Edouard Manet (1832-1893) è stato uno dei più grandi artisti del XIX secolo. Le sue tele degli anni '60 (
Colazione sull'erba e
Olympia in particolare) destarono scalpore e, se gli valsero l'ostracismo del mondo accademico ufficiale, gli procurarono l'ammirazione dei pittori più giovani, come Monet, Renoir e Cézanne. Non per niente è considerato il "fratello maggiore" degli Impressionisti.
La sua produzione pittorica è tale da far porre nettamente in secondo piano quella incisoria, tuttavia Manet tra il 1860 circa e il 1882 si calcola abbia inciso in tutto 88 lastre, (escludendo gli ex-libris) molte delle quali di riproduzione, soprattutto tratte dai suoi lavori ma anche da quelle di altri artisti come l'amato Velazquez.
Eccone qualcuna.
La spagnola (Lola de Valence), 1868, acquaforte e acquatinta, mm.160 x 105
Ritratto di Berthe Morisot, 1872, acquaforte, mm. 120 x 80
La Morisot, oltre ad essere una brava pittrice posò spesso per Manet, del quale era cognata avendone sposato il fratello Eugene.
Jeanne, 1882, acquaforte e acquatinta, mm.156 x 106
Ultima incisione eseguita da Manet, deriva dal dipinto esposto al Salon del 1882. Raffigura Jeanne Demarsy, una delle più celebri bellezze parigine, che ebbe una brillante carriera teatrale.
La fila davanti al macellaio durante l'assedio di Parigi, 1871, acquaforte.
L'assedio di Parigi nella guerra franco-prussiana fu tremendo per la fame. Manet, che era di sentimenti repubblicani e si era arruolato nella Guardia Nazionale, in una lettera alla moglie raccontava che la gente mangiava gatti, cani e topi...