tontolina
Forumer storico
Segnatevela questa perchè siamo già in campagna elettorale!
«Ci sono margini per mettere più soldi in tasca alla gente»: lo sostiene – secondo quanto riferito – il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo con i sindacati (…)
da http://icebergfinanza.finanza.com/2012/09/12/monti-e-la-casta-degli-stolti/
MONTI E LA CASTA DEGLI STOLTI!
Scritto il 12 settembre 2012 alle 12:17 da icebergfinanza
Mentre la Corte Costituzionale tedesca avrà certamente approvato con condizionalita il fondo delle meraviglie dove noi italiani buttiamo nel fuoco dell’illusione europea ben 125 miliardi che magari prestiamo al 3 % e a noi costano il cinque virgola andiamo ad ascoltare Orazio, uno dei maggiori poeti dell’età antica, dotato di una buona dose di ironia amava ricordare che per evitare un difetto, gli stolti, spesso e volentieri, cadono nel difetto contrario.
(ASCA) – Roma, 11 set – ”Non pensiamo solo alle immagini suggestive della ‘casta’. Casta in un certo senso siamo tutti noi cittadini italiani, che ci siamo abituati a dare la prevalenza al ‘particulare’ rispetto al generale e poi ci lamentiamo perche’ il generale, di cui facciamo parte, lavora male”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo alla Fiera del tessile di Milano.
Non ha tutti i torti il nostro Mario, siamo tutti casta se non pensiamo al bene comune, ma francamente detto da uno che di caste se ne intende, fa un certo effetto!
ROMA – La recessione? Era in qualche modo calcolata, messa nel conto, quasi voluta. Dal governo tecnico ovviamente e dal premier Mario Monti: ”Le nostre decisioni in parte hanno contribuito ad aggravare la congiuntura economica: solo uno stolto può pensare di riuscire a incidere su un male che dura da decenni senza causare nel breve periodo un aggravamento della situazione che deriva da una riduzione della domanda”, ha detto Monti.
”Penso che sono pronto a leggere titoli ‘Monti riconosce di aver contribuito alla recessione”’, ha aggiunto il presidente del Consiglio. ”Ma solo in questo modo – ha concluso – si può avere qualche speranza un pochino più in là di avere risanato la situazione”.
Cavoli mi sarei aspettato un qualunque straccio di risposta da parte dei pasdaran dello Stato minimo, quelli che vogliono fermare il declino, meno tasse e più tagli alla spesa e invece per il momento nulla!
Comunque complimenti professor Monti per la sincerità, solo uno stolto poteva non comprendere che l’austerità è la migliore risposta in un contesto di rientro generalizzato dal debito, soprattutto privato, di fronte alla liquefazione del mercato, degli investimenti privati, che solo una iniqua e imponente ulteriore tassazione poteva risolvere la situazione.
«Ci sono margini per mettere più soldi in tasca alla gente»: lo sostiene – secondo quanto riferito – il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo con i sindacati (…)
Segnatevela questa perchè siamo già in campagna elettorale!
Caro professor Monti come la chiama Richard C. ha presente cosa sia una “recessione patrimoniale”.
«E’ un raro tipo di recessione che si manifesta dopo lo scoppio di un’ampia bolla finanziata con il debito. E’ quella che ha colpito il Giappone 15 anni fa e che oggi affligge Stati Uniti e Gran Bretagna. Quando una bolla finanziata con debito scoppia, i prezzi delle attività collassano ma le passività rimangono allo stesso livello, lasciando milioni di bilanci del settore privato sott’acqua».
E cosa succede a quel punto?
«Per “riparare” i danni causati dallo scoppio della bolla le aziende e i cittadini cercano di aumentare i risparmi per ridurre i debiti.
Il settore privato passa dal comportamento standard descritto dall’economia liberista di “massimizzazione del profitto” a quello inusuale della “minimizzazione del debito”.
Quando tutti operano in questo modo e contemporaneamente, si finisce in “recessione patrimoniale”».
Le banche centrali hanno abbassato i tassi per far ripartire l’economia. Ma questa politica monetaria non sembra avere grandi effetti. «Perché le persone o le aziende che hanno uno sbilancio patrimoniale forte non sono interessate a indebitarsi ulteriormente qualunque sia il livello dei tassi di interesse. In questo contesto i bassi tassi applicati dalla Bce non sono sufficienti a stimolare la ripresa.
Lo stesso accadde nel Giappone del 1995 e negli Stati Uniti dal 2009 in poi». Ma se il settore privato non “beve” e i governi applicano politiche restrittive si rischia la spirale deflattiva.
«Quando il settore privato va in ristrutturazione in presenza di tassi a zero, l’economia perde domanda in misura pari alla somma tra il risparmio accumulato e il rimborso dei debiti. Questo è il fenomeno che si manifestò in Giappone e nella Grande Depressione quando gli Usa persero il 46% del loro Pil in soli quattro anni». Repubblica
Aspettiamo ora il verbo di …fermare il declino, tagliare, tagliare, tagliare spesa pubblica e ridurre lo Stato al minimo. Io invece dico redistribuire e riformare la spesa pubblica ma non interrompere un flusso vitale come quello rappresentato dalla spesa pubblica in assenza e liquefazione del settore privato spesso e volentieri fallito.
Visto quello che è accaduto in passato, magari tra un convegno e un’intervista, forse dare un’occhiata alla storia non sarebbe male prima che qualche altro stolto possa … pensare di riuscire a incidere su un male che dura da decenni senza causare nel breve periodo un aggravamento della situazione che deriva da una riduzione della domanda”
«Ci sono margini per mettere più soldi in tasca alla gente»: lo sostiene – secondo quanto riferito – il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo con i sindacati (…)
da http://icebergfinanza.finanza.com/2012/09/12/monti-e-la-casta-degli-stolti/
MONTI E LA CASTA DEGLI STOLTI!
Scritto il 12 settembre 2012 alle 12:17 da icebergfinanza
Mentre la Corte Costituzionale tedesca avrà certamente approvato con condizionalita il fondo delle meraviglie dove noi italiani buttiamo nel fuoco dell’illusione europea ben 125 miliardi che magari prestiamo al 3 % e a noi costano il cinque virgola andiamo ad ascoltare Orazio, uno dei maggiori poeti dell’età antica, dotato di una buona dose di ironia amava ricordare che per evitare un difetto, gli stolti, spesso e volentieri, cadono nel difetto contrario.
(ASCA) – Roma, 11 set – ”Non pensiamo solo alle immagini suggestive della ‘casta’. Casta in un certo senso siamo tutti noi cittadini italiani, che ci siamo abituati a dare la prevalenza al ‘particulare’ rispetto al generale e poi ci lamentiamo perche’ il generale, di cui facciamo parte, lavora male”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo alla Fiera del tessile di Milano.
Non ha tutti i torti il nostro Mario, siamo tutti casta se non pensiamo al bene comune, ma francamente detto da uno che di caste se ne intende, fa un certo effetto!
ROMA – La recessione? Era in qualche modo calcolata, messa nel conto, quasi voluta. Dal governo tecnico ovviamente e dal premier Mario Monti: ”Le nostre decisioni in parte hanno contribuito ad aggravare la congiuntura economica: solo uno stolto può pensare di riuscire a incidere su un male che dura da decenni senza causare nel breve periodo un aggravamento della situazione che deriva da una riduzione della domanda”, ha detto Monti.
”Penso che sono pronto a leggere titoli ‘Monti riconosce di aver contribuito alla recessione”’, ha aggiunto il presidente del Consiglio. ”Ma solo in questo modo – ha concluso – si può avere qualche speranza un pochino più in là di avere risanato la situazione”.
Cavoli mi sarei aspettato un qualunque straccio di risposta da parte dei pasdaran dello Stato minimo, quelli che vogliono fermare il declino, meno tasse e più tagli alla spesa e invece per il momento nulla!
Comunque complimenti professor Monti per la sincerità, solo uno stolto poteva non comprendere che l’austerità è la migliore risposta in un contesto di rientro generalizzato dal debito, soprattutto privato, di fronte alla liquefazione del mercato, degli investimenti privati, che solo una iniqua e imponente ulteriore tassazione poteva risolvere la situazione.
«Ci sono margini per mettere più soldi in tasca alla gente»: lo sostiene – secondo quanto riferito – il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo con i sindacati (…)
Segnatevela questa perchè siamo già in campagna elettorale!
Caro professor Monti come la chiama Richard C. ha presente cosa sia una “recessione patrimoniale”.
«E’ un raro tipo di recessione che si manifesta dopo lo scoppio di un’ampia bolla finanziata con il debito. E’ quella che ha colpito il Giappone 15 anni fa e che oggi affligge Stati Uniti e Gran Bretagna. Quando una bolla finanziata con debito scoppia, i prezzi delle attività collassano ma le passività rimangono allo stesso livello, lasciando milioni di bilanci del settore privato sott’acqua».
E cosa succede a quel punto?
«Per “riparare” i danni causati dallo scoppio della bolla le aziende e i cittadini cercano di aumentare i risparmi per ridurre i debiti.
Il settore privato passa dal comportamento standard descritto dall’economia liberista di “massimizzazione del profitto” a quello inusuale della “minimizzazione del debito”.
Quando tutti operano in questo modo e contemporaneamente, si finisce in “recessione patrimoniale”».
Le banche centrali hanno abbassato i tassi per far ripartire l’economia. Ma questa politica monetaria non sembra avere grandi effetti. «Perché le persone o le aziende che hanno uno sbilancio patrimoniale forte non sono interessate a indebitarsi ulteriormente qualunque sia il livello dei tassi di interesse. In questo contesto i bassi tassi applicati dalla Bce non sono sufficienti a stimolare la ripresa.
Lo stesso accadde nel Giappone del 1995 e negli Stati Uniti dal 2009 in poi». Ma se il settore privato non “beve” e i governi applicano politiche restrittive si rischia la spirale deflattiva.
«Quando il settore privato va in ristrutturazione in presenza di tassi a zero, l’economia perde domanda in misura pari alla somma tra il risparmio accumulato e il rimborso dei debiti. Questo è il fenomeno che si manifestò in Giappone e nella Grande Depressione quando gli Usa persero il 46% del loro Pil in soli quattro anni». Repubblica
Aspettiamo ora il verbo di …fermare il declino, tagliare, tagliare, tagliare spesa pubblica e ridurre lo Stato al minimo. Io invece dico redistribuire e riformare la spesa pubblica ma non interrompere un flusso vitale come quello rappresentato dalla spesa pubblica in assenza e liquefazione del settore privato spesso e volentieri fallito.
Visto quello che è accaduto in passato, magari tra un convegno e un’intervista, forse dare un’occhiata alla storia non sarebbe male prima che qualche altro stolto possa … pensare di riuscire a incidere su un male che dura da decenni senza causare nel breve periodo un aggravamento della situazione che deriva da una riduzione della domanda”