Igli, lite per la prelazione
La famiglia Rocca esce da Igli, la holding che controlla il 29,9% del capitale di Impregilo. Entra Ligresti, che conquista il 33 per cento, mentre Gavio e Autostrade controlleranno altre due fette da un terzo del capitale ciascuna. Esce dunque, oltre ai Rocca, anche Efibanca, che aveva il 20 per cento; d'altra parte lo aveva già annunciato da tempo. La banca vende a 3,6 euro per azione mentre i Rocca invece vogliono tra i 4,7 e i 5,3 euro. Sfuma l'ingresso di Capitalia, che poco tempo fa era sembrato imminente.
Conclusione: Gavio acquisirà un 3 per cento, Autostrade salirà dal 20 al 33 per cento e Ligresti entrerà col 33 per cento. Detta così la cosa appare semplice. Ma la differenza 3,6 e 5 euro sta diventando per l'operazione uno scoglio gigantesco. Attualmente infatti i soci godono del diritto di prelazione sulle azioni di chi esce. Tuttavia secondo accordi diretti entro il 28 febbraio anche Ligresti potrebbe comprare a 3,6 euro da Efibanca (attraverso Immobiliare Lombarda). Il socio più arrabbiato per la situazione sembra Autostrade. Chi rinuncerà? E soprattutto come potrà essere giustificato il passaggio di alcune azioni a 3,6 euro al pezzo ed altre a 5 euro o più?
Per affrontare questi problemi la riunione degli azionisti è stata rinviata a lunedì 28 febbraio. Trascinato dalle incertezze stamane il titolo Impregilo lascia sul terreno lo 0,97% attestandosi sui 4,8 euro per azione, ben al di sotto di un già fiacco mercato che perde due decimi di punto.