe provocare l’inversione rialzista del trend. Strategia operativa intraday. Short al cedimento di quota 17.400 con target in area 17.310-17.300 prima e verso 17.150-17.130 successivamente. Long invece al superamento di 17.750 con un primo obiettivo a 17.850-17.870 punti e un secondo in area 17.970-18.000 punti. (riproduzione riservata)
 
Germania: -5,8 punti indice Zew a febbraio, meglio di attese

(17 Febbraio 2009 - 11:02)

lg.php


MILANO (Finanza.com) - Il dato relativo alle aspettative misurato dall'istituto Zew tedesco si attesta a febbraio a quota -5,8 punti. Gli analisti si attendevano un dato pari a -25 punti dai -31 della lettura precedente
 
Plan Tries Slow, Steady Stimulus to Revive Spending

The Obama administration is betting that an extra $8 a week in most Americans' paychecks will boost consumer spending and help pull the U.S. out of its downturn.
One piece of the $787 billion economic recovery package, which President Barack Obama plans to sign Tuesday in Denver, is an experiment in consumer behavior. The $116 billion in tax credits for 95% of Americans will come largely through reduced tax withholding from paychecks, over two years, rather than one-time payments.
The idea: let money trickle out to consumers so it feels like a permanent income boost.
When the government sent lump-sum checks for the 2001 and 2008 stimulus packages, Americans stashed most of the cash in savings or paid off debt. Neither of those actions fulfills the goals of a stimulus intended to offset weak consumer spending.
The tax break, one of Mr. Obama's campaign pledges, will provide up to $400 per worker or $800 for couples filing jointly. The credit begins phasing out for individuals making $75,000 a year and couples earning $150,000, eliminating 2% of income above that level from the tax break. That means that for every $1,000 over the cap, $20 of the credit is subtracted.
For example, someone earning $40,000 would receive the full $400, while someone who makes $85,000 would get $200, and a worker who earns $95,000 would receive nothing.
The first payments are expected to start hitting paychecks this spring, once the Internal Revenue Service releases new tax tables for employers to adjust payrolls. While the benefit for individuals amounts to $7.69 a week, the tax break for most workers this year should be about $12 to $14 a week to make up for the early months of 2009. Taxpayers who don't receive the break through employer payrolls can claim the credit as a refund on their 2009 taxes or by changing their quarterly withholding.
Whether the tax break boosts the economy in the short run depends in part on how stretched households have become and how consumers see the tax credit.
Getting money in a paycheck may indicate a steadier income gain, especially if recipients see it as a permanent middle-income tax cut -- as the Obama administration wants it to become eventually. "Spending something that's going to be a monthly or weekly flow would be the rational thing to do," said Matthew Shapiro, a University of Michigan economist who studied the 2001 and 2008 stimulus packages.
Consumers might connect a relatively large, single check in the mail to a credit-card debt or other loan that needs to be repaid. Or they could realize the need to save money in a downturn or in response to lower housing or investment values. That is what appears to have happened last year, when then-President George W. Bush's $152 billion stimulus package gave most Americans checks of $300 to $1,200. About a third was spent over the course of a year, while the personal saving rate shot up from zero in April 2008 to 4.8% the following month when the checks hit mailboxes.
At the time, consumers also were facing skyrocketing fuel prices as gasoline topped $4 a gallon. For many consumers, the government stimulus payments went largely toward offsetting the higher fuel bills, providing only a modest cushion to consumer spending as the economy continued to weaken.
"I don't care how you give it to me as long as I get money," said Matt Randolph, 26 years old, who is in the U.S. Navy. Last year, he and his wife, April, received a $1,200 check and said they used it to pay off credit-card bills.
This time around, Mrs. Randolph says, with the money spread out, "We'd think 'Oh a few more dollars. Let's go out to dinner.' For $16 a week, I am not going to go take a vacation somewhere."
Some economists are less optimistic than the White House about the boost from the stimulus. The personal saving rate in December jumped to 3.6% from 0.4% a year earlier, and Americans could decide to let the smaller payouts pile up.
"Because the economy is so much worse now and people are so much more panicked now, I do think it's more likely we'll get precautionary saving," said Mark Zandi, chief economist at Moody's Economy.com.
That's what Madeleine Leach plans to do with her money. Ms. Leach, a vice principal in the Newark, N.J., school district, says the weak housing and job markets have made her wary of spending too much. "You can't just go on spending money because you never know whether you're going to be employed," she said. Ms. Leach, 34, plans to save the money for her wedding next year.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto