Iuv4iu
Nuovo forumer
Ecco per confronto l'analisi di una persona che di gas ci capisce
notare come non ha paura nelle prime righe di ammettere i propri sbagli..
Natural Gas: la discesa infinita |
Natural Gas: la discesa infinita
Scritto il 30 dicembre 2011 alle 01:48 da jt_livingstone
Ebbene si, non mi aspettavo proprio di vedere il future del gas naturale fare un nuovo minimo il 29 Dicembre. Oltre a farmi fare la figuraccia dopo aver chiamato 2 minimi dal 27 Ottobre ad ora, mi ha anche preso un bel po’ di soldini. Il clima mite ha certamente giocato un ruolo fondamentale nel ridurre la domanda, che e’ generalmente piu’ elevata durante l’inverno visto che piu’ del 50% delle abitazioni negli Stati Uniti sono riscaldate a gas naturale. Bisogna dire che i produttori hanno un po’ esagerato con la produzione portandola su livelli record proprio in autunno. Adesso con le scorte sui massimi (6.9% rispetto allo scorso anno e 11.9% rispetto alla media 5 anni), con la produzione che continua a rimanere elevata (3.95% in piu’ rispetto allo scorso anno) e con la domanda relativamente bassa (5.69% in meno rispetto allo scorso anno) la situazione si presenta ancora bearish.
Ma quanto potra’ scendere ancora?
Ammesso che sotto lo 0 non dovrebbe arrivare (non sia mai che ci paghino per consumare gas naturale) ci sono un paio di livelli da monitorare.
I 3$ sembrano ormai a un passo dall’essere perforati, possibile che cio’ avvenga entro la fine di Gennaio se il clima dovesse continuare ad essere benevolo. Sotto abbiamo un supporto molto importante in area 2.5$. Tale valore e’ vicino al minimo fatto registrare nell’Agosto del 2009 ed e’ leggermente sotto la mia personalissima stima del Break Even del costo di estrazione dell’intera industria. Infatti se e’ pur vero che i produttori di shale gas in media perdono soldi sotto 4.15-4.2 (coal bed methane qaulcosina in piu’), i produttori di gas convenzionale hanno costi di estrazione generalmente inferiori ai 3$, probabilmente piu’ vicini ai 2$ che ai 3$ (fonte D. Hughes). Inoltre, ci sono pozzi di petrolio che producono gas naturale associato teoricamente ad un costo di estrazione pari a zero, anzi nelle fasi iniziali di estrazione in alcuni casi diventa un costo trattenerlo. Secondo l’EIA la produzione di gas naturale da pozzi di petrolio e’ stata circa 22% nel 2010 (ultimi dati disponibili) e probabilmente qualcosa in piu’ nel 2011 visto che i rigs di petrolio hanno raggiunto livelli record ben oltre le 1.000 unita’.
Detto questo la mia stima del costo di estrazione dell’industria si aggira tra i 2.65$ e i 2.85$, secondo quale percentuale si da alle diverse tipologie di produzione e quale costo medio di estrazione vogliamo usare (esercizio semplice che tutti possono fare).
Ammesso di aver ragione nel valutare il Break even in area 2,65$, tale valore potrebbe tranquillamente essere perforato, visto che il prezzo puo’ rimanere sotto il costo di produzione per qualche tempo. Personalmente ritengo molto improbabile che il gas naturale possa rimanere sotto i 2,5$ a lungo.
Il grafico mensile del natural gas ci viene in soccorso per individuare una trendline che parte dal 1991 quando il future sul Natural Gas ha fatto il suo debutto. Ebbene tale linea di tendenza porterebbe il supporto proprio in area 2,5$. Ho segnalato anche il supporto statico in area 1.75 che e’ il minimo realizzato nel Gennaio del 2002, quando per l’appunto l’inverno passo’ alla storia come uno dei piu’ miti di sempre negli USA, negli almanacchi si racconta di partite di golf in Nebraska per il giorno di Natale.
Onestamente ritengo molto difficile vedere il prezzo sotto 1.75$, ma come diceva Keynes “i mercati possono rimanere irrazionali piu’ a lungo di quanto tu possa rimanere solvente“.

Buon Trading!
notare come non ha paura nelle prime righe di ammettere i propri sbagli..
Natural Gas: la discesa infinita |
Natural Gas: la discesa infinita
Scritto il 30 dicembre 2011 alle 01:48 da jt_livingstone
Ebbene si, non mi aspettavo proprio di vedere il future del gas naturale fare un nuovo minimo il 29 Dicembre. Oltre a farmi fare la figuraccia dopo aver chiamato 2 minimi dal 27 Ottobre ad ora, mi ha anche preso un bel po’ di soldini. Il clima mite ha certamente giocato un ruolo fondamentale nel ridurre la domanda, che e’ generalmente piu’ elevata durante l’inverno visto che piu’ del 50% delle abitazioni negli Stati Uniti sono riscaldate a gas naturale. Bisogna dire che i produttori hanno un po’ esagerato con la produzione portandola su livelli record proprio in autunno. Adesso con le scorte sui massimi (6.9% rispetto allo scorso anno e 11.9% rispetto alla media 5 anni), con la produzione che continua a rimanere elevata (3.95% in piu’ rispetto allo scorso anno) e con la domanda relativamente bassa (5.69% in meno rispetto allo scorso anno) la situazione si presenta ancora bearish.
Ma quanto potra’ scendere ancora?
Ammesso che sotto lo 0 non dovrebbe arrivare (non sia mai che ci paghino per consumare gas naturale) ci sono un paio di livelli da monitorare.
I 3$ sembrano ormai a un passo dall’essere perforati, possibile che cio’ avvenga entro la fine di Gennaio se il clima dovesse continuare ad essere benevolo. Sotto abbiamo un supporto molto importante in area 2.5$. Tale valore e’ vicino al minimo fatto registrare nell’Agosto del 2009 ed e’ leggermente sotto la mia personalissima stima del Break Even del costo di estrazione dell’intera industria. Infatti se e’ pur vero che i produttori di shale gas in media perdono soldi sotto 4.15-4.2 (coal bed methane qaulcosina in piu’), i produttori di gas convenzionale hanno costi di estrazione generalmente inferiori ai 3$, probabilmente piu’ vicini ai 2$ che ai 3$ (fonte D. Hughes). Inoltre, ci sono pozzi di petrolio che producono gas naturale associato teoricamente ad un costo di estrazione pari a zero, anzi nelle fasi iniziali di estrazione in alcuni casi diventa un costo trattenerlo. Secondo l’EIA la produzione di gas naturale da pozzi di petrolio e’ stata circa 22% nel 2010 (ultimi dati disponibili) e probabilmente qualcosa in piu’ nel 2011 visto che i rigs di petrolio hanno raggiunto livelli record ben oltre le 1.000 unita’.
Detto questo la mia stima del costo di estrazione dell’industria si aggira tra i 2.65$ e i 2.85$, secondo quale percentuale si da alle diverse tipologie di produzione e quale costo medio di estrazione vogliamo usare (esercizio semplice che tutti possono fare).
Ammesso di aver ragione nel valutare il Break even in area 2,65$, tale valore potrebbe tranquillamente essere perforato, visto che il prezzo puo’ rimanere sotto il costo di produzione per qualche tempo. Personalmente ritengo molto improbabile che il gas naturale possa rimanere sotto i 2,5$ a lungo.
Il grafico mensile del natural gas ci viene in soccorso per individuare una trendline che parte dal 1991 quando il future sul Natural Gas ha fatto il suo debutto. Ebbene tale linea di tendenza porterebbe il supporto proprio in area 2,5$. Ho segnalato anche il supporto statico in area 1.75 che e’ il minimo realizzato nel Gennaio del 2002, quando per l’appunto l’inverno passo’ alla storia come uno dei piu’ miti di sempre negli USA, negli almanacchi si racconta di partite di golf in Nebraska per il giorno di Natale.
Onestamente ritengo molto difficile vedere il prezzo sotto 1.75$, ma come diceva Keynes “i mercati possono rimanere irrazionali piu’ a lungo di quanto tu possa rimanere solvente“.

Buon Trading!
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