ecco Fini quello che dice........ a voi la palla
ROMA (MF-DJ)--"Ho sempre ritenuto che senza una politica di rigore finanziario non si va da nessuna parte", ma "al necessario perseguimento dell'equilibrio della finanza pubblica vanno contestualmente affiancate misure idonee a sostenere famiglie e imprese cosi' da costruire basi solide di sviluppo".
Lo afferma, in una lettera al Sole 24 Ore, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aggiungendo che "con una gamba sola, quale che sia, l'Italia resta sempre un'anatra zoppa: se prevale la spinta della crescita illusoriamente alimentata da spesa pubblica e deficit si va inevitabilmente verso il baratro del disastro finanziario; se, diversamente, si deprimono le condizioni di sviluppo ed occupazione, quello stesso rigore finanziario diventa rigor mortis per 22 milioni di famiglie e per 5 o 6 milioni di imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni".
Secondo Fini "crescita economica ed occupazione si sostengono attraverso tagli mirati, verticali e precisi e non orizzontali e generici, delle spese correnti improduttive". Il presidente della Camera porta ad esempio la manovra approvata a maggio: "il decreto, che taglia il deficit di 25 miliardi, ottiene quel risultato attraverso un aumento delle entrate di 48 miliardi che, appunto per 25 miliardi, vanno a tagliare il deficit, ma per i restanti 23 miliardi servono a finanziare un aumento di spesa pubblica. Possiamo allora dire che i conti pubblici siano oggi a posto? Forse si' sul piano dei saldi finanziari". Tuttavia, "sul fronte delle prospettive economiche per le famiglie e delle imprese possiamo dire che e' tutto a posto? Certamente no.
In febbraio scadono circa 400.000 cassaintegrati, da qui a marzo 100.000 pmi rischiano di chiudere".
Fini ricorda che "il Governo stesso fece proprio" un ordine del giorno con le proposte economiche di Fli, ma che "fino ad oggi, di tutto cio', non si e' vista neanche l'ombra. Siamo pronti a discutere altre opzioni rispetto a quelle da noi presentate. L'importante e' che si cambi registro e che, mantenendo sempre salda la rotta in termini di equilibri finanziari, si proceda senza indugi ad attuare quelle riforme strutturali necessarie a dare impulso allo sviluppo e all'occupazione".