Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini (1 Viewer)

vecchio frank

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Altra figura chiave del periodo è l’olandese Hendrik Goltzius (1558-1617), personaggio famosissimo ai suoi tempi e quasi leggendario. Come quasi tutti, anche lui fa il suo bel viaggio in Italia, dove può studiare le opere di Raffaello e Michelangelo. Si calcola che abbia eseguito almeno 349 incisioni su rame e 34 xilografie e chiaroscuri. Al giorno d’oggi, però, i critici gli rimproverano la mancanza di uno stile omogeneo.

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Il capitano di fanteria, 1587, bulino, 273 x 191. Forse la più famosa tra le sue incisioni.

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Ragazzo con cane e falco, 1599, bulino e acquaforte, 364 x 382
 

RedArrow

Forumer storico
Altra figura chiave del periodo è l’olandese Hendrik Goltzius (1558-1617), personaggio famosissimo ai suoi tempi e quasi leggendario. Come quasi tutti, anche lui fa il suo bel viaggio in Italia, dove può studiare le opere di Raffaello e Michelangelo. Si calcola che abbia eseguito almeno 349 incisioni su rame e 34 xilografie e chiaroscuri. Al giorno d’oggi, però, i critici gli rimproverano la mancanza di uno stile omogeneo.

Vedi l'allegato 531428

Il capitano di fanteria, 1587, bulino, 273 x 191. Forse la più famosa tra le sue incisioni.

Vedi l'allegato 531429

Ragazzo con cane e falco, 1599, bulino e acquaforte, 364 x 382
Parliamo di quello che è considerato il maggiore artista manierista fiammingo.
Io sono molto contento di avere questa (San Paolo resuscita Eutico), dalle ricerche che ho fatto dovrebbe essere un primo stato (ne ho contati almeno tre), probabilmente anche coeva all'autore. Scoperta in un mercatino e a suo tempo tempo postata. Inoltre ottimamente conservata. Raramente proposta dalle gallerie specializzate, forse non ben conosciuta.
Non mi risulta che la mancanza di omogeneità di stile tra le opere sia un limite :D Sai cosa penso? Penso che i critici d'arte devono avere qualcosa da dire sempre e comunque.
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Se poi ti capitasse di trovare in giro questa prendila a qualsiasi prezzo (vabbè fino ad un certo limite superiore). Ercole uccide Caco, Xilografia policroma a tre legni: nero, ocra e verde oliva

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vecchio frank

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Un po' cruenta per i miei gusti. Quella clava che maneggia Ercole ha una forma un po' equivoca... :rolleyes: E il povero Caco per terra dov'è che sta allungando quella mano? :fiu:
Pensa che io preferisco scene come questa:

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Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-48), Riposo durante la fuga in Egitto, acquaforte, 155 x 196
 

vecchio frank

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Oppure questa, rimanendo in tema:

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Elisabetta Sirani (1638-65): La Sacra Famiglia, acquaforte, 162 x 174

Sia su Cantarini che su Elisabetta Sirani (bolognese, morta a 27 anni) si trovano facilmente notizie su Wikipedia e sul web in genere.
Con loro ho precorso un po' i tempi della narrazione, domani riprendo il filo cronologico.
 
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vecchio frank

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In Italia, a cavallo tra ‘500 e ‘600, a tenere il campo è la bolognese Accademia degli Incamminati. I fratelli Agostino (1557-1602) e Annibale Carracci (1560-1609) e il cugino Ludovico (1555-1619) sono gli iniziatori e i principali interpreti di una corrente cha va a contrapporsi al manierismo imperante. Se in pittura Annibale risulterà il più dotato dei tre, per quanto riguarda l’incisione è notevole anche il lascito di Agostino, autore di circa 300 stampe, quasi tutte, però, di riproduzione. Ad Annibale, per contro ne vengono attribuite con certezza solo diciannove, quasi tutte di notevole qualità.

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Agostino Carracci: Ritratto di Tiziano, 1587, bulino, 233 x 325, seconda prova (rara), dal famoso autoritratto di Tiziano.

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Annibale Carracci: Susanna e i vecchioni, 1590-91 ca., acquaforte e bulino, 319 x 308, secondo di quattro stati
 

vecchio frank

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L’urbinate Federico Barocci (1528-1612) fu figura importante dell'arte nel periodo della Controriforma, tra Correggio e Caravaggio. Figura isolata, sembra abbia lasciato in tutto solo quattro incisioni. Questa secondo me è stupenda.

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L’Annunciazione, acquaforte, 438 x 309
 

vecchio frank

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Oggi faccio un break per pubblicare queste incisioni di artisti contemporanei trovate su un catalogo del MoMA che ho scaricato dalla rete grazie alle indicazioni di @RexRacer

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Chuck CLOSE, Keith, mezzotinto, 1972, 113.0 x 88.7 cm.


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David HOCKNEY, Two Boys aged 23 or 24 from 14 Poems from C. Kavafis, 1966, acquaforte e acquatinta, 35.1 x 22.7 cm.;
Home from Sixty Tales from the Brothers Grimm, 1970, acquaforte, 44.0 x 31.3 cm.
(Sì, David Hockney è omosessuale, se era questa la domanda che vi stavate ponendo. E pure Costantinos Kavafis lo era.)


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Alex KATZ, Carter Ratcliff from The Face of the Poet, 1978, acquatinta, 15.2 x 17.2 cm.


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Markus RAETZ, Plate from an Untitled Portfolio, 1977, acquatinta, 21.0 x 14.6 cm.
 

RexRacer

Forumer attivo
Ottimo @vecchio frank !
Qualche volta ci dimentichiamo che i grandi artisti, che siano pittori, incisori o altro, ci sono anche oggi.

Quindi per la serie modern masters, qualche incisione di Glenn Brown dalla serie "Bring on the Dancing Horses" di quest'anno:

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Dancing-Horses-after-Greuze-Jordaens_small.jpg
Dancing-Horses-after-Rembrandt_small.jpg




Immagini prese dal sito dell'editore, paragon press, dove se ne possono trovare altre.
 

vecchio frank

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Riprendendo il filo della narrazione, un ruolo importante ebbero nel ‘600 un paio di incisori lorenesi, entrambi nati a Nancy, all’epoca sede di un Ducato che un secolo dopo verrà assorbito definitivamente nel Regno di Francia (in cambio i Duchi di Lorena avranno la Toscana succedendo ai Medici). Uno è il grande Jacques Callot (1592-1635), un tipo quantomeno precoce: a 12 anni, per il desiderio di vedere Roma, scappa di casa unendosi a una compagnia di girovaghi diretti a Firenze. Riesce infine a raggiungere Roma ma viene riportato a casa da alcuni mercanti lorenesi. Pensate che si sia scoraggiato? Neanche per sogno. A 14 anni fugge di nuovo, e stavolta tocca al fratello andarlo a prendere a Torino e riportarlo a casa. A questo punto il padre, capita l'antifona, lo lascia partire per Roma al seguito di un gentiluomo del Duca in missione presso il Papa. A Roma impara ad usare il bulino prima presso Filippo Thomassin, poi nella bottega di Antonio Tempesta, che se lo porterà dietro quando viene chiamato a Firenze presso la corte ducale. Ed è qui a Firenze che Callot diventerà Callot. Mi riprometto di ritornare su questo grande incisore in futuro. Per adesso, accontentatevi di quella che è forse la sua incisione più nota:

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L’Impruneta, 1620, acquaforte, 431 x 670

e di quest’altra:

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Il piccolo porto (dai “Quattro paesaggi”), acquaforte, 86 x 221
 

vecchio frank

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Il raffinato Jacques Bellange (1575-1616) rimase invece a Nancy, dove raccolse comunque gli echi di quanto avveniva in Italia, ma anche nei Paesi Bassi e nella vicina Fontainebleau. Di lui si conoscono all’incirca una cinquantina di fogli. Eccone uno:


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Tre Sante, acquaforte, 322 x 202
 

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