la fortuna di questo governo sono i mercati sorretti artificiosamente, solo questo li salva dall'essere spazzati via
Dici?
Non sono così convinto.
Se anche i mercati andassero a picco, grazie al fatto che ormai controllano la RAI, la mia frequentazione di Twitter mi induce a pensare che si diffonderebbero le seguenti affermazioni (che convincerebbero buona parte dell'elettorato giallo-verde):
1) la discesa delle
azioni punisce i ricchi, com'è noto (non esistono investimenti azionari nei fondi pensioni da cui dipendono le future rendite della classe medio bassa o in altri fondi in cui vanno i risparmi degli italiani, è noto); e comunque Borghy dice sempre che le quotazioni e i tassi salgono e scendono
2) la risalita dello
spread, come è già stato detto (veramente!) dai pentastellati, è una cosa positiva, perché così lo Stato paga più interessi ai cittadini detentori del debito (che, come è noto, è detenuto allo 0% da investitori esteri),
3) comunque i tassi salgono e scendono, e ai tempi di Monti (all'inizio) lo spread era più alto (bisogna ignorare il trend e guardare solo i momenti che convengono, evidentemente), e poi si sa che il massimo più recente è stato raggiunto quando Mattarella ha dato l'incarico a Cottarelli (
unbiased source: sempre Borghy), quindi gli investitori vanno matti per le scimmie al volante
4) e se anche i tassi salissero e ciò fosse una cosa negativa, questo non ha impatto sui mutui (
già esistenti lo si scrive in piccolo; gli altri si impicchino)
5) e se anche la salita dei tassi fosse negativa, comunque la colpa è dell'Europa, perché non consente alle Banche Centrali di comprare tutti i titoli di Stato emessi per finanziare il voto di scambio (condoni, reddito di sussidio al lavoro nero ecc.), né di emettere moneta, ché tanto sappiamo che l'inflazione è bassa e se anche stampassimo un triliardo di euro al secondo rimarrebbe bassa perché così dice Borghy, ma attenzione: noi non siamo il Venezuela o la Turchia: potremmo stampare soldi perché c'è una curiosa equivalenza tra avanzo commerciale e deficit che, a parere di chi confonde esportazioni private con debiti pubblici, è una garanzia che le cose vanno bene.
Corollario del punto 5: gli Italiani sono brava gente che vota in modo lungimirante, e l'Europa è cattiva per puro sadismo, quindi dobbiamo uscire dall'Euro e anche dall'Europa, tanto siamo pieni di materie prime, non abbiamo una bilancia commerciale in attivo e quindi l'autarchia può fare solo bene allo sviluppo economico; ma anche se tutto andasse male, la decrescita felice è una cosa positiva: l'ha detto Grillo.
Naturalmente la cattiva Europa è colpevole dell'impoverimento della classe media (ma solo in Italia e pochi altri, pensa un po') a causa della famigerata deflazione salariale; però se uscissimo dall'Euro e la Lira si svalutassero e si riducesse il potere d'acquisto dei salari, in quel caso la deflazione salariale non esisterebbe perché potremmo ripristinare la scala mobile.
Non dimentichiamo anche altri dogma: "il Debito dello Stato è ricchezza dei cittadini" e "la Nigeria ha un rapporto Debito/PIL al 20%, eppure i flussi migratori vanno dalla Nigeria all'Italia e non viceversa, quindi non serve ridurre il debito".
Sembra il resoconto di una seduta molto etilica, eppure sono pareri di parlamentari, sottosegretari, ministri, presidenti di commissioni bilancio dell'attuale maggioranza.