LA FELICITA' E' COME DIPINGERE UN QUADRO. SE HAI PAURA DI SPORCARTI NON FARAI MAI UN CAPOLAVORO

Ecco cosa succede quando diamo in mano la direzione delle scuole a presidi smidollati,
il cui unico pensiero è quello di "inventare progetti" per portare a casa soldi....poi ci
lamentiamo delle baby gang, ci scandalizziamo....dopo.
Se poi ci mettiamo "la buona scuola" .....siamo a posto. Che brutto futuro li aspetta.

Hanno immobilizzato l'insegnante - che ha difficoltà di movimento - alla sedia,
l'hanno legata con lo scotch e poi hanno cominciato a prendere a calci la sedia.
E' quanto è accaduto un mese fa nella prima di un istituto superiore di Alessandria
il tecnico commerciale statale "Leonardo Da Vinci", .
Ne dà notizia oggi "la Stampa". L'episodio di bullismo è stato registrato e rilanciato su Instagram, come vanto

Il preside Salvatore Ossino nega:
"Tutte falsità. Non ci sono mai stati episodi di bullismo qua dentro,
non è mai accaduto nulla del genere nella nostra scuola".

Il dirigente conferma l'episodio ma lo ridimensiona molto:
"Una supplente è stata mandata in questa classe e due o tre alunni
hanno preso in giro questa insegnante. Nessuno è stato preso a calci né è stato legato.
Ho fatto di tutto per individuare i colpevoli, ho fatto denuncia alla polizia postale.
Loro stessi mi hanno suggerito di prendere provvedimenti.
Ho convocato il consiglio di classe e i ragazzi sono stati punti e sospesi".
 
Però Signor Preside, qualcosa non va nella Sua versione.
Ci sono le immagini che parlano. Tanti calci in kulo anche a Lei non guasterebbero.
.....ma Lei " ha vinto il concorso" ah beh.


"Erano una decina, mi hanno un po' derisa, fatto scherzi. Sono stati richiamati",
sminuisce la professoressa, che ha problemi di deambulazione
e per questo era stata presa di mira dalla classe,
che aveva poi messo il video su Instagram e che è stata sospesa per un mese intero.

"Sono ragazzi del biennio, si sa come sono fatti - dice l'insegnante -.
Va bene anche la punizione decisa, l'importante è che non lo facciano più".

"Sono tornata nella scuola, abbiamo finito le lezioni.
Nella classe no, perché non c’erano più supplenze.
Io faccio la sostituzione di un insegnante assente, di inglese,
io sono a tempo indeterminato perchè ho vinto il concorso".
 
“Si sono scusati? Va bene così?”

Siete impazziti? Ricordo un romanzo “Il seme della violenza” di Evan Hunter,
edito in Italia nei primi anni ‘60 (ne ricavarono anche un film).

Rimasi quasi incredulo per ciò che veniva raccontato nel libro.
Ma, a quanto pare, in certe scuole delle periferia degradate in America era la norma
(più o meno quello che succede oggi da noi).

Violenze del tutto impensabili nelle nostre scuole dove l’insegnante in cattedra
aveva diritto di vita e di morte (o quasi) sugli alunni ed era intoccabile;
bastava una parola di troppo o una risposta che poteva sembrare irrispettosa
e finivi fuori dall’aula con una nota scritta sul registro; o venivi sospeso
e dovevi tornare accompagnato dai genitori.
In casi più gravi di minacce e violenze si veniva espulsi “da tutte le scuole”.

Con un po’ di ritardo, ma ci stiamo adeguando ai nuovi metodi didattici
e pedagogici progressisti, grazie ad insegnanti dal cuore tenero che perdonano tutto.
 
Oh, non cambia nulla. Anzi......avrei qualcosa dadire ad una nota animalista

“È sempre la stessa storia che si ripete ogni notte nei nostri campi”.
A raccogliere il grido d’allarme dell’imprenditore agricolo di Lecco, Giovanni Battista Spandri,
è la Coldiretti interprovinciale. Il problema sono le devastazioni perpetuate dai cinghiali
— prosegue l’associazione dei contadini lariani — che si protraggono da 4, 5 anni a questa parte
nelle campagne nate sotto il monte Resegone. Ieri notte l’ultimo attacco di una lunga serie
che sta mettendo a rischio le produzioni agricole del territorio, per via delle incontrollate scorrerie degli ungulati.

Quello dei cinghiali è un problema voluto e provocato dallo scorretto intervento dell’uomo,
in quanto questi animali non sono autoctoni dei nostri territori e i danni colpiscono le imprese,
i boschi, ma anche la società civile. Non mancano infatti casi di attacchi alle persone
o incidenti stradali causati dagli ungulati.

“Faccio l’allevatore da sempre — ricorda Spandri — ma non ho mai visto una situazione del genere.
Ricordo i campi coltivati da mio padre e prima ancora da mio nonno, quando non dovevano ‘combattere’
giornalmente contro questi animali, ed erano rigogliosi. Oggi non lo sono più e noi, sinceramente, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”.

Il contadino — prosegue Coldiretti —, grazie al suo lavoro, svolge un presidio fondamentale nella cura e nella custodia del territorio.

Ed è per questo che la tutela di tale lavoro è da considerarsi strategica non solo dal punto di vista economico ma anche per l’intera comunità.
“La storia della provincia di Lecco — interviene il leader degli agricoltori lariani, Fortunato Trezzi
si distingue da quella delle altre province lombarde per non aver mai praticamente avviato la caccia al cinghiale,
ma i risultati sui danni, purtroppo non cambiano. Ed è per questo che Coldiretti auspica ulteriori e tempestivi provvedimenti,
capaci di porre rimedio alle continue devastazioni che gli ungulati causano all’intero comparto agricolo e non solo”.
 
Ragazzi... Auguro a tutti Voi di trascorrere una felice Pasqua :)
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"Quando si smette di credere alla Verità, si inizia a credere a tutte le menzogne..."
 
Un piano che punta a far fuori Matteo Renzi da una parte e il centrodestra dall'altro. Naturalmente per governare. Lo spettro, prospettato da La Stampa, vedrebbe tra i protagonisti che starebbero pressando il Pd Romano Prodi e Giuliano Amato.

Unica condizione per fare un governo coi grillini? Che il premier non sia Luigi Di Maio. "Noi non possiamo appoggiare un governo Di Maio - avrebbe detto uno dei registi dell'operazione a La Stampa - Nessuno nel Pd può spingersi a tanto. Lo stiamo facendo capire ai Cinquestelle. Ma è giusto che ci arrivino piano piano".

Il ragionamento dei dem sarebbe quello di individuare coi grillini un programma limitato e un premier votabile.
 
IO STO CON FRANCO
rappresenta l'uomo medio. L'abitante di paese.
Beato della sua beata ignoranza.
Capace di dirti in faccia pane al pane e vino al vino.
Additato dai beghini razzisti e perbenisti per aver detto "mi fai schifo".

Dalla "sardina" che non dice mai niente, ma che fa la beghina.
Che va a riferire. A punzecchiare. A mettere zizzania. Lui ha detto questo.
Lei non ha fatto questl'altro. Diciamola francamente. A turno, se li paracula tutti
pur di non essere nominata.

E l'altro è un beghino razzista. Lui sì. Razzista. Nel peggio.
Razzista con la persona comune. Perchè non ha la sua kultura.
Perchè non è trend. Tu mi fai schifo.

Perchè Franco lavora. Sporcandosi le mani. non la favella.

Scusate lo sfogo. Ma sarebbe ora che la gente comune "avesse" e venisse considerata
per quel che è. Reale.
 

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