Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Giovanni FATTORI - 8
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Arrivati a questo punto anche voi avrete notato, credo, come in molte delle sue opere Fattori ritragga i suoi soggetti da dietro.
Mi sono sempre chiesto come mai, e non sono riuscito a darmi una risposta.
Di sicuro non può essere che non si sentisse sicuro a dipingere i volti: ha dipinto anche parecchi ritratti, e tutto sommato non gli venivano male:
Me lo sono chiesto anch'io. La risposta forse è a due facce, chiedo scusa per il bisticcio, Da una parte le piccole dimensioni delle lastre non permettono al segno "grosso" di Fattori di delineare bene un volto, se non con qualche sintetico tratto. Dall'altra, ciò dimostrerebbe che l'interesse di Fattori non era per i dettagli e per la piccola narrazione, ma proprio per una visione sintetica per volumi - che tuttavia riesce comunque anche a raccontare un momento. Insomma, un Fattori monumentale o_O ma insieme narrativo. E' un risultato cui pochi sono giunti.

Superbo l'olietto finale.
 
Giovanni FATTORI - 9
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Penultimo appuntamento con le acqueforti di Giovanni Fattori.

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Riposo nei campi


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Stradina toscana


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Maremma, buoi al carro
 
Ecco cos'ho trovato fra le mie incisioni. La comprai al Balon, il mercato delle pulci di Torino una quarantina di anni fa.
C'è lo scavo di battuta della lastra. E' un originale? Non lo so.
1-IMGP1361.JPG
 
Ecco cos'ho trovato fra le mie incisioni. La comprai al Balon, il mercato delle pulci di Torino una quarantina di anni fa.
C'è lo scavo di battuta della lastra. E' un originale? Non lo so.
Vedi l'allegato 576654
L'opera è riportata nel mio librone: 73.Carabiniere a cavallo. Solo la lastra, senza la numerazione e la sigla G.F.
Le misure, come ho detto, non sono indicate. Stasera la scannerizzo e la posto. Tieni presente che il libro dice che nel 1925 fu fatta una tiratura postuma delle lastre di Fattori note a quel momento, e che furono raccolte in cinquanta cartelle, anche se quella numerazione a matita non mi convince proprio ma potrebbe essere stata aggiunta da qualcuno.
 
Ecco cos'ho trovato fra le mie incisioni. La comprai al Balon, il mercato delle pulci di Torino una quarantina di anni fa.
C'è lo scavo di battuta della lastra. E' un originale? Non lo so.
Tu sei un esperto di incisione. Se dici che lo scavo di battuta c'è, si presume che ci sia, controllabile coi polpastrelli, tridimensionale, insomma. Perché esistono molte riproduzioni dal libro del Petrucci che si trovano nei mercatini incorniciate: possono trarre in inganno, se sotto vetro.
Per il resto, anche a me non sembra esistano con numerazione, ma, a dire il vero, non me ne sono mai interessato (se non quando trovai 5 esemplari delle "rifiutate" stampati negli anni 70, ma è altra cosa).
Comunque, negli anni '70/80 non era così strano che qualcuno aggiungesse sigla e numerazione, visto che il mercato li richiedeva bovinamente. Che non vuol dire nulla, eh!

Possibile sia una copia dell'edizione del centenario, con l'aggiunta Firm Num per renderla appetibile (per lo stesso motivo acquarellavano le xilo del 500 :wall: )
 
Ecco cos'ho trovato fra le mie incisioni. La comprai al Balon, il mercato delle pulci di Torino una quarantina di anni fa.
C'è lo scavo di battuta della lastra. E' un originale? Non lo so.
Vedi l'allegato 576654
L'opera è riportata nel mio librone: 73.Carabiniere a cavallo. Solo la lastra, senza la numerazione e la sigla G.F.
Le misure, come ho detto, non sono indicate. Stasera la scannerizzo e la posto. Tieni presente che il libro dice che nel 1925 fu fatta una tiratura postuma delle lastre di Fattori note a quel momento, e che furono raccolte in cinquanta cartelle, anche se quella numerazione a matita non mi convince proprio ma potrebbe essere stata aggiunta da qualcuno.
Tu sei un esperto di incisione. Se dici che lo scavo di battuta c'è, si presume che ci sia, controllabile coi polpastrelli, tridimensionale, insomma. Perché esistono molte riproduzioni dal libro del Petrucci che si trovano nei mercatini incorniciate: possono trarre in inganno, se sotto vetro.
Per il resto, anche a me non sembra esistano con numerazione, ma, a dire il vero, non me ne sono mai interessato (se non quando trovai 5 esemplari delle "rifiutate" stampati negli anni 70, ma è altra cosa).
Comunque, negli anni '70/80 non era così strano che qualcuno aggiungesse sigla e numerazione, visto che il mercato li richiedeva bovinamente. Che non vuol dire nulla, eh!

Possibile sia una copia dell'edizione del centenario, con l'aggiunta Firm Num per renderla appetibile (per lo stesso motivo acquarellavano le xilo del 500 :wall: )

Eccola qua, l'immagine del libro:

img20201002_16574881.jpg


Agli angoli, la riga nera di contorno mi sembra un più arrotondata che nel tuo esemplare, ma comunque direi che ci siamo.
Anche secondo me potrebbe essere una copia della tiratura del 1925.
Ho detto che il libro non riporta le misure, però le immagini sono tutte di dimensioni diverse, alcune molto piccole, altre molto grandi. Presumo, anche se non lo trovo scritto da nessuna parte, che le abbiano stampate della stessa dimensione delle lastre. Se così fosse, la tua dovrebbe misurare 190 x 108 mm (da riga a riga).
 
Eccola qua, l'immagine del libro:

Vedi l'allegato 576683

Agli angoli, la riga nera di contorno mi sembra un più arrotondata che nel tuo esemplare, ma comunque direi che ci siamo.
Anche secondo me potrebbe essere una copia della tiratura del 1925.
Ho detto che il libro non riporta le misure, però le immagini sono tutte di dimensioni diverse, alcune molto piccole, altre molto grandi. Presumo, anche se non lo trovo scritto da nessuna parte, che le abbiano stampate della stessa dimensione delle lastre. Se così fosse, la tua dovrebbe misurare 190 x 108 mm (da riga a riga).
La misura è proprio quella. Si può essere una copia del 1925. I dubbi mi vengono perché la carta è molto leggera, tipo pagina di libro. Come ha fatto un foglio così leggero a reggere la pressione del torchio?
 
La misura è proprio quella. Si può essere una copia del 1925. I dubbi mi vengono perché la carta è molto leggera, tipo pagina di libro. Come ha fatto un foglio così leggero a reggere la pressione del torchio?
Può farlo se è una carta di qualità, con fibre lunghe e tessuto nel composto.
Le carte normali dell'800, quelle un po' grosse e dall'impasto informe, probabilmente si sarebbero aperte col tempo in corrispondenza del "taglio" dato dal bordo lastra.
Naturalmente avrai già verificato con la lente che i tratti sono di acquaforte, con un certo grado di tridimensionalità, che si può sentire anche passando l'unghia all'incontrario.
 
Giovanni FATTORI - 10
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Ultimo appuntamento con le acqueforti di Fattori.

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Artigliere a cavallo


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Sosta di cavalli


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Adua

Ad Adua, nel 1896 l'esercito italiano subì la più pesante sconfitta mai patita da una potenza coloniale, contro le truppe etiopi.
Morirono più soldati italiani in quella battaglia che in tutte le guerre del Risorgimento (Wikipedia).

Qui sotto, in tema, uno dei più noti dipinti di Fattori, Lo staffato:

staffato.jpg
 

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