Macroeconomia Italiani .........un insulto a cielo aperto !

gipa69 ha scritto:
Beato te che stai all'aria aperta!!! :D
Riprendendo un attimo lo sfogo e collegandolo al discorso sui referundum legati alla costituzione europea non si può fare a meno di notare che pur essendo il no espresso in Francia un no da retroguardia sia per me assolutamente comprensibile nell'ottica sociale. La costituzione europea dovrebbe occuparsi di armonizzare le varie legislazioni nazionali e creare quell'inizio di "sentire" comune auspicabile più un comune comportamento europeo nei confronti di ciò che succede nel resto del mondo.
ma tutto ciò si applica in maniera monodimensionale perchè contemporaneamente si lasciano le sperequazioni economiche che caratterizzano la maggiore differenziazione tra economia dei paesi europei avanzati e dai cosidetti emergenti pronti ad entrare.
In Romania lo stipendio medio di un operaio si aggira intorno agli 80 euro al mese meno molte delle tutele che caratterizzano gli operai dei paesi fondatori..... nessuno si preoccupa di armonizzare queste differenze prima di un nuovo ingresso.... e questo solo per fare un piccolo esempio.
Certamente i padri fondatori hanno un ottica anglosassone nella costruzione della nuova europea e noi più che produttori di questa nuova europea dovremmo essere i finanziatori e i costruttori ma questo si scontra inevitabilmente con le aspettative di una buona parte della popolazione.


Mi è rimasta solo l'aria aperta :rolleyes:

Ben poco spazio han dato i media di Francia e Olanda , sembra quasi
che se ne abbia timore per non urtare sensibilità altrui , ci saran di
mezzo soldi e affari , ma la maggior causa del "rigetto" costituzionale
nei referendum oltre alla monumentale macchinosità costituzionale
( impensabile per gli Italiani , ma esistono Popoli che se non capiscono
qualcosa la rigettano ) , sembrerebbe proprio essere l'allargamento
troppo rapido .
Polonia , Romania e Bulgaria vengono viste come un pericoloso bacino di
manodopera a basso prezzo e potenzialmente come entità di delocalizzazione .
Ma quello che fa veramente paura ( se avessero fatto votare in Germania
la costituzione sarebbe stata affossata con % probabilmente superiori ) ,
è l'ingresso in prospettiva della Turchia .
Mentre la Romania e la Bulgaria contano 30milioni di abitanti a crescita 0 ,
La Turchia ne conta circa 70 milioni , e in costante aumento ,
poi particolare niente affatto trascurabile , è un paese Musulmano , che
a dispetto della sua laicità costituzionale nell'ultimo lustro ha svoltato
con decisione verso la religione di stato .

Sono gli Usa che premono fortemente per far entrare la Turchia in
Europa ( in questo han trovato gran bei "testoloni" nella sponda
Italiana , come scriveva pochi giorni fa il WSJ , oggi l'Italia è dopo
la GB il miglior amico degli Usa in Europa :rolleyes: solitamente quando
si fanno complimenti in politica è per fottere :rolleyes: )
e la sensazione di far parte di un esperimento non è
gradevole . tutto troppo di fretta , come giustamente dici ,
l'armonizzazione manca completamente , e dove non c'è armonia
ci sono per forza di cose conflittualità e disuguaglianza .
 
Per Generali1984: L'allargamento europeo comporta anche un forte trasferimento di fondi verso quei paesi, a danno delle regioni povere dell'Europa dei 12.
Risultato le aziende delocalizzano non solo perchè trovano mano d'opera a basso costo, ma anche perchè dal 2006 faranno il pieno dei fondi che la comunità Europea stanzierà per quei paesi. Se poi ci mettiamo la ciliegina sulla torta, le aree dismesse da queste aziende ( il terreno dove sono sorte quelle aziende che adesso scappano è sempre stato comprato a prezzo di terreno agricolo per favorire gli insediamenti produttivi) diventeranno tutte aree fabbricabili.
Dovremmo dire Basta Basta e ancora Basta.
 
Articolo tratto dal sito Movisol.

Dichiarazione di Jacques Cheminade, rappresentante di LaRouche in Francia, sul referendum del 29 maggio che ha bocciato la Costituzione Europea.


Dopo il “no” all’oligarchia finanziaria


“L’aspra gioia dell’essere responsabili”

(gen. Charles De Gaulle)


Parigi 30 maggio – Il "no" del popolo francese nel referendum-ultimatum europeo segna una battuta d’arresto al decorso, più che trentennale, di una deriva politica in senso ultraliberale e della promozione della disoccupazione. Abbiamo così ricevuto il mandato a ridare vita all’Europa, per far fronte alla sfida rappresentata dalla crisi mondiale. Si tratta di una questione che coinvolge i responsabili politici e l’intera cittadinanza. E una responsabilità nostra.
Se la nostra è una prospettiva chiara riusciremo a mobilitare la gente; le circostanze internazionali sono mature in tal senso.
Negli Stati Uniti d’America, tra il 21 e il 23 maggio scorsi, i senatori democratici e alcuni repubblicani moderati hanno impedito un colpo di stato del presidente Bush, del suo vicepresidente Cheney e di Karl Rove, mirante a imporre una dittatura presidenziale. Gli imperialisti e i neoconservatori ne escono indeboliti. La tradizione di F. D. Roosevelt, animata da Lyndon LaRouche, ne esce rinvigorita. I progetti di guerra nucleare preventiva, per quanto attiene alla politica estera, e di imposizione di giudici palesemente fascisti, per ciò che attiene alla politica interna, per ora sono sospesi. Non resta, là come qui, che dare un contenuto positivo alla Resistenza.
La situazione reale dei fondi speculativi e del settore immobiliare si sta già rivelando per quella che è davvero, ponendo così in evidenza la crisi monetaria sottostante; non c’è spazio per le illusioni. Questa è la situazione per effettuare una svolta, è l’occasione per rifondare l’Europa sulla base di un grande disegno, e non a partire da arrangiamenti diplomatici o burocratici. Noi proponiamo di:
1. stabilire un programma di ricerca e di grandi investimenti, capace di creare 20 milioni di posti di lavoro qualificati mobilitando il 10% del nostro prodotto interno lordo;
2. creare la condizioni del suo finanziamento, oltre lo schema delle imposte e dei prestiti, mobilitando un credito produttivo pubblico che sarà emesso ripristinando un sistema di banche nazionali, responsabili davanti ai cittadini;
3. costruire l’Europa delle patrie e dei popoli, con una politica mirante alla realizzazione del Ponte di sviluppo eurasiatico, integrando l’Iraq e la Cina, con la Turchia e la Russia quali cerniere.
Pensare di far votare una seconda volta la Francia, o di far entrare in vigore la Costituzione soltanto ove sia stata ratificata, o di rinegoziare il testo rifiutato, sarebbe un’offesa al suffragio universale avvenuto.
Rileggiamo Il filo della spada di de Gaulle e La Repubblica moderna di Mendes-France, Leibniz e Carnot, Friederich List e il testo del trattato di Westfalia. L’Europa ha bisogno di riferimenti e di entusiasmo, di un movimento che cambi le condizioni della lotta a livello mondiale, di un scommessa sul futuro, e non di vaghi bricolage istituzionali.

Mutazione

Che fare dunque, dopo il “no”? Rispondiamo a questa domanda immediatamente, ma affrontando due punti fondamentali concernenti le modalità dell’azione.

Il primo punto riguarda le alleanze.
Per rispondere, bisogna innanzitutto osservare il processo spettacolare del riallineamento delle forze politiche. Il segnale più interessante è dato dalla pubblicazione, il 26 maggio scorso, di un articolo di Maurice Allais su L’Humanité. Egli si esprime con estrema franchezza: “La crisi odierna, la disoccupazione insopportabile che la caratterizza e che ci disonora, la distruzione, giorno dopo giorno, della società francese, non sono che la conseguenza delle politiche dogmatiche attuate senza sosta a partire dalla grande frattura del 1974 [l’entrata dell’Inghilterra nel Mercato Comune, NdR] e che ci portano al disastro. Sarebbe criminale il mantenerle.”
Sulla base di un’altra politica, di cui abbiamo ricordato le grandi linee – Ponte di sviluppo eurasiatico, nuova Bretton Woods, piano di rilancio di una ricerca degna di questo nome, sviluppo delle università e degli ospedali, ritorno all’economia produttiva – potremmo riunire una coalizione di forze vive antifeudali e anti-tecnocratiche. Tale politica ha la sua base naturale tra gli operai, i salariati, gli agricoltori, gli artigiani, gli imprenditori delle piccole e medie imprese, i simpatizzanti comunisti e socialisti, gli europeisti opposti all’oligarchia finanziaria e i nazionalisti non sciovinisti. Tale politica ha per alleati qui, in Russia, in Asia meridionale, in Africa e negli Stati Uniti, coloro che vogliono ristabilire la priorità del lavoro e della produzione. Non è privo d’importanza, da questo punto di vista, l’incontro al quale sono stato invitato da André Gerin, sindaco comunista di Vénissieux, da egli stesso definito un “circolo della ragione”.

Il secondo punto riguarda le possibilità di successo.
Se riusciamo a far comprendere ai francesi ciò che accade negli Stati Uniti e l’ampiezza della crisi che si abbatte sull’intero sistema finanziario e monetario internazionale le possibilità di successo sono grandi. I fondi speculativi sono soggetti a potenti scosse, da quando i titoli emessi dalla General Motors e dalla Ford sono stati classificati come “obbligazioni spazzatura”. Alcuni sono sulla soglia del fallimento. Il sistema bancario presta denaro a questi fondi ed effettua assieme ad essi delle operazioni di mercato: il rischio di contaminazione è immediato. Analogamente, gli investitori istituzionali (fondi di pensione, assicurazioni, ecc.) hanno affidato ad essi capitali enormi. Inoltre, la piramide del credito ipotecario americano e inglese rischia di sprofondare, trascinando con sé tutto il mercato immobiliare.
V’è dunque una occasione, nel momento in cui uno shock va ineluttabilmente maturando, di riunire una maggioranza intorno alle azioni utili al necessario cambiamento. Noi faremo di tutto per ispirare questo passo, mostrando come possano essere mobilitate le risorse umane, tecnologiche e scientifiche dell’economia francese ed europea.
 
Per Generali 1984: correvano gli anni 1992/1993:
1) crollo elettorale della DC
2) Cosa nostra esce di seno e fa saltare le autosdrade e con esse il Giudice Falcone.
3) inizia tangentopoli che spazzerà via un'intera classe dirigente
4) 22 giugno 1992 Famoso incontro in acque internazionali sul famoso panfilo Brittania di proprietà di Sua Maesta Regina Elisabetta. Sembra che solo il direttore generale del Tesoro Mario Draghi se ne andò indignato.
5) L'Agenzia di Rating Moody’s, si accanisce contro l'Italia.
6) Inizia l'attacco della lira da parte della speculazione internazionale capeggiata da quel sant'uomo di Soros.
7) Incredibile atteggiamneto dell'allora Governatore della Banca d'Italia, che brucia 15 mila miliardi nell'inutile difesa della lira.
8) Svalutazione della lira nel settembre 1992 del 30%.

9) SUCCESSIVA SVENDITA DELLE AZIENDE ITALIANE AGLI STRANIERI, SOPRATTUTTO QUELLE LEGATE ALL'AGROALIMENTARE:
Locatelli, Invernizzi, Buitoni, Galbani, Negroni, Ferrarelle, Peroni, Moretti, Fini, Perugina, Mira Lanza e tante altre.

I britannici d’Oltremanica e quelli svezzati d’Oltreoceano non potevano che essere soddisfatti del comportamento tenuto dai loro amici italiani: l’operazione Britannia, infatti, garantì ai soli anglo-americani di accaparrarsi quasi il 50% (precisamente il 48%: 34 agli americani e 14 ai britannici) delle aziende italiane finite in mano straniera. Questi sono stati il 1992/ 1993, anni in cui l’Italia e la sua classe politica persero l’ultimo brandello di dignità.

L'industri agroalimentare ce l'hanno fottuta ancora 12 anni fa. Allora dovevamo gridare, adesso è troppo tardi

Ciao Mauro.
 
Ciao Nonsoniente ,

Mi attiri con argomenti che meriterebbero una lunghissima disamina ,
nonchè una altrettanta lunghissimo discussione :)
Purtroppo non è questa per me la "stagione" delle appassionanti discussioni :(
questa è la stagione della "zappa e vanga :lol:
Però oggi piove e ne approfitto , anche se per poco :)


Sì l'allargamento comporta un flusso di fondi verso quei paesi che sono
in predicato di entrare , anche questa , se da un lato è negativa , dall'altro
è positiva , non va domenticato che con quell'euro che la BCE stampa
allegramente noi possiamo comprare "pezzi" all'estero con "estrema"
facilità e teorica convenienza .
Un appartamento in Romania ha quadruplicato il valore in pochi anni
e SOLO 4 anni fa era sufficiente risparmiare per 2 anni per poterselo
permettere ( 7.000 - 10.000 euro per 40/50/60 mq ) .

SOLO un piccolissimo esempio fra gli innumerevoli possibili
( terra ad esempio , dallo scorso anno acquisto possibile in Romania ).

Bene dire basta , ma intanto metterci la zampetta scambiando
carta colorata per beni reali non è male



L'Eurasia tanto cara a De Gaulle presenta molti più svantaggi che vantaggi
primo fra tutti il radicalismo ideologico che sopravanza di gran lunga
lo sfondo capitalistico ambientale .
INVERSAMENTE facile l'aggregazione fra Americhe Sud/Nord , qui
l'imperativo aggregante è la ricerca "spasmodica" di benessere .

A voler essere drastici si potrebbe dire che se per unire le Americhe
sono necessari 50 anni per l'Eurasia ne occorono 500
e sarebbero necessarie "varie" guerre locali .

Morale : chiunque ha la possibilità di acquistare un piccolo appezzamento
in Argentina ( fra 4-6 anni) o Brasile ( 4 - 6 anni ) Cile ( SUBITO ) ,
farebbe bene a farlo per un lascito ereditario non male .
ASSOLUTAMENTE OBBLIGATORIO un certo lasso di tempo in loco ,
con ricerca info ; da quelle parti girano certi volponi che i furbetti Italici
son poco meno che pollastri d'allevamento ........... :rolleyes:

Comunque anche qui lo scambio carta colorata per bene reale è buono .


....................segue
 
Ci risiamo :rolleyes:
ho scritto un poema di risposta che sul 90-93 ne ho
ma al momento dell'invio mi viene richiesta la password
ma dove sbaglio ? :rolleyes:
se riesco rispondo stasera :rolleyes:
 
Nonsoniente ha scritto:
Per Generali 1984: correvano gli anni 1992/1993:
1) crollo elettorale della DC
2) Cosa nostra esce di seno e fa saltare le autosdrade e con esse il Giudice Falcone.
3) inizia tangentopoli che spazzerà via un'intera classe dirigente
4) 22 giugno 1992 Famoso incontro in acque internazionali sul famoso panfilo Brittania di proprietà di Sua Maesta Regina Elisabetta. Sembra che solo il direttore generale del Tesoro Mario Draghi se ne andò indignato.
5) L'Agenzia di Rating Moody’s, si accanisce contro l'Italia.
6) Inizia l'attacco della lira da parte della speculazione internazionale capeggiata da quel sant'uomo di Soros.
7) Incredibile atteggiamneto dell'allora Governatore della Banca d'Italia, che brucia 15 mila miliardi nell'inutile difesa della lira.
8) Svalutazione della lira nel settembre 1992 del 30%.

9) SUCCESSIVA SVENDITA DELLE AZIENDE ITALIANE AGLI STRANIERI, SOPRATTUTTO QUELLE LEGATE ALL'AGROALIMENTARE:
Locatelli, Invernizzi, Buitoni, Galbani, Negroni, Ferrarelle, Peroni, Moretti, Fini, Perugina, Mira spamming indesiderato e tante altre.

I britannici d’Oltremanica e quelli svezzati d’Oltreoceano non potevano che essere soddisfatti del comportamento tenuto dai loro amici italiani: l’operazione Britannia, infatti, garantì ai soli anglo-americani di accaparrarsi quasi il 50% (precisamente il 48%: 34 agli americani e 14 ai britannici) delle aziende italiane finite in mano straniera. Questi sono stati il 1992/ 1993, anni in cui l’Italia e la sua classe politica persero l’ultimo brandello di dignità.

L'industri agroalimentare ce l'hanno fottuta ancora 12 anni fa. Allora dovevamo gridare, adesso è troppo tardi

Ciao Mauro.

Risposta stringatissima

Punti 1 e 3 Concatenati e Indissolubili
punto 2 ho pensieri poco Cristiani e preferisco tenermeli
punto 4 Non mi ricordo
punto 5 non solo non rammento accanimento , al contrario , rammento
benissimo le risposte di scherno al primo perdiodo
Sotto Osservazione / Declassamento 90 -91 scherno che derivava dal
piccolo rialzo della liretta , effimero e insulso
" i mercati hanno risposto alle agenzie " furono i sarcastici commenti ;
chissà perchè si inalberarono quando i mercati risposero diversamente :rolleyes:
punto 6 Soros non è certamente un sant'uomo , fa lo
speculatore di mestiere , quello che facciamo anche noi se non sbaglio ,
e oggi , come lo sono stato allora , sarei dalla sua parte , non è lui
il cattivo della situazione , ma chi CREA le storture di mercato , pensando
che il mercato sia manipolabile in eterno .
punto 7 certo non ho condiviso l'atteggiamento della Banca d'Italia ,
ma mi resta forte il sospetto che le direttive politiche e l'incapacità di
"capire" la forza dell'avversario che si aveva difronte abbiano giocato
un ruolo di assoluto rilievo , va rammentato che le banche centralim
godevano ancora della parvenza di invincibilità e la nostra non si era resa
conto che mentre pretendeva di difendere il fortino con i fucili ,
dall'altra parte avevano alzato gli scudi e armato i cannoni al Plasma .
in tal senso la cosa VERAMENTE da rammentare fu la legnata nei denti
che prese la Buba ; dopo aver rifiutato a noi l'appoggio , lo concesse
alla Bank of England solo pochi giorni dopo ; in quel pomeriggio di
settembre nel breve spazio di pochissime ore la banchetta Inglese
alzò i tassi per 2 volte ma il cambio non si spostò di NIENTE , poi entrò
in campo la Buba con tutta la sua arroganza e presupponenza ,
e entrambe rovesciarono sul mercato 27 mld di $ l'intenzione era di
seppellire la speculazione con un attacco frontale , il risultato fu
impressionante , il cambio oscillò in un range strettissimo per tutto il
tempo , l'enorme massa di denaro fu fagocitata senza il minimo
problema , ad oggi la dimostrazione di potenza più grande che io abbia
mai visto . non ci fu una semplice sconfitta , la resa incondizionata
e senza l'onore delle armi , alla banchetta Inglese non restava altro
che chiuedere i cambi e alla Buba decretare la fine dello Sme .

Punto 8 fu MOLTO più pesante , al 30 si arrivò con la bonaccia ,
in piena tempesta eravamo oltre il 50

........................
 
Oggi , come allora , sembra che il buon senso non abbia insegnato molto .
con l'aggravante che oggi , a distanza di nemmeno 15 anni , e forti della
passata esperienza dovremmo quantomeno essere consapevoli della
inderogabilità/correttezza dei provvedimenti necessari .
Invece abbiamo passato il "buon" periodo 96/2000 a giocherellare
e dal 2000 abbiamo addirittura unito una gestione sconcertante
a una congiuntura debolissima . siamo alle solite anzi peggio !

Oggi , diversamente da allora , abbiamo lo scudo euro che non solo
ci protegge "fisicamente" dal sentire sul cambio gli effetti del nostro
irresponsabile comportamento , ma ci fa anche sottovalutare la
pericolosità della nostra posizione debitoria come paese .

Oggi , come allora , l'assoluta mancanza in tutti gli schieramenti ,
di personalità politiche di rilievo , con idee quantomeno decenti ,
non ci può essere che di sconforto per il futuro .

Con un servizio pesantissimo sul debito pubblico e la negatività
espressa dalle agenzie di rating ( so che qualcuno ci ride dei rating ,
ma farebbe bene a non farlo ) non ci resta che sperare sulla
correttezza della visione che sembrano avere i mercati obbligazionari :
Regresso economico ( non tanto recessione ) unita a deflazione ;
non oso nemmeno immaginare cosa accadrebbe se ci fosse una
Stagflazione a livello Mondiale .

E c'è sempre il lato Horror :
Recessione con crisi Finanziaria sistemica dovuta a crisi di liquidità
innescata da risvolti negativi (per ora non immaginabili ma non per questo
impossibili , solamente non immaginabili nel senso che non ne abbiamo
passate esperienze ) , sulla gestione massa derivati ; che riporterebbe
in brevissimo tempo il vil denaro da MATERIALE OFFERTO a RICHIESTO .........
...........bhè in questo ultimo caso avere tanti cornetti portafortuna
non credo sarà sufficiente ad evitarci conseguenze "SPIACEVOLI"
una recessione , se pur breve , con tassi all'8-10% ...............

Buona Giornata , e che lo stellone Italico ci assista :rolleyes:
ora vado a raccoglier ciliegie che devo fare la marmellata ,
almeno mangio un pò di dolce ........
 
generali1984 ha scritto:
Morale : chiunque ha la possibilità di acquistare un piccolo appezzamento
in Argentina ( fra 4-6 anni) o Brasile ( 4 - 6 anni ) Cile ( SUBITO ) ,
farebbe bene a farlo per un lascito ereditario non male .
Perche´hai specificato 4-6 anni?A cosa ti riferisci?Perche´il Cile subito?
Grazie
 

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